A Ventimiglia, a pochissimi passi dal confine tra Francia e Liguria esiste un luogo che unisce mare, natura e archeologia: le grotte dei Balzi Rossi e il loro museo archeologico. Una visita fuori dall’ordinario che racconta una storia antichissima, un museo ricco di reperti e un paesaggio circostante mozzafiato. Se vi trovate in Liguria o in Costa Azzurra, questa è una tappa che non potete perdere adatta a tutta la famiglia.
Le Grotte dei Balzi Rossi
I Balzi Rossi sono uno dei siti preistorici più importanti d’Europa. Qui l’uomo ha vissuto per oltre 200.000 anni: dai primi Homo Heidelbergensis fino ai nostri antenati del Paleolitico superiore. Le grotte, protette dalle rocce e vicinissime al mare, erano il rifugio ideale per chi, migliaia di anni fa, doveva sopravvivere cacciando e raccogliendo. Gli scavi hanno restituito strumenti in selce, ossa di animali ormai estinti, statuette votive e sepolture che raccontano storie di comunità antiche e rituali lontani.
Gli animali delle Grotte dei Balzi Rossi
Il sito conta una quindicina di cavità, le più importanti delle quali sono, da ovest ad est: la Grotta del conte Costantini, la Grotta dei Bambini, la Grotta di Florestan, così chiamata in onore del principe che finanziò, nel 1846, i primi scavi, il Rifugio Mochi , la Grotta del Caviglione, la Barma Grande (Barma significa grotta in dialetto locale) , la Grotta del Principe, la più vasta.
Un tempo qui il mare non c’era e il microclima era differente, per questo sono stati trovati scheletri di animali insospettabili come l’elefante, il rinoceronte, l’ippopotamo o il leopardo.
Passeggiare tra le teche del museo è un vero viaggio nell’antichità, un modo intuitivo e ben rappresentato di ciò che era la vita migliaia di anni in questi luoghi.
La visita al Museo preistorico dei Balzi Rossi
Il museo preistorico si trova ai piedi delle Grotte, nell’incamminarci verso la biglietteria abbiamo il mare sulla destra e le rocce rosse sulla sinistra, un vero e proprio spettacolo della natura.
Le sale del Museo dei Balzi Rossi
La visita comincia nel museo, che accoglie i visitatori con un allestimento moderno e luminoso. Fatti i biglietti ai bambini viene regalato un kit di gioco con schede da colorare, domande e curiosità su ciò che vedono esposto.
Il Museo de “I Balzi Rossi”: fondato nel 1898 da Sir Thomas Hanbury per raccogliere e custodire reperti archeologici che i proprietari delle grotte andavano via via estraendo fra il 1892 e il 1900, rimase per lunghi anni solo una piccola appendice degli scavi, venne chiuso durante le guerre mondiali e poi riaperto nel 1955 ma l’attuale allestimento è del 1994.
La prima sala è una vera macchina del tempo: pannelli interattivi e ricostruzioni 3D spiegano come i Balzi Rossi siano stati scoperti e studiati dagli archeologi.
Selci, oggetti ornamentali, armi, in pochi metri quadri si può entrare in contatto con il quotidiano dei nostri antenati, scoprire le loro abitudini di vita, il loro abbigliamento, i giochi dei più piccoli.
Tra le teche spicca la famosa triplice sepoltura, una delle scoperte più emozionanti d’Europa: un uomo adulto e due ragazzi sepolti insieme circa 25.000 anni fa. I corpi erano accompagnati da un ricco corredo di oggetti: perline d’osso, denti di cervo, conchiglie e lame di selce provenienti dalla Francia. Un segno di quanto queste comunità fossero già organizzate e collegate ad altri gruppi lontani.
Altri reperti imperdibili sono le Veneri paleolitiche, statuine femminili che celebrano la fertilità, e un frammento di bacino attribuito a un Homo Heidelbergensis, una delle testimonianze più antiche della presenza umana in Europa.
Nella seconda sala troviamo esposti vari teschi di diverse specie di uomini primitivi in diversi momenti storici, a conferma che la teoria dell’evoluzione
La Grotta del Caviglione
Dopo la parte museale, ci si sposta all’aperto per visitare le grotte: l’unica accessibile è quella del Caviglione, mentre la Barma Grande è visibile solo dall’esterno.
Percorrendo una scala circondata di enormi agave e poi una passerella di metallo che passa sopra la ferrovia si raggiunge la grotta del Caviglione dove troverete ad attendervi una guida che vi racconterà cosa contengono le varie stratificazioni e mutito di una lunga bacchetta vi aiuterà ad individuare il disegno di un cavallo, una delle pochissime opere d’arte paleolitica rinvenute in Italia.
Info utili per la visita alle Grotte dei Balzi Rossi
Il Museo Preistorico dei Balzi Rossi è aperto da martedì a domenica, dalle 8:30 alle 19:30, mentre il lunedì è giorno di chiusura.
La Grotta del Caviglione, la più suggestiva, è visitabile solo in due fasce orarie (11:00-12:00 e 17:00-18:00) e l’accesso può essere sospeso in caso di maltempo.
I biglietti sono molto accessibili: l’intero costa 4€, il ridotto (18-25 anni) 2€, mentre i bambini e i ragazzi sotto i 18 anni entrano gratuitamente. Ogni prima domenica del mese l’ingresso è libero per tutti, per prenotare chiamare +39 0184 38113 o scrivere all’indirizzo drm-lig.museobalzirossi@cultura.gov.it.
Un tuffo al mare nella spiaggia del Darsenun
Visitare i Balzi Rossi non è solo un viaggio nella preistoria: è anche un’esperienza nella natura. Dopo la visita, si può percorrere il sentiero che costeggia le rocce rosse per ammirare un panorama mozzafiato sulla Costa Azzurra. Se avete tempo, fermatevi a fare un picnic o una sosta al mare.
Noi abbiamo scelto la spiaggia del Darsenun, raggiungibile con una breve passeggiata lungo la costa, un piccolo angolo di mare che ricorda la Thailandia per le caratteriste casette a palafitta sul mare dove si possono vedere i residenti prendere il sole o cucinare sulla battigia. È una spiaggia a mezza luna di ghiaia, sabbia grigia e sassolini, raccolta e tranquilla, frequentata soprattutto dai locali, che la scelgono per il suo fascino semplice e genuino.
Qui potete rilassarvi dopo la visita al museo oppure far divertire i bambini tra bagni e giochi sugli scogli. Il nostro consiglio è di portare vivande e acqua da casa oppure di comprarle nel minimarket prima del confine poiché sulla spiaggia non vi sono bar o ristoranti.