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Author Archives: viaggiapiccoli

Author: viaggiapiccoli

Siamo a Cristina e Francesco, viviamo a Torino, ma il nostro cuore è diviso tra Napoli e la Puglia e la nostra casa è il mondo...un mondo che scopriamo con i nostri "piccoli", i gemelli Enrico e Giulia. Siamo i coordinatori della grande famiglia di Viaggiapiccoli  

Chi ci segue su Instagram ( ci seguite? qui il link per Viaggiapiccoli) sa che due settimane da mi sono fatta male a un dito e sono rimasta a casa per dieci giorni. Ho utilizzato questo inaspettato periodo di stop forzato per riflettere sulle mie abitudini.  Ho iniziato dai detersivi  biolgogici e ho scelto quelli di Verdevero.

Troppa plastica, troppi rifiuti, troppi sprechi nella nostra quotidianità. Vado sempre di corsa e…. gestire lavoro, bambini e famiglia è impegnativo. Ma se voglio bene alla mia famiglia devo fare uno sforzo in più e migliorare la nostra qualità di vita.

Tutte le mamme che lavorano si sentono in colpa perché trascorrono poco tempo con i loro figli e da sempre mi sento ripetere: “Non conta il tempo che state insieme, ma la qualità di quello che fate” e allora questo vale anche per le scelte nella vita quotidiana, è importante la qualità delle nostre scelte.

 

I detersivi biologici come comprarli

Quando sono nati i bambini per quasi due anni ho comprato e usato i detersivi biologici, c’era un ragazzo che me li portava a casa, io gli restituivo i vuoti e lui mi dava i flaconi pieni. Era pratico e costava poco di più di comprare detersivi normali. Ma dopo due anni questo servizio è fallito. “Mi dispiace, ho troppi pochi clienti, sono costretto a chiudere”, mi ha detto il mio spacciatore di detersivi biologici. E così per pigrizia e perchè sempre in corsa sono tornata ai detersivi tradizionali.

Poi grazie ai social ho Scoperto Verdervero. Me li hanno consigliati diverse mie amiche, si comrpoano on line e arrivano a casa in 24/48 ore e la spedizione è gratuita con una spesa superiore ai 39 euro.

 

Detersivi biologici: la greenBox

Per iniziare ho scelto la GreenBox, una scatola delle sorprese in cui c’è un po’ di tutto, in modo tale da prendere confidenza con i prodotti

Panno multi: un panno in microfibra, che intrappola polvere e sporco così si usa meno detersivo. Consigliato per i vetri e sul Manuale dice che si può usare anche per struccarsi. (nelle istruzioni leggo che dura 172 anni, proverò)

Usamix: si usa un po’ per tutto per superfici e tessuti, per “sanificare” e pulire. Nel manuale delle istruzioni è paragonato a una bacchetta magica.

Panno e detergente multiuso

Amanì: detervisvo per i Piatti

Spugna Evosponge: spugna ultraresistente in Microfibra e micro-sfere pulenti. Io l’ho divisa in due e ne userò una metà per lavare i piatti e un’altra per i sanitari del bagno

Amanì e Spugna Evocponge

Beipanni: detersivo per lavatrice, efficiente sui capi e delicato sulla pelle e sooprattutto senza tensioattivi chimici. E’ inodore e incolore e ovviamente anallergico.

Floreali, per profumare il bucato naturalmente e senza allergeni. Si mette direttamente nel cestello (si sciolgono a 30 gradi) o si prepara un liquido con acqua acqua demineralizzata e la polvere in un barattolo che si trova nella green-box.  I floreali contengon oanche “cellulosa” che agisce come ammorbidente. E cosa bellissima (che sto provando) i floreali si possono anche mettere in un sacchetto in asciugatrice o nel sacco dei panni da stirare. I profumi sono camomilla, lilla e mimosa.

Lemontrì: anticalcare, decalcificante e ammorbidente. Si versano alcune gocce di prodotto direttamente sulla superficie da pulire, si lascia agire per qualche istante e poi si strofina con un panno umido. Per il bucato si usa nella vaschetta centrale, quella per l’ammorbidente.

Biobianco: sbiancante, igienizzante e smacchiante e si attiva a 30 gradi (da mettere all’interno del cestello).

