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Cosa vedere a Pavia con i bambini in un giorno

Pavia è stata capitale del Regno longobardo, ci dicono i bambini in auto, sulla strada del ritorno dalla nostra vacanza sul Lago di Garda. Attratti dal fascino della storia abbiamo deciso di fare una stosta per una gita a Pavia. Alla fine non abbiamo seguito un itinerario longobardo, ma abbiamo girovagato nel centro della città con i bambini. Pavia è una città colorata, allegra, ricchissima di monumenti, a meno di un’ora da Milano. Per vedere Pavia con i bambini, ma anche senza, ci vorrebbero almeno tre giorni, o almeno due, uno per vedere il centro della città e uno da dedicare alla Certosa di Pavia. Noi abbiamo scelto la prima ipotesi. Ecco il nostro itinerario su cosa vedere a Pavia con i bambini in un giorno. Gita consigliata anche per chi vive a Milano e provincia.

In questo articolo cosa fare a Pavia con i bambini in un giorn o

1. Il ponte coperto
2.
Il Borgo Ticino la casa della Linguacciona
3.
Il duomo e piazza Vittoria
4.
L’università di Pavia, l’orto botanico e il museo di Alessandro Volta
5.
Le cento torri di Pavia ( ovvero cinque)
6.
Il castello visconteo e il parco
7.
Il museo Kosmos
8.
Pit stop in liberia a Pavia
9.
Una pausa dolce a Pavia
10.
La certosa di Pavia
11.
Come visitare Pavia con i bambini
12.
Dove parcheggiare a Pavia
13.
Da vedere a Pavia: le 100 chiese
14.
Dove mangiare a Pavia con i bambini
14.
Visite guidate a Pavia




Il Ponte coperto

ponte coperto pavia

Abbiamo parcheggiato l’auto sulle strisce blu su via Lungo Ticino Sforza e abbiamo cominciato la nostra visita a Pavia dal Ponte coperto.

Il ponte è stato riscostruito nel trecento, ma come ogni ponte che si rispetti è nato da una leggenda.

Nell’anno 999 il vecchio ponte romano, del quale si vedono ancora oggi gli avanzi nel letto del fiume, crollò; chi voleva passare da una riva all’altra, doveva utilizzare delle barche. Si narra che il diavolo in persona, nella vigilia di Natale dell’anno 999, costruì il nuovo ponte sul Ticino, prima di nebbia e poi di mattoni. In cambio il demonio aveva chiesto l’anima del primo essere vivente che fosse passato dal ponte. Ma intervenne l’arcangelo Gabriele e blocco i pellegrini, portando sul ponte (c’è chi dice un caprone, chi un gatto), un animale, gabbando il diavolo.

Il Ponte Coperto è stato inaugurato il 16 settembre del 1951, ricostruito in seguito ai bombardamenti del ponte originario da parte delle forze alleate durante la seconda guerra mondiale e collocato più a valle rispetto a quello trecentesco. È un ponte a cinque arcate quasi uguali, completamente coperto con due portali alle estremità e una piccola cappella religiosa al centro.


Il Borgo Ticino la casa della Linguacciona

Attraversando il ponte coperto arrivate a Borgo Ticino, è il quartiere di Pavia sulla riva destra del Ticino, caratterizzato da case color pastello affacciate sul fiume, nelle cui facciate son spesso indicati i livelli delle inondazioni del passato. Qui abitavano le famiglie dei pescatori e venivano a lavare i panni le lavandaie
Arrivando dal centro, subito dopo il ponte, si trova la statua de “La lavandera del Burg”, un monumento della lavandaia, ma con i bambini vi consigliamo di proseguire lungo via Milazzo, al civico 193 alzate lo sguardo e troverete una sorpresa divertente: la casa della linguacciona, simbolo delle lavandaie chiacchierone. Un faccione rosa, con i capelli neri, enorme e molto buffo, con la bocca aperta e la lingua ben tesa. Impossibile non fermarsi e far una foto ricordo con gara di linguaccia.

La leggenda narra che il faccione fu realizzato da un imprenditore lavandaio di nome Bergonzi per prendere in giro le lavandaie che sparlavano di lui e dei suoi debiti.

A Borgo Ticino oltre la passeggiata tra le casette colorate c’è una spiaggetta dove far bagnare i piedini ai bambini e la pista ciclabile lungo il Ticino.
Se avete più di un giorno, tra le cose da fare a Pavia con i bambini ci sono anche una passeggiata sul lungofiume o una crociera in barca lungo il Ticino.

