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Ricetto di Candelo, il Borgo di Babbo Natale negli antichi magazzini dei contadini

C’è un borgo in Piemonte che è diverso da tutti gli altri. È disabitato tutto l’anno, un gioiello medievale rimasto intatto nei secoli. Ma a dicembre si trasforma: le sue rue acciottolate, le torri e i magazzini agricoli diventano il Borgo di Babbo Natale, un evento che unisce storia, cultura, artigianato e magia natalizia. Stiamo parlando del Ricetto di Candelo, nel Biellese, uno dei ricetti meglio conservati d’Europa, dove ogni anno, tra fine novembre e fine dicembre, prende vita il Borgo di Babbo Natale. Siamo a un’ora di auto da Torino e a un’ora e mezza da Milano.



La storia del Ricetto di Candelo

Ricetto di CandeloIl Ricetto di Candelo nasce tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo. La parola ricetto deriva dal latino receptum, rifugio. Non è un castello e non lo costruisce un nobile: a edificarlo sono i contadini della comunità, che avevano bisogno di proteggere ciò che producevano.

Le famiglie continuarono a vivere nelle fattorie; qui, dietro le mura, custodivano vino, granaglie e beni agricoli, rifugiandosi solo in caso di pericolo.

Nell’Arco Alpino esistono circa duecento ricetti, ma quasi tutti sono stati modificati nel tempo. Candelo invece conserva circa l’80% della struttura originaria, con duecento cellule (cantine e granai), torri cilindriche, selciati di ciottoli e un impianto urbanistico rimasto quasi intatto.

Ricetto di Candelo

Dal Cinquecento il ricetto viene usato come grande cantina comunitaria; poi, con la crisi agricola del dopoguerra, viene progressivamente abbandonato. A partire dagli anni Settanta inizia la rinascita: restauri, valorizzazione culturale e apertura al turismo. Oggi è uno dei luoghi simbolo del Biellese.

Dove si trova il Ricetto di Candelo

Candelo è un comune di circa 7.500 abitanti, a pochi chilometri da Biella. Il paesaggio è modellato dall’acqua del torrente Cervo e dalle Prealpi Biellesi, che incorniciano il borgo. I ciottoli del torrente diventano pavimentazione; le argille della Baraggia si trasformano in mattoni.

Il ricetto ha una pianta quasi rettangolare, con una torre di cortina centrale, cinque rue principali e altre che scendono verso la scarpata. Le vie sono tutte concave e in lieve pendenza, senza grondaie: l’acqua defluisce naturalmente.

Le torri sono per lo più tonde, tranne quella d’ingresso e quella mediana; le costruzioni hanno due piani non comunicanti — cantine fresche sotto, granai ariosi sopra

La nostra visita guidata al Ricetto di Candelo

Noi abbiamo fatto una visita guidata con la Pro Loco di circa un’ora e mezza. La nostra guida, Cinzia, ci accoglie davanti alla Pro Loco (sulla destra dell’ingresso del ricetto in piazza Castello, 31/A) e come prima tappa ci porta alla chiesa di Santa Maria, dove è in corso la mostra di presepi. Il campanile di Santa Maria, del Cinquecento, domina il paesaggio: da qualsiasi collina attorno a Biella si vede la sua cuspide.

All’interno troviamo colonne in pietra locale (sienite), alcune risalenti al Quattrocento, e affreschi seicenteschi. Visitiamo la cappella di Santa Marta e accanto all’altare ammiriamo la Crocifissione di Boniforte Oddoni del 1572. Cinzia ci parla anche di Gaspare da Ponderano, artista locale del Cinquecento, autore di pitture “semplici, montanare”. Una cappella è dedicata alla Madonna d’Oropa, simbolo spirituale del territorio.

Poi entriamo nel ricetto: Cinzia ci mostra i ciottoli tagliati con un antico cuneo di legno, le cantine fresche, la “Casa del Principe”, sopraelevazione voluta dal feudatario Sebastiano Ferrero e mai realmente utilizzata. A Ricetto di Candelo il popolo vince sempre. Una storia di potere e ribellione che si mescola ai dettagli delle rue, ai portoni consumati, alle pietre che parlano di ingegno contadino.

La nostra visita al Borgo di Babbo Natale

Noi, con i bambini, abbiamo scoperto Ricetto a Natale. Non sapevamo cosa aspettarci: un mercatino affollato? Bancarelle di paccottiglia? O un vero evento natalizio?

Siamo arrivati  al mattino e all’ingresso un elfo ci consegna la mappa: bambini e adulti devono completare le tappe, raccogliere adesivi e arrivare alla Casa di Babbo Natale. L’atmosfera è intima, non c’è ancora molta gente.

La prima bottega che incontriamo è un piccolo paradiso: un fruttivendolo, che oltre a frutta e verdura vende noci, marmellate, tisane, biscotti. Lungo il percorso scopriamo produttori locali e non solo: lavanda ligure, focaccia biellese, formaggi di capra, e i Crocanti del Ciavarin, dolci friabili e caramellati profumati di mandorle e fiori d’arancio, nati dalla tradizione dei fornai-fabbri.

Ogni tappa propone un laboratorio per i bambini: scrivere la lettera a Babbo Natale, colorare un segnalibro, giocare con gli elfi. E poi il momento più atteso: l’incontro con Babbo Natale, nella sua casa ricostruita all’interno del ricetto. Qui ci si può sedere sulle sue ginocchia e confidargli in segreto i propri desideri. E, ovviamente, fare una foto ricordo.

