Hai mai visto un orso a distanza ravvicinata? In Abruzzo è possibile vedere gli orsi arrampicarsi sugli alberi e giocare, in sicurezza, ma soprattutto imparando ad amare gli animali e a rispettare la loro libertà e il diritto di vivere nel loro ambiente naturale. La nostra visita a Palena, prima al M.O.M., Museo dell’orso marsicano e poi Area Faunistica dell’orso bruno è stata molto istruttiva: un’escursione difficile da dimenticare per tutti, grandi e piccoli. Per scoprire il perché, scorri verso il basso!
Il M.O.M., il museo dell’Orso Marsicano a Palena
A Palena, nel cuore del Parco Nazionale della Majella, c’è il Mom, il museo dell’Orso Marsicano, un museo dedicato al gigante bruno dei boschi. Il museo è piccolo, ma è in una location storica e organizzato bene.
Si trova in via Sant’Antonio 5, nei locali di un’ala del convento restaurato di Sant’Antonio.
Si entra nel museo da una piccola stanza, con le luci soffuse. Bisogna stare in silenzio, perché la stanza riproduce l’ambiente del bosco di notte, con i suoni registrati dal vivo. Segue poi una prima parte dedicata all’orso nell’immaginario comune ed alla sua evoluzione durante gli anni e una sezione destinata al linguaggio e ai cartoni animati con orsi protagonisti, da Yoghi a Winnie the Pooh. Seguendo le tracce dell’orso si passa alla seconda parte, quella più scientifica, dedicata alla vita ed alle abitudini degli orsi. A chiudere questa splendida visita, c’è una grande stanza con cassetti e pannelli per giocare con gli orsi, imparando a scoprire come scovare graffi lasciati sugli alberi, cacche nei boschi e come riconoscere le impronte lasciate dai grandi mammiferi.
Il museo si chiude con un messaggio: tutti possono dare un piccolo contributo per la tutela dell’orso marsicano. Nel percorso del museo infatti si conoscono vari tipi di orsi, l’orso bruno europeo, il grizzly… e appunto l’orso marsicano che nel parco della Majella, isolato da tutti gli altri orsi, si è evoluto con peculiari caratteristiche genetiche.
L’orso Marsicano è a serio rischio di estinzione: in tutto l’Appennino centrale ci sono tra i 50 e i 60 esemplari. Una delle minacce per questi animali sono le strade e le auto. Il parco della Majella perciò ha realizzato una nuova segnaletica e creato una capillare campagna di sensibilizzazione, coinvolgendo con un test e un regalino anche le famiglie che visitano il museo.
Il museo dell’Orso: quanto costano i biglietti e orari
Il Museo è visitabile in autonomia. Consigliata la prenotazione.
TARIFFE BIGLIETTI SOLO INGRESSO:
Intero € 2,00
Ridotto € 1,00 da 6 a 16 anni, oltre i 65 anni e persone con disabilità non motoria.
Gratuito fino a 5 anni.
Il biglietto comprende l’ingresso e l’assicurazione RCT.
Il Museo è visitabile con la guida, per gruppi di almeno 5 partecipanti interamente paganti. PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA con WhatsApp al 3398629165 entro le ore 18:00 del giorno precedente
TARIFFE BIGLIETTI INGRESSO e VISITA GUIDATA:
Intero € 5,00;
Ridotto € 2,50 da 6 a 16 anni, oltre i 65 anni e persone con disabilità non motoria.
Gratuito fino a 5 anni.
Il biglietto comprende l’ingresso, la visita guidata con personale specializzato e l’assicurazione RCT.
Per altre informazioni contattare via WhatsApp il 339.8629165, con noi sono stati gentilissimi e ci hanno davvero aiutato a programmare la visita nel miglior modo possibile.
A Palena, l’Area Faunistica dell’Orso bruno
E dopo la teoria ci vuole la pratica. Dal Museo dell’orso marsicano partono anche le visite guidate all’Area Faunistica dell’Orso bruno. Le visite sono ad orari fissi: 9.30, 11, 16, 17.30 e 19 e solo in primavera estate e inizio autunno.
Si parte dal museo e ci si sposta con la propria auto fino all’area faunistica. Si parcheggia l’auto e si procede a piedi su un sentiero con un lievissimo dislivello. Qui, come scrivevo all’inizio è possibile incontrare tre orsi, anzi tre orse, dal vivo. Lo dico subito: non sono orsi marsicani, ma sono orse che sono state ospitate dal Parco della Majella dopo una vita rocambolesca.
Le tre orse ospitate nel Parco della Majella sono Iris, 8 anni e Margherita 8 anni (due sorelle) e poi c’è Caterina di 28 anni.
Iris e Margherita sono sorelle, sono nate nello Zoo di Zurigo dove non c’era più spazio per loro e rischiavano di essere soppresse. Il Parco della majella si è offerto di dare loro una nuova casa.
