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Author Archives: viaggiapiccoli

Author: viaggiapiccoli

Siamo a Cristina e Francesco, viviamo a Torino, ma il nostro cuore è diviso tra Napoli e la Puglia e la nostra casa è il mondo...un mondo che scopriamo con i nostri "piccoli", i gemelli Enrico e Giulia. Siamo i coordinatori della grande famiglia di Viaggiapiccoli  

Peter Pan Kensington Gardens

Se penso a Londra, la prima immagine che si materializza nella mia testa è quella di Peter Pan, che tiene stretta la mano di Wendy e vola sui tetti di Londra, con il Big Ben sullo sfondo. E lo sapete che nei giardini di Kensington, c’è una piccola magica e antica statua di Peter Pan, il bambino che non voleva mai diventare un adulto?

La stuatua di Peter Pan nei giardini di Kensington a Londra

Londra è Peter Pan, Londra è il volo di Peter dalla sua stanza verso l’isola che non c’è. Nell’ Uccellino bianco libro scritto dallo scrittore scozzese James Matthew Barrie pubblicato dalla Hodder & Stoughton a Londra nel 1902, che precede il più famoso Peter Pan nei Giardini di Kensington, Peter vola fuori dalla sua stanza e atterra sulla riva del lago che separa Hyde Park dai Kensington Gardens, proprio nel punto esatto dove oggi si trova la sua statua in bronzo.

Barrie infatti viveva poco distante dai giardini di Londra e il suo bambino che non voleva crescere è nato nelle sue lunghe passeggiare i giardini di Kinsington. Noi ci isamo stati con i bambini nella nostra fuga di tre giorni a Londra.

Statua Peter pan

La stauta di Peter Pan a Londra parla

La statua è un’idea di Berrie, lo scrittore inizia a progettarla nel 1906. Solo dopo sei anni, nel maggio 1912 viene realizzata dallo scultore Sir George Frampton e collocata nei Kensington Gardens di Londra ed è ancora lì.

Una statua con più di cento anni. Ma non solo, oggi grazie alla tecnologia c’è una splendida app e puoi sentire la voce di Peter pan che ti racconta la sua storia. Noi ci siamo seduti sul bordo del giardino e abbiamo ascoltato il bimbo magico ammirando i colori el lago, i cigni e le papere.

 

 

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Una merenda con Peter Pan nei giardini di Kensington a Londra

Se programmate si andare a vedere la statua di Peter pan ( noi ci siamo trovati quasi per caso), portatevi uno snack e un succo, sarà bello organizzare una merenda sulle rive del Serpentine Lake, in compagnia di Peter: i bimbi ascoltando la storia al telefono staranno buonissimi.

Londra Kensington Gardens
Piante e uccelli fiabeschi nei giardini di Kensington

Anche perchè lungo il lago i bambini potreanno osservare cigni, papere, uccelli e tantissime piante, con la guida di facili pannelli esplicativi, con tanti disegni.

È il luogo ideale dove trascorrere un pomeriggio, un posto incantato, fiabesco, dove dove portare assolutamente i bambini

Statua peter pan Londra

La statua di Peter Pan a Londra: come trovarla a Hyde Park

Se digitate “statua Peter Pan” sulle mappe di google o dell’Iphone esce l’indicazione è a nord-ovest del Serpentine Lake, oppure arrivate alla fermata della metro di Lancaster Gate a nord del parco, sopra al Serprentine (il lago). Fate una bella passeggiata costeggiando la sponda destra del lago per circa dieci minuti 8i bambini si fermeranno spesso) e in una piazzetta sulla vostra sinistra troverete la roccia in bronzo con statua di Peter Pan che suona il flauto.

I pappagalli nei giardini Kensington

Se amate gli uccelli, procuratevi qualche seme o delle nocciole e verso l’ora del tramonto, poco distante dalla statua di Peter Pan, troverete un albero in cui vivono decine di pappagalli indiani (e aihmè anche qualche piccione), abituati a mangiare dal palmo delle mani dei turisti.

 

Londra con Peter Pan

E se, come noi, amate il bambino che non voleva crescere mai, ecco un itinerario in sie tappe di Londra con Peter Pan e il parco giochi con il galeone di Capitan Uncino.

Londra, il museo di Storia naturale

“Mi sono ricordato di dirti che non devi mangiare i visitatori?”, scherza un dinosauro peloso con il suo compagno. Attenti, entrando nel Museo di Storia Naturale di Londra rischiate grosso. E non certo di essere mangiati dai dinosauri, ma di innamorarvi della storia delle specie animali, delle rocce, dell’evoluzione della vita.

Quando entri nel Museo di storia naturale è come se il tempo si fermasse. Lasci fuori il caos di Londra, e come uno studioso ( indipendentemente se hai sette o settantasette anni) ti immergi in un mondo parallelo, alla ricerca delle ragioni della vita.

Museo di storia naturale di Londra: cosa vedere 

Il museo è enorme, noi ci siamo rimasti dentro cinque ore e ne abbiamo visto forse un terzo. Per fortuna i percorsi sono divisi per colori ed è molto facile orientarsi. Ci sono bagni e punti ristoro (con tavolate splendide di dolci), davvero puoi trascorrere un’intera giornata al museo.

Ecco però una mini guida elaborata dopo la nostra visita con le cinque cose da vedere se andate al Museo di Scienze Naturali a Londra.

Museo Storia Naturale Londra bambini
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1 – Cosa vedere al Museo di storia naturale: Hope, la grande blu Whale

Ad accogliervi nel museo di Storia naturale nella Hintze Hall troverete un’insolita padrona di casa lungo più di 25 metri per un peso di 4 tonnellate e mezza: è “Hope”, “Speranza è il buon auspicio per un futuro più sostenibile , in difesa dell’ambiente, dei mari e della terra.

Hope ha mandato in pensione Dippy, una copia creata da uno scheletro vero di Diplodocus trovato nel 1800 nel Wyoming negli Stati Uniti.

