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Gita alla Grotta di Bossea tra torrenti sotterranei e saloni ciclopici

Giornate uggiose? Pioggia? O di contro, troppo sole e troppo caldo? Abbiamo trovato la gita fuori porta adatta a tutte le stagioni. In Piemonte esiste un luogo dove il meteo non cambia mai, i gradi sono costanti e la bellezza rimane intatta, anzi migliora con il passare dei secoli. Dove? In val Corsaglia, a un’ora e mezza di auto da Torino, c’è un tesoro nascosto nelle viscere della Terra che porta il nome di Grotta di Bossea.



Grotta di Bossea, un micromondo vivo

La scorsa domenica abbiamo preso parte a una delle visite guidate e siamo rimasti stupiti dall’imponenza delle sale che ci siamo trovati ad attraversare e alla meraviglia che l’acqua ha saputo creare scavando la roccia e creando antri spettacolari, ambienti e paesaggi da lasciare a bocca aperta. Bossea è infatti una grotta vivente, i cui processi di formazione e modellamento sono tutt’ora pienamente attivi.

Grotta di Bossea

Nella grotta saloni ciclopici, altezze vertiginose, vasti soffitti a cupola (si dice che la sala principale potrebbe ospitare l’intera cupola del Santuario di Vicoforte, nota per i suoi 60 metri di altezza) o intagliati a spigoli vivi, giganteschi macigni precipitati e profondi anfratti sono arricchiti da un ricchissimo concrezionamento calcareo, che dà vita a colate imponenti, enormi stalagmiti o poderose colonne, stalattiti, trine e panneggi di grande finezza e preziosità.

Grotta di Bossea La Grotta di Bossea si apre ad 836 metri quota e, per quanto oggi noto, ha uno sviluppo di quasi 3 chilometri  di gallerie e un livello discendente di circa 200 metri. La temperatura media è di circa 9°C, l’umidità è prossima al 100%.

Il tour la Rotta dei Giganti alle Grotte di Bossea

Nel nostro tour denominato la Rotta dei Giganti abbiamo avvistato Buddha, missili, meduse, ma si può dare libero sfogo alla fantasia e interpretare le forme delle rocce come si vuole. Un gioco perfetto per i bambini che non possono annoiarsi, attirati dalle continue sorprese che la passeggiata sotterranea riserva.

Quanti gradini ci sono nella Grotta di Bossea

A tal proposito segnalo che non ci sono passaggi difficili da fare, il tour si snoda tra gradini naturali e passerelle in ferro, è adatto a tutti, basta avere un abbigliamento adeguato alla temperatura fresca, scarpe chiuse e un po’ di voglia di fare moto. Si percorrono in totale 600 gradini a salire e altrettanti a scendere, quindi in totale 1200 gradini

Il corridoio d’ingresso introduce alla parte inferiore della grotta, lunga circa 2 km, con un dislivello complessivo di 130 metri: questa zona è costituita da una successione di magnifici e giganteschi saloni, ricchi di acque che conducono al Lago di Ernestina ed alla grande cascata omonima (la cui portata d’acqua a seconda della stagione varia da 50 a 3000 litri al minuto), ove ha termine la visita turistica

 

La storia di Bossea

Bossea ha una storia importante: è infatti la prima prima grotta turistica italiana, aperta alla visita del pubblico nel 1874, e divenne subito di grande fama in Italia ed all’estero attirando un grande afflusso di visitatori.

Qui ha pertanto avuto origine nel nostro paese il turismo sotterraneo ed hanno avuto forte impulso lo studio e la cultura dell’ambiente carsico.

Le più antiche esplorazioni della grotta ebbero luogo nella prima metà dell’ottocento, ad opera di Domenico Mora e dei suoi sconosciuti predecessori, con il raggiungimento del Lago di Ernestina, al culmine della parte inferiore della cavità. Nel 1874 la spedizione del prof. Don Bruno di Mondovì superò la cascata, raggiungendo il canyon del torrente nella parte superiore della grotta.

Grotta di Bossea

Negli anni 1948/49 le spedizioni Loser, Muratore e Cappello completarono la conoscenza dei rami principali della grotta, con l’esplorazione delle estese gallerie fossili sovrastanti il torrente Mora ed il Lago Loser ed effettuarono un rilevamento topografico aggiornato di tutta la cavità.