 

Manuali

 

E soprattutto nella GreenBox trovi i manuali per cambiare le tue abitudini

  • 35 trucchetti per pulire la casa: veloce, facile, ecologico
  • Beipanni Manuale per un bucato perfetto
  • Il manuale di Benvenuto

 

E siccome mi piace studiare ho preso anche la Guida di Fabrizio Zanetti, il magico mondo delle pulizie Naturali.

Perché ho scelto di usare  detersivi biologici e naturali

  • Per usare meno sostanze chimiche
  • Perché sono più sicuri per la pelle delicata dei bambini
  • Perché li posso ordinare on line

 

Detersivi biologici: con Verdevero meno plastica

E non solo usiamo detersivi senza prodotti chimici, ma usiamo anche meno plastica. Perché Verdevero offre un servizio per il reso dei vuoti: ecco il link https://www.verdevero.it/reso-prodotti-verdevero/

 

Detersivi biologici : chi è Verdevero

Verdevero è il progetto di un papà: Fabrizio Zanetti, veneto.  Da tre generazioni la sua famiglia vende detersivi. 

Il primo fu suo nonno Angelo,  che vendeva pezze e scope con il suo camioncino Piaggio.

Quando nel 2009 è nato il piccolo Angelo, Frabrizio ha notato delle macchioline rosse in corrispondenza dei gomiti, delle ginocchia e delle ascelle del bimbo e  ha scoperto che il piccolo non tollerava le sostanza chimiche usate nei detersivi per lavare i suoi vestitini. Così Fabrizio ha trovato la sua strada nell’azienda di famgilia e ha  creato una sua linea: “Veramente gree- come ci raccont –  E soprattutto efficace nel pulire come i prodotti più seri. Così è nato il nome: “Verde-vero: i detersivi che puliscono davvero”.

 

Detersivi biologici, la nostra prova è superata

Quando è arrivata la GreenBox i bambini l’hanno aperta come fosse un pacco di Natale, abbiamo annusato i prodotti uno a uno a uno (sono profumatissimi) e li stiamo cominciando a usare, perché ci vuole solo un po’ di pazienza nel cambio delle abitudini. Prima buttavo in lavatrice un’unica capsula e via, ora miscelo detersivo, sbiancante e anticalcare. Ma va bene così, è tempo dedicato alla mia famiglia e ne sono felicissima.

Giulia mi ha dato anche i vestiti delle sue bambole da lavare: “Mamma così profumano di Lillà e le bambole non fanno più starnuti”.

Bhè magari per lei è solo un gioco, ma quando mi ha portato Minnie e mi ha chiesto di metterla in lavatrice con i nuovi detersivi “buoni” , mi sono sentita felice:  ho poco tempo per stare con loro e corro sempre, però l’esempio e le scelte credo che valgano più di molte ore.

 

Sconto Viaggiapiccoli

Se volete acquistare i prodotti Verdevero inserite il codice VIAGGIAPICCOLI5. Avrete uno sconto di 5 euro sul vostro acquisto.

Mostra chagall napoli

Lasciare la realtà, sollevarsi verso mondi inesplorati, sognare a occhi aperti e poi chiuderli, proprio perché il sogno non fugga via. Niente schermi, niente joystick, nessuna tecnologia: solo una stanza, musica e luci che riproducono le opere di Marc Chagall. Solo la Dream Room vale la visita a “Chagall sogno d’amore”, in corso a Napoli fino all’otto settembre.

Perché? Seguiteci nella nostra visita

 “Chagall sogno d‘amore” nella Basilica della Pietrasanta

chagall Napoli
Basilica di Pietrarsa

Partiamo dal “contenitore” , la mostra si trova nel polo culturale della Basilica di Pietrasnata , con la chiesa, le cappelle, il campanile e le cripte… che costituiscono un unicum napoletano. La bellezza è ovunque: volte alte, pavimenti antichi, affreschi. E’ come entrare in uno scrigno prezioso.

 

“Chagall sogno d’amore” è adatta ai bambini?

Chagall Napoli
Un racconto della figlia di Chagall

A differenza della mostra di Escher, sempre organizzata da Arthemisia, non ha audioguide a misura di bambino, anche se l’audioguida è un racconto della figlia di Chagall, molto semplice e Enrico e Giulia l’hann oseguita abbastanza facilmente ( più Enrico di Giulia, dipende dall’attenzione dei piccoli).

