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Firenze con i bambini in un giorno: tour nel centro storico

Firenze è facile da raggiungere sia da Nord che da Sud, è una città così ricca e piena di storia, arte, bellezza, che certo non basta un giorno per vederla tutta, però basta un giorno per organizzare una fuga indimenticabile a Firenze con i bambini.

Noi, grazie a un’amica che vive a Firenze, abbiamo fatto un giro del centro storico con Giorgia di Artemide Firenze. Qui vi mettiamo qualche pillola se volete provare a rifare il giro da soli e volete raccontare ai piccoli aneddoti e storie di Firenze, per invogliarli a camminare: è un giro facile e assolutamente a misura di bambini.



Ma il nostro consiglio è di andare sul sito dell’associazione e vedere se hanno qualche visita guidata in programma, perché Giorgia (noi abbiamo conosciuto lei, ma sono due socie) è davvero fantastica e fa amare la sua Firenze. Un’altra idea sperimentata è il tour guidato di Firenze a 20 euro.

Se invece rimanete almeno due giorni a Firenze, seguite i consigli di Juna, una nostra favolosa collaboratrice fiorentina doc. E se siete appassionati di musei ecco la nostra guida a Firenze: musei per bambini imperdibili.

Firenze con i bambini in un giorno: si parte da piazza Duomo

mamma abbraccia bambina in paizza duomo a Firenze

Ovviamente si parte da piazza Duomo, dove c’è il raduno e Giorgia dà agli adulti le cuffie per sentire la sua voce, perché lei vicini vuole solo i più piccoli. Quindi la nostra guida alza la sua enorme margherita di stoffa e parte, alla scoperta di storie, segreti aneddoti di Firenze.

1° tappa: La colonna di San Zanobi

La prima tappa è la colonna di San Zanobi, santo patrono di Scandicci, morto nel quarto secolo e fu seppellito nella chiesa di San Lorenzo, ma a un certo punto decisero di spostano nella cattedrale. Al posto della colonna a quei tempi c’era un albero secco, la bara passando sfiorò l’albero che tornò in vita: un miracolo. Quando l’albero morì al suo posto fu costruita una colonna con una croce sulla cima e con il legno fu fatto un crocifisso.

colonna san Zanobi
Colonna San Zanobi

In verità, quella che oggi vediamo, è una ricostruzione del 1334, dopo che l’alluvione del 1333 la travolse. Comunque ogni 26 gennaio sotto la colonna viene deposta una corona di fiori in ricordo del miracolo.

2° tappa: I leoni di Firenze

Seconda tappa del nostro tour di Firenze con i bambini: ci fermiamo lateralmente al Duomo, sul lato che dà su via dei Leoni, dove c’è una porta di legno con due statue, una leonessa e un leone con la bocca molto consumata.

A Firenze ci sono tante storie da raccontare e Giorgia spiega ai bambini i due simboli di Firenze: il giglio e il leone.

Via dei Leone tanto tempo fa si chiamava via dei cocomeri e qui abitava un bimbo di nome Anselmo. Anselmo tutte le notti sognava di essere sbranato da un leone. E come si a vincere una paura ?! Si affronta. Anselmo decise di mettere la mano dentro la bocca del leone sul portale laterale del duomo. Ma, ahimè dentro c’era uno scorpione che punse e uccise Anselmo.

3° Tappa: La Palla del Verrocchio

Continuiamo a girare intorno al Duomo, non abbiamo camminato molto, ma abbiamo già scoperto tantissime storie.

Siamo sul lato est della Piazza del Duomo, proprio dietro l’abside della Cattedrale, una lastra circolare di marmo bianco ricorda il punto esatto su cui cadde la cosiddetta Palla del Verrocchio, la sfera dorata commissionata all’artista nel 1468.

palla d'oro sulla cupola di santa maria novella firenze
La Palla del Verrocchio

Arriviamo nel  punto dove per terra è disegnato un cerchio di marmo. Giorgia fa alzare gli occhi ai bambini. “La vedete quella grande palla d’oro?” . “Siii” rispondono i bambini in coro. Tornate indietro nel tempo di 400 anni , siamo 1600 temporale terribile si scatena su Firenze e un fulmine colpisce la palla che cade esattamente nel punto dove oggi c’è il cerchio di marmo e voi avete i piedini.

La palla cadde il  27 gennaio del 1601, ma fu ricostruita e ricollocata il 21 ottobre 1602.

4° tappa: Cosa vuol dire Bischero?

Giorgia fa sedere i bambini, approfitta della pausa e spiega che vuol dire: Bischero.
“Lo sapete cosa vuol dire Bischero? Vuol dire Sciocco

Giorgia associazione artemide firenze
Da dove nasce questa parola? Dovete sapere che vicino al Duomo nel 1300 viveva la famiglia dei Bischeri. Quando decisero di costruire Santa Maria del Fiore chiesero ai Bischeri di comprare le loro case perché avevano bisogno di spazio per il cantiere.

I Bischeri che si credevano furbi per tre volte rifiutarono sperando in un’offerta sempre maggiore, ma la quarta volta non arrivò, bensì ci fu un grande incendio che bruciò tutte le case. I Bischeri volevano fare i furbi e invece rimasero senza casa. Da qui l’origine della parola tanto diffusa in toscana: “Bischero”.