Nei decenni seguenti le esplorazioni del Gruppo Grotte Milano, del gruppo Speleologico Piemontese, e soprattutto, del Gruppo Speleologico Alpi Marittime, hanno scoperto circa 1 km di nuove gallerie ubicate su diversi livelli.

Grotta di Bossea

Oggi nella grotta è situato un laboratorio carsiologico sotterraneo gestito dalla Stazione Scientifica di Bossea (CAI di Cuneo) e dal Dipartimento Geo-risorse e Territorio del Politecnico di Torino, con la collaborazione del dipartimento di Cuneo dell’ARPA del Piemonte e della Sezione Radiazioni dell’ARPA Valle d’Aosta che studia le circolazioni idriche nelle rocce carbonati che, dell’organizzazione e dell’evoluzione degli acquiferi carsici, dei processi speleo genetici e litogenetici, dei costituenti atmosferici, del microclima e del bilancio energetico dell’ambiente sotterraneo.

 

L’ursus spelaeus e la fauna della grotta

Grotta di Bossea

Una vera sorpresa per noi profani è stata trovare nel bel mezzo di questa passeggiata al centro della Terra…un orso!

La nostra preparatissima guida Patrizia ci ha spiegato che fin dalle prime esplorazioni, la grotta ha fatto emergere accumuli di ossa di questo grande plantigrado estinto, vissuto durante il periodo dellEra Quaternaria ed ivi presente all’incirca fra gli 80.000 ed i 12.000 anni fa.

Nella “Sala dell’Orso” è visibile al pubblico una ricostruzione scheletrica di questo animale, che non può essere completamente fedele all’originale poiché mancante di alcune parti Gli orsi spelei frequentavano la la grotta per trascorrerci il letargo invernale e forse per partorire. Dai reperti si deduce che i soggetti maturi erano di mole rilevante. Da altri resti ossei si è dedotto che molti individui sono deceduti in tenera ed avanzata età, poiché non riuscivano probabilmente a costruirsi, in estate, una sufficiente riserva di grasso per superare il lungo e rigido inverno dell’era glaciale.

Ma l’ursus speleus non è stato e non è l’unico abitante di questo mondo sotterraneo: all’interno della grotta si trova una fauna di piccole dimensioni, pochi esemplari e molto rara. Le grotte sono infatti delle isole per le barriere geografiche e geologiche che separano un massiccio calcareo dall’altro. Ogni caverna è perciò un microcosmo a sé. All’interno delle grotte ci sono diverse specie viventi uniche che non si trovano in nessun altro posto del mondo come ad esempio il Diplopode Plectogona Bosseae, il Palpigrado Eukoenenia strinati ed il Ragno Troglohyphantes Pedemontanum. Gli animali delle grotte sono il risultato delle storie parallele, iniziate milioni di anni fa, tra l’ambiente fisico e quello degli abitanti che vi si sono succeduti: insieme hanno costituito un ecosistema esclusivo nel quale non sono ammessi estranei. Ogni caverna è pertanto un microcosmo a sé, con abitanti specifici, non condivisi con altri biotopi. Ne resterete affascinati.

Informazioni utili per visitare la grotta di Bossea

La grotta di Bossea è aperta tutti i giorni tranne il 25 Dicembre ed il 1 Gennaio.

Ogni visita è condotta da guide speleologiche appositamente formate, richiede un tempo medio di 90 – 100 minuti.

In loco è presente un bar che offre servizio di caffetteria e prodotti tipici locali anche acquistabili.

 

Tariffe

  • 12,00 Euro / pax – Ingresso Adulti (giro completo)
  • 10,00 Euro / pax – Ingresso Adulti (giro breve)
  • 9,00 Euro / pax – Bambini da 3 a 10 anni (giro completo)
  • 7,00 Euro / pax – Bambini da 3 a 10 anni (giro breve)
  • 10,00 Euro / pax – Gruppi di Adulti – minimo 25 persone
  • 8,00 Euro / pax – Gruppi di Adulti – minimo 25 persone
  • GRATUITO – Disabili e Portatori di Handicap – 10,00 Euro per gli accompagnatori

 

GROTTA DI BOSSEA – Associazione Alto Corsaglia

  • Località Bossea, 10, Frabosa Soprana (CN)
  • Info: Fax +39 0174 349240 –  info@grottadibossea.com
  • Sito

 

 

Elena Marcon
Elena Marcon
Elena Marcon, amante del buon cibo e del buon vino. Mamma di Arturo e organizzatrice seriale di gite in Piemonte e viaggi in tutto il mondo
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Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.

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