Anche Se Dippy non si ritira a vita privata, infatti, è in viaggio per due anni, da febbraio 2018 ad ottobre 2020 , un viaggio che fa tappa a Dorset, Birmingham, Ulster, Kelvingrove, Glasgow, Newcastle, Cardiff e Rochdale.

Quando Giulia l’ha vista ha escalamto. “Mamma, ma la balena ha le mani”. Le ossa delle pinne, viste da vicino a grandezza naturale sembrano proprio delle mani. Già questo vale la visita al museo. Forse perché venivamo da Oxford, a me sembrava di stare in u nfilm di Harry Potter, con una balena volante.

Museo Storia naturale Londra Dinosauri

2- Cosa vedere al Museo di storia naturale: i dinosauri

Perché i musei inglesi hanno una marcia in più perché come i musei italiani hanno tanta storia da esporre e raccontare, ma come i musei americani usano qualche piccolo trucchetto hollywoodiano per attrarre i visitatori e rendere indimenticabile la visita.

Appena entri nella sezione dei dinosauri in una saletta sulla destra c’è un T-rex vivo. No, non è vivo: è un robot, ma si muove, fissa il pubblico e ruggisce ( un dinosauro ruggisce?)… gli adulti filmano, i bambini rimangono inchiodati a seguire il suo sguardo minaccioso.

“Mamma guarda che zampe grandi e che manine piccole piccole”, indica Enrico.

Galvanizzati dal T-rex si entra nel percorso dedicato ai dinosauri. È la zona più affollata del museo. In alcuni tratti, dove si creano degli ingorghi, ti chiedono di camminare senza fermarti (ed è un peccato), comunque è per veri appassionati. I dinosauri vengono scomposti e analizzati, ti spiegano come funziona la loro circolazione del sangue, la grandezza delle ossa… a volte anche con un approfondimento scientifico eccessivo per bimbi come i mie di sei anni.

Ma qui la sapienza di chi ha allestito questo museo, la visita super tecnica, viene interrotta Museo Storia Naturale Londra bimbida pannelli con fumetti per coinvolgere i bambini più piccoli, i video di tutti i film girati sui dinosauri, scheletri e robot semoventi.

Come tempo di visita calcolate minimo un’ora. All’uscita poi potete proporre ai bambini una merenda con il TRex (ci sono due menù dedicato ai bambini a tema dinosauri uno da sei e uno da otto sterline) o perdervi nel negozio di gadget (bellissimi).

– i dinosauri si trovano nella zona blu (pian terreno e primo piano): in questa sezione sono raccolti i reperti che raccontano la biodiversità sulla terra, oltre ai dinosauri ci sono i pesci, agli anfibi, ai rettili, agli invertebrati marini, ai mammiferi e all’uomo.

 

3- Cosa vedere al Museo di storia naturale: viaggio al centro della terra

Appena entri nel musei ti trovi di fronte a una lunghissima scala mobile, che scompare in un’enorme roccia da cui esce una luce rossa pulsante. Si entra nella Earth Galleries , la zona rossa. L’ingresso alla zona rossa è teatrale ed emozionante, qui c’è tutta l’area dedicata ala terra, tra geologia, vulcani e terremoti. Io mi sento subito Otto Lidenbrock, pronta ad affrontare il mio viaggio al centro della terra.

Giulia con un panello interattivo crea vulcani, Enrico riconosce tra i grandi vulcani del mondo la nostra area vulcanica di Pozzuoli.

Usciamo tutti con la testa che gira invece dalla simulazione di un terremoto avvenuto a Kobe (Giappone) nel gennaio del 1995 in un supermercato.

Museo Storia Naturale Londra-1

4 – Cosa vedere al Museo di storia naturale: il Darwin Center

Anche i nquesto caso, l’arrivo è spettacolare. Si accede al Darwin center con un ascensore panoramico e una rampa pedonale che si conclude al 5° piano., dove troneggia il Cocoon (estensione Møller), un uovo, o meglio un enorme bozzolo bianco che sembra galleggiare nella luce rarefatta. La suo interno ci sono sia spazi espositivi che veri e propri laboratori per la ricerca.

Ormai stanchi abbiamo visto velocemente e abbandonandoci a filmati interattivi e esemplari di animali espsoti.

 

5- Cosa vedere al Museo di storia naturale: il giardino con lo stagno

Non l’abbiamo visitata purtroppo, perché è dal 1° aprile al 31 ottobre , ma la zona arancione comprende il giardino esterno con stagno, boschi e custodisce circa 2000 specie viventi. In questa zona sono esposti oltre 22 milioni di esseri viventi sotto spirito, alcuni risalenti all’età di Darwin, visitabili con una visita guidata gratuita.

 

Il Dodo imbalsamato

Piccola postilla, se siete appassionati, nella zona verde ci sono anche due teneri Dodo imbalsamati. I bambini si sono divertiti moltissimo anche a vedere la sezione di una tartaruga e a sentire la voce dei defini

 

Orario di apertura del Museo di storia naturale

È apertoi giorni dalle ore 10:00 alle 17:50 (ultimo ingresso 17.30).

Chiuso dal 24 al 26 dicembre.

L’ultimo venerdì di ogni mese (con l’esclusione di dicembre), con mostre e gallerie aperte fino alle 22.30. L’ingresso è gratuito ma per le mostre ed alcuni eventi è necessario acquistare i biglietti. Il bar rimane aperto dalle 18 alle 22: a disposizione un ricco menù e una selezione di vini di qualità

Ovviamente l’ ingresso è gratuito.

