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Etna con i bambini: la nostra escursione family friendly

Hai pensato di salire sull’Etna con i bambini ma ti frena la paura che sia un’escursione troppo difficile? Allora stai leggendo l’articolo che fa per te.

Ti sveleremo come abbiamo fatto a salire sull’Etna con i bambini, in compagnia di una guida family friendly.



Etna con i bambini: il vulcano più alto d’Europa

A’Muntagna, Idda, Mungibeddu, tanti nomi per indicare un solo ed iconico luogo: il vulcano Etna.

Simbolo della città di Catania in Sicilia, è, dopo le Alpi, la montagna più alta d’Italia con i suoi 3340 m. s.l.m. e il vulcano attivo più alto d’Europa, Patrimonio Unesco, ed esercita un fascino magnetico su adulti e bambini.

Ma questo gigante nero e fumoso è  ammirabile solo mantenendosi a debita distanza o esiste la possibilità di salirvi e di scoprirne tutti i segreti e le curiosità, toccando con mani e piedi la sostanza di cui è fatto? E’ la domanda che ho iniziato a pormi quando mio figlio, dopo mesi di disegni di colate laviche e libri con spettacolari eruzioni mi ha chiesto di scalarlo. E la risposta è che si, con le dovute accortezze e con le guide giuste, salire sull’Etna con i bambini è possibile ed è un’esperienza assolutamente da fare almeno una volta nella vita.

 

Etna con i bambini: escursione con una guida family friendly

Noi ci siamo rivolti a Chiara, siciliana doc, mamma di 3 bambini, travel blogger e guida naturalistica che attraverso il suo blog Claire in Sicily racconta i suoi viaggi e mette a disposizione le sue competenze per accompagnarvi sull’Etna con i bambini. La scelta si è rivelata azzeccatissima, perché pur trovandosi fuori regione e non potendoci accompagnare personalmente, ci ha affidati ad un collega, Giuseppe, molto esperto e paziente con i bambini, che in 4 ore ci ha condotti in una visita approfonditissima alla scoperta del vulcano. Giuseppe ha consegnato ai bambini uno zainetto con all’interno un libricino, Etna for Kids, che utilizzeranno però solo a fine escursione, e poi capirete perchè.

La nostra gita è cominciata al Rifugio Sapienza, dove abbiamo soggiornato e di cui vi raccontiamo qui (link all’articolo), che si trova sul versante sud dell’Etna, situato nel paese di Nicolosi.

 

La grotta dei tre livelli

La prima tappa è stata la cosiddetta “grotta dei 3 livelli” che si trova qualche km prima del rifugio (coordinate parcheggio: 37°41’57.5″N 15°01’59.1″E (37.699307, 15.033076), in direzione Zafferana Etnea, e a cui si accede con facilità dal bordo della strada calandosi al suo interno muniti di caschetti. Scoperta per caso nel 1964, durante i lavori di costruzione della strada grazie al movimento di una ruspa che fece crollare il tetto della grotta, si rivelò un percorso lavico formatosi con l’eruzione del 1792, lungo ben 1200 metri che si suddivideva in ben tre gallerie sovrapposte. Da qui il nome che le fu attribuito inizialmente e con cui ancora oggi è indicata.

Con i bambini ci siamo limitati a visitarne l’ingresso poiché sono presenti dei pozzi ed è quindi pericoloso addentrarsi. Giuseppe però ci ha spiegato come si è formata e ci ha mostrato con una pila (la grotta è buia e si trova sotto la strada) le diverse conformazioni e stratificazioni di roccia lavica. Sempre qui abbiamo scoperto che nelle grotte, un tempo, vivevano i giganti…come Polifemo, dalla cui rabbia nei confronti dell’inganno di Ulisse sono nati i nati i faraglioni di Aci Trezza.

 

L’ascesa all’Etna: tutti in funivia

Tornati alla luce del sole (e che sole! A fine ottobre, c’erano oltre 20 gradi a 1900 metri), ci siamo diretti verso la Funivia dell’Etna per affrontare la spettacolare ascesa a 2500 metri da cui sarebbe partita la nostra vera e propria escursione vulcanica. Il prezzo è di € 30 ad adulto e € 23 a bambino da i 5 ai 10 anni, free per i minori di 4 anni. Effettivamente è un pò caro, ma la funivia copre un dislivello di 600 metri che percorsi a piedi sarebbero davvero una fatica notevole, impossibile con bambini al seguito perché la salita è ripida e resa difficoltosa dal terreno sabbioso e scivoloso.

In quota si trova un bar e un noleggio giacche e scarpe in caso abbiate sbagliato abbigliamento. Noi eravamo vestiti con la sempre vincente tecnica a cipolla, che vi consigliamo anche in caso di sole pieno e temperature miti perché in alta montagna si sa…l’imprevisto meteo è sempre dietro l’angolo.

La scalata al Cratere Escrivà

Dalla funivia si prosegue a piedi e si inizia la scalata vera e propria a uno dei crateri dell’Etna: il cratere Escrivà o laghetto (2580 m) che si è formato in seguito all’eruzione del 2001 in meno di un mese. La salita è un po’ ripida ma assolutamente fattibile anche per i bambini e il panorama che si gode una volta arrivati in cima, ripaga assolutamente la fatica.

Da un lato lo sguardo si posa sul cratere centrale del vulcano fumante e sui suoi crateri sommitali (non raggiungibili in questo momento perché l’Etna è in attività), dall’altro la voragine del laghetto con i suoi colori che sfumano dal nero al rosso (per il ferro contenuto al suo interno) e, poi, meraviglia… le fumarole!

