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Le tradizioni natalizie dell’Emilia Romagna

Se penso alle tradizioni natalizie dell’Emilia Romagna, mi viene subito l’acquolina in bocca, perché a noi piace mangiare bene e Natale è il re delle feste. Di solito organizziamo grandi pranzi con parenti più o meno stretti, le azdore iniziano a cucinare giorni, anzi settimane prima, e la tavola imbandita regala grande felicità a tutti.

All’interno della regione, di provincia in provincia, gli usi e costumi natalizi variano, ma ci sono alcune tradizioni natalizie che sono più o meno uguali in Emilia Romagna.



Gli addobbi: tradizioni natalizie in Emilia Romagna

Non abbiamo grandi tradizioni relative alle decorazioni natalizie, ma quasi in ogni casa troverai sia l’albero che il presepe (quelli che vedi nell’immagine di copertina sono i nostri primi addobbi nella nostra casa, quando ancora non era finita, ma non avevamo resistito!!) . Quando li facciamo? Di solito l’8 di dicembre, ma c’è chi non resiste e inizia ad addobbare prima e i ritardatari che vanno alla caccia di decorazioni qualche giorno prima di Natale.

Se hai bambini, quasi sicuramente li coinvolgerai nella preparazione della casa, tra le palline fai da te e le lucine. A proposito di lucine, siamo grandi amanti delle luminarie, oltre a quelle che ogni famiglia aggiunge fuori dalla propria abitazione, ogni città o piccolo centro abitato, di solito decora le proprie vie con tante lucine.

Nella nostra città, Cesena, da qualche anno c’è una grande palla di Natale, interamente ricoperta di luci colorate, in cui ogni abitante è entrato almeno una volta e si è scattato la foto di rito.

La Messa di Mezzanotte

La sera della Vigilia, non tutti seguono la tradizione del cenone di Natale. In Emilia Romagna qualcuno lo fa, qualcuno no. Ma quasi tutti, partecipano alla Messa di Mezzanotte, che in alcune parrocchie finisce allo scoccare del nuovo giorno, in altre inizia proprio a mezzanotte.

E dopo la celebrazione, di solito ci si ritrova in piazza o fuori dalla Chiesa per il classico brindisi d’auguri e ci si scambiano i regali. Io lo facevo quando ero più giovane, ora con i bimbi la vedo più dura, sia perché non riusciremo a rimanere svegli fino a quell’ora, sia perché congeleremmo lì fuori. Ma ho bellissimi ricordi dei Natali passati.

Il pranzo di Natale in Emilia Romagna

In Emilia Romagna non abbiamo grandi tradizioni natalizie, ma abbiamo delle certezze: il pranzo di Natale è con il brodo di cappone o gallina vecchia, con i cappelletti o i tortellini.

I cappelletti in brodo di cappone

Noi siamo romagnoli e facciamo i cappelletti, per quando riguarda il compenso (la farcitura interna), ci sono varie declinazioni, che spesso cambiano di famiglia in famiglia. Mia nonna ci mette un misto di formaggi: ricotta di mucca, un formaggio morbido, una grattugiata di Parmigiano Reggiano e formaggio di fossa. In centro a Cesena, ci sono alcune botteghe storiche che ancora oggi vendono “la dose per il compenso per i cappelletti”. C’è chi li fa aggiungendo un po’ di carne o mortadella, chi ci mette un pizzico di cedro candito e via dicendo.

 

cappelletti in brodo

I cappelletti non sono un’esclusiva della Romagna, a Natale si mangiano anche nel reggiano, ma sono ripieni di carne, prosciutto e mortadella.

I tortellini in brodo

Più ci si sposta verso Bologna più i cappelletti lasciano il posto ai tortellini. Più piccoli e con la classica forma a ombelico, all’interno hanno un mix di lombo di maiale, prosciutto crudo, mortadella e Parmigiano Reggiano.

Che siano tortellini o cappelletti, in entrambi i casi, nelle settimane prima di Natale vengono messe in piedi vere e proprie catene di montaggio, capitanate dalle nonne che dirigono i lavori e sono le capo-sfogline e con mamme, zii, nipoti addetti alla farcitura e alla chiusura a mano. Nella mia famiglia di solito si contano 30 cappelletti a testa, fate i conti di quanti ne servono per un pranzo di Natale!!

