Avete mai sentito parlare del Parco delle Sculture di Vendone, nell’entroterra ligure alle spalle di Albenga? E’ un posto molto particolare, con un’atmosfera quasi surreale ma dove è facile inventare storie con i bambini. Ce ne parla Michela in questo pezzo tutto dedicato all’undertourism e a questo incredibile Parco artistico.
Undertourism nell’entroterra ligure
La Liguria é una delle mete del turismo di massa più gettonata, soprattutto le località di mare.
Eppure esistono dei luoghi ‘undertourism’, poco conosciuti che riescono a regalare paesaggi da togliere il fiato, anche ai più piccoli.
Trovare gite che possano coinvolgere i bambini e farli sentire piccoli esploratori è un’operazione ardua, eppure la Liguria riesce ad offrire luoghi dove tutto questo è possibile.
La Strada del Vino e dell’Olio dalle Alpi al Mare è lunga 129 chilometri ed è in prossimità della Valle Arroscia, che è possibile perdersi tra ulivi e vigneti terrazzati.
Fermarmi in una delle caratteristiche osterie lungo la strada a gustare l’olio delle olive liguri sul pane mi ha fatto ricordare le merende da piccolina, quando mia nonna tagliava una rosetta a metà e ci versava quell’olio dal sapore inconfondibile.
L’odore di basilico, pronto ad essere lavorato con i pinoli nel mortaio, come da tradizione, e gustato con la pasta fatta a mano.
Profumo di altri tempi, come quello del mosto proveniente dalle cantine, dove é possibile gustare un buon bicchiere di ‘bianco’, Pigato o Vermentino, o di ‘rosso’ Ormeasco o Rossese, Ligure.
Il Parco delle Sculture di Vendone
Dai colli di Vendone, nell’entroterra di Albenga (SV) nella frazione Castellaro, tutto questo che fa parte della tradizione ligure si incontra (per certi versi si scontra) con la sacralità misteriosa del museo a cielo aperto delle sculture, di Rainer Kriester.
La Stonehenge ligure lascia a bocca aperta i visitatori, grandi e piccini, che si abbandonano all’atmosfera che avvolge i monoliti in marmo, quasi a portarli a pensare di essere giunti in una dimensione spazio temporale differente dal presente.
Complice è il portale in pietra rosa formato da tre blocchi rettangoli di Finale che l’artista tedesco pare abbia voluto per ammirare da li, il sorgere del sole durante il solstizio d’estate e che ricorda alcune serie televisive anni ’90.
Sono 35 le sculture dalle linee misteriose: numeri, tratti geometrici e ogni visitatore ci vede qualcosa di diverso.
Noi abbiamo inventato una storia fantastica, un viaggio in un luogo del futuro.
Anzi é stato proprio Teo ad inventarla ed è stato entusiasta di questa gita in cui ha potuto muoversi libero in mezzo alla natura, in un ambiente pieno di stimoli.
Come arrivare al Parco delle Sculture di Vendone
Per arrivare al Parco si passa dalle campagne di Ortovero, tra i fitti oliveti e le vigne terrazzate.
Dopo qualche tornante in salita si incontrano le indicazioni per Vendone e per il Parco delle sculture.
A pochi passi dall’ingresso c’è il parcheggio, comodo per chi ha bambini piccoli e che non amano camminare a lungo.
Le sculture sono collocate su due ‘terrazze’, con fondo erboso e si visitano tranquillamente in 20/30 minuti.
Consiglio per mamme con bambini piccolissimi fascia e/o marsupio, soprattutto se si intende scendere nella fascetta inferiore.
All’ingresso c’è un grande albero da dove, in estate, si può godere lo scenario al fresco.
Gratuito l’ingresso e il parcheggio.
Rainer Kriester: alcune curiosità sullo scultore della Stonehenge italiana
Rainer Kriester nacque nel 1935 a Plauen in Vogtland, durante il regime nazista.
Nel 1958 venne ammesso all’Accademia di Belle Arti di Berlino ed iniziò a viaggiare per il mondo.
Arrivò a Vendone, stabilendosi nella torre medievale di Castellaro e realizzò il suo sogno: lavorare alle sue sculture all’aperto, creando delle opere che si integrassero con la natura circostante.
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