Il Duomo e Piazza Vittoria

Noi però, abbiamo ripercorso il ponte e ci siamo diretti verso il centro. Tappa veloce al Duomo, passiamo anche davanti al Broletto, il palazzo dove si tenevano le assemblee comunali, e ci fermiamo ad ammirare la facciata del Duomo, ma dando un occhio anche alle bancarelle del colorato mercato. Da qui abbiamo raggiunto Piazza Vittoria e, passeggiando per strada Nuova (la strada del passeggio), siamo arrivati all’Università di Pavia. Su strada Nuova fermatevi anche a vedere la Cupola Arnaboldi.

piazza vittoria Pavia

L’università di Pavia, l’orto botanico e il museo di Alessandro Volta

In un giorno non puoi fare e vedere tutto, devi fare delle scelte. Noi abbiamo fatto una passeggiata nell’Università di Pavia, tra le più antiche d’Europa, risale al 1361 ed è tra le università più antiche ancora in attività, tra scaloni, volte, chiostri e le targhe dei vari studenti illustri.

Devo dire che passeggiare con i bambini e immaginarli grandi…all’università…è stato “strano” ed emozionante.

Noi non abbiamo avuto tempo, ma qui ci sono da vedere anche l’Orto Botanico e il  Museo della Tecnica Elettrica, dedicato ad Alessandro Volta che fu professore presso l’ateneo. (Consultate gli orari di apertura)

Le cento torri di Pavia ( ovvero cinque)

Usciti dal cortile dell’Università ci siamo trovati in piazza Leonardo da Vinci, dove ci hanno accolto le Tre torri gentilizie medievali, imponenti e maestose. Pavia era nota come la città delle cento torri (e delle cento chiese). Non erano torri difensive, ma di “rappresentanza” , che le familie nobili facevano costruire per dimostrare il loro potere. Le tre torri in piazza sono le uniche rimaste in piedi intatte delle 100 originali dell’epoca medievale, insieme con la torre di San Dalmazio e la Torre Belcredi, in via Luigi Porta.ili

Le torri di Pavia si possono solo ammirare dall’esterno, non sono visitabili.


Il Castello Visconteo

castello visconteo

Tappa obbligata nell’itinerario delle cose da vedere a Pavia con i bambini è il Castello Visconteo, costruito nel 1360 da Galeazzo II Visconti. Oggi è sede dei Musei Civici (con la sezione Archeologica, quelle Romanica, Medievale e Rinascimentale, la Pinacoteca, la Cripta, il Museo del Risorgimento e la Gipsoteca) e ospita inoltre varie mostre d’arte contemporanea. La visita al museo dura due ore, noi l’abbiamo fatta in meno di un’ora, soffermandoci su alcuni ori e reperti longobardi e soprattutto fermandoci al secondo piano del castello, con una bella passeggiata lungo il loggiato.

Il piano nobile dell’ala est e di metà di quella sud del Castello Visconteo, è interamente occupato dalla Pinacoteca Malaspina, ma senza perdere troppo tempo tra i quadri, dovete puntare nella stanza dove si trova il modello ligneo del Duomo di Pavia, uno dei più grandiosi modelli lignei rinascimentali ancora conservati, realizzato da Giovan Pietro Fugazza a partire dal 1497. Un capolavoro maestoso di legno di cipresso, rovere e noce, ha una lunghezza di 5 metri, una larghezza massima di 3,64 metri e un’ altezza massima, alla lanterna, di 3,64 metri. Il duomo poi realizzato non è questo, ma è comunque meraviglioso.

Ma soprattutto qui c’è un tavolo con un modellino del duomo che i bambini possono toccare, smontare e (facendo attenzione) ricostruire da soli.

bambini pavia


Noi del castello non abbiamo visto altro con i bambini, ma abbiamo fatto una bella pausa nel guardino del castello dove c’è un parco gioco gratuito, con altalene, scivoli e carrucole e un’area a pagamento con giostre, jumping e gonfiabili.


Il museo Kosmos

Tra i musei di Pavia da vedere con i bambini assolutamente consigliato il Museo Kosmos, museo di Storia della Scienza, con sezioni di Zoologia, Paleontologia e Anatomia. Qui si trovano fossili ma anche giochi interattivi, mostre dedicate ai cambiamenti climatici e attività per bambini.

 

Pit stop in libreria a Pavia

Per chi ci conosce, sa che in ogni città, facciamo sempre un Pit stop in libreria. A Pavia vi consigliamo La Liberia delfino (Ubik) in piazza Cavagneria, 1. A pochi passi dal duomo, chiedete del libraio Guido, è bravissimo.