Appena si entra c’è un breve filmato sulla vita di Chagall. Giulia l’ha guardato molto interessata, colpita dalla morte di Bella Rosenfeld, la moglie dell’artista. Enrico invece era un po’ insofferente e voleva cominciare il giro. (video con sottotitoli in inglese e tutte le didascalie sono bilingue)

La seconda sala accoglie i bambini con le acqueforti delle favole di La Fontaine, con una voce narrante che racconta le avventure del corvo e la volpe, i due tori e la rana, il leone fatto vecchio. I bimbi si avvicinano alle opere con curiosità, riconoscendo personaggi e favole familiari, nonostante i disegni in bianco e nero.

I bambini poi hanno vagato per le sale seguendo il racconto dell’audioguida perdendosi tra i tra paesaggi russi, temi religiosi, animali e natura. L’allestimento comprende 150 opere tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni. L’attenzione dei bimbi è stata altalenante, a volte erano distratti, altre si fermavano davanti a un quadro attratti dai colori.

Belle anche le foto di Chagall con la moglie Bella. Tra le opere esposte abbiamo amato molto “Les fiancés sur fond blue”.

chagall Napoli
Muovi i magneti e costruisci il tuo Chagall

Poi ecco un gioco: “Muovi i magneti e componi il tuo Chagall”, i bambini si sono divertiti moltissimo immaginando fiori volanti e asini ubriaconi… e hanno fatto squadra anche con altri piccoli visitatori.

Dopo il gioco siamo andati un po’a zonzo, senza seguire un vero percorso, e leggendo le citazioni di Chagall: parole di enregia, bellezza e amore. 

Chagall

E poi …come vi dicevo all’inizio c’è …la Dream Room, che da sola, per i bambini  (anche più piccoli) vale la visita.

“Chagall sogno d’amore” e la Dream Room

Avete mai immaginato di entrare in un sogno? Si supera la porta e ci si trova in un piccolo cubo al buio, tra veli trasparenti su cui vengono proiettati i fiori di Chagall e alcuni dettagli delle sue opere, volti e paesaggi anche sulle pareti e sul soffitto, a creare l’atmosfera anche una dolce ninna nanna.

chagall dream room
La Dream Room

Giulia prima si è messa a ballare, poi, naturalmente, si è stesa per terra, si è rannicchiata, come se volesse addormentarsi e si è lasciata cullare da immagini e suoni. Anche Enrico l’ha seguita e ha iniziato a fissare un punto rosso sul soffitto che per lui è diventata una stella. E’ stato un momento molto intimo.

Siamo rimasti nella stanza del sogno circa benti minuti e siamo usciti, leggeri, in punta di piedi, tutti e tre mano nella mano.

Il tempo di visita della mostra è almeno un’ora. Noi ci siamo rimasti quasi due.

“Chagall sogno d’amore” info e biglietti

Il biglietto intero costa 14 euro, con audioguida 15; ridotto 12 euro, con audioguida 13.

Per anziani a 65 anni compiuti (con documento); bambini dagli 11 ai 18 anni; studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento); giornalisti non accreditati con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti); militari di leva; appartenenti alle forze dell’ordine; disabili

 

“Chagall sogno d’amore” visite dedicate alle famiglie

Napoli Chagall“Valore Cultura” di Generali Italia ti offre un’esperienza dedicata ai tuoi figli e alla tua famiglia: una speciale visita guidata e un laboratorio creativo, per accompagnare bambini e genitori alla scoperta di Chagall e del suo mondo magico.

Avvicinarsi alla grande arte e interpretarla insieme: guidati da operatori specializzati, con bambini e genitori andremo alla scoperta delle opere del grande artista.

Nei laboratori si inventa  una storia, partendo dai personaggi dei suoi quadri e realizzandola con tecniche grafiche differenti.

Durata: 100 minuti circa

Max 25 pax

Per info e prenotazioni clicca sulla data che preferisci:

  • venerdì 10 maggio ore 17.30
  • venerdì 17 maggio ore 17.30
  • venerdì 24 maggio ore 17.30
  • venerdì 31 maggio ore 17.30

 

In caso di posti disponibili il giorno della visita, sarà possibile aggregarsi al gruppo in loco.

