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Musei autism-friendly: il vademecum per un’accoglienza davvero inclusiva

Per molte famiglie con bambini autistici, visitare un museo può essere un’esperienza complicata: rumori forti, luci troppo intense, spazi affollati, percorsi poco chiari. Tutti elementi che possono generare ansia, frustrazione o addirittura il rifiuto di entrare. Ma il diritto alla cultura è di tutti. Proprio da questa esigenza – raccontata ogni giorno da genitori, educatori e persone autistiche – nasce questo vademecum pratico: una guida per Musei autism-friendly. A cosa serve? Ad aiutare i musei a diventare spazi davvero accoglienti, accessibili e inclusivi. È stato scritto con Rosita Militi Ribaldi (Autism on Travel) e Ottavia Cerra (Una Otty al Museo), con l’obiettivo di fornire indicazioni semplici ma fondamentali.



  1. Musei autism-friendly: un ambiente sensoriale adattato

Per molte persone autistiche, l’ambiente può essere fonte di sovraccarico sensoriale. Ecco come intervenire:

  •     Zone a bassa stimolazione: spazi tranquilli, luci soffuse e arredi semplici per offrire pause rilassanti.
  •     Luci regolabili: meglio evitare luci forti, intermittenti o stroboscopiche.
  •     Riduzione dei rumori: limitare suoni improvvisi o registrazioni ad alto volume. Offrire cuffie antirumore.
  •     Spazi non affollati: prevedere ingressi contingentati in determinati orari.
  •     Fasce orarie sensoriali ridotte: suoni minimi, luci attenuate e meno affluenza.

Musei autism friendly

  1. Musei autism-friendly: accessibilità cognitiva e comunicativa

La chiarezza è fondamentale:

  •     Pannelli esplicativi semplici: testi brevi, immagini e simboli chiari.
  •     Storie sociali e percorsi visivi: materiali anticipatori che preparano la visita passo dopo passo.
  •     Mappe visive: colori, disegni e percorsi facilitati.
  •     Segnaletica intuitiva: frecce grandi, punti di riferimento visivi, indicazioni per sale e servizi.
  •     Comunicazione aumentativa (CAA): utilizzare strumenti alternativi o linguaggio semplificato per interagire.

 

  1. Musei autism-friendly: spazi organizzati e prevedibili

L’organizzazione dello spazio può fare la differenza:

  •     Percorsi lineari e prevedibili, evitando disorientamento.
  •     Zone di decompressione: angoli tranquilli dove osservare senza essere coinvolti attivamente.
  •     Aree tattili interattive: come quelle del Museo di Storia Naturale di Milano, dove toccare è parte dell’esperienza.
  •     Quiet room: stanze pensate per la regolazione sensoriale.
  •     Bagni accessibili lungo il percorso, silenziosi e privi di stimoli fastidiosi.

 

  1. Per avere musei inclusi è importante la formazione del personale

Un museo inclusivo parte dalle persone:

  •     Formazione specifica sull’autismo per lo staff: conoscenze di base, tecniche comunicative e gestione di situazioni delicate.
  •     Personale identificabile: badge o simboli riconoscibili “Autism Friendly”.
  •     Supporto umano: oltre alla didattica, conta l’empatia, la disponibilità e l’attenzione all’individuo.

Musei autism friendly

  1. Strumenti utili per la visita

Un piccolo aiuto pratico può fare molto:

  •     Kit sensoriali: cuffie antirumore, oggetti da manipolare, occhiali scuri, ecc.
  •     Badge o braccialetti (su base volontaria): per segnalare bisogni specifici.
  •     Prenotazioni flessibili: possibilità di scegliere orari tranquilli o saltare la fila.
  •     Biglietti online per disabili e accompagnatori: semplici da ottenere e ben visibili sul sito.

Collaborazioni, feedback e capacità di ascolto

E non bisogna dimenticare che un museo inclusivo si costruisce insieme:

  •     Collaborazione con associazioni e famiglie: co-progettare esperienze accessibili ascoltando chi vive l’autismo.
  •     Raccolta di feedback: chiedere e accogliere suggerimenti da persone autistiche e accompagnatori.

E l’’inclusione comincia prima della visita:

  •     Siti web accessibili: informazioni chiare su servizi, orari più tranquilli e materiali preparatori.
  •     Tour virtuali: per esplorare ambienti e percorsi da casa, in anticipo.

 

Questo vademecum non è una lista tecnica, ma un invito concreto a mettere al centro la persona, con i suoi bisogni e la sua unicità.

Perché un museo può essere molto più di un luogo di cultura: può diventare uno spazio di accoglienza, rispetto e crescita per ogni bambino, ogni famiglia, ogni storia.

 

Leggi anche i più bei musei per bambini in Italia

*In questo articolo sono state usate le foto del Castello di Miradolo, un museo molto avanti e davvero autism friendly. 

The shape of autism
The shape of autism
Flavia, Linda, Chiara sono le mamme di "The Shape of autism" , tre super mamme che hanno voglia di mettersi a nudo, e spiegare come si possa affrontare la quotidianità, ma anche i viaggi, con un figlio nello spettro.
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