Londra la strada dei musei

Dove si trova il Museo di storia naturale

Si trova in Cromwell Road, South Kensington, nell’importante Exhibition Road, vicino ad una serie di altri musei importantissimi, come il Victoria and Albert Museum, la Royal Albert Hall, il Goethe Institut e il Museo della Scienza. Ma tra tutti è il mio preferito. Perché? Oltre il palazzo – stupendo- espone 80 milioni di reperti, raccolti in cinque collezioni principali: botanica, entomologia, mineralogia, paleontologia e zoologia, ricostruzioni a grandezza naturale di dinosauri e il gigantesco scheletro di Blu Whale (Lo scheletro di balenottera azzurra, che dal luglio 2017 è nella maestosa Hintze Hall). E pensare che questo museo nasce nel XVIII secolo e rimane per molto tempo un’appendice del British Museum. Solo 1881 ha sede nell’attuale edificio progettato dall’architetto Waterhouse.

All’esterno del Museo di storia naturale l’Ice Rink

Da ottobre e per tutto l’inverno all’esterno del museo di Storia Naturale trovate anche la pista di pattinaggio, aperta dalle 11 del mattino alle dieci di sera.

Costo del biglietto

Bamdini fino a 12 anni: 8,80 sterline

Bigleitto Famiglia: 39.60 sterline

Bislietto adulto. 12,95 sterline

 

 

Luoghi vicini al Museo di storia naturale a Londra

Museo della Scienza di Londra (218 m)

Victoria and Albert Museum (304 m)

Harrods (976 m)

Kensington Gardens (1.2 km)

Hyde Park (1.3 km)

 

 

Crociera sul Tamigi a Londra

Avete mai guidato a Londra? Noi no, per carità. Quando andiamo da soli ci piace girarla a piedi, con i bambini abbiamo utilizzato molto la metropolitana (come pagare meno il biglietto della metropolitana a Londra) , ma avete mai pensato di vedere Londra con un battello sul Tamigi?

Battello sul Tamigi: scelta ideale se hai poco tempo per vedere Londra

Siamo tornati da qualche giorno e ahimè in autunno Londra è bellissima, ha dei colori pazzeschi, ma fa buio prestissimo, tra le 16,30 e le 17. Noi abbiamo scelto di andare nei musei la mattina perché i bambini appena svegli sono più riposati e motivati, ma uscendo intorno alle 15 ci è rimasto poco tempo per vedere la città.

Un pomeriggio decidiamo di fare una corsa , ci infiliamo nella metro a Sloane Square e scendiamo a St’James Park, visitiamo Westminster Abbey, ma il Big Ben è in restauro, fasciato dalle impalcature. Che delusione! I bambini vogliono andare sulla London Eye, ma ci dicono che chiude dopo un’ora e c’è una lunga fila. Che fare?

Enrico vede i battelli: “Andiamo sulla barca?”.

Andiamo sulla barca, perchè no.

 

Crociere Tamigi Londra

Londra in Battello: il servizio di Thames Clippers

Andiamo a prendere il battello, non c’è fila. Aspettiamo poco più di dieci minuti e prendiamo un battello della Thames Clippers. Il costo del biglietto con la Oyster o la Conctactless è di 6,50 sterline. I bambini sotto i cinque anni non pagano.

Appena saliamo sul battello Enrico e Giulia si catapultano sui posti davanti, con Londra davanti a loro dietro il vetro. Francesco prende un caffè caldo e io vado all’aperto a fare i video, quando rientro vicino al bar trovo dei libretti per intrattenere i bambini, sono dei diari di bordo con una serie di giochi e dove spiegano chi c’è a bordo, come funziona la nave e cosa incontreremo nel percorso. Idea semplice, ma che funziona, Enrico e Giulia si inchiodano al vetro e segnano il percorso di fermata in fermata ( Westmiter, London Bridge, Tower Bridge…) facendo tante domande e leggendo la guida.

Tamigi crociere con bambini

London Tower

Scendiamo alla fermata più vicina al Tower Bridge ,  sulla London Tower si accende un faro e un soldato suona il silenzio, poi il faro si spegne e una fiaccola guida un drappello di soldati nel fossato della torre. Capiamo che c’è una commemorazione, non capiamo bene quale, ma è molto suggestivo. Francesco racconta ai bambini che la torre è stata una residenza reale, ma anche una prigione dove sono state rinchiuse anche alcune delle mogli di Enrico VIII e che oggi custodisce i gioielli della Corona. Giulia già sogna diademi e collane, ma per vedere i gioielli si fa una fila lunghissima e quando si entra si cammina in fila indiana, senza potersi fermare. La visita alla Torre è bellissima, è un vero viaggio nel tempo, ci devi stare dentro almeno tre ore, c’è tanto da vedere, ma è anche uno dei luoghi più visitati di Londra e con i bambini piccoli può diventare stressante, prciò per questa volta l’abbiamo saltata.

Tower Bridge Londra

L’apertura del Tower Bridge

Ci lasciamo alle spalle la Torre di Londra e puntiamo al Tower Bridge e ormai è buio, ma ci aspetta una sorpresa, il traffico viene bloccato. Il ponte si apre: Wow. I bambini non hanno mai visto un ponte aprirsi, e che ponte. lento e pesante, con grande solennita il Tower Bridge si spaccca a metà per far passare un abttello battente bandiera cinese, tra luci e sirene lento si richiude. Che spettacolo (trovate il video nei contenuti in evidenza sul nostro profilo Instagram – Viaggiapiccoli)

 

Le fermate del battello su lTamigi a Londra centro

La Thames Clippers offre trasporti veloci (il nostro battello non era molto affollato) e con un ottimo prezzo. Non ci sono spiegazioni a bordo, ma c’è un opuscolo che spiega tutte le fermate. Le imbarcazioni salpano da Embankment e London Eye fino a raggiungere Woolwich via Canary Wharf, fermando a:

  •    Tate Modern
  •    London Bridge
  •    Torre di Londra
  •    Hilton London Docklands Riverside
  •    The O2
  •    Greenwich

Battello tamigi fermate

Biglietti del battello sul Tamigi a Londra

Sul molo ci sono le biglietterie, ma si possono usare la Oyster card e le carte contactless sono accettate dalla Thames Clippers. C’è anche un biglietto giornaliero, se volete usare i battelli come una metro sul fiume, il “River Roamer”. E per le Famiglie c’è il biglietto hop-on, hop-off per tutto il giorno per 2 adulti e fino a 3 bambini. a £ 32,60 se prenoti online.

