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Dieci consigli per una vacanza a Procida da veri procidani

 

Procida è un’isola autentica e  meravigliosa. Qui il tempo sembra essersi fermato alle pagine di Elsa Morante in cui raccontava la vita del piccolo Arturo. Noi trascorriamo qui le nostre vacanze da dieci anni. E abbiamo imparato che nonostante sia l’isola più  piccola nel Golgo di Napoli è ricca di segreti e di bellezza. Ecco dieci consigli per una vacanza a Procida da veri procidani.



Procida si raggiunge facilmente da Pozzuoli o da Napoli. Si può scegliere l’aliscafo, più veloce, ma se il tempo è il traghetto ha un grande fascino: si spende meno, si trova sempre posto e si viaggia accompagnati dai gabbiani e da un panorama mozzafiato.

 

Girare Procida in bici elettrica o Mehari

mehari gialla
Foto Lucia Dovere

Il perimetro di Procida è di 4 chilometri e cento metri. Si può girare tutta in un weekend a piedi. Ma per godervela davvero potete:

Affittare una bici elettrica, meglio del motorino, perché è così piccola che è bello vederla lentamente.

Affittare una Mehari, le piccole jeep scoperte sono simbolo dell’isola. E dato che questa è un’isola di pescatori non tutti hanno un’auto, perciò possederne una è un simbolo di “potere e ricchezza2, i procidani veri amano usare la macchina. Anche se vi avvertiamo alcune strade sono così strette da far paura.

Ammirare il tramonto alla Chiaiolella

tramonto procida

Cominciamo con la geografia romantica dell’isola. Il tramonto si vede dalla spiaggia della Chiaiolella, tra lo scintillio di luci di Ischia e il porticciolo, ammirando in lontananza il caldo   profilo di Vivara mentre le onde s’illuminano di fuoco.

Potete semplicemente prendere una birra e berla in spiaggia organizzare un aperitivo con il djset alla Rotonda o al Maresia (attenzione al Maresia non c’è una grande accoglienza per i bimbi) prenotare la cena in uno dei ristoranti sulla spiaggia da Lido Vivara a  Girone.

L’alba a terra Murata

terra murata

Se invece siete amanti dell’alba, il vostro osservatorio privilegiato è Terra Murata. Dovete salire fino all’ex carcere (portatevi caffè e cornetto) non ci sono bar e ammirare il sole che sorge sul porticciolo della Chiaioellla. O se siete più comodi potete fare colazione al bar nella piazzetta più giù dove c’è il Santuario di Santa Maria delle Grazie.

Oppure dalla spiaggia della Lingua si ammira un’alba meravigliosa.

L’alba è molto bella anche al Porto, con i primi traghetti che prendono il largo e mettono in connessione l’isola con il mondo.

Qual è la stagione migliore per una vacanza a Procida?

La primavera, da fine aprile a metà giugno, è questo il momento ideale per visitare Procida, con l’odore dei limoni in fiore, le spiagge libere e la’cqua del mare già calda e l’isola ancora addormentata dopo il lungo inverno di isolamento.

O inalternativa fine settembre- inizio ottobre. l’acqua del mare è spettacolare.

Se davvero volete godervi la vostra vacanza a Procida scegliete quindi, la primavera e l’autunno.

 

I segreti della Corricella

Non è una vacanza a Poricda se non scoprite i segreti della Corricella. La Corricella resta l’icona dell’isola nel mondo, con le case a grappolo e i muri colorati come un arcobaleno naturale. Per farvi capire quanto è bello vi diciamo solo che nel 2015 Apple e Microsoft  usarono il porto della Corricella per mostrare la resa cromatica degli schermi di iPhone 6S e del portatile/tablet Surface Pro 4.

Che cosa fare alla Coricella?

Potete semplicemente passeggiare tra le barche dei pescatori ormeggiate e le nasse. Potete parlare con i pescatori al lavoro o potete assaggiare la granita più buona dell’isola quella di  Felice Pagano, per tutti Felice Mare: ha fatto il pescatore, ha navigato dappertutt e ora fa la granita più buona di Procida, nel suo chiosco a forma di barca.

Potete cenare da Maria Costagliola Lotorchisco, 61 anni, l’unica “pescatora” dell’isola. Il suo ristorante è piccolissimo, solo 20 posti a sedere all’aperto” e si chiama “Da Maria ‘a pescatrice

 

Dove si mangia la più buona lingua di Procida

Se fate una vacanza a Procida dovete assolutamente assaggiare “La Lingua di Procida”,  il dolce tipico: una pasta sfoglia leggera, ripiena di crema  e ricoperta di granella di zucchero.

