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Il Museo dell’Acqua a Napoli: una visita con i bambini nelle viscere della terra

Vi portiamo con noi a 35 metri sotto terra per visitare con i bambini il Museo dell’Acqua a Napoli, che si trova nel sottosuolo delle Basilica della Pietrasanta in via dei Tribunali, nel cuore del centro storico.



La Napoli sotterranea, che ormai è diventata nota in tutto il mondo, ha una lunga storia che parte da secoli prima dell’avvento di Cristo, quando gli uomini scavavano cunicoli e gallerie per vari scopi come le catacombe funerarie o la realizzazione di cisterne e acquedotti per l’approvvigionamento dell’acqua, fino alla seconda guerra mondiale , quando il sottosuolo divenne rifugio dai bombardamenti che colpivano la città.

Noi abbiamo deciso di fare una visita al Museo dell’acqua, a ben 35 mt di profondità!

 

La Basilica di Pietrasanta: un’altra Napoli sotterranea

  

Si pensa che il nome Pietrasanta sia dovuto ad una pietra al suo interno che se baciata procurava l’indulgenza completa. Chissà che un domani questa pietra non venga ritrovata in qualche
anfratto della cripta della basilica, ma per il momento pare non ce ne sia traccia.
La chiesa fu poi ricostruita tra il 1653 e il 1678 in stile barocco da Cosimo Fanzago e cadde in uno stato di grave abbandono durante la seconda guerra mondiale.
Sotto questa basilica, scorre un decumano sotterraneo che si snoda nelle viscere della città, viaggiando in parallelo al Decumano Maggiore che attraversa Via dei Tribunali. Una vera e propria arteria parallela che divide il “mondo di sotto” da quello di “sopra“.
Napoli nasconde nel sottosuolo incredibili tesori e quello che c’è sotto la Basilica di Pietrasanta è davvero un tesoro prezioso che il tempo ha avuto la clemenza di voler conservare.

La visita al Museo dell’Acqua a Napoli

Un ascensore archeologico per scendere a 35 metri sottoterra!

Con un “ascensore archeologico” è possibile scendere sotto terra per visitare il Museo dell’Acqua, un percorso lungo un chilometro che si snoda tra le antiche cisterne dell’Acquedotto della Bolla fino ad arrivare ad altre due cisterne antichissime.

Ad accompagnarci, abbiamo una guida speciale,  Rita Tour Round Italian Art, che ha organizzato una visita guidata dedicata ai bambini, che si sono trasformati in piccoli esploratori per un’ora.

La storia di PARTENOPE: una sirena che depose il suo uovo prima di morire

Noi siamo scesi attraverso le scale all’andata, cosi Rita ha potuto introdurre ai bambini la storia di Napoli, quando si chiamava Partenope. I bambini vengono infatti attratti da alcuni teschi (finti!) e delle uova che sono state posizionate su un pianerottolo prima di arrivare a 35 mt sotto terra.
Partenope era una sirena che viveva tra le rocce in mezzo al mare; non riuscì a sedurre Ulisse col suo canto incantatore, perciò si gettò dalla roccia più alta, il suo corpo si dissolse e andò a formare la città di Neapolis. Ma prima di morire, Partenope depose un uovo in prossimità dell’isolotto di Megaride, dove oggi sorge il Castel dell’Ovo.

 

Il Museo dell’Acqua  a Napoli: l’accesso alle Cisterne

Continuiamo la nostra discesa sotto terra e finalmente arriviamo in un grande antro fatto di tufo.
Dalle pareti e dal soffitto cadono gocce d’acqua che bagnano le nostre teste. Fuori infatti sta piovendo tantissimo e la prima domanda che faccio a Rita è “ma reggeranno queste pareti??”
Ovviamente Rita mi fa notare che queste pareti esistono e resistono praticamente da più di 2000 anni perché sono fatte di tufo.

La particolare conformazione geologica e morfologica del sottosuolo partenopeo fatto di roccia tufacea , la cui caratteristica principale è la leggerezza e la stabilità al tempo stesso, hanno infatti permesso di creare una vera e propria città sottoterra.
L’utilizzo principale per molti secoli fu proprio legato all’approvvigionamento dell’acqua, con la costruzione di cisterne pluviali che dovevano garantire un costante flusso d’acqua alla città.

La prima cisterna che incontriamo è la Cisterna delle anguille, la più piccola delle due, con una capacità di 150 metri cubi.

 

museo acqua napoli cisterna

 

Ci intrufoliamo attraverso dei cunicoli sempre più stretti (se soffrite di claustrofobia, potrebbe essere un problema!) per arrivare alla seconda cisterna , la più grande , detta Cisterna del Principe, perché si trova esattamente sotto al palazzo del principe Filangieri : 10 metri di lunghezza , la sua larghezza di 20 metri di larghezza, è profonda 5 metri ed ha una capacità di 400 metri cubi.
Grazie ad un innovativo impianto di illuminazione, sono stati ricreati dei giochi di luce e colori tali da esaltare la bellezza di questo luogo, insieme allo scroscio dell’acqua che forma dei veri e propri ruscelli. Rita porta all’attenzione dei bambini dei buchi presenti nelle pareti di questa cisterna. Sono le “grappiate”, delle cavità a mò di scalini che permettevano ai pozzari di salire e scende per pulire le cisterne.

