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Shanghai, cinque cose da vedere con i bambini

Quando siamo partiti per il nostro viaggio per la Cina, tutti ci hanno detto: “Vi innamorerete di Shanghai!”. E, quindi, nel nostro itinerario di tre settimane abbiamo previsto di fermarci sette giorni, di cui due – rullo di tamburi – al nuovissimo parco Disneyland.

Le prime impressioni: città favolosa, sembra di sbarcare nel futuro. Grattacieli altissimi, luci, grandi strade attraversate da migliaia di persone di ogni colore. La mattina gruppi di anziani fanno Tai Chi lungo Nanjing Lu (Nanjing Road), la via dello shopping. Ma, passata l’ubriacatura del primo incontro, in verità la città è piaciuta più ai bambini che a noi. Shanghai è la porta dell’occidente in Cina, città di droghe e prostituzione ai primi del ‘900 e di grattacieli e movida oggi. A noi (che non facciamo molta vita notturna) è sembrata una copia di New York senza una vera anima.



Se andate in Cina e volete scoprire la sua anima, il nostro consiglio è di andare a Pechino, a Nanchino e a Xi’an. Detto questo, Shanghai resta una tappa degna di una visita, e siamo contenti di esserci stati. In cinque giorni abbiamo avuto il tempo anche di girovagare per i quartieri e perderci senza una meta precisa in questa grande metropoli in corsa.

 

Perché andare a Shanghai con i bambini

Shanghai è la meta ideale per chi vuole andare in Cina con i bambini, perché è la città più “occidentale” e quindi accogliente della Cina per noi italiani. Enrico e Giulia sono due bimbi che mangiano tutto e sono appassionati di noodles e dumpling, ma non è così per tutti i bambini, che spesso all’estero mangiano solo nuggets e hamburger. Ebbene a Shanghai troverete catene di fast food e ristoranti (con carne e pasta) ad ogni angolo (cosa non scontata nel resto della Cina)

 

Cinque cose da vedere a Shangai con i bambini

Come anticipato, se noi adulti siamo rimasti delusi da Shanghai, i bambini se ne sono innamorati. Ecco cinque motivi per cui nei nostri figli è scattato il colpo di fulmine.

I nostri esploratori al museo della storia di Shanghai
  • Museo municipale della storia di Shanghai

Si trova nella nuova Nuova Area Pudong, e per l’esattezza nella avveniristica Oriental Pearl TV Tower. I bambini sono rimasti incantati da questa torre, simbolo della città, perché sembra la torre di un cartone animato: è costituita da quindici sfere di diverse misure a diversi livelli, che creano un susseguirsi di “perle grandi e piccole che cadono su un piatto di giada”.

Ma attenzione: entri in una torre del futuro e ti trovi nel passato. Questo è il primo grande punto di forza di questo museo, dove è stata ricreata la antica città, tra vecchi mezzi di trasporto, botteghe, case. Si passeggia per strada (anche se sei in un palazzo) , tra statue di cera e riproduzioni a grandezza naturale di sale da tè, case di pescatori, ristoranti… tra cimeli, foto, film e plastici. Grande attenzione è dedicata al periodo tra il 1860 e il 1949 e alle concessioni straniere, con l’arrivo in città degli Europei, che evidentemente hanno un grande fascino per i Cinesi.

I bambini hanno guardato tutto con attenzione, facendo mille domande, attratti dalla possibilità di poter “toccare” l’antica Shanghai. E, colpo di scena, all’uscita del museo sono rimasti incantati davanti al video che ripropone lo spettacolo di luci sui palazzi di Shanghai per la notte di capodanno. Per Enrico e Giulia è stata una delle cose più belle che abbiano visto.

Per visitarlo programmate almeno un’ora e mezza. Ci si arriva in metro, due sole fermate da People’s Square. C’è anche il “Bund Sightseeing Tunnel”, un tragitto di cinque minuti studiato per i turisti (al costo di circa sette euro), ma lo abbiamo scartato viste le numerose recensioni negative (“È una cineseria” …come contraddire questo giudizio!?). 

 

  • Il Giardino del Mandarino Yu

Il giardino del Mandarino Yu è un classico giardino cinese che sorge nel nord-est della città vecchia, sulla riva ovest del fiume Huangpu, molto vicino al Bund. L’entrata principale si trova nel numero 218 della via Anren. Avete presente i giardini cinesi che tutti abbiamo visto negli acquerelli cinesi? eccoli.

All’interno abbiamo trovato tante famiglie con bambini, che giocavano tra le rocce e nei lunghi camminamenti coperti o erano intenti ad ammirare le giganti carpe rosse nel laghetto artificiale.

Bello anche il dedalo di negozietti che circonda il giardino, dove si possono trovare ricordi e souvenir.

Si raggiunge con la linea 10 della metropolitana di Shanghai.

 

  • Il tempio del Buddha di Giada

Si trova leggermente fuori dal centro (si raggiunge facilmente in metro) ed è incastonato tra palazzoni moderni. Quello che ha stupito di più i bambini è stato vedere i monaci che vivono nel tempio, visto che si tratta di una struttura ancora adibita al culto. E poi in un’ala del tempio c’è una piccola scuola di scrittura, dove, in rigoroso silenzio, studenti e visitatori si esercitano a copiare le antiche scritture: esercizio di bellezza e di pazienza.

I bambini sono rimasti affascinati dalla difficoltà e dalla bellezza di ogni singolo ideogramma, e per noi è stata l’occasione per spiegare loro il “rito della scrittura”.

Non si poteva fotografare, ma il Buddha di giada, portato in Cina dalla Birmania, eraq davvero incantevole, ed aveva il viso più dolce che abbiamo mai visto.

