Dicembre è alle porte e, con questo articolo abbiamo pensato di portarvi con noi, a fare un viaggio tra le tradizioni di Natale in Lombardia, tra dolci tipici ed antiche usanze.
Ogni regione d’Italia ha le sue tradizioni legate al Natale, da sempre un’occasione di festa da dedicare alla famiglia ed alle persone care. Quello natalizio, infatti, è senza dubbio il periodo più magico dell’anno.
Vediamo allora insieme come si festeggia il Natale in Lombardia!
Preparativi natalizi
In molte città si iniziano i preparativi durante l’Immacolata, quindi l’8 dicembre, poiché è il primo giorno di festa utile per dedicarsi a quest’operazione senza togliere tempo al lavoro settimanale.
A Milano, in particolare, poiché il 7 dicembre è Sant’Ambrogio, ovvero il Santo Patrono della città, la tradizione vuole che tutti i preparativi del Natale possano essere anticipati di un giorno. Però è davvero improbabile che un milanese “doc” allestisca presepe e albero prima di questa data!
Anche il bellissimo albero di Natale di Piazza Duomo viene acceso proprio la sera del 7 dicembre: quest’anno sarà sponsorizzato da Coca-Cola, brand che spesso viene associato alle campagne natalizie. Negli anni passati quest’occasione avveniva in concomitanza dell’inizio della prima della Scala nella piazza attigua.
Il ceppo di Natale
Una delle le tradizioni natalizie più antiche, poi, è quella del ceppo di natale. Secondo la tradizione, la Vigilia di Natale, il capofamiglia poneva nel focolare di casa un grosso tronco di legno, che poi veniva lasciato ardere per le successive dodici notti. In Lombardia, in particolare, il capofamiglia metteva il ceppo nel camino e lo accendeva con una fascina di ginepro benedetto. Versava, poi, del vino in un bicchiere e, dopo averne rovesciato un po’ sulle fiamme, ne beveva un sorso e lo passava a tutti i membri della famiglia. Gettava, infine, una moneta sul ceppo ardente e ne donava un’altra a tutti i familiari. A conclusione del cerimoniale, da tre grandi pani tagliava una fettina che veniva messa accuratamente da parte per essere data come “medicina” a chi si ammalava nel corso dell’anno.
Tradizioni di Natale in Lombardia: chi porta i doni di Natale?
I doni che, generalmente, vengono portati da Babbo Natale, in alcune zone del Nord ed, in Lombardia, nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Mantova, vengono portati da Santa Lucia, nella notte tra il 12 ed il 13 dicembre.
La sera del 12 prima di andare a nanna, i bimbi preparano un piatto con dei biscotti, un bicchiere di latte ed una manciata di paglia o una carota per l’asino e corrono a dormire con la speranza di trovare, al risveglio, tutti regali che hanno chiesto nella loro letterina. I bambini non possono assolutamente restare svegli, perché sanno bene che chi per caso riesce a vedere la Santa riceverà una manciata di cenere negli occhi.
Mercatini di natale in Lombardia
I mercatini sono tra i simboli più amati ed attesi del Natale ed, in Lombardia, ce ne sono di davvero molto belli, in grado di offrire incantevoli momenti magici.
Tra i più famosi ci sono quelli di quelli di Milano, Livigno, Bergamo, Castiglione della Presolana, Bormio, Cremona, e Como, ma altrettanto belli sono anche quelli più piccoli come, ad esempio, quelli di Mapello, Albosaggia, Mantova ed Iseo.
Presepi
Tra le tradizioni di Natale in Lombardia non si può non citare il Presepe, una rappresentazione artistica della nascita di Gesù che ha origini medievali. Che sia immerso in un paesaggio innevato o sott’acqua, meccanico o statico, vivente o realizzato con materiali particolari, infatti, non c’è città lombarda che non ne proponga una rivisitazione.
In Lombardia, poi, ci sono musei ed esposizioni permanenti dedicati al Presepe e alla Natività, come il “Museo del presepio” di Dalmine.
Le tradizioni di Natale in Lombardia a tavola
Proseguiamo il nostro viaggio tra le tradizioni di Natale in Lombardia: veniamo ora alla tavola ed andiamo a scoprire quali sono le tradizioni natalizie che riguardano, in particolare, i dolci.
Il Bossolà, Brescia
Il Bossolà è il dolce tipico delle festività natalizie in provincia di Brescia. Si tratta di una sorta di ciambella molto soffice, la cui preparazione richiede varie fasi di lavorazione.
