Se amate i boschi, il buon cibo e buon vino ma non amate la folla eccessiva di certi posti molto conosciuti (e di moda) andare in montagna in Friuli con i bambini fa al caso vostro e anche i piccoli lo adoreranno!

Se amate i boschi, il buon cibo e buon vino ma non amate la folla eccessiva di certi posti molto conosciuti (e di moda) andare in montagna in Friuli con i bambini fa al caso vostro e anche i piccoli lo adoreranno!
Per noi amanti dei parchi giochi e allo stesso tempo della neve, negli ultimi anni sono nati dei luoghi dove poter divertirsi in inverno, in sicurezza, ed accompagnare i nostri bimbi con dolcezza nelle le loro prime esperienze sulla neve. Se i più grandicelli già iniziano a sciare, chi ha bimbi piccoli solitamente porta il bob e sfida la velocità con loro, ma qua sotto potete trovare i migliori baby snow park della Valle d’Aosta. La nostra piccola Petra non voleva più venire via.
Partendo dal Piemonte o partendo dalla Lombardia la troverete sempre lì ,vicina: la Valle di Gressoney, detta anche Val del Lys, dal fiume che la attraversa. Pensiamo che la montagna serva per respirare, per ritrovare il proprio tempo, per rientrare in contatto con la natura, per donarci momenti di felicità con i nostri bambini e ne abbiamo bisogno….e forse anche la montagna e le persone che la vivono hanno bisogno di noi. Ecco perciò la nostra mini guida alla Val di Gressoney in inverno con bambini: le migliori attività sulla neve. La Val di Gressoney è la nostra valle del cuore.
Vuoi organizzare una grande avventura per tutta la famiglia sulla neve? Hai mai pensato alle ciaspolate con i bambini in montagna? Sono la nuova moda e noi l’amiamo da sempre, perché è un’attività slow e facile per tutti, a contatto con la natura e all’aria aperta. Un’avventura da piccoli grandi esploratori e una forma di turismo ecosostenibile.
Le migliori idee le danno sempre i bambini. In settimana abbiamo fatto una fuga sul Lago del Matese per giocare sulla neve e mia figlia Giulia ha organizzato un picnic a base di Neve, preparato da Madre natura. Da qui mi è venuta un’idea per un articolo leggero e divertente, grazie anche ad alcuni commenti di amici sui social: tre ricette per mangiare la neve.
È arrivato il freddo. I fiocchi di neve fanno capolino anche nelle città di mare, ed è tempo di pensare a un weekend in montagna o a una settimana bianca con i comprensorio sciistico dell’Alto Sangro, nel cuore dell’Appennino, tra i pachi nazionali della Majella e d’Abruzzo. Ecco una mini-guida per organizzare una fuga in Abruzzo sulla neve con i bambini. Una guida pensata per i bambini più picocli dai zero ai tre anni.
Avete mai provato a fare la neve ? No?! E’ un attività facile e divertente. Provate con noi a creare la neve finta fatta in casa. Facciamo insieme un bellisismo viaggio fino ai ghiacciai del Polo Nord.
È tempo di vacanze sulla neve, ma anche di dubbi? Come preparare le valigie? I bambini sulla neve: come vestirli? La scelta dell’abbigliamento e delle scarpe in montagna d’inverno non è facile. La prima regola, e vi parlo da mamma italiana apprensiva, è: attente a non compirli troppo.
Immaginate di camminare nel silenzio della neve. Intorno il bianco, nessun punto di riferimento, nessuna luce, sopra la luna e le stelle. E ai piedi le racchette da neve. È pura magia. È una ciaspolata. Sapete cos’è l’avete mai provata?
Durante la nostra settimana bianca, a Roccaraso, una sera abbiamo organizzato una fuga senza bambini e siamo andati a camminare con le ciaspole sotto le stelle. Una fuga romantica.
Un commento: FANTASTICO!
E la prossima volta portiamo anche i bambini!