Il tempio è aperto tutti i giorni dalle 8 alle 16,30. Il biglietto costa circa 2,50 e i bambini non pagano. Se vi volete godere la visita programmate almeno 1 ora.

Sulle nuvole con Shanghai ai nostri piedi
  • La Shanghai Tower

“Mamma, ma siamo nel futuro!”, è stata l’esclamazione di Enrico e Giulia vedendo lo Skyline di Shanghai: grattacieli dalle forme strane (il loro preferito, quello a forma di apribottiglie), luci, ponti, colori. Immaginatevi il loro stupore e la loro felicità quando li abbiamo portati, nel cuore di Pudong, il quartiere finanziario della città, sul secondo grattacielo più alto del mondo: la Shanghai Tower, 128 piani, 632 metri di altezza, superato solo dagli 830 m del Burj Khalifa di Dubai e  nuova frontiera della progettazione sostenibile e dell’innovazione tecnologica.

Siamo saliti fino al 121esimo piano, con un ascensore che viaggia con una velocità massima di 18 metri al secondo (il più veloce del mondo, a quanto dicono).

Il biglietto è caro, superiore ai 20 euro e (caso unico nel nostro viaggio) hanno pagato anche i bambini sopra il metro (e non sopra il metro e 30 come avviene di solito in Cina).

La sensazione però è unica, sembra di camminare sulle nuvole. Interessante anche la storia di questo grattacielo, esempio di ingegneria e di sfida per un’edilizia ecosostenibile. Piccola curiosità: sulla cima c’è un albero dei desideri con la scritta: “Lascia qui il tuo sogno, ogni mattina sarà illuminato dai primi raggi del sole e si caricherà di energia.”

La visita dura circa un’ora. La Shanghai Tower è sempre nel quartiere di Pudong, perciò si raggiunge in metro facilmente. Nella zona trovate anche diversi centri commerciali (secondo noi più belli di quelli Nanjing Road, dove più che altro troverete dei box di esposizione delle grandi griffe e non veri e propri negozi).

  • Disneyland

Il vero motivo per andare a Shanghai con dei bambini è Disneyland. Il parco è stato inaugurato nel 2016, ha solo due anni e per noi è il più bello che mai visto. E su Disneyland Shanghai  potete leggere un racconto dettagliato.

Joypolis Wonder Forest

Un pomeriggio di relax con i bambini a Shanghai

L’ultimo giorno a Shanghai abbiamo deciso di trascorrerlo andando in giro senza meta nella città, come se fossimo cittadini e non turisti. Per goderci un pomeriggio di relax, Cristina ed io abbiamo scelto il centro commerciale Global Harbor, dove al quarto piano c’è un grande parco giochi sorvegliato per bambini, che si chiama Joypolis Wonder Forest.  Se i bimbi sono piccoli deve rimanere un adulto, se sono più grandi si possono lasciare per circa 13 euro (in teoria per un’ora e mezzo, in pratica anche di più). Enrico e Giulia sono rimasti più di due ore e non si sono mai annoiati, perché il Playground è molto grande e soprattutto sicurissimo. Adatto ai bimbi dai 3 ai 10 anni.

I ravioli a Huanghe Road

Cosa mangiare a Shanghai con i bambini

Mangiare in Cina con i bambini non è facilissimo. Indubbiamente, per noi Occidentali i sapori sono “diversi”. Però, a Enrico e Giulia i ravioli con carne di maiale e granchio sono piaciuti moltissimo. Una sera, a cena, ci siamo concessi due assaggi di ravioli a Huanghe Road, a pochi passi da People’s Square. È una delle vie gastronomiche di Shanghai, forse la più famosa. Abbiamo provato prima i dumpling di Jiajia Soup (12 ravioli circa tre euro) di maiale e granchio, poi, esattamente dall’altra parte della strada i dumpling fritti ripieni di verdure e di carne di Yang’s Fry Dumplings.

Tianzifang

Lo shopping per fare felice la mamma

A Shanghai non ci sono, a differenza di altre città della Cina, chissà quali negozi particolari o interessanti (a parte, forse, la catena giapponese di oggettistica Miniso). Però, consigliamo di passare un’intera mattinata nella zona della Concessione francese tra i vicoli di Tianzifang, dove si possono trovare regalini e piccoli oggetti molto carini. Noi abbiamo comprato un set per fare il tè , alcuni bracciali, il nome ritagliato nella carta e dei bei ventagli. Attenzione, c’è molta paccottiglia in giro, ma, addentrandosi nei vicoletti, si trovano anche piccole botteghe artigiane e prodotti di migliore qualità.

Si arriva prendendo la metropolitana linea 9,fermata Dapuqiao.

 

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4 COMMENTI

  1. Perché a voi non è piaciuta? Troppo occidentale? Dalle foto e dal vostro racconto mi sembra molto interessante!! Poi per i bambini direi che è perfetta!

    • Sì, troppo occidentale…sembra che voglia imitare New York, ma appunto è solo una copia. Però indubbiamente per chi fa un viaggio in Cina con i bambini è molto “confortevole”

  2. Sono sicura che Disneyland abbia inciso moltissimo nella classifica di Giulia ed Enrico sulle città più belle della Cina 😉 Però è interessante quest’analisi per cui noi grandi andiamo in cerca di storia, mentre i più piccoli rimangono spesso affascinati dalla modernità spinta al massimo!

    • Sì, su Shanghai la famiglia si è spaccata. Per esempio a Enrico e Giulia è piaciuto moltissimo il museo di storia, con statue di cera e ricostruzioni e noi adulti invece pensavamo ai nostri musei italiani ricchi di reperti reali e poco valorizzati!!!

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