Potete scaricare le guide al servizio battelli e ai tour sul Tamigi nel sito di Transport for London.

Tamigi, crociera sul battello

Insomma, noi lo abbiamo preso per caso, non era programmato, ma con i bambini il battello sul Tamigi è una gita consigliatissima, i piccoli amano l’acqua e l’avventura in barca, vi spostate velocemente (e loro non si stancano), vedete Londra da una prospettiva insolita e il costo è più che accettabile, soprattutto se avete bimbi sotto i cinque anni o se fate il biglietto giornaliero.

 

Londra metropolitana biglietto

 

Siamo tornati da Londra da tre giorni e per chi ci segue su Instagram ( ci seguite?)  sa che io appena atterrata a Napoli volevo ripartire, non per un viaggio, ma per trasferirmi a Londra, per viverla. Ma a parte la mia nostalgia, vivere una città è molto diverso dal visitarla, ecco perché noi molto spesso quando viaggiamo scegliamo le case e non gli alberghi e cerchiamo sempre un “gancio” (un amico) locale. Ed ecco un esempio della mia teoria proprio dopo questa breve fuga londinese.

au-pair famiglia inglese bambini

Avete mai pensato di ospitare una ragazza Au-pair in casa? Per viaggiare è necessario riuscire a comunicare. Questa, per certi versi, è un’arte che nessuno può insegnare, nella quale bisogna arrangiarsi con gesti, espressioni, perfino disegni (una volta in Giappone a me, Cristina, è capitato di disegnare per farmi capire!); ci saranno sempre dei posti nel mondo in cui le difficoltà saranno grandi come quelle che abbiamo incontrato noi in Cina (e non ci siamo scoraggiati, anche se certe volte era da impazzire…)

Se conosci almeno due lingue diventa tutto più facile. L’ideale sarebbe conoscere l’inglese e lo spagnolo. Con i nostri bambini noi abbiamo cominciato con l’inglese. Abbiamo scelto di investire sul loro futuro facendogli imparare l’inglese sin da piccoli.

E ha funzionato! Anche viaggiare con loro oggi è più facile, perché non si annoiano mai, interagiscono, fanno domande, seguono le visite guidate, fanno amicizie. E, credetemi, è un gran vantaggio.

Purtroppo la scuola italiana, per quanto cerchi di introdurre in maniera più capillare la lingua straniera, è molto indietro. Anche in alcune scuole che si definiscono bilingui, i bambini imparano i numeri, i colori e qualche canzoncina.

Ma noi non abbiamo aspettato la scuola, abbiamo deciso di provare con le au-pair (ragazze alla pari).

Cosa è un’au-pair

Un’au-pair è una ragazza che viene a vivere in casa tua. Non le dai un vero e proprio stipendio, le devi offrire vitto, alloggio e una paghetta settimanale, commisurata a quello che le chiedi di fare in casa.

Che cosa comporta avere un’au-pair in casa?

Avere un au-pair è una di quelle cose che spiazza. I sentimenti più comuni dei nostri amici a cui raccontiamo della nostra esperienza sono la diffidenza e la paura di perdere la propria privacy. La reazione più comune che sentiamo è : “Che bello, però io un’estranea giorno e notte non la vorrei, viola la mia privacy”.

Non siamo d’accordo! La ragazza alla pari non è un’estranea, o almeno non bisogna accoglierla con questo atteggiamento: è, invece, una “big-sister”, una sorella maggiore temporanea che si occuperà dei vostri figli, non un’estranea.

A che età si può pensare di prendere una au-pair in casa?

Appena possibile. Noi abbiamo iniziato quando i bimbi avevano un anno e mezzo, ma si può cominciare anche prima. In tanti dicono che i bambini rischiano di confondersi e di iniziare a parlare più tardi. Secondo la nostra esperienza, i bambini sono spugne, che assimilano tutto con grande facilità, e sono perfettamente in grado di imparare due lingue contemporaneamente (sono gli adulti a non essere in grado di farlo!).

Oggi Enrico e Giulia hanno sei  anni e parlano un ottimo inglese con una pronuncia British che un adulto (o un bambino più grande) non avrà mai.

Au-Pair per i bambini

Cosa bisogna chiedere ad un’au-pair?

Dipende dall’età dei bambini.

  • Secondo noi, da zero a cinque anni le ragazze alla pari devono essere delle semplici compagne di gioco. Ogni ragazza ha un talento, c’è quella a cui piace cantare, quella a cui piace disegnare… ognuna troverà il suo canale per entrare in contatto con i piccoli.
  • Dai sei anni ai nove anni possono aiutare i bambini a imparare a leggere e scrivere in inglese. Ricordate, però, che non sono delle insegnanti. A noi sono capitate ragazze molto preparate e ragazze che con la grammatica avevano qualche problema; perciò, in linea generale possono essere un aiuto, soprattutto per i suoni, ma non sono sostitutive di una insegnante.
  • Dai nove anni in poi la loro presenza di una au-pair in casa può essere utile per la conversazione e per insegnare ai bambini termini della vita quotidiana: condividere la cena, andare a fare la spesa insieme, fare due chiacchiere in salotto.

In casa le au-pair fanno i lavori domestici?

Possono anche farli, se richiesto, ma è un di più che deve essere retribuito a parte. Noi, alle nostre ragazze, abbiamo chiesto sempre solo di tenere pulita la loro stanza e di lavare i piatti usati e la cucina dopo averla usata.  

Dove dormono?

Devono avere una stanza loro, con wi-fi (fondamentale per loro) e possibilmente un bagno in esclusiva.

Sono affidabili?

Per la nostra esperienza sono tutte ragazze molto dolci, spesso con sorelline e fratellini piccoli. Però sono anche ragazze giovani, e noi viviamo in una città complicata come Napoli, perciò abbiamo sempre un’altra persona in casa e non le lasciamo andare da sole a prendere i bambini da scuola. A qualcuna, che è rimasta con noi più di un anno, abbiamo dato più responsabilità.