Attenzione però: la versione originale è con la crema al limone e non con la crema pasticcera.

Per provare la più buona lignua di Procida vi diamo due consigli

Il Bar Roma, in via Roma, di frotne alla Libreria Nutrimentie, poco più avanti, il Bar del Cavaliere.

 

Film da vedere prima di andare a Procida

Procida è stata scelta anche come set naturale per due film indimenticabili:

Il più famoso è “Il Postino” con Massimo Troisi e Mariagrazia Cucinotta.

Anthony Minghella nel 1999 ha portato Procida a Hollywood  con “Il talento di Mr. Ripley“, interpretato da Matt Damon e altri attori destinati a diventare famosi, tra cui Gwyneth Paltrow, Jude Law, Cate Blanchett e Philip Seymour Hoffman.

Più recentemente, nel 2002, è stata Lina Wertmuller a riportare un set a Procida per dirigere il film tv “Francesca e Nunziata“, con Sophia Loren e Giancarlo Giannini.

Libri da leggere per innamorarsi di Procida

Ma se dovessimo scegliere Procida non è l’isola del Cinema (questo primato è più della elegante Capri), è l’isola della letteratura.

Alphonse de Lamartine, poeta francese nel settembre 1811 arrivò in Italia percorrendo il classico itinerario del Grand Tour nenell’aprile 1812 si fermò per 14 mesi a Procida dove si innamorò perdutamente di Graziella, una ragazzina dell’isola dall’aspetto grazioso che, orfana, viveva con i nonni e i fratelli.

Da qui nacque l’ispirazione per il romanzo “Graziella” che, riprendendo la vicenda autobiografica dell’autore, narra la storia di un facoltoso giovane francese che decide di provare la vita dei pescatori del posto finendo per innamorarsi della bella Graziella, una fanciulla dagli occhi neri e i lunghi capelli raccolti in trecce. La storia però finisce tragicamente: un giorno, il giovane è costretto a tornare in Francia ma promette alla fanciulla che sarebbe tornato da lei; nel frattempo la giovane si ammala di tubercolosi e muore, inviando all’amato una lettera e una treccia dei suoi capelli.

Nel 1957 Elsa Morante il premio Strega con l’Isola di Arturo, scritto e ambientato a Procida. Vi aveva passato diverse settimane con Moravia, alla Pensione Eldorado; molti chiamano ancora così quella palazzina rosso sbiadito su via Vittorio Emanuele che oggi è sede del Premio e del Parco letterario dedicato alla scrittrice.  Il Premio Procida – Isola di Arturo – Elsa Morante nacque nel 1986, suggerito da un nucleo di intellettuali e frequentatori dell’isola: la poetessa e scrittrice romana Gabriella Sica, il critico letterario Walter Pedullà, lo scrittore e poeta Paolo Volponi e il traduttore francese della Morante Jean Noel Schifano.

Nella vostra valigia per una vacanza a procida eprciò lasciate lo psazio per uno di questi due romanzi, leggerl isull’isola sarà ancora più bello.

 

I giardini di Elsa

Esistevano una volta, nella piccola isola di Procida, i giardini dell’Eldorado, una pensione che negli anni ’50 ospitò intellettuali ed artisti, tra cui la scrittrice Elsa Morante, che non solo vi dimorò a lungo, ma proprio in quei giardini di limoni, sul Belvedere o sulla spiaggia della Chiaia intravide il personaggio di Arturo, protagonista di uno dei suoi romanzi più belli.

Oggi i giardini di Elsa sono chiusi (ma i lavori per riaprirli vanno avanti veloci e ci dovrebbero essere novità già nell’estate 2021), intanto  è possibile dormire nella camera dove dormì Elsa ed è un’occasione da non perdere, cercala sul portale di Airbnb.

  • Indirizzo: via Vittorio Emanuele 225 (dove si trova il ristorante Mimante), Procida

Vacanza a Procida in barca, in yatch o in sommergibile

Toly marine dreamVi abbiamo raccontato come girare Procida a piedi o in bici, ma Procida è un’isola e il modo migliore per amarla e scoprirla è via mare.

Al porto potete affittare barche e gozzi per un giro dell’isola, ma noi vi proponiamo due giri dell’isola dal mare unici: Procida in sottomarino, e Procida in Yatch.

*Foto di Copertina Lucia Dovere

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Chi siamo

Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.