 

  • Il vestito che indossa Giulia è della linea primavera-estate di Kuxo

Se c’è una cosa che adoriamo è fare i pic-nic con i bambini. D’inverno li facciamo con la coperta sul pavimento del salotto, in primavera sui prati e d’estate sulla spiaggia. E tutti sono pic-nic eco-frienly: senza plastica e zero (o quasi) waste.

Francesco ogni tanto si lamenta, perché dice che è scomodo o faticoso e che vorrebbe la birra ghiacciata, ma per fortuna in questo  ho Giulia ed Enrico dalla mia parte e quindi facciamo tantissimi pic-nic, a volte veloci, con un panino preparato al supermercato, a volte lenti e ben studiati .

Pic nic vintage
Pic Nic a Capodimonte

Quali sono le regole per un pic-nic perfetto?

Ognuno avrà le sue abitudini. Noi proviamo a raccontarvi le nostre: no-plastica, tanta verdura, una tovaglia con cerata, un cestino vintage, fiori e un libro.

1. Pic-nic con i bambini senza plastica e a rifiuti zero

La nostra prima regola è non produrre rifiuti. Come fare? Basta non usare piatti, bicchieri e posate di plastica. Siamo in quattro e abbiamo piatti, bicchieri e posate normali. Se si è in più famiglie ognuno porta piatto e bicchiere, non è difficile.

Ma come portarle a casa una volta sporche?

Durante la settimana metto da parte le buste di carta del pane e le infilo nel cestino da pic-nic. Quando devo riporre i piatti, posate e bicchieri sporchi li pulisco con un tovagliolo di stoffa e poi li avvolgo uno a uno nelle bustine di carta ( che poi riciclo).

Il pane lo metto nelle buste di carta. Torte salate e a volte il cous-cous o il tabulè in contenitori di vetro. 

I tovaglioli li uso di stoffa, a volte anche tutti diversi, sono molto disordinata con i tovaglioli, ma fanno colore e così ognuno riconosce il proprio.

Anche acqua e succhi in bottigliette di vetro. Sì, pesano un po’ ma li metto tutti in uno zaino frigo, così rimangono freschi. E al posto della birra, in genere preferisco portare una bottiglia di vino rosso, ottimo anche a temperatura ambiente. Proprio per portare le bevande io consiglio questo zaino.

Pic-nic con i bambini: il Menù

Ovviamente il menù varia a seconda delle stagioni e dell’occasione. La prima regola è scegliere prodotti a chilometri zero e quando possiamo li acquistiamo dal fruttivendolo e non dal sueprmercato, per eliminare le buste di plastica. 

Francesco adora fare le frittate di maccheroni ( la ricetta è segreta, ma diciamo che ci sono spaghetti, uova, provola, parmigiano e salame) e le sue sono buonissime, io in genere preparo una quiché ( la mia preferita è ricotta, zucchine e menta) , come piatto base e poi noi adoriamo avere tantissimi stuzzichini: pomodori, fiocchi, carotine (per noi adutli con pinzimonio, humus o tzatziki), tarallini, fragole e/o ciliegie ( anche se immancabilmente macchiano la tovaglia), salame e formaggi …mandorle e nocciole, perché il bello del pic-nic è che si spilucca e si chiacchiera. Per fortuna sono fortunata ed Enrico e Giulia sono ghiotti di verdure.

Tovaglia da un lato in lino e dall’altro impermeabile

 Pic-nic con i bambini: la tovaglia

La tovaglia per un pic-nic è fondamentale, per due motivi. Uno perché una tavola ben apparecchiata è una coccola per gli occhi e per l’umore, due perché una buona tovaglia deve essere morbida e isolante allo stesso tempo.

Io ho sempre usato quelle di Decatlon, con un lato cerato e l’altro simil coperta, ma è vero che sono economiche, ma sono anche molto ingombranti.

Nell’ultimo pic-nic abbiamo usato una tovaglia in lino con un lato cerato ed è perfetta. Elegante e pratica allo stesso tempo. Rimane semrpe asciutta anche se l’erba è umida e visto che i bambini l’hanno subito macchiata di fragole, la sera tornati a casa l’ho lavata in lavatrice a 30 gradi ed è tornata come nuova. E poi è leggerissima.