Babbo natale con gl ielfi Borgo di Natale Ricetto di Candelo

Cosa ci ha colpito di più? La gentilezza. Assaggi abbondanti come i sorrisi, espositori disponibili, volontari appassionati. E spesso anche gli addobbi: abbastanza semplici ( come fiocchi, nastri, coccarde), ma tutti sistemati con grande cura e amore, come in una casa. Abbiamo mangiato caldarroste, tè caldo e panettone offerti dalla Pro Loco. E salutato Babbo Natale e siamo tornati a casa carichi di biscotti e formaggi.

Un evento semplice, ma ancora autentico, con tutto il paese  di Ricetto in prima linea nell’organizzazione.

Consigli per la visita al Borgo di Natale di Ricetto con i bambini

Borgo di Natale Ricetto di CandeloAndate al mattino del sabato: la domenica l’affluenza aumenta molto e il pomeriggio fa freddo.

Niente passeggini: il selciato è irregolare; ma si possono lasciare davanti alla sede della Pro Loco.

Acquistate i biglietti online: si evitano code e si accede più rapidamente.

Copritevi bene perchè fa freddo.

Borgo di Natale Ricetto di Candelo

Anche fuori dal borgo c’è un piccolo mercatino: non sottovalutatelo, ci sono prodotti carini, dai lecca lecca la miele agli orecchini di Natale.

Qui trovate la mappa dei parcheggio. Noi abbiamo parcheggiato qui, a seicento metri a piedi dal ricetto, un grande parcheggio gratuito.

Fate giocare i bambini a “trova la differenza” tra i portali del ricetto: ogni arco e ogni pietra è diversa, perché i contadini personalizzavano i loro magazzini.

Dedicate tempo a leggere le storie del luogo: il ricetto non è solo atmosfera natalizia, ma un libro di pietra.

Per vedere Babbo Natale armatevi di molta pazienza. La fila è sempre lunga. Ma il bello del Borgo di Babbo Natale di Ricetto è che anche in giro per le Rue si incontrano elfi, Mamma Natale o i suonatori di cornamuse.

Il Borgo di Natale a Ricetto di Candelo con le luci accese è magico, ma c’è molta più gente e per i bambini potrebbe davvero fare troppo freddo: noi lo abbiamo visitato di giorno e ce lo siamo goduti.

Il Borgo di Babbo Natale  2025

Ogni anno il Borgo di Babbo natale aggiunge delle piccole novità: le trovate qui

Quando è aperto

Il Borgo di Babbo Natale è aperto tutti i weekend 22-23 29-30 Novembre / 6-7-8 13-14 Dicembre

I biglietti

Ci sono varie tipologie di biglietti, a data fissa, aperta e saltacoda. Trovate qui tutte le opzioni. Per accedere alla sala di Babbo Natale potrebbe essere necessario fare la coda. Il biglietto Open/Fast Saltacoda permetterà di utilizzare una corsia preferenziale.

Cosa vedere vicino al Ricetto di Candelo

Una visita al Ricetto di Candelo è l’occasione perfetta per scoprire il resto del Biellese.

Biella, a pochi minuti, offre un centro storico ricco di architetture, il Duomo e il Museo del Territorio, ideale per comprendere l’evoluzione del paesaggio e delle comunità locali. E poi c’è Cittadell’arte, di Pistoletto o al Castello di Verrone Falseum, il museo del falso.

Gli amanti della natura possono esplorare le Alpi Biellesi, l’Oasi Zegna o il Parco della Burcina – Felice Piacenza, con boschi spettacolari e panorami che cambiano a ogni stagione.

Per chi desidera concludere la giornata in bellezza, il Biellese propone ristoranti e rifugi dove gustare cucina piemontese autentica: formaggi, polenta, carni e dolci della tradizione. Il ricetto è solo l’inizio: questa terra custodisce tesori nascosti, storie antiche e avventure da costruire insieme, passo dopo passo.

Cosa vedere vicino Ricetto di Candelo,m a tema Natale

E se siete in clima Natale a livello pro, vicino Ricetto trovate:

Mercatino degli Angeli – Sordevolo

Nel borgo di Sordevolo, la Valle Elvo si accende di luci e installazioni dedicate agli angeli: il paese si trasforma in un vero “villaggio delle favole”. Le casette in legno ospitano artigiani, prodotti tipici, dolci, miele, decorazioni e idee regalo. Tra vin brulè, caldarroste e scorci suggestivi, il Mercatino degli Angeli è una perfetta uscita invernale per famiglie e coppie. L’esperienza permette anche di scoprire il fascino del borgo, il Museo della Passione e l’ospitalità della comunità locale.

Il Presepe Gigante di Marchetto – Mosso

A Mosso, un intero paese diventa un presepe a grandezza naturale, uno dei più grandi d’Italia: circa 200 figure vestite con abiti d’inizio ’900 animano vie e piazze storiche. Il percorso, aperto quotidianamente durante il periodo natalizio, offre eventi speciali come concerti, fiaccolate e la visita della Befana. È un’esperienza immersiva che unisce tradizione, arte e spiritualità, con la possibilità di visitare anche i presepi di Callabiana e il Santuario della Brughiera.

Nella nostra gita nel Bielelse abbiamo dormito a La Bursch in valle Cervo.

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Cristina e Francesco sono genitori napoletani e giornalisti. Con Viaggiapiccoli esplorano ogni settimana musei, quartieri e sentieri “kid-friendly”, pubblicando guide pratiche testate sul campo. Credono nelle mappe e nelle storie che fanno innamorare i bambini della città.
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Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.

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