Se fate una passeggiata al centro storico di Napoli e cercate un regalino per una persona cara o anche per voi stessi, vi dovete assolutamente fermare da Spiff. Io mi sono innamorata degli acquerelli di questo piccolo negozio magico.
Qual è il suono che fa la magia?
Spiff.
Ed ecco l’incantesimo, lo stupore
Spiff.
Oggi pomeriggio con Enrico e Giulia abbiamo fatto una passeggiata a San Gregorio Armeno. Natale è lontano, ma se sei napoletano sai anche che tra un mese e mezzo nella via dei presepi ci saranno tanti turisti da non poterci mettere piede. Perciò noi ci siamo anticipati. Ma questa è un’altra storia. Nel centro storico abbiamo incontrato un luogo magico: si chiama “Spiff” e ha un splendido padrone di casa: Andrea.
Come nasce Spiff
C’era un bambino di nome Andrea, che le mattine d’estate correva tra i vicoli di Napoli. Correva perché voleva andare a mare… e non voleva prendere il bus 140, che pativa da piazza del Gesù.
Ma arrivava sempre tardi. Mentre i suoi amici correvano come se non ci fosse un domani, Andrea ogni mattina si fermava al numero 20 di via Benedetto Croce, davanti alla vetrina di una gioielleria.
Il sole illuminava un vassoio di pietre preziose e la luce si moltiplicava all’infinito accecandolo. “Era una magia e io seguendo quei raggi di luce sognavo mondi incantati”.
Oggi Andrea è un giovane uomo, ha comprato il locale in cui c’era la gioielleria e ai due vecchietti ha chiesto un dono: “Quello vassoio di pietre preziose”.
Non parliamo di diamanti e rubini, ma di pietre sintetiche che Andrea custodisce gelosamente a casa. Sono il suo tesoro.
E nel suo negozio (che ha lasciato con alcuni arredi dell’antica gioielleria) ha voluto un baule e lo ha riempito di biglie, pezzi di cristallo, pietre colorate.
Quando Enrico e Giulia, con la loro amichetta Teresita, sono entrati, hanno cominciato a scavare come piccoli pirati nel baule dei tesori.
Gli acquerelli di Andrea Maresca, in arte Spiff
Andrea fa tante cose e nel suo negozio vende segnalibri, disegni, tazze, bambole. Ma soprattutto Andrea disegna ad acquerello.
“Ho sfidato il mondo disegnando acquerelli, nell’era digitale, ma ogni volta che un bambino entra nel mio negozio o un adulto rimane a bocca aperta davanti a un mio disegno, io so di aver vinto la mia sfida”.
Il negozio di Spiff
Facciamo un piccolo passo indietro. Quando muore suo padre, Andrea da figlio responsabile, va a lavorare nella tabaccheria di famiglia, un’attività commerciale sicura, aperta da 40 anni. Ma lì, dietro al bancone, tra valori bollati e sigarette, si sentiva morire.
“Un pomeriggio andai all’Ikea e comprai il pacco di fogli colorati. Me lo portai in tabaccheria per passare il tempo e come una cascata uscì dal mio cuore tutta l’energia che avevo dentro. Ho cominciato a disegnare e non ho più smesso”.
D’accordo con la madre e con i fratelli Andrea è passato dalla tabaccheria al suo negozio di acquerelli. “Ho vissuto sei anni di frustrazione, ma so anche se non ci fosse stato mio padre e la tabaccheria oggi non sarei qui. Bisogna accettare la vita e credere nei sogni, solo così si trova il coraggio di essere se stessi”.
Gli occhi del mondo sono in chi guarda
Mentre Enrico, Giulia e Teresita scavano nel baule dei tesori e Andrea inventa storie sul pianeta caduto sulla terra, la pietra dei desideri, la gemma della regina, io mi perdo tra i suoi acquerelli. Riconosco San Gennaro e Pulcinella, ma noto subito che tutti i suoi personaggi non hanno gli occhi. Tutti sorridono, ma non hanno occhi.
“Mamma, mamma, vedi come è concentrato pulcinella a montare le stelle, vedi che guarda fisso”.
È Enrico a capire il segreto egli acquerelli di Andrea prima di me.
Enrico ha visto gli occhi fissi e concentrati di Pulcinella, lì dove occhi non ci sono. Andrea sorride e mi spiega: “I bambini vedono molto più lontano di noi. Io disegno i miei Pulcinella senza occhi, perché lo sguardo è in colui che guarda. Ognuno vede quello che ha nel cuore”.
Un acquerello di Spiff e una buona idea se volete un ricordo di Napoli
Siamo rimasti nella bottega di Andrea per circa un’ora, parlando di magia, sogni e mondi fantastici. “Tutti diciamo che i bambini sono nati digitali, forse è vero, ma io credo che bisogna solo accendere la loro voglia di magia. Io mi nutro del loro stupore …e lo dico a bassa voce, anche dello stupore del primo istante di molti adulti, stupore che a volte lasciamo fuggire via perché se ne vergognano”.
Se venite a Napoli e andate al centro storico, passate da Andrea, il suo negozio si chiama “SPIFF”, proprio come l’attimo dell’incantesimo, e si trova in via Benedetto Croce, 20, tra Santa Chiara e San Gregorio Armeno.
Enrico e Giulia hanno voluto una cartolina dove due Pulcinella si aiutano mentre lavorano: il loro compito è accendere le stelle nel cielo: uno le monta, l’altro le attacca. Perché in due si va più lontano, perché l’amicizia conta.
Ma troverete tazze, ciotole, bambole….quadri. Troverete il vero cuore di Napoli: lo stupore
Tutte le info sulla pagina Facebook di Andrea.