 

 

Con l’arrivo del colera a Napoli, nel 1885, si vietò l’uso di queste cisterne per l’altissimo tasso di inquinamento delle acque. Fu da allora che il sottosuolo partenopeo iniziò ad essere utilizzato come una discarica per qualsiasi tipo di materiale di rifiuto e , con l’arrivo della seconda guerra mondiale, molti cunicoli vennero adibiti a rifugio antiaereo per proteggersi dai bombardamenti.

 

La Sala della Luna

Dopo la seconda cisterna , ci addentriamo ancora di più nei cunicoli e arriviamo alla Sala della Luna: qui infatti è stata montata in sospensione un’enorme luna che sembra cosi vicina da poter essere quasi toccata con un dito. Le pareti sono costellate di stelle iridescenti e tutti , ma proprio tutti, restiamo per un po’ col naso all’insù ad ammirare questo spettacolo.
La Luna rappresenta l’origine di questa basilica, che è stata edificata sui resti di un tempio dedicato a Diana, che oltre ad essere Dea della Caccia, era conosciuta anche come Dea della Luna.

 

 

Il Rifugio antiaereo: una vera e propria città ricreata sotto terra

Come abbiamo detto, dopo il colera, fu vietato l’uso delle cisterne e per molti anni questo sottosuolo fu utilizzato come discarica per rifiuti di ogni genere.
Con l’arrivo della seconda guerra mondiale, questo spazio fu adibito a rifugio antiaereo. Le pareti di tufo furono scavate e modellate per creare delle scale attraverso le quali le persone potevano salire e scendere dal mondo di sopra, per sfuggire ai bombardamenti e rifugiarsi qui. Il sottoterra era diventato la loro nuova casa.

 

Per tutti gli altri visitatori, in questo punto del percorso, viene mostrata una proiezione. Dei grandi proiettori riproducono sul soffitto un bombardamento aereo. Il tetto si squarcia virtualmente e gli aerei passano sopra le teste di chi sta sotto e iniziano a bombardare.

Rita, con grandissima sensibilità, ha voluto evitare questa proiezione per non turbare i bambini, trattandosi di una simulazione molto realistica. Considerando che l’età dei bambini si aggirava quasi per tutti sui 6 anni,  ho apprezzato molto questa scelta, visto che temi delicati come quello della guerra vanno affrontati in maniera attenta e non occasionale e di sicuro anche ad un’età dove c’è maggiore consapevolezza.

Rita è riuscita comunque a catturare l’attenzione di tutti i bambini che hanno fatto tantissime domande, per esempio come facevano a vivere le persone li sotto , come andavano in bagno, come mai a terra ci sono dei cocci di pavimento incastrati nel terreno (si pensa che si tratti di “riggiole” buttate sotto terra come scarti e materiale di risulta).

Alla fine del percorso siamo tornati indietro e abbiamo preso l’ascensore archeologico per risalire in superficie.

I bambini hanno ricevuto un attestato di Piccolo Esploratore!

Il Museo dell’acqua a Napoli, informazioni utili sul Lapis Museum

 Il museo dell’acqua è visitabile presso il LAPIS MUSEUM, nella Basilica di Santa Maria Maggiore in Pietrasanta.

Piazzetta Pietrasanta, 17-18 80138 Napoli

 
Per raggiungerlo a piedi :
 
metropolitana LINEA 1 stazione DANTE (500 mt a piedi)
metropolitana LINEA 2 stazione CAVOUR (900 mt a piedi)

Noi ci siamo affidati a Rita Tour Round Italian Art ,per una visita guidata a misura di bambini, ma è possibile anche fare la visita accompagnati dallo staff del museo.

Il museo è aperto tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 20.00

Orari delle visite accompagnate*: 

10.30 – 12.30 – 16.30 – 18.30

*per il weekend è fortemente raccomandata la prenotazione

*ultimo ingresso alle ore 18.30

Il Museo dell’acqua a Napoli, quanto costa il biglietto:

 

Intero: 10 €
Ridotto Gruppo (almeno 10 persone): 8€ a persona
Ridotto ragazzi (6-18 anni): 6€
Gratuito 0-6 anni
Speciale famiglia 2+1 (ragazzo fino a 18 anni): 20€
Speciale famiglia 2+2 (ragazzi fino a 18 anni): 25€
Speciale famiglia 2+3 (ragazzi fino a 18 anni): 30€
 
Consigliate scarpe comode e un  giubbino per le cavità

 

INFO E PRENOTAZIONI

info@lapismuseum.com

Cell. +39 3333722924

Tel. +39 081 192 30 565

(servizio WhatsApp sempre attivo)

 

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Chi siamo

Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.