Viaggi inclusivi in van: avventura di famiglia

Viaggi inclusivi in van, il contatto con la natura, godersi e dedicare il giusto tempo a tutto, appassionarsi ad una modalità di viaggio che va in sottrazione, come mi piace dire, ovvero che ti fa apprezzare di più con meno, sono solo alcuni aspetti per i quali ci siamo scoperti amanti di un certo tipo di viaggio.

Perchè abbiamo scelto i viaggi in van

Viaggiamo in van dal 2018 ma siamo una famiglia di campeggiatori da più di 20 anni, da quando buttammo in una Fiat Punto una tenda canadese due posti e partimmo per il nostro primo viaggio sull’oceano.

Non lo so di preciso quando abbiamo preso coscienza della necessità di volere regalare alla nostra famiglia una esperienza di viaggio nuova e totalizzante, probabilmente è stata una evoluzione naturale dettata dalla sempre maggiore necessità di spazio e di autonomia.

Il van, un furgone camperizzato, ma più piccolo e meno allestito di un camper, nel nostro caso un Volkswagen California, è stato un sogno di un’estate di riflessioni sulla fattibilità di un acquisto economicamente importante mentre già ci vedevamo su strette stradine su scogliere a picco in giro per l’Europa.

Ha prevalso il cuore e come poche volte capita nella vita, ci siamo buttati in una nuova importante avventura.
Siamo una famiglia che ama le sfide, i piani B, le salite e ricalcolare il percorso è panequotidiano, per così dire.

Viaggi inclusivi in van con bambini

Una famiglia con un bambino con disabilità non si tira indietro, accetta la sfida e quando la nuova sfida è un nuovo viaggio, un viaggio ancora più bello, tutto da organizzare e programmare. Un viaggio arricchito da cambi di direzione e di soste, di cene all’aperto e tramonti sulle scogliere, di notti a guardare le stelle, di sveglie con i primi raggi di sole che
filtrano tra gli alberi, di piedi scalzi e vento tra i capelli.

È stato facile convincerci che stavamo facendo la scelta giusta. Genitori convinti, ma viaggiare in van piacerà anche ai bambini?

I bambini lo hanno adorato da subito! I sedili che si spostano e si girano, i mobiletti, il tetto a soffietto, il tavolo, le sedie, i mille spazi portaoggetti, avere spazio per mangiare, dormire, giocare li hanno subito conquistati.

Una piccola casa che si sposta. I bambini si sentono esploratori, scopritori di nuove terre, viaggiatori con la mappa alla
mano. Inoltre, non scontato, nostro figlio autistico ha da subito legato con il piccolo-grande spazio di un van di 5 metri per poco più di 2 (metri) di altezza, si è sentito subito a casa, regolato e contenuto dallo spazio ristretto ma non troppo, confortevole senza comfort.

Ma che tipo di viaggiatori si diventa?

Si deve entrare nella mentalità della meraviglia, sentirsi spinti da una forte motivazione al viaggio di scoperta, senza troppi programmi, lento, su strade secondarie, curve e panorami mozzafiato, e allo stesso tempo, prepararsi a conoscere bene il proprio mezzo che sarà casa per settimane, sapere cosa portare e dove mettere le cose, ottimizzare gli spazi, pensare pratico, non esagerare nel portarsi dietro cose, avere tutto ben riposto ma tutto a
portata di mano quando serve. Insomma, una nuova sfida è dire poco. Non ringrazierò mai troppo il mio compagno per aver insistito ed avermi convinto.

Il van, uno di famiglia

Ormai il nostro van è uno di famiglia e anche della nostra famiglia allargata di amici con cui spesso viaggiamo o semplicemente facciamo scampagnate. Siete pronti a leggere i nostri racconti?

Author: viaggiapiccoli

Siamo a Cristina e Francesco, viviamo a Torino, ma il nostro cuore è diviso tra Napoli e la Puglia e la nostra casa è il mondo...un mondo che scopriamo con i nostri "piccoli", i gemelli Enrico e Giulia. Siamo i coordinatori della grande famiglia di Viaggiapiccoli  

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