Cestino Les jardins de la Comtesse
Cestino Les jardins de la Comtesse

Pic-nic con i bambini: il cestino

Zaino o cestino? La mia soluzione come avete visto è entrambi. Lo zaino per le bevande (in vetro) e il cestino per piatti, posate e cibo. Però ragazzi il cestino ci vuole, il pic-nic ha un galateo, ha dei riti e bisogna rispettarli. Su questo sono motlo esigente. E io adoro i cestini francesi.

pic-nicNelle foto vedete il nostro cestino Les Jardins de la Comtesse. Contiene 4 piatti, 4 bicchieri di vetro, posate e cavatappi per il vino. Il cestino è foderato come borsa frigo ed è in vimini, leggerissimo.

Spesso facciamo pic-nic al volo, magari in auto se siamo in viaggio, ma quando possiamo ci piace proprio fare i pic-nic vecchio stile… con il cesto di vimini…i cappelli di paglia e i piedi nudi sull’erba. E’ un nostro rito di famiglia. E’ bella la preparazione ed è bello il moemnto in cui si apre la cesta e si sistema tutto sulla tovaglia per poi sedersi per terra vicini vicini a mangiare all’aria aperta.

Pic-nic con i bambini: fiori e un libro

Chi ci conosce sa che siamo viaggiatori poco attenti alle comodità, ma quando parliamo di pic-nic, scatta la componente romantica. Amo i pic-nic da quando sono bambina e li vivo come un vero e proprio rito. Ogni pic-nic per essere perfetto ha bisogno di regole.

Ognuno poi ha le sue, per carità. Tra le mie regole per il pic nic perfetto ci sono anche un mazzetto di firoi di campo raccolti al momento e devo dire che questo è anche utile a intrattenere i bambini mentre io apparecchio e sistemo tutto. Mi porto, poi,  da casa un piccolo vasetto di vetro della marmellata con il tappo, pieno d’acqua, e appena i piccoli tornano con i loro bottino di margherite, et voilà abbiamo anche i fiori a tavola.

pic nicE poi un libro, spesso non riesco a leggerlo, qualche volta invece sì… in genere porto libricini da leggere con i bambini e per me libri di poesie, per leggere solo qualche verso, chiudere gli occhi e provare a sonnecchiare sospesa tra realtà e poesia.

All’ultimo pic-nic per me ho portato tre libricini leggerissimi

  • È flebile la mia voce e altre poesie di Anna Achmatova
  • Credo in te mia anima e altre poesie di Walt Whitman
  • A un giorno e altre poesie di Simone Weil

Tutti e tre della collana Acquamarina ed .Via del vento

Libri in ingelse per bambini Usborne

Per i bambini invece

  • Bird to spot
  • Flowers to spot
  • Tree to spot

Tre libricini Usborne Minis , illustrati da Stephanie Fizer Coleman e disegnati da Jenny Brown e con i testi di Sam Smith e Kirsteen Robson sulla natura, con stickers da attaccare e staccare.

Sono piccoli libricini in inglese per imparare i nomi delle piante e sfidarsi a un gioco di memoria, ottimi per rimanere in tema natura e per intrattenere i piccoli mentre io e Francesco proviamo a dormicchiare. Per info sui libri Usbone c’è la mitica Chiara.

Ogni territorio ha un’anima e qualche volta quest’anima si può bere. L’amore e il rispetto della terra, il cuore di un popolo e la sua storia, a Sirmione, li trovate in un bicchiere di vino. Se andate sul Lago di Garda, anche con i bambini (cosa vedere a Sirmione con i bambini), dovete assaggiare il Lugana e se assaggiate il Lugana lo dovete fare in cantina, assaporando il vino e ascoltando piccole e grandi storie di una terra, difficile e orgogliosa. Una terra dura come la pietra se secca e scivolosa e sabbiosa appena piove, una terra ribelle e generosa, come il suo vino.

Ali del Frassino

Pedalare lungo le rive del Garda, osservare il volo degli uccelli, giocare con gli asinelli, immergersi in una Infinity Pool, se volete staccare la spina e organizzare una fuga nella natura, il vostro resort è le Ali del Frassino, nel cuore dell’oasi protetta del Frassino, nell’entroterra di Peschiera del Garda.