Lo spazio per le orse non è tantissimo, poco più un ettaro. Se vivessero libere Iris e Margherita avrebbero bisogno di spazi molto più ampi. Ma la nostra guida ci ha spiegato che sono animali nati e cresciuti in cattività e che se lasciati liberi potrebbero non sapersela cavare. Il parco cerca di preservare più possibile il loro istinto, lasciando il cibo (ogni giorno ricevono fai 12/14 kg di frutta e verdura e ogni due o tre settimane carne) senza entrare in contatto con l’animale e rispettando i tempi di letargo. Anche le visite si possono effettuare solo con una guida, proprio per non “invadere” gli spazi vitali delle due orse. Nonostante lo spazio ridotto a loro disposizione Margherita e Iris riescono a mantenere un comportamento naturale anche nella ricerca di cibo, gli orsi sono onnivori ma soprattutto vegetariani, mangiano frutta e ribaltano tronchi e sassi a caccia di animaletti.
Con la visita guidata è possibile vederli da vicino ( dietro una rete)…e soprattutto per i bambini è molto emozionante, perché in genere l’orso adulto è solitario, invece Iris e Margherita, che vivono da sempre insieme, interagiscono e giocano tra di loro.
È possibile vederle solo in primavera estate, perché d’inverno vanno il letargo.
Durante la visita la guida racconta la vita degli orsi, quanto pesano (circa 120 chili), quanto sono alti (in piedi 2 metri), che abitudini hanno… come si chiama il loro verso (il ruglio). La prima parte è molto tenera.
Poi, però si arriva da Caterina, la terza orsa. Caterina non condivide lo spazio con Iris e Margherita, sta in uno spazio recintato molto più piccolo. Ma non per cattiveria. È un po’ come per i neonati, che appena nati hanno bisogno di sentirsi “circondati”. Caterina ha avuto una vita molto difficile, non solo è nata in cattività ma è cresciuta in un parco divertimenti a Mondragone, come attrazione per i bambini e viveva in un cubo di cemento: pareti di cemento e pavimento di cemento, l’unica apertura esterna erano delle sbarre. Lei poteva camminare solo avanti e indietro e se cercava un po’ di aria trovava bambini e famiglie a guardarla. Caterina ha paura dei grandi spazi, ha unghie lunghe perché non ha mai scavato una buca…ha paura di tutto e di tutti.
Nel 2015 Caterina è stata liberata e portata nel Parco della Majella, una equipe di veterinari l’ha visitata e seguita. Nel primo anno faceva solo pochi passi avanti e in dietro, non essendo abituata a camminare, dopo 20 anni di reclusione, in cui non andava in letargo e veniva alimentata costantemente. Però all’arrivo del primo inverno della sua nuova vita, Caterina ha scavato la sua tana ed è andata in letargo. La sua natura si è risvegliata. Ancora oggi ha un comportamento stereotipato e cammina ossessivamente avanti e indietro, ma almeno non è più un “attrazione”, anzi, il parco della Majlla ha scelto di proteggerla con grandi tronchi anche dalle visite. Caterina ha bisogno di spazio, privacy e libertà.
Già vedere Margherita e Iris dietro una rete non è stato facile, ma l’incontro con Caterina ci ha commosso. La guida ha spiegato anche ai bambini cosa sono le fattorie della Bile: è stato un momento difficile e molto intenso, ma secondo noi anche molto istruttivo.
Le tre orse del Parco della majella sono fortunate e vivono in un bel posto, il miglior posto possibile per loro, ma visitare il museo e poi l’area faunistica dell’orso ci ha regalato tre verità:
– Non bisogna andare negli zoo, nessun animale deve più nascere più in cattività;
– Non esistono zoo né zoo safari né acquari nati per gli animali, sono tutti nati per gli uomini;
– Un orso, una zebra, un delfino o una giraffa in un giardino zoologico, in uno zoo safari, in una riserva naturale possono avere spazio, ma non è il loro spazio.
Come si può visitare l’Area Faunistica dell’Orso bruno
La biglietteria del M.O.M museo dell’Orso Marsicano è anche il punto di partenza per le visite guidate all’Area Faunistica dell’Orso bruno distante circa 3 Km.
Sono visite di gruppo della durata di circa un’ora comprensive dell’avvistamento, dell’osservazione e del racconto della storia delle orse ospitate al suo interno.
Le visite sono possibili:
Marzo, Aprile, Maggio: tutti i fine settimana e festivi, 9:30 – 11:00 e 15:30 – 17:30
Ottobre, Novembre, Febbraio: tutti i fine settimana e festivi, 9:30 – 11:00 e 15:30
Dicembre e Gennaio: le visite guidate sono sospese per rispettare il periodo del letargo.