Quanto tempo rimane in Italia una ragazza alla pari?

Da un mese a tutta la vita, dipende dalla ragazza e dalla famiglia che la ospita. Le au-pair vengono in Italia per fare un’esperienza, di solito. In genere preferiscono le grandi città ai piccoli paesi, ma non è detto. Il tempo della permanenza dipenderà molto da come si adattano alla casa, alla famiglia ed al posto in cui vivono.

Quanto tempo le ragazze alla pari trascorrono con i bambini?

A casa nostra abbiamo sempre chiesto l’impegno il pomeriggio dalle 16 alle 20, dal lunedì al venerdì. Nei week end le nostre au-pair sono libere, e spesso ne approfittano per fare delle gite o dei “viaggetti” (da Napoli due o tre giorni a Roma o Firenze sono facili da organizzare e non costosi).

Quello che a noi interessa è che siano felici e stiano bene, anche perché così sono molto più motivate a rimanere. Dai racconti delle nostre au-pair sappiamo che alcune famiglie le spremono e le trattano come “servitù”; noi non siamo d’accordo con questo approccio, pensiamo che sia il modo più sbagliato di trattare una persona a cui affidate i nostri figli.

Cosa mangiano?

Non si può generalizzare, sono ragazze giovani. A noi è capitato un po’ di tutto, dalla salutista a quella che mangia solo dolci, patatine e surgelati, e pure una che ha cucinato nella nostra cucina spaghetti infilzati nei wurstel. In genere chiediamo loro di farsi la spesa da sole e poi rimborsiamo noi, ma spesso mangiano anche con noi o con i nostri bambini.

Come troviamo una ragazza alla pari?

Ci sono un paio di siti specializzati. Noi preferiamo aupairworld.com, si trovano sempre molte ragazze che cercano una famiglia, ed ha consigli e regole a cui rifarsi tanto per le au-pair quanto per le famiglie ospitanti. L’iscrizione, assolutamente necessaria, costa fino a 40 euro al mese (iscrivendosi per più mesi, il costo diminuisce).

Come capisco qual è la ragazza alla pari giusta per noi?

Di solito si capisce quando se ne va… Scherzi a parte, non è facile, ci vuole un po’ di fortuna. La conoscenza avviene prima via messaggio, poi via videochiamata, però è solo quando inizia la convivenza che si inizia a capire con chi si ha a che fare. Noi abbiamo avuto dieci ragazze alla pari, con alcune è stata subito intesa e continuamo a sentirci almeno una volta al mese, di altre, dopo che sono andate via, abbiamo perso le tracce.

Di che nazionalità sono le ragazze alla pari?

Sui siti troverere ragazze di tutta Europa e non solo, anche americane e canadesi, per esempio. Noi abbiamo scelto sempre ragazze del Regno Unito, perchè hanno una pronuncia più pulita e rispetto alle americane, non hanno problemi con il permesso di soggiorno. Anche le spese per i voli aerei dall’Inghilterra (Rispetto all’america)

Cosa devo assolutamente sapere prima di prendere un au-pair in casa?

  1. Cercare un au-pair è praticamente un lavoro: devi cercare le ragazze, contattarle, sollecitarle. Ci vogliono anche due mesi dall’inizio delle ricerche a quando la andate a prendere in aeroporto.
  2. Le ragazze che vogliono fare le au-pair in genere sono ragazze inquiete che non sanno che strada prendere e vogliono provare un’esperienza all’estero. Non sempre sono motivate quanto vi fanno credere, cambiano idea spesso. C’è sempre un nonno che muore, un fidanzato che le lascia, un’amica, una zia, una cugina che ha improvvisamente bisogno di loro,e non possono più venire da voi.
  3. Sono ragazze giovani, prenderanno l’abitudine di uscire tutte le sere, rientrare nel cuore della notte e svegliarsi tardi la mattina. Se non lo fanno, preoccupatevi, potrebbe voler dire che non si stanno divertendo …

I bambini si affezionano alle au-pair?

Vivendo a stretto contatto i bambini si affezionano a tutte, e quando vanno via non è facile per nessuno. Però a volte si creano legami talmente forti che l’amicizia continua, e si creano le occasioni per rivedersi.

 

Ospitare un’au-pair è un’esperienza educativa e linguistica, ma soprattutto è un’epserienza che coinvolge tutta la famiglia: prima di ospitare una ragazza dovete fare una scelta condivisa.

L’unica cosa cosa che possiamo garantirvi  è che con una ragazza madrelingua sempre in casa i bambini imparano l’Inglese in maniera naturale. E regalare loro la possibilità di comunicare con più persone è un grandissimo dono. Come insegnargli a viaggiare, è un modo per renderli veri cittadini del mondo.

Quando siamo partiti per il nostro viaggio per la Cina, tutti ci hanno detto: “Vi innamorerete di Shanghai!”. E, quindi, nel nostro itinerario di tre settimane abbiamo previsto di fermarci sette giorni, di cui due – rullo di tamburi – al nuovissimo parco Disneyland.

Le prime impressioni: città favolosa, sembra di sbarcare nel futuro. Grattacieli altissimi, luci, grandi strade attraversate da migliaia di persone di ogni colore. La mattina gruppi di anziani fanno Tai Chi lungo Nanjing Lu (Nanjing Road), la via dello shopping. Ma, passata l’ubriacatura del primo incontro, in verità la città è piaciuta più ai bambini che a noi. Shanghai è la porta dell’occidente in Cina, città di droghe e prostituzione ai primi del ‘900 e di grattacieli e movida oggi. A noi (che non facciamo molta vita notturna) è sembrata una copia di New York senza una vera anima.

Se andate in Cina e volete scoprire la sua anima, il nostro consiglio è di andare a Pechino, a Nanchino e a Xi’an. Detto questo, Shanghai resta una tappa degna di una visita, e siamo contenti di esserci stati. In cinque giorni abbiamo avuto il tempo anche di girovagare per i quartieri e perderci senza una meta precisa in questa grande metropoli in corsa.