Villa cortine famiglie

“Quando una mamma prenota una stanza, io mi informo su tutto: età del bambino, necessità, abitudini, preferenze, letture, giochi. Chiudo gli occhi e immagino che sia mio nipote. E’ una magia, divento la nonna di tutti i bambini che passano dal Villa Cortine Palace Hotel”. Come immaginate una vacanza da favola? Io la immagino con Ornella Mutti come governante in uno splendido palazzo, immerso in un parco nel cuore di Sirmione, sul Lago di Garda. Una vacanza anche solo un giorno, per sognare di vivere in una favola!

Giochi viaggio playlist

Viaggiare con i bambini è spesso fonte di ansia, soprattutto durante gli spostamenti i genitori non sanno come far passare il tempo ai bambini (specialmente quando sono piccoli) in modo che il viaggio sia piacevole per tutti. Quali sono i giochi da fare in viaggio? Cosa fare nei viaggi lunghi? Libri, materiale per disegnare e giochini vari non devono mai mancare nella vostra busy bag ma ciò che farà veramente la differenza sarà la vostra capacità di coinvolgerli e di far loro capire che, quella che stanno per vivere, sarà un’avventura super emozionante e ricca di stimoli.

Oggi per la rubrica #Giochinviaggio ospitamo i consigli di Luca e del suo blog: In Viaggio con il Bisonte.

in viaggio con bisonte

Papy Luca, detto Oby (o Oby one) per via del cognome: fosse per lui avrebbe sempre la valigia pronta. Mamma Adriana (detta pianta grassa per le grandi soddisfazioni che sempre regala, ma anche Oby two non sta male).

Entrambi viaggiatori di lungo corso hanno iniziato viaggiando con le loro famiglie, poi con gli amici, infine da soli in oltre 20 paesi del mondo. Adesso viaggiano insieme al loro bimbo, 3 anni, Daniele: Il piccolo Bisonte.

Il loro blog è Inviaggioconilbisonte.

Giochi in viaggio, come affrontare i viaggi in aereo

Prima di tutto armiamoci di pensieri positivi e cerchiamo di dare un minimo di fiducia ai nostri bambini. Se pensiamo che faranno un disastro durante il viaggio, il nostro timore e la nostra insicurezza verrà da loro recepita e immagazzinata e, quasi sicuramente, il viaggio sarà un vero disastro. Se invece siamo sereni e trasmettiamo loro l’idea che l’avventura che vivranno inizia proprio dal viaggio, ci accorgeremo di come tutto filerà molto più liscio.

Poi assecondiamo le curiosità, magari iniziamo a raccontargli qualcosa del viaggio e dell’aereo prima di partire in modo da creare interesse, spiegate cosa sta succedendo e cosa vi circonda (anche durante la fase del check-in e del varco di sicurezza). Prepariamo i nostri piccoli anche alle cose più spiacevoli del viaggio ad alta quota: le orecchie tappate o il mal d’orecchie (perché succede, quanto dura, come fare per farlo passare più in fretta, …), il fatto di non potersi alzare dal sedile quando si vuole (nemmeno per fare pipì), ecc… in modo che, quando e se queste eventualità si presenteranno, saranno preparati e non ne avranno paura.

 

Giochi in aereo

Il sistema multimediale di bordo vi potrà aiutare soprattutto nei viaggi lunghi. Fornisce la cartina aggiornata in tempo reale con la posizione dell’aereo rispetto al mondo, film/cartoni animati, canzoni. Per proteggere da contenuti inappropriati i bambini più tecnologicamente “smanettoni”, spesso c’è l’opzione “parental control“. Noi preferiamo non usare la tecnologia per intrattenere il piccolo bisonte: vogliamo insegnargli a divertirsi con ciò che ha intorno e con la sua fantasia. Così, come leggerete anche più sotto, inventiamo sempre giochi e storie nuove, canzoni e scherzi.

Molte compagnie aeree, poi, offrono giochini ai piccoli passeggeri, differenziati in base all’età ed il personale è sempre prodigo di attenzioni nei confronti delle famiglie con bambini.

