Novara custodisce un tesoro prezioso per gli amanti della natura e delle diverse culture del mondo: il Museo di Storia Naturale Faraggiana Ferrandi. Con le sue ampie sale e il suggestivo giardino interno, il museo si posiziona come il secondo museo di scienze naturali del Piemonte, dopo il Museo Regionale di Torino. Siamo stati al Museo di Storia Naturale di Novara in una domenica piovosa e abbiamo trascorso un paio d’ore attraversando i diversi ambienti ricreati con gli animali tassidermizzati che spiegano l’importanza della biodiversità e raccontano la meraviglia del nostro pianeta.
La storia del Museo di Storia Naturale di Novara
Il Museo di Storia Naturale Faraggiana Ferrandi è ospitato all’interno dello storico Palazzo Faraggiana, le cui origini si intrecciano con la storia della famiglia Faraggiana Ferrandi, una delle più influenti famiglie di Novara.
Catherine Faraggiana Ferrandi e il figlio Alessandro, nel secolo scorso, animati da una profonda passione per la natura e le culture extraeuropee, crearono nel loro parco di Meina, sul lago Maggiore, uno zoo e un museo privato. Nel 1959, con un gesto di grande generosità, donarono l’intera collezione alla città di Novara, che provvide ad allestirla nel palazzo di famiglia.
Il nucleo principale della raccolta è costituito da specie locali ed esotiche allevate nel serraglio di Meina, cui si aggiunsero quelle portate dall’Africa e dall’Asia da Alessandro Faraggiana e altre donate dall’esploratore Ugo Ferrandi. Arricchitasi con successive donazioni di privati e di parchi e riserve naturali e acquisti, conta oggi circa 2400 esemplari, in gran parte mammiferi e uccelli, che illustrano in modo coerente le regioni zoogeografiche di tutto il mondo. Preziosi esemplari di specie ormai rare e pregevoli preparazioni tassidermiche dei primi del Novecento ne fanno una delle più belle raccolte pubbliche del Piemonte.
Le sale del Museo di Storia Naturale Faraggiana Ferrandi
Varcato il portone di Palazzo Faraggiana che si affaccia su un bel giardino da cui fanno capolino alcune riproduzioni di dinosauri e da cui si gode della vista sulla Basilica di San Gaudenzio, oggetto della nostra “scalata” mattutina, scopriamo, alla biglietteria, che il museo è totalmente gratuito.
Una scoperta che ci stupisce molto, soprattutto quando cominciamo a visitare le sale del museo e ne scopriamo l’allestimento accurato e didatticamente stimolante.
Ciò su cui viene maggiormente messo l’accento è la biodiversità: essa mantiene l’equilibrio ecologico degli ambienti naturali del mondo e permette l’evoluzione degli esseri viventi. Attraverso allestimenti ad hoc questi fenomeni naturali e i principali processi che li sostengono vengono ben rappresentati e spiegati.
Il percorso del primo piano mostra le specie più interessanti che caratterizzano le regioni zoogeografiche dei climi temperati e freddi dell’emisfero settentrionale: dagli ambienti naturali d’Italia, seguendo le rotte migratorie degli uccelli, si raggiungono le scogliere sui mari del Nord, le praterie e i deserti americani, le montagne e i boschi di bambù dell’Asia.
Al piano terreno il museo prosegue sugli ambienti tropicali del resto dei continenti tra leoni, serpenti, orsi e giraffe.
L’ultima aggiunta all’impianto espositivo è, infine, il percorso multisensoriale, con istallazioni, didascalie e dispositivi tattili, sonori e olfattivi.
A noi è piaciuto molto annusare il muschio e la lavanda a occhi chiusi, provando a immergerci nei ricordi di quei profumi già sentiti e, sempre senza guardare, toccare i ciottoli, le piume di uccello e, per i più temerari,…il teschio di qualche animale!
Curiosità
Visitando il museo abbiamo trovato questo elenco di curiosità, che ci hanno colpito e condividiamo:
La superficie totale del museo è di mq. 1420 e le sale espositive sono 11.
Le specie esposte sono in totale 450 e 300 sono i Mammiferi, presenti con 17 dei 26 Ordini di cui si compongono.
Gli Uccelli nella collezione sono 640, presenti con 25 dei 28 Ordini di cui si compongono.
Il totale di Rettili, Anfibi e pesci nella collezione è di 130.
L’animale più pesante è l’Antilope roana, il più piccolo il Bombo, il più alto la Giraffa.
L’animale più raro è il Panda minore e il più comune l’Arvicola.
L’animale più colorato è il Fagiano orecchiuto, quello con il pelo più folto il Bue muschiato e l’animale più prolifico è il Cinghiale.
L’animale che viene da più lontano è il Canguro e quello che viene da più vicino è la Garzetta (da Carisio).
L’animale con le zanne più lunghe è il Facocero e il Mosco himalayano e l’animale più puzzolente è la Puzzola.
L’animale con il becco più lungo è il Chiurlo e quello con il becco più colorato è il Pulcinella di mare.
La donazione più recente è una coppia di Germani reali.
Le iniziative per i bambini
Il museo di storia Naturale di Novara organizza visite guidate per le scuole e uscite naturalistiche al Parco del Ticino (nell’area delle Lanche di Cameri). Per avere informazioni sulle attività di didattica museale e sulle modalità di prenotazione, è possibile contattare direttamente il museo.
Le attività didattiche rivolte alle scuole sono sempre a titolo gratuito.
Si può anche festeggiare in compleanno, prenotando tramite una società proivata che collabora con il museo.
Informazioni utili
• Indirizzo: Via Gaudenzio Ferrari 13, Novara
• Orari: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19.00 (chiusura biglietteria ore 18.30)
• Biglietto: ingresso gratuito
• Sito web
• Telefono: +39 0321 3702755