 

Perché andare a Shanghai con i bambini

Shanghai è la meta ideale per chi vuole andare in Cina con i bambini, perché è la città più “occidentale” e quindi accogliente della Cina per noi italiani. Enrico e Giulia sono due bimbi che mangiano tutto e sono appassionati di noodles e dumpling, ma non è così per tutti i bambini, che spesso all’estero mangiano solo nuggets e hamburger. Ebbene a Shanghai troverete catene di fast food e ristoranti (con carne e pasta) ad ogni angolo (cosa non scontata nel resto della Cina)

 

Cinque cose da vedere a Shangai con i bambini

Come anticipato, se noi adulti siamo rimasti delusi da Shanghai, i bambini se ne sono innamorati. Ecco cinque motivi per cui nei nostri figli è scattato il colpo di fulmine.

I nostri esploratori al museo della storia di Shanghai
  • Museo municipale della storia di Shanghai

Si trova nella nuova Nuova Area Pudong, e per l’esattezza nella avveniristica Oriental Pearl TV Tower. I bambini sono rimasti incantati da questa torre, simbolo della città, perché sembra la torre di un cartone animato: è costituita da quindici sfere di diverse misure a diversi livelli, che creano un susseguirsi di “perle grandi e piccole che cadono su un piatto di giada”.

Ma attenzione: entri in una torre del futuro e ti trovi nel passato. Questo è il primo grande punto di forza di questo museo, dove è stata ricreata la antica città, tra vecchi mezzi di trasporto, botteghe, case. Si passeggia per strada (anche se sei in un palazzo) , tra statue di cera e riproduzioni a grandezza naturale di sale da tè, case di pescatori, ristoranti… tra cimeli, foto, film e plastici. Grande attenzione è dedicata al periodo tra il 1860 e il 1949 e alle concessioni straniere, con l’arrivo in città degli Europei, che evidentemente hanno un grande fascino per i Cinesi.

I bambini hanno guardato tutto con attenzione, facendo mille domande, attratti dalla possibilità di poter “toccare” l’antica Shanghai. E, colpo di scena, all’uscita del museo sono rimasti incantati davanti al video che ripropone lo spettacolo di luci sui palazzi di Shanghai per la notte di capodanno. Per Enrico e Giulia è stata una delle cose più belle che abbiano visto.

Per visitarlo programmate almeno un’ora e mezza. Ci si arriva in metro, due sole fermate da People’s Square. C’è anche il “Bund Sightseeing Tunnel”, un tragitto di cinque minuti studiato per i turisti (al costo di circa sette euro), ma lo abbiamo scartato viste le numerose recensioni negative (“È una cineseria” …come contraddire questo giudizio!?). 

 

  • Il Giardino del Mandarino Yu

Il giardino del Mandarino Yu è un classico giardino cinese che sorge nel nord-est della città vecchia, sulla riva ovest del fiume Huangpu, molto vicino al Bund. L’entrata principale si trova nel numero 218 della via Anren. Avete presente i giardini cinesi che tutti abbiamo visto negli acquerelli cinesi? eccoli.

All’interno abbiamo trovato tante famiglie con bambini, che giocavano tra le rocce e nei lunghi camminamenti coperti o erano intenti ad ammirare le giganti carpe rosse nel laghetto artificiale.

Bello anche il dedalo di negozietti che circonda il giardino, dove si possono trovare ricordi e souvenir.

Si raggiunge con la linea 10 della metropolitana di Shanghai.

 

  • Il tempio del Buddha di Giada

Si trova leggermente fuori dal centro (si raggiunge facilmente in metro) ed è incastonato tra palazzoni moderni. Quello che ha stupito di più i bambini è stato vedere i monaci che vivono nel tempio, visto che si tratta di una struttura ancora adibita al culto. E poi in un’ala del tempio c’è una piccola scuola di scrittura, dove, in rigoroso silenzio, studenti e visitatori si esercitano a copiare le antiche scritture: esercizio di bellezza e di pazienza.

I bambini sono rimasti affascinati dalla difficoltà e dalla bellezza di ogni singolo ideogramma, e per noi è stata l’occasione per spiegare loro il “rito della scrittura”.

Non si poteva fotografare, ma il Buddha di giada, portato in Cina dalla Birmania, eraq davvero incantevole, ed aveva il viso più dolce che abbiamo mai visto.

Il tempio è aperto tutti i giorni dalle 8 alle 16,30. Il biglietto costa circa 2,50 e i bambini non pagano. Se vi volete godere la visita programmate almeno 1 ora.

Sulle nuvole con Shanghai ai nostri piedi
  • La Shanghai Tower

“Mamma, ma siamo nel futuro!”, è stata l’esclamazione di Enrico e Giulia vedendo lo Skyline di Shanghai: grattacieli dalle forme strane (il loro preferito, quello a forma di apribottiglie), luci, ponti, colori. Immaginatevi il loro stupore e la loro felicità quando li abbiamo portati, nel cuore di Pudong, il quartiere finanziario della città, sul secondo grattacielo più alto del mondo: la Shanghai Tower, 128 piani, 632 metri di altezza, superato solo dagli 830 m del Burj Khalifa di Dubai e  nuova frontiera della progettazione sostenibile e dell’innovazione tecnologica.

Siamo saliti fino al 121esimo piano, con un ascensore che viaggia con una velocità massima di 18 metri al secondo (il più veloce del mondo, a quanto dicono).

Il biglietto è caro, superiore ai 20 euro e (caso unico nel nostro viaggio) hanno pagato anche i bambini sopra il metro (e non sopra il metro e 30 come avviene di solito in Cina).

La sensazione però è unica, sembra di camminare sulle nuvole. Interessante anche la storia di questo grattacielo, esempio di ingegneria e di sfida per un’edilizia ecosostenibile. Piccola curiosità: sulla cima c’è un albero dei desideri con la scritta: “Lascia qui il tuo sogno, ogni mattina sarà illuminato dai primi raggi del sole e si caricherà di energia.”