Un trekking – leggero – con le ciaspole è un’attività assolutamente adatta a tutta la famiglia, compresi bambini ed anziani: si sta a diretto con la natura, in un paesaggio senza rumori ed immacolato, si respira aria buona, si ascolta il proprio respiro e il rumore sottile delle lame che entra nella neve ghiacciata.
Ho visto un volantino che ne parlava nella baita di Montepratello. Amo la montagna e due anni fa ho anche preso lezioni di sci… ma con i bambini è impossibile dedicarsi, c’è sempre bisogno di qualcosa, di un pronto intervento mamma, e quindi finché i piccoli non saranno completamente autonomi io ho messo nel cassetto la mia voglia di sciare.
Però non riesco a stare ferma in baita, dopo la seconda cioccolata calda voglio muovermi, voglio sentire l’aria fredda, respirare la neve.
Perciò mi è subito piaciuta l’idea della ciaspolata. Per fortuna Francesco, dopo una giornata in snowbord, non si è tirato indietro e mi ha accompagnata.
Telefono all’Associazione Mountain lab e mi risponde Antonio, che prende la nostra prenotazione e mi manda via whatsapp il luogo dell’incontro, dove nel pomeriggio incontriamo Michele, che ci dà le nostre ciapole, una luce frontale e i bastoncini. Faccio una prova a camminare e mi sento subito a mio agio a galleggiare sulla neve.
“Siamo sei soci – spiega Michele – tutti ragazzi di Roccaraso e amanti dello sport. Io, per esempio, sono maestro di snowboard e di sci di fondo. Cerchiamo di valorizzare il nostro territorio e di avvicinare turisti, famiglie e bambini allo sport a contatto con la natura”.
Ed è questo il punto. Quando andate in montagna volete solo riposarvi e godere del clima e dell’aria buoni o volete riattivare il vostro corpo e la vostra mente, con camminate all’aperto e sport?
Io adoro la montagna perché mi rivitalizza. E mi piace che anche i bambini la vivano “in movimento”, come una continua scoperta. Scopro anche che Mountain lab d’estate organizza campi scuola basati sullo sport all’aperto per i bimbi e passeggiate per i sentieri intorno a Roccaraso. Prendo subito appunti e già faccio piani per agosto.
Le ciaspole, o racchette da neve, sono uno strumento che serve per camminare sulla neve senza affondare troppo, perché permettono di distribuire il peso del corpo su una superficie maggiore. Un tempo erano molto grandi, con una base in legno e cinturini in cuoio, ora sono supertecniche , con materiali in plastica dura e lame in acciaio.
Michele mi ha raccontato che sin dalla preistoria gli uomini hanno usato strumenti simili per spostarsi sulla neve.
Assolutamente no. Non serve alcuna capacità tecnica, basta saper… camminare e amare la montagna. La passeggiata è facile e piacevole. Ti senti piccolo davanti alla natura, impari ad ascoltare il silenzio, senti il respiro della montagna. Io mi sono emozionata catturando il rumore delle bacchette quando entravano nella neve: si sentiva quasi un crepitio.
La passeggiata non è molto impegnativa, quindi non serve un abbigliamento tecnico, però se posso darvi alcuni comsigli, usate:
Le due esigenze principali sono coprirsi per il freddo e non bagnarsi. Ma non esagerate e scegliete materiali traspiranti, perché camminando anche a passo sostenuto potreste avere caldo e sudare.
Sui siti specializzati consigliano anche le ghette e Michele, la nostra guida le aveva, perchè sono molto comode per non fare entrare la neve nelle scarpe, ma se dovete fare solo una passeggiata per una sera e avete le scarpe giuste, potete farne sicuramente a meno.
Assolutamente no. Basta imparare subito alcuni trucchetti. Si cammina con le gambe leggermente divaricate. Non si va mai indietro, altrimenti si cade, ma se ci si vuole voltare bisogna fare un piccolo semicerchio.
Noi come dotazione avevamo anche una luce frontale e bastoncini per camminata, utilissimi per mantenere l’equilibrio. I bastoncini si usano in maniera alternata, come nello sci di fondo, gamba destra avanti, mano sinistra avanti …e così via.