Il bollito misto

Per secondo, è tradizione in tutta l’Emilia Romagna, mangiare il bollito misto, ovvero la carne utilizzata per il brodo. Di solito è accompagnata da una grande varietà di salse, tra cui una salsa verde a base di prezzemolo, aglio e olio, poi mostarde in Emilia e il fritto bianco in Romagna.

Ma non ci si ferma a un solo secondo piatto, in tavola fanno poi il loro ingresso una serie di arrosti misti, contorni a profusione e in certe zone anche il cotechino e lo zampone.

Dolci delle tradizioni natalizie dell’Emilia Romagna

Oltre ai classici nazionali, panettone, pandoro e torrone, che realizzano anche le pasticcerie locali, ci sono alcuni dolci tipici delle varie zone dell’Emilia Romagna.

A Bologna ci sono il Panone di Natale e il Certosino, che sono due prodotti da forno molto profumati e speziati (il secondo più del primo).

In provincia di Reggio Emilia non può mancare sulla tavola natalizia il biscione, un dolce a base di uova, zucchero, mandarle e canditi a forma di serpente. È ricoperto di meringhe e può essere anche molto lungo!

Se sei a Ferrara mangerai invece il panpepato, un dolce a base di cioccolato, miele, frutta secca, canditi, cannella e ovviamente il pepe.

 

dolce a forma di porcospino

Il porcospino si fa invece in Romagna e si chiama così perché assomiglia proprio all’animale, di cui ricrea gli aculei con tanti pinoli. La ricetta prevede burro (molto!), zucchero, biscotti savoiardi, uova, un po’ di caffè e liquore.

Giochi Natalizi

Dopo il lungo pranzo, di solito la tradizione natalizia in Emilia Romagna include qualche gioco che coinvolga tutta la famiglia.

Si può giocare a tombola o a sette e mezzo, a briscola o a scopone, a volte si gioca coi soldi o si prevedono piccoli premi. Va forte, soprattutto fra gli amici, la tombola dove si riciclano i regali ricevuti doppi o quelli poco apprezzati.

Di solito la giornata di Natale passa così, a tavola dal pranzo fino a sera, mangiando, giocando, scherzando e ricordando vecchi aneddoti del passato.

La visita ai Presepi

Come dicevo prima, in Emilia Romagna siamo amanti dei presepi e se ti piacciono, ne trovi davvero per tutti i gusti. Nelle case, nelle parrocchie, nei centri dei Paesi, in ogni angolo c’è un presepe.

 

presepe sulla barca al porto canale di Cesenatico

Ci sono quelli meccanici, quelli animati e ci sono perfino quelli in cui Gesù, Giuseppe e Maria hanno lasciato la stalla per trasferirsi su una barchetta. Dove li puoi vedere? Sul Porto Canale di Cesenatico, dove l’atmosfera è davvero suggestiva.

 

I Pasquaroli

I Pasquaroli sono una tradizione natalizia prettamente romagnola e non sono proprio legati al Natale, ma piuttosto all’Epifania. Ma sono una bella tradizione che nella mia zona stanno ereditando anche i giovani e questa è proprio una bella cosa!

Sono dei gruppi di uomini (e da qualche tempo anche donne) che nelle sere prima della Befana vanno in giro per case, teatri e locali a portare la buona novella.

Lo fanno cantando e suonando, per augurare serenità e prosperità nel nuovo anno. Se li incontri per strada li riconoscerai di certo, perché indossano cappelli e mantelli e cantano felici.

 

Questo sarà un Natale diverso in cui probabilmente non vivremo tutte le tradizioni a cui siamo stati abituati negli anni, ma lo spirito e l’entusiasmo che ci contraddistingue, ci farà godere comunque le festività in compagnia della nostra famiglia (o almeno di quella più stretta!).

Può interessarti anche qualche spunto sui regali fatti a mano in Emilia Romagna e le tradizioni natalizie in tutta Italia.

Giulia Gardini
Giulia Gardini
Mi chiamo Giulia Gardini e sono cresciuta mangiando piadina a tutte le ore e i cappelletti in brodo anche a Ferragosto, continuo a farlo ora con i miei bimbi. Da quando sono nati Margherita , Federico e Ludovica, io e il babbo Matteo stiamo riscoprendo la nostra Emilia Romagna, a misura di bambino.
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