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Viaggiare con adolescenti: 10 consigli da genitori ninja

Quando ci dicevano: “Ma come fate a viaggiare con due gemelli piccoli? È così difficile!”, non sapevano — e non sapevamo nemmeno noi — che viaggiare con due adolescenti sarebbe stato molto più impegnativo. Abbiamo una ragazza e un ragazzo di 13 anni e, nonostante siano abituati a viaggiare fin da piccolissimi (cosa che comunque aiuta), ora portarli in viaggio con noi, destare la loro curiosità e coinvolgerli è davvero una sfida da genitori ninja. Ecco i nostri 10 consigli per viaggiare con gli adolescenti: suggerimenti preziosi,  nati dall’esperienza, da prendere come spunto e da adattare con la solita, necessaria, dose di improvvisazione. Come tutto ciò che riguarda i teenagers.



Viaggio con figli adolescenti:  genitori stanchi ma felici

Lo diciamo subito: viaggiare con i figli, piccoli o grandi che siano, è sempre una missione a metà tra il sacrificio e l’avventura. Non è una passeggiata — anzi, spesso è una maratona emotiva — ma credeteci: è comunque più semplice che restare a casa, dove ognuno si chiude nella propria stanza e ci si ritrova solo per litigare sul Wi-Fi. Viaggiare con adolescenti è faticoso (spoiler: lo sarà tra sguardi al cielo e facce “tunonpuoipropriocapire”), ma con un po’ di consapevolezza, organizzazione e spirito zen, può diventare un’occasione preziosa per capirsi meglio. Noi capiamo un po’ di più loro, e loro — anche se non sempre lo ammettono — iniziano a capire un po’ di più noi. E allora eccoli qui: 10 consigli realistici (testati sul campo) per affrontare un viaggio con figli adolescenti, sopravvivere… e magari anche divertirsi (tutti!).

1 Falli entrare nel viaggio fin dall’inizio

Un adolescente che parte per un viaggio scelto da altri si sente passeggero, non protagonista. Per evitarlo, è importante includerli fin dall’inizio nelle decisioni. Chiedere cosa vorrebbero vedere, quali attività li incuriosiscono o dove vorrebbero mangiare li aiuta a sentirsi coinvolti. Secondo ParentMap, questo riduce il rischio di conflitti durante il viaggio e aumenta il loro entusiasmo.

Noi facciamo sempre un sondaggio pre-partenza: montagna o città? Museo o parco avventura? Le loro risposte diventano la base per una vacanza più partecipata. Ovviamente, loro non hanno molto la percezione del budget o delle distanze; per loro tutto è possibile e vicino. Ma, appunto, la pianificazione serve a spiegare, capire, concordare. Così non solo si sentono protagonisti, ma capiscono anche il perchè di alcune nostre scelte.

2 Il viaggio dev’essere movimento

Sempre nella fase di progettazione del viaggio, noi vi consigliamo un on the road o un interrail, rispetto a un viaggio statico. Se si cambia spesso albergo, località, itinerario, magari utilizzando anche mezzi diversi — treno, battello, camper — li aiuta a rimanere connessi con il viaggio e partecipi. Fare e disfare la valigia, essere puntuali: certo, non è facile (sicuramente meglio non prevedere sveglie all’alba, ma partenze dopo un’ottima e abbondante colazione), ma se prendete un villaggio all inclusive al mare, finirà che, tra un bagno e l’altro, passino le vacanze attaccati al cellulare come a casa. L’obiettivo è tenere alta la soglia di attenzione, anche forzando un pochino le loro abitudin ie la voglia di “non fare nulla”, perchè se scatta la noia, si accende il cellualre: è matematico.

2. Tecnologia? Sì, ma con un senso

E a proposito di cellulare, veniamo al terzo consiglio, forse quello a cui teniamo di più: l’uso di smartphone, tablet e tecnologia in generale. Il viaggio per noi deve essere un’occasione per utilizzare il meno possibile i cellulari e uscire dal tunnel dello scroll di short su YouTube. Perciò, pianificate prima il viaggio, segnatevi su un quaderno mete, orari, attrazioni (sì, un quaderno: carta e penna) e, prima di tutto, cercate voi di usare il cellulare il meno possibile. I nostri figli appena ci vedono con il cellulare in mano, anche se è per lavoro, istintivamente prendono nil loro. Aihmè è la verità, proprio ocme quando erano piccoli, le cose non cambiano quando sono adolescenti: fanno quello che faccamo noi.

Nota

Durante l’ultima gita in treno con mio figlio, avevo messo nello zaino un libro per me e uno per lui, proponendogli un piccolo patto: niente cellulari per tutta la durata del viaggio. Lui mi ha risposto: “Preferisco dormire”, e ha lasciato il suo libro abbandonato sul sedile.

Nel frattempo, mi sono arrivate due telefonate di lavoro e un messaggio urgente. Ogni volta che prendevo in mano il cellulare, anche lui lo tirava fuori, dicendo che doveva controllare l’orario o la chat di classe. Alla fine, ho deciso di mettere il mio telefono in modalità aereo e di godermi la lettura.

Lui ha dormito un po’, ha guardato fuori dal finestrino, ha riprovato a dormire… e poi, quasi senza dire nulla, ha aperto il suo libro senza guardarmi. Alla fine del viaggio, aveva letto più di me. Mi ha guardata e ha detto: “Il libro non era così male, sai mamma”

Quando serve usare Google Maps o trovare una fermata della metro, date il potere a loro: “Fai tu, che sei più bravo/a”. Questo li responsabilizzerà; finalmente saranno felici di poter accedere alla tecnologia, ma senza rendersene conto saranno ancora più connessi con il viaggio: tempi, distanze, destinazioni.