La visita dura circa un’ora. La Shanghai Tower è sempre nel quartiere di Pudong, perciò si raggiunge in metro facilmente. Nella zona trovate anche diversi centri commerciali (secondo noi più belli di quelli Nanjing Road, dove più che altro troverete dei box di esposizione delle grandi griffe e non veri e propri negozi).

  • Disneyland

Il vero motivo per andare a Shanghai con dei bambini è Disneyland. Il parco è stato inaugurato nel 2016, ha solo due anni e per noi è il più bello che mai visto. E su Disneyland Shanghai  potete leggere un racconto dettagliato.

Joypolis Wonder Forest

Un pomeriggio di relax con i bambini a Shanghai

L’ultimo giorno a Shanghai abbiamo deciso di trascorrerlo andando in giro senza meta nella città, come se fossimo cittadini e non turisti. Per goderci un pomeriggio di relax, Cristina ed io abbiamo scelto il centro commerciale Global Harbor, dove al quarto piano c’è un grande parco giochi sorvegliato per bambini, che si chiama Joypolis Wonder Forest.  Se i bimbi sono piccoli deve rimanere un adulto, se sono più grandi si possono lasciare per circa 13 euro (in teoria per un’ora e mezzo, in pratica anche di più). Enrico e Giulia sono rimasti più di due ore e non si sono mai annoiati, perché il Playground è molto grande e soprattutto sicurissimo. Adatto ai bimbi dai 3 ai 10 anni.

I ravioli a Huanghe Road

Cosa mangiare a Shanghai con i bambini

Mangiare in Cina con i bambini non è facilissimo. Indubbiamente, per noi Occidentali i sapori sono “diversi”. Però, a Enrico e Giulia i ravioli con carne di maiale e granchio sono piaciuti moltissimo. Una sera, a cena, ci siamo concessi due assaggi di ravioli a Huanghe Road, a pochi passi da People’s Square. È una delle vie gastronomiche di Shanghai, forse la più famosa. Abbiamo provato prima i dumpling di Jiajia Soup (12 ravioli circa tre euro) di maiale e granchio, poi, esattamente dall’altra parte della strada i dumpling fritti ripieni di verdure e di carne di Yang’s Fry Dumplings.

Tianzifang

Lo shopping per fare felice la mamma

A Shanghai non ci sono, a differenza di altre città della Cina, chissà quali negozi particolari o interessanti (a parte, forse, la catena giapponese di oggettistica Miniso). Però, consigliamo di passare un’intera mattinata nella zona della Concessione francese tra i vicoli di Tianzifang, dove si possono trovare regalini e piccoli oggetti molto carini. Noi abbiamo comprato un set per fare il tè , alcuni bracciali, il nome ritagliato nella carta e dei bei ventagli. Attenzione, c’è molta paccottiglia in giro, ma, addentrandosi nei vicoletti, si trovano anche piccole botteghe artigiane e prodotti di migliore qualità.

Si arriva prendendo la metropolitana linea 9,fermata Dapuqiao.

 

Si può vivere senza magia? No. Anche i più seri hanno bisogno di un pizzico di polvere magica nella vita. E c’è un luogo in cui tutti, anche quelli burberi e scontrosi, tornano bambini: Disneyland.

Se poi si ha un bimbo, Disneyland, è una meta obbligata, per fermare il tran tran quotidiano e ricordarsi di sognare.

Il nostro sogno, come famiglia, è di vederli tutti, i parchi Disney.

 

Lo sapevate che il primo parco Disney è stato inaugurato in California nel 1955?

Oggi oltre al parco originale, ne esistono altri 5 nel mondo:

  • Walt Disney World, Florida, aperto nel 1971;
  • Tokyo Disneyland, Giappone, aperto nel 1983;
  • Disneyland Paris, Francia, aperto nel 1992;
  • Hong Kong Disneyland, Cina, aperto nel 2005;
  • Shanghai Disney Resort, Cina, aperto nel 2016

 

Noi siamo andati in quello di ultima generazione, Shanghai, e siamo rimasti a bocca aperta.

Disneyland Shanghay, un parco unico

Il Parco è nuovissimissismo: ha aperto il 16 giugno 2016. Prima differenza con gli altri parchi, non c’è la classica main Street sostituita dalla Mickey Avenue, una strada con negozi coloratissimi che rappresenta la città dove vivono i personaggi Disney. Noi abbiamo fatto ogni mattina colazione nella pasticceria di “Remy” del protagonista del film “Ratatouille”.

L’Enchanted Storybook Castle è un punto di incontro e ritrovo di tutte principesse Disney, con i suoi 60 metri, è il più largo, il più alto ed il più elaborato castello mai costruito in un parco Disney

 

Attrazioni tradizionali

Siamo rimasti a Disneyland due giorni. Il primo giorno ci siamo dedicati alla parte tradizionale, provando tutte le attrazioni di Gardens of Imagination e Fantasyland, perdendoci nel labirinto di Alice (ispirato al film “Alice in Wonderland” di Tim Burton (quindi diverso da quello presente a Disneyland Paris, ispirato al Classico del 1951), girando con le classiche “tazze” (ma a tema vasetti di miele di Winnie the Pooh) e sognando con Peter Pan nell’Isola che non c’è. La giostra preferita dei bambini è stata le montagne russe dei Sette nani, veloci e spaventose, ma non troppo. E ovviamente noi “femmine” abbiamo fatto per quattro volte una fila interminabile pur di sognare sul Carousel.

Le attrazioni mozzafiato

Il secondo giorno, carichi di magia e dolcezza, abbiamo esplorato Tomorrowland, Treasure Cove, Adventure Isle… e siamo rimasti a bocca aperta!

