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Ponte tibetano di Laviano: pronti a volare come libellule?

Avete mai camminato  sospesi sul nulla ad oltre ottanta metri dal letto di un fiume? Vi proponiamo una passeggiata di pura adrenalina su un ponte sospeso tra passato e futuro. Seguiteci sul ponte tibetano di Laviano, nell’alta Valle del Sele, tra i Monti Picentini e il confine con la Basilicata, un ponte che unisce il passato del castello Medioevale, raso al suolo dal terremoto del 1980 (e in parte ricostruito) e il futuro dell’ecoturismo .



Per le mamme più ansiose, come me, il ponte quando ondeggia ti fa ballare il cuore, ma per bambini dagli otto anni in su è super tranquillo.

Il ponte tibetano di Laviano: 100 metri di adrenalina

Come vi dicevo niente di pericoloso. Mentre lo attraversavamo Francesco continuava a ricordare la scena del ponte di Indiana Jones e il tempio maledetto, ma altro che ponte scalcinato di legno, questa è una struttura con robusti cavi di acciaio e una passerella larga circa due metri …

Se siete davvero coraggiosi fermatevi al centro del ponte e guardatevi intorno,  il vento dolce vi farà ondeggiare come libellule … allora respirate lentamente, aprite bene gli occhi e ammirate il panorama introno a voi: il Vallone delle Conche vi travolgerà con il suo verde smeraldo e l’azzurro acceso del cielo.

ponte tibetano laviano

 

ponte tibetano laviano bambina di spalle

Siamo in un posto spettacolare: la Riserva naturale Monti Eremita.

Quando siete sul ponte, con le mani salde sui cavi d’acciaio, potete provare l’ebbrezza della libertà, come uccelli in volo. La gola su cui è teso il ponte la chiamano la “laguna blu” della valle del Sele.

La traversata del ponte dura pochi minuti, se non c’è nessuno potete fare anche un doppio giro. Sul ponte possono passeggiare insieme al massimo dieci persone (anche se è testato per 50).

Dal ponte potete ammirare il castello arroccato sulla rupe di Olivella.

Una volta giunti dall’altro lato, si può decidere di tornare indietro o di proseguire e percorrere uno dei sentieri naturalistici. Noi dal ponte siamo arrivati in paese con una facile passeggiata di 20 minuti. Ma se vi organizzate dalla fine del ponte partono diversi trail, che si intrecciano con antiche vie della transumanza e dei commerci con la Puglia.

Il Castello di Laviano

castello di laviano

Prima di avventurarvi sul ponte  tibetano di Laviano vi consigliamo la visita al Castello. C’è solo un muro originale –  quello sulla sinistra appena si entra –  gli altri sono tutti stati ricostruiti.

castello di laviano mamma con bambina in braccio

Il sito è gestito dalla onlus “Italia nostra”, i ragazzi che ci accolgono sono tutti molto giovani e gentili. Simona ci  aiuta a visitare il castello, ci racconta dove immaginare le stanze sulla passerella di legno, come funzionavano gli antichi “frigoriferi”, dove erano le stalle.

fratello e sorella

All’interno del castello è stata allestita anche una piccola mostra  sulle attività dell’antico paese agricolo, tra strumenti di lavoro, bambole e ricami. Ogni oggetto parla del legame silenzioso e antico della gente di Laviano con la terra. Vite semplici, difficili, ma felici.

Ci sono anche dei pannelli che mostrano come era il castello prima del terremoto.

Forse siamo stati fortunati, ma abbiamo fatto una visita spettacolare con il cielo carico di nuvole bianche che faceva da sfondo alle finestre senza imposte e da tetto a un castello senza più difese.

Nel cortile invece fermatevi a guardare il pozzo, se guardate bene, si vedono dei cunicoli. “Mio nonno mi raccontava- ci ha detto Simona – che quando lui era un ragazzo si poteva entrare tranquillamente e si poteva scendere nei sotterranei”.

Il biglietto è un contributo  di soli due euro, per adulti e bambini, e li vale tutti. Il sito è tenuto benissimo e il personale gentile e disponibile.

Il pote sospeso di Laviano, simbolo della rinascita

ponte tibetano laviano con bambini

Il castello medievale, di origini normanne, insieme alla Chiesa di Santa Maria della Libera, poco distante, è l’unica testimonianza di quella che era Laviano, prima del terremoto del 1980, che rase al suolo il piccolo borgo. Del paese non esiste praticamente più nulla, solo qualche casa abbandonata. I pochi abitanti (meno di mille) vivono nel  nuovo centro costruito accanto al vecchio.

Ecco perché il ponte è un simbolo fortissimo, un ponte tra il passato di spopolamento, distruzione, isolamento e il presente in cui la comunità di Laviano cerca un nuovo possibile futuro nel turismo naturale, tra sentieri di trekking e passeggiate tra boschi e altipiani.

Laviano è nella provincia di Salerno e senza il ponte il paese rischiava di scomparire per sempre.

Orari, prezzo e norme per il Ponte Tibetano e il Castello di Laviano

Ingresso: al ponte tibetano e al castello: 2 euro

Info e prenotazioni: Associazione Italia Nostra per Laviano, tel. 338 283 31 80 – 392 525 89 99, castellolaviano.sa@gmail.com

Come arrivare a Laviano

Laviano è in provincia di Salerno, quasi ai confini con la Basilicata.

  • Il casello autostradale più vicino a Laviano, distante circa 30 km, è quello di Contursi Terme, sull’Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.
  • La stazione delle Ferrovie dello Stato più vicina è Contursi Terme, linea Salerno-Battipaglia-Potenza.
  • In autobus, da Salerno, con Sita Sud, linea Salerno – Pescopagano.

 

Se vi piacciono i borghi fantasma che sopravvivono grazie alla volontà della comunità locale vi sonsigliamo anche Valogno, il paese dei murales, in provincia di Caserta.

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3 COMMENTI

  1. Ciao! Ho appena controllato sul sito Italia Nostra per Laviano che da gennaio 2021 non si occupano più della gestione del castello 🙁 che sembra essere demandata al comune di Laviano…
    Magari vi va di aggiornare le info 🙂
    Grazie per tutti i suggerimenti che date

  2. Carissimi Cristina e Francesco, nonostante non abbiamo più bambini piccoli…. vi seguo con molto interesse e curiosità. Ora che sono in Cilento per pochi giorni, con mio marito, faccio capolino nel vostro sito per cogliere suggerimenti e opportunità
    per continuare a vedere il mondo con gli occhi dei bambini! Grazie M.Teresa

    • Mariatesresa, ma che bello questo messaggio…ci rendi felici. Per noi viaggiare con i bambini è un’occasione, ma non è detto che le esperienze che facciamo siano solo per bambini…anzi…noi con loro facciamo molte più cose di prima.
      Ancora grazie per le tue parole.
      Buon viaggio sempre

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Chi siamo

Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.