Ci è successo in viaggio. Nostro figlio aveva 2 anni, si è allontanato da un negozio pensando di seguirci. Non lo abbiamo visto più. Sono stati solo pochi minuti, ma abbiamo capito che non eravamo pronti. Da quel giorno abbiamo creato un piano con 5 regole semplici, da insegnare ai bambini — e da ricordare noi genitori. Cosa fare se un bambino si perde? Prima cosa: non perdere la calma (anche se il cuore impazzisce).
Se sei un genitore viaggiatore, lo sai: anche con mille occhi vigili, anche se sei super organizzato, bastano tre secondi. Siete in un parco, un centro commerciale o in mezzo alla folla di un festival: sei convinto che tuo figlio sia accanto a te, invece lui o lei — attratti da un suono, un odore, un palloncino — si allontanano, camminano, non vedendoti più… Tu ti giri. Non lo vedi. Panico. Il cuore inizia a battere a mille, lo stomaco si accartoccia, l’aria non arriva più ai polmoni. Ma no, non puoi perderti anche tu. Non puoi permetterti di andare nel panico. Tuo figlio ha bisogno di te lucido, veloce e presente.
La nostra strategia su cosa fare un bambino si perde in cinque mosse
Come dicevamo, è successo anche a noi. In Francia, nostro figlio di 2 anni è uscito da un negozio convinto di starci seguendo. In Cina, nostra figlia di sei ha inseguito un palloncino tra la folla. Due momenti in cui il tempo si è fermato e il mondo ha perso il colore.
Dopo il primo episodio, abbiamo cambiato approccio su cosa fare se un bambino si perde. E infatti la seconda volta abbiamo ritrovato subito la nostra bimba che si era “freezata” nel punto in cui ci aveva perso di vista. Cosa abbiamo fatto per non morire più di paura ?
Abbiamo messo a punto una serie di regole semplici, concrete, che oggi ti vogliamo raccontare. Perché, anche se speriamo che non ti succeda mai, è meglio essere preparati. Sono strategie da insegnare ai bambini prima di partire, che puoi trasformare in piccoli giochi. Così, se dovesse succedere, tuo figlio saprà cosa fare. E tu avrai quella piccola rete di protezione che fa tutta la differenza.
1. I numeri sono i tuoi supeeroi
Sapere il numero di telefono dei propri genitori è la prima strategia vincente se un bambino si perde, perché potrà cheidera aiuto parlando con mamma e papà.
Per i bambini dai 2 ai 4 anni, scrivi su un bigliettino il numero di telefono di un genitore (se sei all’estero ricorda + 39) e mettilo nella tasca dei pantaloni o nel cappuccio dello zaino. Chiamalo “biglietto magico” e spiegagli che va mostrato solo a una persona speciale: una mamma con bambini o qualcuno in divisa (poliziotti, vigili, dipendenti con cartellino).
Per i bambini più grandi: insegna a memoria il numero di un genitore, magari spezzandolo in blocchi da due cifre: “Tre-tre / otto-sei / sei-due / quattro-nove / uno”. Ripetilo spesso, a casa, in macchina, nei giochi. Fallo diventare automatico.
Insegna a tuo figlio/a a non dire il proprio nome completo a sconosciuti: evita etichette visibili con nome e cognome (perché può essere pericoloso. Un adulto malintenzionato può usarlo per ingannare il bambino (“Ciao Marco, tua mamma mi ha detto di venire a prenderti…”).
2. Fermati subito (la regola della statua)
Se il bambino si accorge che non vede più mamma o papà, deve fermarsi subito, dove si trova. Non deve cercarti, non deve correre, deve diventare una statua.Spiegalo così: “Se ti perdi, ti fermi e resti lì come una roccia. Noi torniamo da te.”
Giocate insieme alla “regola del freeze” ogni tanto, anche per strada o al parco. Funziona: più si allena, più sarà pronto a reagire con lucidità.
Non ti muovere in metro o in stazione
Una situazione classica (e l’abbiamo vissuta anche noi):
Se il bambino resta a terra mentre il treno parte, deve restare esattamente dov’è, allontanandosi dai binari.
Se è salito per sbaglio sul treno, senza la famiglia, deve scendere alla stazione immediatamente successiva, non prendere scale, non seguire sconosciuti, e aspettare lì in un punto visibile (lontano dai binari).
Suggerimento utile: prima di ogni viaggio in treno o metropolitana, ripassate insieme cosa fare, con un tono calmo e rassicurante. Bastano poche frasi ripetute spesso per fissare il comportamento corretto.
3. Tienimi a distanza di un braccio
Quando si cammina in luoghi affollati — come mercati, aeroporti, stazioni, parchi a tema — la regola è: stai a un braccio di distanza da me.
Per i più piccoli, puoi dire: “Tieni un lembo della mia maglietta” o “Tocca sempre il mio zaino”.
È una regola semplice, ma potente. Se si allontana, deve tornare subito. Per i più vivaci, uno zainetto con guinzaglio morbido può essere un aiuto pratico e senza vergogna.