La nostra passeggiata aveva un itinerario di sola andata di circa due chilometri e mezzo, dall’Aremogna a Montepratello. Con una salita inziale di circa 700 metri e poi un percorso praticamente sempre pianeggiante o in discesa. Il ritorno si fa o sul gatto delle nevi o in furgone.
Il percorso da fare a piedi è una pista battuta dal gatto delle nevi,. Quindi è una passeggiata di lieve intensità, molto piacevole, si chiacchiera, si respira l’aria di montagna, si alza il naso all’insù per ammirare le stelle senza il disturbo delle luci artificiali.
Come avrete capito, è una passeggiata super romantica. Però… c’è un però…ci possono essere degli inconvenienti. E ovviamente è capitato a noi.
Non spaventatevi, nulla di grave, anzi vi dico subito che io mi sono divertita.
Cosa è accaduto?
A Roccarasola settimana scorsa ha nevicato davvero tanto e c’era molta neve fresca. Il gatto delle nevi non è passato a segnare la pista e….e ci siamo fatti tutta la prima parte della camminata, con la salita più impegnativa con la neve alta fino alle ginocchia. Affondavamo a ogni passo!
Che fatica, ragazzi!
Michele ci ha fatto da apripista e noi mettevamo i piedi nelle sue impronte, ma credetemi non è stato facile e sono stata molto contenta di avere scarpe in goretex e un buon pantalone impermeabile.
Secondo me assolutamente sì. Non è faticosa. E se sono dei buoni camminatori è molto emozionante e divertente. Anche di notte. I nostri bimbi non sono abituati a vivere la notte e la natura, è un’esperienza assolutamente da fargli provare. Io la consiglierei per bimbi dai sette anni in sù.
Unico consiglio dopo la nostra esperienza è: informatevi prima se la pista è stata battuta dal gatto delle nevi, perché Giulia a me sarebbe affondata fino al collo nella neve del primo tratto. Camminavo e ridevo pensando a lei….
E sapete qual è la cosa bella di camminare in montagna? Che poi non ti senti in colpa se devi mangiare.
E la nostra passeggiata si è conclusa con un aperi-cena, vicino al camino, alla baita di Montepratello: salumi e formaggi abruzzesi, gnocchi, salsiccia, pane casereccio e un vino buonissimo: Corfinium, Montepulciano, della tenuta del Castello Corfinium.
A Roccaraso, l’associazione Mountain Lab organizza le ciaspolate con aperitivo tutti i mercoledì. Appuntamento tra le 17 e le 18 e dura due ore e mezza. Il costo è di 30 euro a perona. Il numero a cui prenotare la passeggiata è 3291885811.
Per chi non ha mai sciato o per i bambini l’approccio con le piste può essere traumatico. Al di fuori del campo scuola hai sciatori, snowboardisti, bravi e meno bravi, che sfrecciano a pochi centimetri da te e in ogni direzione. Se cercate piste poco affollate e a misura di famiglia, in Abruzzo, un’ottima idea sono gli impianti di Vallefura, con una vista spettacolare sul parco nazionale della Majella.
Sono una buona idea per chi scia nel comprensorio dell’Alto Sangro e cerca un posto tranquillo. Per i bimbi piccoli che non sciano c’è anche un attrezzato Baby Garden.
Per mangiare c’è il rifugio Tana del Lupo, situato all’arrivo della seggiovia quadriposto. Offre panini con salsiccia, hamburger e cucina di montagna, con camino, panorama mozzafiato e solarium .
L’Hotel Vallefura è proprio sulle piste, ottime le recensioni on line proprio delle famiglie, che sottolineano l’attenzione ai più piccoli nelle cucina oltre alla vicinanza alle piste. Grandi lodi per la colazione.