Stessa cosa nei musei: se ci sono audioguide, preferitele, ma in molti musei ormai ci sono iPad e VR. Non demonizzateli: saranno il vostro lasciapassare per catturare la loro attenzione e rendere la visita a misura di adolescenti in viaggio.

4. La valigia è affare loro

Correte il rischio — concreto — di non portare tutto quello che serve, ma lasciate che preparino la loro valigia. Come suggerisce Exodus Travels, questo semplice gesto rafforza la loro indipendenza e li aiuta a sentirsi adulti. Supervisionare è utile, ma senza essere invadenti: meglio dare fiducia che controllare ogni passaggio. Al massimo, all’ultimo momento, infilate in valigia qualche mutanda in più (potrebbero sottovalutarne l’utilità) o una felpa pesante. Ma anche se incompleta e disordinata, sarà la loro valigia per il loro viaggio, non per il viaggio dei genitori.

5. Serve adrenalina, non solo cultura

Non esistono veri suggerimenti per viaggiare con figli adolescenti senza stress, ma per esempio una regola che per noi vale è pensare anche con la loro testa, o almeno provarci. Quindi: musei sì (alla fine gli piacciono anche se prima di entrare protestano), passeggiate sì (con pausa merenda), ma anche attività fisiche e con un pizzico di adrenalina. A 13-15 anni sono adolescenti, non sono adulti, e un parco avventura con una zipline o un’escursione in bici o in canoa servirà a far sfogare energie e anche frustrazione e ansia. Vale la stessa regola che con i bambini piccoli, in natura,  che sia mare, montagna o campagna, in genere sono più “gestibili” che in città.

6. Spazio al loro tempo libero

Adolescente con le cuffieBene le regole, bene usare al minimo i cellulari, benissimo portare almeno un libro da leggere, ma il viaggio con un adolescente non deve diventare una tortura, né per loro né per voi. Quindi, prevedete degli spazi di tempo libero per loro e per voi: tempo in cui ognuno fa quello che vuole in totale libertà — dormire, mangiare, fissare il vuoto o fare una partita a Brawl Stars.

7. Dagli un compito: saranno protagonisti

Abbiamo detto prima di delegare loro l’uso di Google Maps o delle prenotazioni digitali. Rendere gli adolescenti parte attiva del viaggio può trasformare il loro atteggiamento. Fotografare il viaggio e organizzare u nfoto libro, tenere un diario di famiglia (loro dicono e voi scrivete) o personale, fare da navigatore digitale. Un’ottima idea, per esempio, è chiedere loro di cercare ristoranti tramite app di recensioni (non solo fast food!): tutti questi compiti possono rafforzare la loro autostima e renderli partecipi. Secondo Travel for Teens, “assegnare ruoli specifici aiuta i ragazzi a sentirsi importanti e utili”.

8. Scegli destinazioni che parlano anche a loro

I ragazzi sono curiosi, attenti al futuro e desiderosi di esperienze autentiche. Secondo un’indagine del 2025 condotta da La Demeure du Parc, gli adolescenti cercano viaggi che permettano loro di imparare, scoprire culture e sentirsi parte del mondo. Scegliere mete che combinano storia, natura e esperienze pratiche può rispondere a queste esigenze. E noi siamo super d’accordo.

Per esempio, le destinazioni europee sono bellissime, ma soprattutto se scegliete mete in natura, perché le città sono molto simili alle nostre. L’Asia, l’America, l’Africa invece aprono scenari molto più stimolanti. Un esempio pratico: uno degli ultimi viaggi che abbiamo fatto con i ragazzi è stato la Norvegia in macchina. Per noi, meraviglioso, panorami pazzeschi; per loro, noioso, tranne le tappe alle Lofoten, con i musei dei vichinghi o la crociera in Hurtigruten, che era una novità.

9. Se puoi, viaggia con altri ragazzi

Viaggiare con figli adolescentiSe avete la possibilità di viaggiare con amici o altri adolescenti, il viaggio sarà sicuramente più leggero. I ragazzi si sentono meno soli e più motivati a partecipare. Creeranno il loro piccolo gruppo, il loro tavolo a colazione, la loro gang di viaggio, con canzoni, modi di dire, linguaggio che noi non potremo mai davvero capire.

10 Regole sì, rigidità no

Ultimo consiglio per un viaggio con adolescenti: parlare chiaramente ed essere pronti alla flessibilità. Ogni viaggio inizia da una buona comunicazione. Parlare chiaramente di aspettative, regole e desideri reciproci previene incomprensioni. I ragazzi devono essere coinvolti e devono poter dire la loro; poi, chi decide sono gli adulti, ma magari, se si decide insieme, funziona tutto meglio. E poi, non essere rigidi. Se una meta salta, se qualcosa non piace, se c’è una giornata storta o un cambio di programma, proprio come quando erano piccoli, ci si adatta e si cambia.

Viaggiare con gli adolescenti: un viaggio che insegna anche a noi

famiglia con due ragazzi adolescenti

Viaggiare con un adolescente non è solo una sfida: è un’opportunità per crescere insieme. Scoprire la loro musica, che serie guardano, quali manga leggono. Senza essere gringe e tentare di imitarli, ma con empatia, ascolto e organizzazione, ogni viaggio può diventare un’occasione per conoscersi meglio (noi scopriamo loro e loro scoprono noi!) , creare ricordi indelebili e scoprire il mondo attraverso i loro occhi. E loro non vorranno molte foto, ma se il viaggio funziona, alla fine riuscirete a fare anche una mitica foto di famiglia, e sarà il segno che il vostro viaggio con adolescenti è stato un successo.

 

Hai mai viaggiato con adolescenti? Quali strategie hai adottato per coinvolgerli? Raccontaci la tua esperienza nei commenti!

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