Velocità ed emozione

–          Tron Lightcycle Power Run

Attrazione ispirata al film Tron di Joseph Kosinski. Tron , è una specie di montagne russe su due ruote. Si attraversa un tunnel accompagnati dalle musiche dei Daft Punk e si salta in sella per un viaggio a una velocità di 96 km./h, per quasi un kilometro e a un’altezza massima di quasi 24 metri. L’accelerazione iniziale è impressionante, la posizione come in sella ad una moto una cosa mai vista prima. Brivido puro.

         Perché ci è piaciuto tanto?

        Nel parco non abbiamo incontrato turisti occidentali, ma solo cinesi, e i cinesi sono come bimbi, per le tazze di Winnie de Pooh o i cavalluccii c’erano file di 50 minuti, invece per le moto la fila era di cinque minuti e abbiamo fatto giri a ripetizione. I primi a salire sono stati i più coraggiosi , io ed Enrico…. Poi abbiamo convinto a salire anche mamma Cristina ( Giulia purtroppo non né potuta entrare perché non è abbastanza alta, bisogna essere alti 1 metro e 22). Lei è una fifona, ma il bello di queste montagne russe è che non sono spinte al massimo ,quando la moto potrebbe accelerare al massimo non lo fanno… c’è il brivido, ma senza paura. Adattissimo anche ai bambini (coraggiosi).

Facce da pirati

–          “Pirates of the Caribbean Battle for the Sunken Treasure”

È la versione cinese della famosa attrazione “Pirati dei caraibi”. Questa è stata la nostra attrazione preferita in assoluto, grazie a un mix di alta ingegneria, trucchi scenici, scenografia, si vive una vera battaglia pirata, si affonda nell’oceano, si riemerge, si partecipa ad uno scontro tra galeoni. È così reale che Giulia,  la più paurosa, la seconda volta l’ha fatto a occhi chiusi.

          Perché ci è piaciuto?

–          Le barche non vengono trainate dalla corrente dell’acqua o da un binario, ma da un innovativo sistema elettromagnetico che permette di controllare velocità e posizione di ogni singolo vascello e tutto risulta molto reale, poi grazie a un trucco, chiamato “Squinching”: le immagini proiettate vengono progressivamente distorte per dare l’illusione di trovarsi sempre in posizione perpendicolare allo schermo. Insomma sei sempre al centro dell’azione. Grazie poi a spruzzi d’acqua e ventate di aria fredda tutto diventa estremamente reale. Emozionante il momento in cui uno scheletro prende vita e si trasforma nel Capitano Jack Sparrow (si chiama Pepper’s Ghost, una tecnica che consiste nel riflettere le immagini su un vetro, però è talmente ben applicata che è impossibile non rimanere a bocca aperta).

Nell’area dei pirati poi c’è una vasta zona in cui i bambini si possono sfidare a battaglie d’acqua. Peccato che manchino degli asciugatori (come abbiamo visto nel parco Legoland), perché i bambini si sono divertiti e bagnati moltissimo, e ci è voluto tempo per asciugarli.

 

–          “Soaring over the Horizons”

Questa attrazione c’è anche nei parchi americani, ma per noi è stata emozione pura; Enrico e Giulia l’hanno ribattezzata “Il giro del mondo”. E l’abbiamo fatta due volte (tempo medio d’attesa 40 minuti). È un viaggio in tre D, le sedie sembrano alzarsi in volo, lo schermo circolare ti avvolge e tu voli su tutto il mondo, dalla Grande Muraglia Cinese alla Monument Valley, passando per Parigi e il Polo Nord. .. gran finale con i fuochi d’artificio sulla città di Shanghai. Anche in questo caso, come per i pirati, sbuffi di aria rendono il volo super reale. Un’attrazione che ci ha lasciato elettrizzati.

L’ingresso dell’area dedicata all’Avventura

Come vedere un parco Disney senza file

Lo abbiamo scoperto per caso, ma credo che questi fattori valgano tutti i parchi del mondo. Noi abbiamo avuto la fortuna di girare il parco di Shanghai senza file, e forse per questo ci è piaciuto tanto, perché:

1)        Siamo andati in settimana (da evitare sempre i week end!);

2)       la scuola era appena iniziata e c’erano pochi bambini. Il parco era frequentato soprattutto da ragazzi universitari e qualche mamma con bimbi piccoli, che fanno poche giostre;

3)       pioveva. All’inizio abbiamo pensato a una grande sfortuna, invece il meteo è stato il nostro più grande alleato. Quasi tutte le file e i giochi sono al coperto e nel parco c’era pochissima gente.

Gadget

Il gadget più venduto sono le orecchie di Minnie e Topolino. Costo 13 euro. L’acqua costava 1,26 centesimi, a Disneyland Paris, ricordo che costava 2 euro.

Le vere star sono loro, Topolino e Minnie

I biglietti

Il costo dei biglietti per due adulti e due bambini per due giorni di parco è stato di 315 euro.

L’albergo e i costi del parco Disneyland di Shanghai

Per arrivare in albergo devi prendere un piccolo battello e attraversare un laghetto. Ed è già romanticismo puro. Ti accoglie un pratino inglese con un roseto e una scalinata da vere principesse. L’albergo è un sogno: lussuoso e con tutti i personaggi Disney, una piccola tv che nella hall trasmette i filmati anni ’50 di Topolino e i vari personaggi a grandezza naturale che passeggiano nei corridoi e giocano con i bimbi. Belle anche le stanze: spaziose, con le lucine sui letti, la tazza di topolino in bagno, una poltrona con angolo lettura, grandi e morbidi lettoni. Personale gentilissimo, sempre presente e che parla inglese (evviva, è una rarità in Cina). Costo? Per quattro persone (due adulti e due bambini, una stanza con due letti matrimoniali) 210 euro a notte.Il costo dell’albergo è più basso di quello di Parigi, dove abbiamo preso uno degli alberghi più economici, ed abbiamo pagato 578 euro con i bimbi di due anni con due giorni di parco, ma una sola notte in albergo (contro 525 euro ed albergo extralusso a Shanghai).