4. Ci vediamo nel nostro punto X
Ogni volta che arrivate in un posto nuovo — museo, spiaggia, centro commerciale, parco — scegliete subito un punto di ritrovo e ditelo ad alta voce:
“Se ci perdiamo, ci troviamo al bar con l’insegna rossa.”
“Se succede qualcosa, vieni sotto la sedia del bagnino.”
“Ci ritroviamo vicino alla fontana con le statue.”
Questo sarà il vostro “punto X”, come in una caccia al tesoro.
Durante le passeggiate allenate i bambini a guardarsi attorno: insegnate a notare insegne, colori, campanili, alberi particolari. Sono punti di riferimento che, in caso di smarrimento, possono aiutarli a orientarsi o spiegare dove si trovano.
5. Chiedi aiuto solo ai buoni
Non dire “chiedi a un adulto”: è troppo generico. Aiutalo a capire chi sono “i buoni2 in situazioni di emergenza. Insegna al bambino a cercare una mamma con bambini piccoli (più empatica, più rassicurante) oppure una persona in divisa: poliziotti, vigili, addetti alla sicurezza, commessi con badge.
Puoi allenarlo con domande:
“Se ti perdi in un parco, a chi chiedi aiuto?”
“A questa persona glielo chiederesti?”
Mostragli foto o figure, se serve. Meglio riconoscere i “buoni” prima di averne bisogno.
Trasforma la paura in un gioco
Perchè nelle scuole si fanno le prove antincendio o in Giappone, per esempio, le prove in caso di terremoto? Perché se i bambini sanno cosa può succedere e come comportarsi avranno meno paura.
La cosa migliore che puoi fare è provare, in anticipo, le tue straegie su cosa fare se un bambino si perde.
Fai delle piccole simulazioni come un gioco:
“Facciamo finta che non vedi più papà. Cosa fai?”
Premia le risposte corrette: “Mi fermo. Aspetto. Mostro il biglietto magico.”
Ripeti spesso: così il comportamento corretto diventa naturale, non genera ansia, ma sicurezza.
Se perdi un bambino fai queste cose
Fino a qui ti abbiamo spiegato la nostra strategia, elaborata dopo aver perso nostro figlio di 4 anni. Saranno stati pochi minuti, ma a noi è sembrato un tempo infinito. Davvero ci auguriamo che nessun genitore provi mai queste sensazioni. Ma se, malauguratamente, accade anche a te, ricorda: il piccolo è allenato, conosce le sue cinque strategie. Ma tu, genitore, cosa devi fare se un bambino si perde?
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Fermati e guarda con attenzione intorno a te
I bambini spesso non si sono allontanati molto: dietro un ostacolo, girato un angolo, nascosti da un cartello o dietro un pilastro.
Guarda verso il basso, chiama il suo nome con calma e voce ferma. Non correre a caso.
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Torna all’ultimo punto in cui eravate insieme
Il bambino torna spesso dove ti ha visto l’ultima volta (soprattutto se conosce la regola della statua). Fermati lì, renditi visibile, ripeti il suo nome. Se eravate in fila o seduti, rimani in quella posizione. Se siete in due potete dividervi: uno rimane fermo e l’altro comincia a cercare aumentando sempre di più il raggio d’azione.
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Chiedi subito aiuto al personale presente
Cerca qualcuno in divisa o con cartellino e avvisa immediatamente.
Fornisci:
- Nome del bambino (senza farlo annunciare a gran voce, se possibile).
- Età e descrizione dei vestiti del giorno ( quando erano molto picocli in viaggio noi usavamo sempre maglie o flepe con colori sgarcianti: giallo, aranzione, rosso)
- Luogo e orario dell’ultimo avvistamento.
- Non esitare a creare allarme: il tempo conta.
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Non lasciare il punto: manda qualcun altro a cercare
Rimani dove il bambino potrebbe tornare (punto di partenza o punto di ritrovo). Coinvolgi partner, amici, staff o altri genitori perché cerchino nei dintorni.
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Chiama le autorità se passano più di 10‑15 minuti
Se dopo 10‑15 minuti nessuno lo ha individuato, contatta subito la polizia: si attivano telecamere, annunci, personale. Non è mai troppo presto.
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Mantieni la calma, anche se dentro stai tremando
La lucidità rende le tue azioni efficaci. Se tuo figlio segue le regole imparate, probabilmente sta fermo e aspetta. Fai in modo che sia facile per lui ritrovare te.
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Se sei all’estero, informati (subito) sul numero di emergenza locale
Appena ti rendi conto dello smarrimento — o, meglio ancora, prima di iniziare il viaggio — verifica qual è il numero di emergenza del Paese in cui ti trovi (112 in gran parte d’Europa, 911 negli USA, 000 in Australia, 111 in Nuova Zelanda…). Se necessario, chiama subito quel numero: le centrali locali possono coordinare ricerche e forze dell’ordine in tempo reale.
Speriamo che non ti serva mai. Ma se succede, sapere cosa insegnare a tuo/a figlio/a e cosa fare tu, genitore, può fare tutta la differenza. Con un pizzico di preparazione e tanto amore, anche un momento di paura può trasformarsi in una prova superata — insieme.