Secondo alcuni sono stati i veneziani a portare questo dolce in città, altri, invece, sostengono che abbia origini ancora più antiche. Secondo la versione più accreditata, il termine bossolà deriverebbe dal celtico bés ‘mbesolàt, che significa serpente attorcigliato. Si tratta di un simbolo di buon auspicio, presente in molte leggende e racconti delle valli bresciane, che rimanda all’idea di rinascita. A Brescia e dintorni, questo dolce si trova fin dal giorno di Ognissanti e nella pasticceria Veneto di Iginio Massari, si può trovare tutto l’anno,
Torrone e mostarda, Cremona
Specialità natalizie di Cremona sono la mostarda ed il torrone. La prima, il cui nome, deriva dal francese moût ardent (cioè mosto ardente), è una vera specialità. Di fatto la mostarda è una conserva preparata con frutta ed essenza di senape. Come mangiarla? Si può assaggiare a cucchiaiate, pura e piccante o, nel caso risultasse troppo forte, si può addolcire con un po’ di mascarpone.
Il torrone di Cremona, secondo la tradizione, è nato nel 1441, in occasione delle nozze tra Bianca Maria Visconti, figlia del duca di Milano, e il condottiero Francesco Sforza. Il nome deriva dal Torrazzo, la torre duecentesca che affianca la cattedrale di Cremona.
Secondo uno scritto dei primi del Novecento c’è un modo per valutare la qualità del torrone di Cremona: quello vero deve frantumarsi come vetro a contatto di una superficie dura.
Panettone, Milano
A Milano, il re della tavola è senza dubbio il Panettone, nato proprio in questa città e di cui tutti i milanesi vanno fierissimi.
Quali sono le sue origini? Dobbiamo andare parecchio indietro nel tempo se pensate che già nell’ XI secolo a Milano, durante le feste natalizie, era tradizione preparare tre grandi pani diversi da quelli che si era soliti mangiare durante tutto l’anno. La leggenda del suo nome – panettone – ci racconta di come un garzone della cucina della corte di Ludovico il Moro, di nome Toni, riuscì a evitare una crisi natalizia quando il cuoco bruciò il dolce e lui propose di servirne uno di sua invenzione: un pane di frumento, con burro, canditi e uvetta. Il suo dolce fu così apprezzato che prese il nome del suo fondatore: il pan del Toni, che, con gli anni, si è trasformato in panettone.
La pasticceria più antica e più famosa dove assaggiare il panettone artigianale tradizionale è la Pasticceria Cova, in via Montenapoleone.
Ma le tradizioni del Panettone, non finiscono a Natale…sapevate che è meglio lasciarne almeno un pezzetto? Già perché le credenze popolari vogliono che il panettone milanese abbia addirittura proprietà curative allontanando i malanni di stagione. Per questo motivo, il 3 febbraio in occasione di San Biagio, protettore della gola, è bene mangiare un po’ del panettone avanzato da Natale.
La spongarda, Crema
A pochi chilometri da Cremona, la cittadina di Crema ha un dolce di Natale tutto suo: si tratta della spongarda, ovvero un pane dolce di lunga conservazione, arricchito di frutta secca e miele che unisce mele, nocciole, cedro candito, uva sultanina e spezie. Sembra fosse molto gradito alla figlia di Bonifacio di Toscana, signore di Crema nell’ XI secolo. Il nome deriva dal latino spongia, cioè spugnosa quindi soffice, che è per l’appunto la consistenza di questo dolce.
Il Pantramvai, Monza
Più comunemente noto come “pane alle uvette”, questo nome così particolare, che fa quasi sorridere, deriva dal fatto che un tempo si comprava questo dolce con il resto del biglietto del tram. È un prodotto da forno a pasta morbida a lievitazione naturale, con uvette, e di forma rettangolare.
La Torta paradiso, Pavia
Una torta “storica”, di più di un secolo fa, la famosa torta paradiso è il dolce tipico, natalizio ma non solo, della città di Pavia.
Venne inventata oltre un secolo fa dal pasticcere locale Enrico Vigoni, su commissione del Marchese Cusani Visconti. Di consistenza leggera e soffice, talmente soffice e delicata da fare associare il suo gusto alle delizie del Paradiso – da cui appunto il nome. Gli ingredienti sono zucchero, burro, uova, farina, fecola, fibra di limone e aromi naturali (e un ingrediente segreto, si dice…).
Sempre della tradizione natalizia pavese sono le Ofelle di Parona (frollini al burro) e quelle di riso, accompagnate da zabaione caldo.
Se vi è piaciuto questo viaggio tra le tradizioni di Natale in Lombardia, andate a scoprire quali sono le tradizioni natalizie nelle altre regioni d’Italia.