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Viaggiare con bambini con disabilità cognitive

Consigli pratici per viaggiare con bambini con disabilità cognitive, sensoriali ed emotive. Abbiamo figli disabili e vogliamo viaggiare. Ma come?



Facciamo un sacco di ricerche ma troviamo sempre consigli pratici per disabilità motorie e di nessun altro genere. Vi raccontiamo come ci organizziamo noi.

 

La nostra guida per viaggiare con bambini con disabilità cognitiva

Innanzitutto, si inizia una ricerca con le idee già chiare sul cosa poter o voler fare, e queste idee chiare partono dal presupposto che la vacanza che volete fare sia in funzione delle possibilità reali dei vostri bambini. Non si parte per una vacanza alla cieca, senza prima documentarsi su ambienti e spazi universalmente accessibili.

Poi, scelto il tipo di vacanza da fare, si passa al luogo specifico, dopo alla struttura ed infine alle attività.

Ma andiamo per gradi.

Viaggiare con bambini con disabilità cognitive, i fattori da tenere presenti

Le disabilità cognitive, sensoriali ed emotive portano con sé un pacchetto di difficoltà da dover tenere in considerazione, anche se poi ogni bambino nella realtà è diverso…

Quindi la scelta sicuramente è regolata da diversi fattori, come ad esempio:

 

  • Tolleranza al rumore
  • Tolleranza alla folla
  • Selettività alimentare
  • Tolleranza alle temperature
  • Gestione degli spazi
  • Bisogno di muoversi
  • Attività specifiche
  • Resistenza ai lunghi tratti (se in auto)
  • Tolleranza alla stimolazione vestibolare del movimento (se in nave)
  • Tolleranza a forti rumori, spazi chiusi, attese e vuoto d’aria (se in aereo) Queste sono le cose principali da tenere in considerazione prima di fare il planning dell’itinerario.

viaggi inclusivi bambini

Viaggiare con bambini con disabilità cognitive, fare una lista

Detto questo prendete un quaderno ed iniziate a stilare delle vere e proprie liste: sarà più facile e non perderete i dettagli.

 

1)        MODALITÀ VACANZA:

Che tipo di vacanza scegliere? In quale periodo andare? Quanto lontano possiamo spingerci? Qual è il mezzo per spostarsi che potrebbe diminuire le difficoltà ed aumentare le probabilità di successo della vacanza stessa?

 

Noi, le famiglie di Shape of autism, abbiamo delle modalità molto diverse.

I nostri bambini tutti nello spettro autistico, hanno delle difficoltà diverse, quindi i viaggi vengono modulati sulle loro necessità.

Il fine della vacanza è che tutti stiano bene, nessuno escluso.

 

2)        CHE TIPO DI STRUTTURA:

Questo senza dubbio è il punto cruciale: perché?

Ci sono bambini che tollerano meglio le folle, quindi l’hotel può essere la soluzione giusta, ma ci sono bambini che hanno bisogno di spazio, di poche interferenze e di libertà di movimento. Quindi sicuramente un appartamento in un residence, ad esempio, potrebbe essere un’ottima soluzione.

Chi necessita di non avere persone o troppi stimoli che potrebbero provocare un sovraccarico, prediligerà una struttura singola

Chi vuole libertà, ma in maniera easy e un po’ wild, potrà ripiegare su un campeggio.

 

Questi sono i modi in cui scegliamo, pro e contro di ogni luogo. Quello che può provocare meno sovraccarichi emotivi, è quello giusto.

 

3)        ATTIVITÀ DA FARE:

Dopo aver scelto il tipo di vacanza da fare e la struttura da scegliere non resta che capire quali siano le attività da fare.

Scegliete attività per tutta la famiglia, accessibili e non particolarmente impegnative. È pur sempre una vacanza.

Consigliamo vivamente di calcolare la gestione delle attese e di non riempire il calendario di troppi appuntamenti, se il troppo non viene ben gestito a livello emotivo.

 

Consigli pratici per viaggiare con bambini con disabilità cognitive

Non sempre le strutture per famiglie sono universalmente accessibili, controllate sempre info e servizi di ogni struttura.

Le strutture particolarmente attente alle disabilità motorie, di solito sono quelle con cui si fa meno fatica a fare delle richieste.

Noi spieghiamo sempre in fase di prenotazione o al check in le nostre necessità, se ve ne sono di particolarmente importanti da segnalare, ad esempio: possibilità di regolare audio e luci nelle stanze, possibilità di chiedere sempre lo stesso tavolo, di avere menù appositi, di poter avere lo stesso ombrellone (anche un po’ defilato e non nel centro del caos), avere una camera al piano terra o primo piano (così quando saltano ininterrottamente non ci sentiamo in difetto con quelli del piano di sotto), possibilità di mangiare in camera… A molte altre richieste che potrebbero facilitare la nostra permanenza.

 

 

Viaggiare con bambini con disabilità cognitive: i tre must

 

Ci vuole tempo, pazienza e tanta pianificazione.

Non che in una famiglia senza figli con difficoltà non succeda, ma perché la maggior parte delle necessità di famiglie con bambini disabili, sono cose apparentemente non contemplate o comprensibili ai più.

In Italia si stimano centinaia di migliaia di famiglie che non riescono a viaggiare per la paura di non riuscire a vivere un’esperienza positiva, o per mancanza di luoghi ed attività inclusivi.

Se non si portano all’attenzione i bisogni specifici delle persone, se nessuno richiede e si scoraggia, sicuramente sarà sempre difficile che un tipo di servizio venga attivato. Il mondo del turismo è un business e poiché i soldi investiti in un viaggio sono gli stessi di tutte le altre famiglie, è giusto che le necessità di tutti vengano rispettate, o che almeno gli ambienti inizino ad attivarsi in questo senso.

Leggi anche la nostra guida all’accoglienza in albergo o in B&B e i nostri viaggi inclusivi in van

The shape of autism
The shape of autism
Flavia, Linda, Chiara sono le mamme di "The Shape of autism" , tre super mamme che hanno voglia di mettersi a nudo, e spiegare come si possa affrontare la quotidianità, ma anche i viaggi, con un figlio nello spettro.
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