A farci da guida agli impianti di Vallefura – Pescocostanzo è Francesco Di Pasquale, presidente della Scuola Sci 3000, 38 anni, maestro di sci esperto
“Perché in Abruzzo è uno dei pochi impianti nel centro storico; il borgo di Pescocostanzo è a un chilometro e le piste sono con vista su centro storico. Solo a Cortina c’è un panorama così. Le piste, 12 chilometri, si sviluppano sul pendio del monte Calvario. C’ è la seggiovia Valle Fura, quadriposto, che conduce gli sciatori dal Piazzale degli Sciatori a 1440 metri sino al Rifugio a 1729 metri, e la seggiovia biposto Valle Gelata. Inoltre ci sono uno skilift e una manovia che servono piste per lo sci alpino, tra cui tracciati di gigante cronometrati. Ci sono anche due tapis roulant per i principianti. Visto che non c’è molta folla riusciamo a mettere anche le porte per lo slalom e i più bravi si divertono. E poi è l’ambiente adatto alle famiglie”.
“Prima di tutto perché c’è un’ambiente sano. Le famiglie vengono a Pescocostanzo per rilassarsi. E poi il nostro punto di forza sono le attrezzatture didattiche dedicate ai bambini: ciuffetti, ponticelli, tappetini didattici che facilitano l’apprendimento. Per i bambini sciare è un gioco e allora noi abbiamo creato un campo scuola coloratissimo. Siamo 20 maestri, facciamo lezioni singole e collettive a bambini ed adulti. E poi c’è lo Sci Club.
Selezioniamo i ragazzi che già hanno avuto un primo approccio con noi e li inseriamo in gruppi dello stesso livello per tutta la stagione invernale. Abbiamo tre pacchetti: da 30-40- 50 giornate. Parliamo di sei ore al giorno, è abbastanza impegnativo, ma negli ultimi anni abbiamo formato un bel gruppetto affiatato. Il nostro allievo più piccolo ha 4 anni e mezzo”
“Beh, proprio ora ho una piccola alunna di tre anni mezzo , bravissima, che fa tutto. Diciamo che l’età ideale è dopo i quattro anni. Dipende dai bambini: ci sono bambini che piangono e bambini che si lanciano. I maestri per bambini devono saper utilizzare il linguaggio del gioco. Quando il bambino capisce che oltre a camminare e correre si può scivolare, inizia il divertimento. Ci vuole pazienza e attenzione, ma i bambini danno grandissime soddisfazioni. La mia regola è quella del sorriso, se il bambino finisce la prima lezione con il sorriso tornerà”.
“C’è un piccolo chiosco, in prossimità del campo scuola, dove possono bere una cioccolata calda o, se vogliono, possono mangiare un panino con la salsiccia. Ma, soprattutto, noi offriamo un servizio navetta gratuito per il centro: la mamma può lasciare il bambino e fare una passeggiata a Pescocostanzo”.
“Stiamo cercando di integrare i servizi della scuola sci. Chi prende un pacchetto di cinque giorni, per esempio ha in regalo un giro ebike (bicicletta con la pedalata asisstita) nel centro storico, con istruttore!”
“Abbiamo un servizio di noleggio sci integrato. E soprattutto abbiamo un macchinario che disinfetta automaticamente gli scarponi e li riscalda. La nostra struttura è all’avanguardia”
“Le lezioni singole di un’ora in alta stagione 40 euro, in bassa stagione 35 , quelle di gruppo 25 euro due ore”.
Ride. “Sono due cose diverse. Da una parte è meglio perché non si fanno file e non c’è confusione, dall’altra parte le nostre piste sono più piccole e quindi offrono meno possibilità, il che non vuol dire però meno divertimento”.
“Due maestri e un tirocinante”.
“Anche in questo caso direi quattro anni”.
Tre parole per descrivere le piste di Vallefura?
“1) Sicure
2) Con una vista mozzafiato (vale una parola)
3) A misura di famiglia”
Grazie a Francesco Di Pasquale a cui auguriamo di realizzare i suoi obiettivi di migliorare e ingrandire la scuola sci, magari creando anche uan tavola calda e un grazie a Roberta Castiglione che crede nella potenza del territorio e che ci sta aiutando a conoscerlo meglio.