A Vaie, nella bassa Val di Susa, a tre quarti d’ora da Torino, è possibile prendere la macchina del tempo e catapultarsi nel…Paleolitico! Il museo laboratorio della preistoria di Vaie è un bellissimo percorso a cielo aperto tra i boschi di castagni, aceri bianchi e faggi che termina nella sede vera e propria del museo dove si trovano tante riproduzioni degli oggetti con cui cacciavano, cucinavano e lavoravano i nostri antenati, lo abbiamo percorso con una delle guide di MediaRes la società di servizi per la cultura che gestisce la didattica e abbiamo sperimentato per qualche ora la vera vita dei primitivi.
Il percorso e il Museo Laboratorio della preistoria di Vaie
Abbiamo cominciato la nostra passeggiata all’area attrezzata della Pradera (nella quale è possibile sostare per un picnic) in Strada Antica di Francia e da lì, tra aneddoti, storia e curiosità sul luogo, siamo saliti al primo luogo di interesse storico: il Riparo Rumiano, che prende il nome da suo scopritore, una sorta di grotta naturale formatasi dall’incastro di massi erratici dentro la quale si ipotizza che venissero ricoverate le bestie e attorno alla quale furono ritrovatim moltissimi oggetti che testimoniano l’esistenza di una comunità del IV millennio circa a.C.
Lasciato il sito, un sentiero raggiunge i terrazzamenti della Baità, dove si crede fosse ubicato l’insediamento abitativo preistorico vero e proprio e dove oggi troviamo la ricostruzione di una capanna di legni intrecciati e paglia ad opera del Cast, il Centro di Archeologia Sperimentale Torino (C.A.S.T.).
Il lavoro di quest’ultimo è davvero sorprendente: i ricercatori che ne fanno parte applicano il metodo sperimentale galileiano e le norme che regolano le indagini archeologiche sperimentali, pertanto, svolgendo attività di ricerca e studio sulle tecnologie antiche, sono in grado di riprodurre quasi tutti i metodi di lavorazione e le “skills”acquisite dai nostri antenati, dalla lavorazione del legno e dell’osso all’accensione del fuoco, dalla costruzione di strutture abitative, alla filatura e tessitura, dalla tintura di filati e di tessuti alla costruzione e cottura di manufatti ceramici sia in focolare che in fornaci, mezzi di trasporto navali e terrestri, metallurgia del Bronzo e del ferro, strumenti e tecniche di coltivazione. Un metodo innovativo che rende più autentica l’esperienza e permette di comprendere a 360 gradi il mondo e le difficoltà con cui dovevano misurarsi quegli uomini e le loro capacità di affrontarle.
Il percorso procede nel bosco e raggiunge la zona palustre e il suo stagno riccamente popolati di animali e si conclude, dopo il promontorio panoramico della Chiesa di San Pancrazio, al Museo Laboratorio.
Museo Laboratorio della preistoria di Vaie: la vita quotidiana dei primitivi
Arrivati nella Chiesa di San pancrazio veniamo accompagnati da un’altra guida alla scoperta della vita quotidiana degli uomini primitivi: grazie all’ausilio di pannelli informativi, alla riproduzione dell’interno di una capanna e alle preziose spiegazioni forniteci, supportate dal laboratorio tattile (grazie al quale si possono toccare con mano gli strumenti realizzate con pietre di zona, legni e colla di linfa di betulla) è stata possibile un’esperienza immersiva nella vita dei nostri antenati. Anche Arturo (quasi cinquenne) che non ha ancora studiato questi argomenti a scuola ne è rimasto rapito e affascinato e ha partecipato attivamente al gioco proposto.
Il Percorso Archeologico nel suo intero sviluppo è destinato ad adulti e bambini accompagnati. Per la visita guidata è necessaria la prenotazione, ma se volete percorrere liberamente la parte di bosco seguendo semplicemente la cartellonistica potete farlo. Si consiglia un abbigliamento comodo, scarpe da montagna e fascia se si hanno bambini molto piccoli perché vi sono tratti di salita inaccessibile con il passeggino.
Storia della nascita del Museo Laboratorio della preistoria di Vaie
Ma com’è nato il Museo Laboratorio della preistoria di Vaie?
Per ritrovare il primo “incontro ufficiale” fra Vaie e la preistoria, si deve risalire nel tempo di molti anni, e arrivare alla fine del 1800: a quell’epoca, accanto ai mestieri contadini e alle nascenti industrie, era ancora diffusa l’estrazione della pietra. Furono proprio gli operai della cava di gneiss granitico dei fratelli Pent a ritrovare nei pressi di un riparo sotto roccia le celebri asce in pietra verde. I contatti avviati dal Dott. Rumiano, medico locale, portarono in breve tempo alle indagini archeologiche. Intorno agli inizi del Novecento, e Antonio Taramelli è preposto alla direzione degli scavi, i quali lasciano emergere una parziale stratigrafia archeologica, con frammenti ceramici e strumenti in pietra verde che andranno a formare una preziosa raccolta del Museo di Antichità di Torino.
Alle indagini del 1938-39, seguono lunghi anni di silenzio. Ma la comunità locale, custode della risorsa, non dimentica le radici della propria identità e insiste per far conoscere questo tesoro a tutti. Finalmente nel 2001, grazie alla tenacia degli abitanti, alla volontà dell’Amministrazione Comunale in collaborazione con Soprintendenza ai Beni Archeologici, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comunità Montana Bassa Valle di Susa, Fondazioni C.R.T. e San Paolo, si data l’istituzione del Museo – Percorso Archeologico: una gemma tutta piemontese da non perdere.
Informazioni pratiche sul Museo della preistoria di Vaie
Il Museo si trova in via San Pancrazio 4, nel comune di Vaie (TO), situato nella Bassa Valsusa a circa 35 Km da Torino, lungo la Strada Statale 25 del Moncenisio.
Il museo è aperto tutti i giorni dell’anno per prenotazioni di gruppi (almeno 6 persone) e scuole.
Per il pubblico è aperto dal 28 marzo al 30 novembre (chiuso nel mese di Agosto) con i seguenti orari:
Domenica e festivi dalle 10 alle 13
Dalle 14.30 alle 17.30
Contatti
- Tel: 339.8274420
- Email: info@museopreistoriavaie.it
- Sito
Grazie Elena!
E’ stato un piacere accogliere te e la tua famiglia nella nostra piccola realtà.
La tua presentazione evidenzia perfettamente la passione che mettiamo nel nostro lavoro e la cura che abbiamo dei nostri luoghi.
Siamo contenti di avervi “rapiti” e “affascinati”. Il riconoscimento più grande per noi è proprio cogliere la soddisfazione in tutti coloro che decidono di passare un pò del loro tempo con noi. Bimbi e adulti!
Un saluto speciale ad Arturo.
Gabriella
Museo Laboratorio della Preistoria di Vaie