Punto d’incontro con la guida e biglietteria: Museo dell’Orso Marsicano in località S. Antonio a Palena (CH).
Il gruppo dei prenotati si sposta con le auto proprie di circa 3 km., la guida farà strada.
La durata della visita guidata è di circa un’ora, compreso l’avvistamento, l’osservazione e il racconto della storia delle orse ospitate.
Il percorso è su sentiero con fondo brecciato e leggero dislivello. Consigliamo abbigliamento a strati appropriato alla stagione di visita,
OBBLIGATORIE scarpe chiuse e comode, meglio se con suola scolpita.
Tariffe biglietti solo per l’Area Faunistica:
- Intero € 8,00;
- Ridotto € 4,00 da 6 a 16 anni, oltre 65 e persone con disabilità non motoria.
- Gratuito fino a 5 anni.
- Non adatto a passeggini.
- Non adatto a persone con patologie del sistema articolare e cardiocircolatorio.
- Non è consentito introdurre cani, neanche di piccola taglia. È disponibile il servizio dog sitter al 3806875468.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA con WhatsApp al 3398629165 entro le ore 18:00 del giorno precedente.
REGOLAMENTO MISURE DI SICUREZZA ANTICONTAGIO:
* ingresso in biglietteria contingentato, uno alla volta o un nucleo familiare;
*compilazione del documento raccolta dati, redatto dal referente della prenotazione, dobbiamo conservarlo per 14 gg;
*venire muniti di mascherina, da indossare durante il percorso, e gel sanificante per mani;
*durante la visita rispettare sempre la distanza interpersonale di 2m;
* posti limitati per un massimo di 20 partecipanti a turno;
*ingresso al tunnel contingentato.
La prenotazione è obbligatoria via un messaggio WhatsApp al 3398629165 entro le ore 18 del giorno precedente.
Cosa fare a Palena con i bambini
Dopo la visita al museo dell’Orso e all’area faunisticca, puoi fare un giro nel piccolo borgo medievale di Palena (dove trovi 2 parchi gioco, uno nella Villa Comunale e l’altro lungo il tratto cittadino della Statale 84. Palena è capoluogo della Valle dell’Aventino, incastonato tra i Monti Porrara e Coccia ed è facilmente raggiungibile da Roccaraso, Pescocostanzo, Rivisondoli ed è una fermata della Transiberiana d’Italia.
Da vedere a Palena ci sono anche:
Il Castello Ducale, che si trova nella parte più alta del centro storico, offre una vista spettacolare. Il castello risale al XII secolo, ma è stato più volte rimaneggiato per via dei numerosi terremoti. Ad oggi ospita tre sezioni: la “Sala della Conoscenza”, la “Sala dell’Aventino” e le “Sale Palena”: ognuna dedicata ad aspetti specifici, dalla storia della Geologia della Terra e della sua evoluzione, alla conoscenza geologica del territorio circostante, alla conservazione di reperti paleontologici e vegetali dal grande fascino.
Il Teatro Aventino, uno dei teatri più piccoli d’Italia, con appena 99 posti a sedere.
Il Museo Geopaleontologico che ospita un’importante raccolta di fossili e l’area di Forca Palena, collocata a 1073 metri di altitudine, che corrisponde al più antico insediamento del comune di Palena.
Il Museo Geopaleontologico AltoAventino è ospitato all’interno del Castello Ducale di Palena con tre sale espositive e una sala didattica per i bambini. I visitatori possono fare un vero e proprio viaggio indietro nel tempo di milioni di anni, alla scoperta del territorio circostante attraverso la storia geologica, le forme di vita e ambientali che hanno accompagnato l’evoluzione della Terra.
A completare la struttura l’osservatorio geologico, l’osservatorio geofisico virtuale e il magazzino scientifico.
- Info sulla Pagina Facebook: MuseoGeopaleontologico AltoAventino Palena
Una curiosità: Palena è chiamato “il paese delle orchidee” perché ci sono diverse fiere ed eventi dedicati a questo fiore. Le specie di orchidea segnalate nel territorio del comune di Palena sono ben 64 tra specie e sottospecie, pari ad oltre il 60% di quelle presenti in Abruzzo e oltre il 35% di quelle italiane: a queste si aggiungono anche 17 ibridi stabilizzati.
Come arrivare a Palena
Palena si trova in provincia di Chieti, ed è raggiungibile con:
- L’autostrada A 14 (Nord – Bologna, Sud – Bari). Uscire a Val di Sangro e proseguire per Altino, Casoli, Lama dei Peligni, Palena.
- l’autostrada A 25 (Roma). Uscire a Pratola Peligna – Sulmona, proseguire in direzione Roccaraso, poi per Palena.
- l’autostrada A 1 (Napoli). Uscire a Caianello, proseguire per Venafro, seguire la direzione Castel di Sangro, Roccaraso, Palena.