 

Giochi in viaggio, intrattenere i bambini in traghetto

È piuttosto comune portarsi dietro un tablet o un PC per passare il tempo (o parte di esso) guardando i cartoni animati o facendo giochini. E’ sicuramente una soluzione molto comoda (applicata spesso anche nei viaggi in auto/aereo o a casa). Noi siamo contrari a questa soluzione e preferiamo studiare altri tipi di passatempo. Ci affidiamo a macchinine, fogli per disegnare, libri, raccontiamo storie, cantiamo canzoni, inventiamo avventure, facciamo giochi di ruolo, giochi di apprendimento ad esempio per stimolare la memoria, ecc… E’ vero che con il PC si possono anche fare giochi e che ce ne sono di studiati per tutte le età ma noi preferiamo giocare insieme con qualcosa di manipolabile o sviluppare la fantasia chiudendo gli occhi ed immaginando insieme. Che fatica però! Certo è molto più faticoso per i genitori e meno rilassante. Non c’è la possibilità di leggersi un libro mentre il bimbo guarda i cartoni, però lo facciamo volentieri per aiutarlo a sviluppare le sue abilità.

 

Bambini traghetto

Ormai quasi tutte le navi sono dotate di piscina e sala giochi per i bimbi con castelli su cui arrampicarsi, scivoli, vasche di palline, ecc… Per i più grandi c’è generalmente una sala separata con videogiochi. C’è chi sceglie, facendo il passaggio ponte, di accamparsi in sala giochi e dare libero sfogo ai bimbi che, soprattutto nei periodi estivi, sono tanti. L’affollamento è, quindi, spesso imponente e la confusione regna sovrana.

Perciò la nostra vera soluzione è quella più semplice: andare in giro per la nave. Le navi, così grandi e misteriose, sono molto interessanti dal punto di vista dei bambini che, come sappiamo, si stupiscono per ogni cosa. Girare il traghetto in ogni angolo, fuori e dentro, osservando ogni cosa, dalle strutture alle scialuppe, dal pianista del piano bar alle divise dell’equipaggio è una sorgente pressoché inesauribile di stimoli e curiosità. E via! Il periodo dei “perché” può avere il suo massimo sfogo. E poi ogni tanto bisogna scrutare attentamente l’orizzonte: hai visto mai che ci sia una nave dei pirati? Un po’ di tempo bisogna sicuramente passarlo a pensare a come difendersi…

 

Giochi in viaggio: creare una playlist ad hoc

Tra  i nostri “metodi” c’è anche la creazione di playlist ad hoc per i viaggi in macchina (è l’unica tecnologia che ci concediamo). Per ogni brano che piace a lui, abbiniamo altri brani che contengano un qualche richiamo ma provenienti da generi e stili diversi (anche musica classica che gli piace molto) in modo da educarlo all’ascolto. Inseriamo anche cose nuove che non ha mai sentito ma che in qualche modo siano legate alle precedenti.

Così non è solo un ascoltare musica, che dopo un po’ stufa, ma è un imparare ed imparare in modo coinvolgente stufa molto meno.

Poi raccontiamo storie, ne inventiamo, facciamo giochi di ruolo, ecc. Tutte cose interattive e creative e non usiamo mai tablet o smartphone.

Ovviamente libri, macchinine, peluches ed il necessario per disegnare non mancano mai. Poi, se è possibile, cerchiamo di spezzare il viaggio “ad arte” facendo pausa in un posto che ci consenta, a seconda delle esigenze del momento, di farlo sfogare un po’ oppure di scacciare la noia imparando qualcosa o visitando un posto, oppure ancora cercando di “dargli il colpo di grazia” in modo che si addormenti.

Tutto è programmato in anticipo ma con tante opzioni possibili in modo da essere flessibile. Per il resto improvvisiamo!

 

Trovate il blog di Luca su www.inviaggiocolbisonte.it e vi consigliamo di leggere anche le sue 10 cose (più una) da sapere per viaggiare in aereo con i bambini (se l’ansia è la vostra compagna)

 

Cosa vedere ai quartieri Spagnoli

 

Se abiti a Napoli i tassisti quando ti devono portare ai Quartieri Spagnoli protestano, perché i vicoli sono stretti e le auto parcheggiate male. Se sei un turista, intravedi i vicoli colorati da via Toledo, magari quello bellissimo con il cuore rosso e la scritta “un giorno all’improvviso mi innamorai di te”, scatti una foto e via. Invece se vivi a Napoli o vieni a Napoli anche solo per un week-end non puoi non vedere, sentire, assaggiare i Quartieri Spagnoli.