Dopo vent’anni la terra sprigiona ancora calore, alzando nell’aria dalle spaccature del suo manto dei vapori caldi che ci divertiamo ad attraversare e a toccare. Il contrasto tra il cielo blu, lo scuro del suolo e la nebbia delle fumarole crea davvero un’atmosfera particolare, che difficilmente dimenticheremo.

La vista sulla Valle del Bove

Attraversata la bocca, risaliamo sulla costa del cratere per dirigerci verso la nostra ultima tappa: la Valle del Bove.

Per arrivarci abbiamo attraversato una distesa di roccia basaltica, ovvero ciò che resta dopo che il magma fuoriuscito dal vulcano, a contatto con l’aria e l’acqua, si solidifica: un vero e proprio deserto si stende sotto ai nostri piedi e i bambini si divertono a percorrerlo correndo. Sembra quasi di trovarsi in un’immensa spiaggia nera. Tra le rocce notiamo tantissime coccinelle rosse a puntini neri. Giuseppe ci spiega che sono un fenomeno tipico di questo vulcano perché qui trovano il loro habitat ideale: il suolo vulcanico è tutt’altro che un ambiente brullo e spoglio, al contrario al suo interno vive e si sviluppa un’ecosistema ricco e vario che muta a partire dalle pendici fino alla sommità, una biodiversità preziosa che è oggetto di studio e di tutela.

L’esperimento: come funziona un’eruzione?

Eccoci quindi giunti sul ciglio del cratere Cisternazza (originatosi con l’eruzione del 1792, la stessa che ha creato la grotta dei 3 livelli), davanti a noi si spalanca la sua caldera ovvero l’ampia depressione formatasi in seguito allo sprofondamento del Pian del Lago, qui facciamo una pausa e i bambini vengono invitati a un divertente esperimento: come si origina un’eruzione vulcanica? Versando due cucchiaini di bicarbonato di sodio all’interno di un mucchietto di sabbia vulcanica e mescolandoli delicatamente con aceto, un goccio di sapone per piatti e di colorante rosso ecco che si scatena la reazione e la lava. Un modo semplice ma intuitivo per capire cosa può succedere sotto ai nostri piedi!

Manca ancora un ultimo sforzo per ammirare la spettacolare Valle del Bove. Qui i più piccoli stavano per mollare ma i biscottini al limone di Giuseppe hanno fornito le energie per permetterci di completare il nostro itinerario vulcanico. Percorriamo ancora poche decine di metri e dobbiamo fermarci, davanti a noi si apre lo strapiombo della Valle del Bove: un enorme anfiteatro naturale a forma di ferro di cavallo che copre un’area di 37 km,  al cui interno confluiscono gran parte delle colate laviche etnee che ne hanno progressivamente cambiato e modulato il paesaggio.

etna con bambini valle del bove

Rimaniamo a bocca aperta di fronte a un paesaggio quasi primordiale, essenziale nella sua complessità. Le informazioni che ci fornisce la guida sono tante e si potrebbe davvero continuare per ore a fare domande e scoprire curiosità, storia ed aneddoti su “Idda”.

560000 anni di vita, non si possono certo riassumere in tre ore. Affamati ed euforici, intraprendiamo la strada del ritorno con la consapevolezza che questa non  sarà l’unica volta che saliremo quassù.

Etna con i bambini con Claireinsicily

Un grazie ancora a Giuseppe e a Claire in Sicily per averci permesso di vivere quest’avventura e per averci reso dei veri Etna ranger con tanto di spilletta.

I bambini l’hanno ottenuta, orgogliosi, a fine escursione dopo aver risposto ad alcuni quiz e indovinelli contenuti nel libricino che Giuseppe ci ha consegnato all’inizio di quest’avventura.

Se volete organizzare un’escursione perfetta con i bambini vi consigliamo di contattare Chiara sulla sua pagina claireinsicily e lasciarvi consigliare l’itinerario migliore in base alle vostre esigenze. Chiara organizza anche altri itinerari interessanti per vivere esperienze davvero autentiche in Sicilia con i bambini

Etna con in bambini: consigli utili

Che sia estate o inverno, prevedete sempre un abbigliamento a cipolla. In inverno è assolutamente necessario intimo termico. In estate è sufficiente una giacca a vento ma indossate comunque una felpa perché se salite in quota, le temperature possono essere fresche anche in estate. Per noi che siamo andato in autunno, non è stato facile decidere l’abbigliamento. Siamo capitati in un fine ottobre dove a valle c’erano 27 gradi, un caldo decisamente anomalo. Tuttavia, arrivati già a quota 1900 abbiamo indossato pile e giacca a vento, e cappello fondamentale perché c’è tanto vento.

Cosa dunque è assolutamente necessario portare in un’escursione sull’Etna con i bambini?

  • Acqua e snack. C’è un bar alla Funivia dell’Etna, qualora aveste dimenticato qualcosa.
  • Cappello e giacca antivento, con abbigliamento a strati (intimo termico se fa molto freddo). Sempre alla Funivia dell’Etna potete noleggiare abiti e scarpe se non siete arrivati attrezzati.5€ per le giacche, 5€ per le scarpe. Potete anche comprare dei calzini a 3.50€
  • Scarpe da trekking o comunque con suola scolpita.
  • Occhiali da sole
  • Burrocacao e crema solare per proteggere la pelle dal vento e dai raggi Uv.

Leggi anche dove dormire vicino l’Etna: Il rifugio Sapienza

Elena Marcon
Elena Marcon
Elena Marcon, amante del buon cibo e del buon vino. Mamma di Arturo e organizzatrice seriale di gite in Piemonte e viaggi in tutto il mondo
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