Una pausa dolce a Pavia

Prima di fermarci all’università di Pavia abbiamo fatto una pausa dolce con la torta Paradiso della Pasticceria Vigoni, in strada Nuova 110.

 

La Tùrta Vigon è stata inventata nel 1878 da Enrico Vigoni ed è una torta morbida, con tanto zucchero a velo, con un leggerissimo sapore di limone, perfetta per i bambini. E poi è una torta famosa. Ha vinto la medaglia d’oro all’esposizione internazionale del 1906.

La certosa di Pavia

Lo sappiamo che la certosa di Pavia è famosissima e da vedere assolutamente, è fuori dal centro nel comune appunto di Certosa di Pavia.

È uno dei monumenti più belli del Rinascimento. Fu Gian Galeazzo Visconti signore di Milano alla fine del 1400, a volere una cappella di famiglia accanto al Castello Ducale. La fece costruire come ex-voto per la moglie Caterina che aveva avuto gravidanze e parti molto difficili. La Certosa doveva servire come mausoleo dopo la loro morte e fu affidata ai monaci Certosini, anche se nel corso dei secoli sarebbe poi passata anche a Cistercensi e Benedettini.

L’ingresso alla Certosa di Pavia è gratuito ma bisogna fare attenzione perché gli orari di visita sono alquanto ristretti e i monaci li cambiano a seconda delle stagioni.

  • Prima di organizzare la visita consultare il sito

Il Museo si può visitare tutti i giorni – tranne il lunedì – prenotando almeno un’ora prima al numero 0382 539638 della Cooperativa Dedalo.


Come visitare Pavia con i bambini

famiglia ponte coperto Pavia

Pavia è una città pianeggiante e il centro è pedonalizzato. Noi l’abbiamo girata a piedi, in un giorno abbiamo fatto 12 chilometri. Tranne per le starde antiche con i ciottoli è facile anche da girare in passeggino

Il sabato e la domenica un’alternativa per i bambini più piccoli è il trenino Pavia Express, che in circa mezzora ti fa fare il giro della città (4 € gli adulti, 3 € i bambini fino a 10 anni). Il trenino parte da Piazza Vittoria, in Corso Strada Nuova. I biglietti si fanno direttamente sul treno.

  • Per informazioni e prenotazioni: IORIS 348/7461603


Dove Parcheggiare a Pavia

Noi abbiamo parcheggiato lungo il Ticino, sulle strisce blu. La tariffa è pari a: Dal Lunedì al Venerdì – Tariffa oraria: € 1.20. Sabato -Tariffa oraria: € 0.60. Domenica e festivi: Gratuita.

Oppure si può parcheggiare dall’altro lato del centro, nei pressi del castello Visconteo, stello Visconteo.


Da vedere a Pavia. Le 100 chiese

Pavia è detta anche la città delle cento chiese e ce ne sono davvero tante da vedere, come la Chiesa di San Teodoro, e vicino al Catello Visconteo,  la basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, dove sono custodite le spoglie di Sant’Agostino. Ma, sinceramente, con i bambini le abbiamo saltate.

 


Dove mangiare a Pavia con i bambini

Un’idea diversa e divertente per un panzo a Pavia con i Bambini e Patada_pavia, in strada Nuova 75, proprio di fronte al Teatro Fraschini. Si mangiano patate condite in decine di modi diversi. Il piatto base sono le inglesi baked potato’, ma condite con ingredienti freschi made in Italy. Le patate sono enormi ( 400 gr), ma c’è anche la versione small.

Lungo Corso Strada Nuova, di fronte alla sede principale dell’Università, c’è poi L’angelo del Gelato, di Angelo Colucci, piccolo locale con il cono piccolo un po’ caro ( tre euro), ma molto buono.

In fondo a Corso Strada Nuova, a ridosso dello storico Ponte Coperto, proprio lungo la Via Francigena, altra gelateria consigliata è la Gelateria Romea


Visite guidate a Pavia

Prima di organizzare la vostra visita e decidere cosa vedere a Pavia con i bambini, consultate il sito Vivi Pavia che riporta tutte le manifestazioni in programma, le visite guidate e le iniziative per famiglie.

Insomma Pavia in un giorno è una città che ti sorprende, una di quelle città “inaspettate”, ma a anche se piccola e facile da girare a piedi…bisogna assolutamente tornare, perché c’è tanto da vedere.

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Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.

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