Milano non dimentica. Non dimentica la sua storia e le persone che l’hanno resa simbolo di libertà e che hanno detto no, anche a rischio della propria vita, ai soprusi e alla violenza. Ricorda le donne e gli uomini che hanno lottato per difendere dignità e diritti. Ricorda il passato per migliorare il nostro presente e seminare per il futuro. E c’è un luogo dove Milano ricorda e progetta: la Casa della Memoria. Uno spazio pubblico dove si incontrano ricerca, formazione e dibattito.
Dove di trova la Casa della memoria a Milano
La Casa della memoria è nel quartiere Isola, tra i nuovi grattacieli e le case di corte sopravvissute al tempo. Esattamente in via Federico Confalonieri 14.
È facilmente raggiungibile:
- Metro: linea M2 (verde) o M5 (lilla), fermata Garibaldi FS, poi 8 minuti a piedi.
- Tram: linee 33 e 70, fermata Via Farini/Via Ferrari.
- Bus: linee 60 e 70.
- Dal Duomo si arriva in circa 15 minuti con la metropolitana.
Un po’ di storia della Casa della Memoria
La Casa della Memoria è stata inaugurata nel 2015, in occasione del 70° anniversario della Liberazione. L’obiettivo è dare una sede stabile alle principali associazioni che custodiscono la memoria storica di Milano: l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), l’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati), l’INSMLI (Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia), l’Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969 e l’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo.
Qui si conservano archivi, fotografie, registrazioni, testimonianze e materiali che raccontano il Novecento italiano, con un’attenzione particolare agli anni della Resistenza e del terrorismo.
La sede della Casa della Memoria
Ma partiamo dalla sede: un prisma rettangolare progettato dallo studio Baukuh, è modernissimo nella concezione ma legato alla tradizione lombarda grazie alla facciata in mattoni policromi. Su queste superfici si stagliano immagini che raccontano momenti e volti della storia recente di Milano: una vera “facciata parlante” visibile a tutti, anche solo passando di fronte. Si sviluppa su più piani e ospita spazi espositivi, sale conferenze e aree dedicate agli archivi. L’interno è funzionale e luminoso, con ambienti pensati per accogliere anche mostre temporanee e iniziative pubbliche. È un luogo in cui convivono memoria e partecipazione, dove la storia si intreccia con il dibattito contemporaneo.
L’edificio è stato pensato come “casa” non solo simbolica: ospita quotidianamente riunioni, incontri pubblici e laboratori scolastici.
Le facciate parlanti
Come dicevamo uno degli elementi più caratteristici della Casa della Memoria sono le sue facciate “parlanti”: un mosaico di mattoni rossi e gialli che compongono ritratti e scene ispirate alle vicende storiche ricordate all’interno. Osservando da vicino, si distinguono i volti di partigiani, deportati, vittime del terrorismo e protagonisti della lotta per la libertà. È un’architettura che diventa racconto, visibile a chiunque passi di fronte all’edificio.
Curiosità
La facciata principale è visibile anche di notte grazie a un’illuminazione studiata per esaltare i volti raffigurati.
La collezione permanente: arte per non dimenticare
La Casa della Memoria custodisce una collezione permanente che unisce linguaggi e tecniche diverse, con opere di Fabrizio Dusi, Alberto Lagomaggiore e Diego Randazzo.
Dusi firma una serie di installazioni site-specific in neon e ceramica, visibili sia all’esterno sia all’interno dell’edificio: scritte che diventano messaggi universali di pace e resistenza, come il potente “Don’t Kill”, esposto anche su alcune finestre.
Lagomaggiore porta in mostra Tempo Sospeso, una sequenza fotografica che cattura Milano durante i giorni del lockdown, vuota e silenziosa, restituendo il senso di immobilità e di introspezione forzata di quel periodo.
Randazzo, con il progetto Finestre della Memoria, trasforma le finestre dell’edificio in varchi narrativi che raccontano la strage di Gorla attraverso vetrofanie evocative, facendo entrare la luce insieme alle storie dei sopravvissuti.
Queste opere, nate da progetti temporanei, sono oggi parte integrante dello spazio.
La Casa della Memoria per bambini
Visitare un luogo così con i bambini richiede tatto, ma può diventare un’esperienza preziosa. Si può iniziare dall’osservazione delle facciate, invitandoli a riconoscere i volti e a chiedersi chi siano. All’interno, è possibile selezionare alcune storie o immagini e raccontarle in modo adatto alla loro età, puntando sui valori universali di giustizia, libertà e solidarietà. Alcune mostre temporanee propongono anche linguaggi visivi e multimediali più accessibili ai più piccoli.
Didattica: percorsi per le nuove generazioni
La Casa della Memoria dedica grande attenzione alle attività didattiche, con percorsi gratuiti pensati per scuole di ogni ordine e grado.
Per i più piccoli della scuola primaria (secondo ciclo) c’è Il Paese del Perfavorenoprepotenza, un viaggio narrativo per imparare a distinguere i comportamenti giusti da quelli sbagliati e scoprire parole fondamentali come giustizia, legalità e solidarietà.
Per gli studenti delle scuole secondarie, il percorso La Forza della Memoria accompagna ragazze e ragazzi, attraverso documenti, letture e testimonianze, alla scoperta di uno dei periodi più drammatici e importanti della nostra storia, in occasione del Giorno della Memoria.
Infine, 25 Aprile… Andavamo tutte in bicicletta racconta la Resistenza dal punto di vista delle donne, mettendo in luce il loro ruolo nella Liberazione e nella costruzione della democrazia. Ogni laboratorio dura circa un’ora e ha l’obiettivo di trasmettere il valore della memoria collettiva, legandola a luoghi simbolo di Milano e stimolando nei partecipanti una riflessione sui valori di libertà e partecipazione attiva alla vita civile.
Info pratiche per visitare la Casa della Memoria a Milano
- Ingresso: gratuito.
- Orari: dal martedì alla domenica, ore 9:00–17:00 (chiuso il lunedì).
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