5° tappa: Piazza delle pallottole

Quinta tappa di Firenze con i bambini è  piazza delle Pallottole, una sosta per parlare del gioco delle bocce, perché i fiorentini giocavano a bocce ovunque ed era diventato un po’ troppo pericoloso, perciò il comune istituì una piazza dove tutti potevano giocare a bocce senza dare fastidio a chi passeggiava.

6° tappa: una  storia di vero amore

Lasciamo piazza Duomo, passiamo da piazza San Benedetto e ci infiliamo per via dei Bonizzi, sbuchiamo su via dello Studio e a destra su via delle Oche, poi a sinistra per via Sant’Elisabetta e arriviamo in piazza Elisabetta, quindi passando sotto un arco siamo in piazza Giglio. Qui i bambini si siedono per terra e Giorgia racconta una vera storia d’amore. I maschietti arricciano il naso, le femminucce sono curiose e attente.

Qui tanto tempo fa qui abitava una ragazza che si chiamava Ginevra ed era fidanzata con Antonio, ma al padre questo fidanzato non piaceva e la costrinse a sposarsi con Francesco.

Nel 1348 a Firenze arrivò la peste (un fiorentino su due moriva, non c’era cura ). Ginevra si ammalò, il marito una mattina andò a svegliarla e lei non si svegliò! La portano in una cripta sotto al Duomo  ma Ginevra non è morta e di notte si svegliò e impaurita, tutta vestita di bianco, aprì la porta della cripta e con le poche forze che aveva arrivò in piazza del Giglio, d’istinto bussò al marito che però la scambiò per un fantasma e le chiuse la porta in faccia. Ginevra, disperata, andò dal padre e anche lui impaurito chiuse la porta davanti a Ginevra, che esausta andò da Antonio, il suo vero amore. Anche Antonio vide un fantasma ma pure di averla la prense, la fece entrare in casa e lui e la madre si presero cura di lei. Ginevra grazie all’amore di Antonio guarì e una volta guarita andò dal vescovo, chiese lo scioglimento del matrimonio e si sposò con Antonio, perché il vero Amore trionfa sempre.

7° tappa: merenda con i bomboloni caldi

Dopo il grande amore ci vuole una pausa merenda. Torniamo indietro, da piazza a Elisabetta entriamo in via Sant’Elisabetta e da qui in via Corso sulla sinistra lo stop al bar Cucciolo.

Qui dovete assolutamente fare una tappa. Fanno i bomboloni fritti, ripieni di crema o marmellata, o semplici. Costano solo un euro e dieci, ma la cosa più divertente è che i bomboloni vuoti arrivano dalla cucina attraverso un tubo e si tuffano dall’alto da una torre nella ciotola di zucchero. È uno spettacolo e sono buonisismi.

8° tappa:la chiesa di Orsanmichele

Dopo la pausa merenda si torna indietro. Si esce dal Cucciolo e si va a sinistra, si supera via dei Cerchi e si prosegue, direzione: “La chiesa dei mestieri”. Si gira a sinistra su via dei Calzaiuli e ci si infila nel primo vicolo a destra il vicolo dell’Onestà, dove c’era la Magistratura che ci occupava dei lavori per strada.

Si sbuca su piazza dei Tre re, qui accanto a alla magistratura c’era l’osteria dei tre re (oggi d’estate c’è l’”Urban garden”, molto carino) e si arriva su su via Orsanmichele, siamo davanti alla Chiesa dei Mestieri.

Questa non era una chiesa ma un granaio, solo che durante la peste le persone venivano sotto questo granaio a pregare di fronte a un immagine della Vergine al tramonto e nel tempo è diventata una chiesa.

Con i bambini si può giocare a indovinare che mestieri rappresentano i santi, con grande attenzione ai particolari, Sant’Eligio (fabbrico e maniscalco), San Matteo esattore delle tasse, San Pietro, che rappresenta i beccai (i macellai).

Firenze con i bambini in un giorno, il tour finisce a piazza della Signoria

piazza della Signoria
Piazza della Signoria

Ultima tappa arriviamo in piazza della Signoria. E qui… qui c’è la bellezza assoluta, lo stupore, la gioia. La stessa Giorgia dice: “Qui c’è troppo”. Lei ogni volta spiega una cosa diversa. Nella nostra visita i bimbi scelgono la storia di Ercole e il centauro Nesso ….

firenze ercole centauro Nesso
Ed ecco finito il giro due ore intense, due ore in cui abbiamo assaggiato storia, leggende e bellezze di Firenze.

Firenze con i bambini in un giorno: ribollita, ponte vecchio e giostra

ponte vecchio firenze

Dopo la visita guidata ( che dura circa dalle 11 alle 13) dacciamo un bel pranzo a base di ribollita e pappa al pomodoro all’Hosteria del bricco in Via di S. Niccolò, promossa per gentilezza e per il conto: abbiamo pagato 15 euro a persona prendendo un antipasto in comune e un primo o un secondo a testa.

bambine su cavallo giostra

E dopo pranzo ci godiamo Firenze: facciamo una passeggiata sul lungo Arno, attraversiamo il Ponte Vecchio e chiudiamo la giornata con un giro sulla giostra storica in piazza della Repubblica, dove il biglietto costa solo un euro, per la gioia dei bambini.

 

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9 COMMENTI

  1. Sono stata a Firenze recentemente, dopo anni che non ci tornavo! È sempre magica, e devo dire l’ho trovata a portata di piccini! Tantissimi artisti di strada come disegnatori o clown che facevano le bolle..mi fermavo anche io incantata a guardarli!

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