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Gita all’ecomuseo delle Rocche del Roero e al bosco fatato

Volevamo solo fare una passeggiata nel Roero, ammirando la vista sugli spettacolari calanchi, ci siamo ritrovati in un bosco di castagni centenari popolato di creature in legno, gnomi, animali e casette per uccellini…un bosco fatato che ha rivelato molte sorprese grazie ai preziosi suggerimenti dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero , organizzatore impeccabile di una gita a misura di famiglia.

L’Ecomuseo delle Rocche del Roero

In settimana ero alla ricerca di posto in mezzo alla natura per un picnic domenicale, evitando le mete più battute, quando, nello spulciare il sito dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero, con sede a Montà d’Alba (Cuneo), mi sono accorta della curata rete sentieristica e delle diverse proposte di percorsi che vengono elencate, divisi per difficoltà e lunghezza. Così ho contattato Olga, operatrice eco museale che conosce palmo a palmo la zona del Roero e, in quattro e quattr’otto, ci ha organizzato una domenica perfetta, accontentando genitori desiderosi di un trekking con vista panoramica e bambini alla ricerca di un luogo magico.



famiglie in gita

Ma cosa sono le Rocche del Roero?

Le Rocche, voragini che si aprono nel terreno e che possono raggiungere anche centinaia di metri di dislivello, hanno avuto origine migliaia di anni fa.

rocche del roero

Infatti circa 250.000 anni fa il Tanaro deviò il suo corso per opera di erosione di un altro fiume. Questo evento, che viene chiamato dagli studiosi “Cattura del Tanaro”, causò una serie di sconvolgimenti molto forti nelle vallate di scorrimento. I corsi d’acqua del Roero cominciarono ad arretrare verso la nuova valle del Tanaro, incidendo con forre profonde e calanchi pittoreschi i terreni sabbiosi dell’Astiano. Un tempo qui tutto era ricoperto dal mare e ancora oggi è possibile rinvenire fossili di pesci e conchiglie.

Passeggiata nell’ecomuseo del Roero con i bambini

A tutela di questo prezioso fenomeno geologico è nato l’Ecomuseo che riunisce in un unico museo a cielo aperto gli otto comuni di sommità sorti dopo l’anno mille sulla faglia delle “”Rocche””. Da Cisterna a Pocapaglia ci si imbatte in un territorio unico fatto di borghi arroccati sui crinali delle colline, una flora unica composta da microclimi secchi che convivono accanto ad altri estremamente umidi.

La passeggiata che ci è stata proposta da Olga è la più semplice e adatta ai bambini anche molto piccoli (o ai genitori con zaini e marsupi), parte dalla piazza principale di Montaldo Roero e attraversa un ponte con vista mozzafiato sui calanchi per poi addentrarsi nel Bosco Fatato.

L’organizzazione è stata, come vi dicevo, perfetta perché ci hanno forniti di una mappa molto semplice, disegnata dalla signora Fiorenza (che è anche l’ideatrice del Bosco Fatato), che i bambini hanno potuto decifrare con facilità e che gli ha permesso di portarci a destinazione pressoché in autonomia. Prima di partire siamo stati dotati anche di un cestino da picnic con porzioni abbondantissime di delizie locali (giardiniera con uovo sodo,  acciughe con bagnetto verde, frittatine assortite, insalata di farro con zucchine e toma, crostatina con pesche e amaretti e un enorme focaccia ripiena per i pargoli).

Superato il ponte, continuate dritto, superate la deviazione per il cimitero, troverete più avanti sulla sinistra un’area attrezzata per la sosta con una fontanella se dovete ricaricare le borracce (dentro il bosco non se ne trovano), superatela e poco più avanti sulla sinistra troverete il cartello che indica l’inizio del percorso naturalistico.

Il bosco fatato e le  statue di Barba Brisiu

Sin da subito tenete gli occhi ben spalancati e il naso all’insù per cercare le casette degli uccellini posizionate per dar loro un riparo, ce ne sono moltissime, tutte colorate e tutte diverse tra loro. Man mano che il bosco si fa più fitto ecco poi comparire i primi animali sapientemente scolpiti dalla motosega di Barba Brisiu, artista cuneese che è stato contattato dall’amministrazione comunale di Montaldo Roero per animare con i suoi lavori d’intaglio l’intero itinerario boschivo che giunge ad uno spettacolare belvedere.

Leggi dove trovare tutti i boschi incantati in Italia

 

Non fatevi scoraggiare se avete figli che camminano poco, all’interno di questo bosco saranno talmente impegnati a scovare casette e gnomi che farete fatica a stargli dietro!

Giunti al belvedere, il sentiero prosegue ma diventa impervio, meglio quindi tornare un pezzo indietro e proseguire al bivio per l’altra parte di bosco fatato: qui gli alberi si diradano per lasciare spazio a un prato  dove i bambini (vi preavviso) trascorreranno il resto della giornata. Davanti a noi scorgiamo, infatti, una barca, una casetta con finestre, Cappuccetto rosso e il lupo, una biblioteca di legno con tanti libri e qualche gioco da poter utilizzare liberamente. Tutt’intorno: nessuno!

Accomodatevi, respirate a fondo e rilassatevi. La vera magia del bosco fatato di Montaldo Roero è tutta qui.

Attenzione: nell’area gioco non è più possibile fare picnic a causa della maleducazione di qualcuno e per preservare il più possibile i castagni secolarim e l’habitat circostante. E’ possibile effettuare pic nic nell’area Alpini all’imbocco del Sentiero oppure nell’area panoramica delle sculture in legno, poco oltre il Bosco Fatato

Per info:

  • Referenti: Valentina Giorio | Olga Scarsi
  • Indirizzo: Piazzetta della vecchia segheria, 2/b12046 – Montà – CN
  • Tel +39 0173 97 61 81
  • mail info@ecomuseodellerocche.it
  • Sito: https://www.ecomuseodellerocche.it

 

IMPORTANTE: il Bosco Fatato è una proprietà privata messa generosamente e liberamente a disposizione dei fruitori: l’eecomuseo delle Rocche del Roero raccomanda “un comportamento civile nel rispetto delle strutture presenti e degli alberi centenari. I libri messi a disposizione andranno rimessi a posto. E soprattutto, NON SI GETTA ALCUN TIPO di IMMONDIZIA: il bosco accoglie silenzioso, rispettiamo il bosco….e diamo il buon esempio ai bambini”

Elena Marcon
Elena Marcon
Elena Marcon, amante del buon cibo e del buon vino. Mamma di Arturo e organizzatrice seriale di gite in Piemonte e viaggi in tutto il mondo
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4 COMMENTI

  1. È molto interessante, bello e non lo conoscevo. Mi piacerebbe visitarlo, sono una nonna di due ragazzini Lorenzo e Jacopo e vorrei portarli a fare queste scoperte. Un bravo agli organizzatori.

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Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.

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