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Casa Manzoni: storie e segreti dall’autore dei Promessi Sposi

Dopo aver studiato Alessandro Manzoni sui libri – e per i bambini più piccoli, quando lo incontreranno a scuola sarà un’emozione al contrario – entrare nella sua casa è un’esperienza molto emozionante: immaginare che abbia dormito in quel letto, scritto su quel tavolino vicino alla finestra, riso con gli amici nel salotto… Ecco cosa vi aspetta se visitate Casa Manzoni a Milano.



Dove si trova Casa Manzoni

Iniziamo da dove si trova. Casa Manzoni è in via Gerolamo Morone 1 (indicazioni stradali qui), in pieno centro a Milano, a pochi passi da piazza Belgioioso e dal Quadrilatero della Moda. Fa parte del Museo Manzoniano e ospita anche il Centro Nazionale Studi Manzoniani, custode di un patrimonio bibliografico e documentale di inestimabile valore.

Visita a Casa Manzoni

Ogni stanza racconta la vita privata dello scrittore attraverso piccoli tesori: occhialini, tabacchiera, forbici, coltellino, calamaio e pennino, insieme a sabbiera, polverino e minuscole macchie d’inchiostro sopravvissute al tempo.

Alzando lo sguardo si ammirano soffitti settecenteschi in arte tirolese, mentre le pareti ospitano oltre 3.000 libri esposti, parte di una biblioteca che conta circa 38.000 volumi custoditi nel Centro Studi.

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Piano terra

Qui si trovano lo studio affacciato sul giardino e uno o due ambienti espositivi. In passato, il salone ospitava riunioni del circolo Il Conciliatore e qui manzoniani come Cavour, Garibaldi e Verdi lo venivano a trovare.

Primo piano

Il primo piano ospita il cuore della casa: stanze autentiche con arredi originali, dove Manzoni lavorava e viveva. Le pareti custodiscono oggetti intimi — occhialini, tabacchiera, calamaio, forbici, coltellino. Scopriamoche Manzoni amava scrivere seduto a un tavolino vicino alla finestra, sfruttando la luce naturale come alleata d’ispirazione.

In fondo al corridoio si trova la stanza di Tommaso Grossi, amico e compagno di vita letteraria. C’è poi il salotto dedicato al romanzo ospita 12 stampe e acquerelli ispirati ai Promessi Sposi, oltre a due busti che raffigurano Renzo e Lucia.

Nella stessa sezione si trova la stanza in cui Manzoni morì, rimasta intatta e arredata com’era. È un ambiente pieno di silenzio e memoria, molto suggestivo

La stanza in cui morì Manzoni

Casa Museo manzoni letto

Per noi la stanza più toccante della visita c’è stata la camera da letto in cui Manzoni morì il 22 maggio 1873. Come scrivevamo, la casa-museo si sviluppa su più piani: all’incirca due ambienti – compreso lo studio e la sala Grande degli Amici – si trovano al piano terra, mentre l’intero primo piano conserva le stanze importanti, tra cui la camera nuziale, lo studio, la Sala degli Amici e proprio la camera da letto originale. Qui, in quest’ambiente rimasto intatto fin dalla sua morte, si conclude idealmente il percorso museale. È un luogo ricco di silenzio e memoria, dove l’essenza dello scrittore sembra ancora presente.

È un ambiente originale, rimasto intatto, arredato com’era nei suoi ultimi giorni. In questa stanza, lo scrittore trascorse le settimane finali, dopo le complicazioni dovute alla caduta sui gradini della chiesa di San Fedele, che gli causò una ferita alla testa e, in seguito, una meningite.

Secondo piano

Qui c’è una stanza dedicata alla sua famiglia: tra ricordi di Giulia Beccaria, studi manzoniani. Una piccola stanza è riservata alla sua passione per la botanica, con reperti, disegni e appunti sulle piante.

Un restauro rispettoso dell’anima

Nel 2015 la casa è tornata al pubblico dopo un attento restauro curato dallo studio De Lucchi, che ha riportato alla luce colori originali, pavimenti e decori d’epoca. L’intervento ha restituito agli ambienti la loro atmosfera autentica, senza rinunciare a un allestimento museale moderno.

La vita familiare di Manzoni: affetti, lutti e legami sinceri

Durante la visita, mentre ci vengono mostrati ritratti di famiglia e oggetti quotidiani, la guida ci racconta la trama di affetti e dolori che hanno segnato la vita di Alessandro Manzoni.

Sua madre, Giulia Beccaria, figlia del grande illuminista Cesare Beccaria, donna forte, moderna, indipendente, rimane sempre una presenza affettuosa e centrale.

Scopriamo anche che Alessandro Manzoni era figlio legittimo di Pietro Manzoni secondo lo stato civile, ma storicamente gli studiosi concordano che il suo vero padre biologico fosse con tutta probabilità Giovanni Verri, nobile milanese e fratello di Pietro e Alessandro Verri.

La madre, Giulia Beccaria, donna di idee moderne e spirito indipendente, “ebbe con Pietro un matrimonio infelice e presto si allontanò da lui. Pochi mesi dopo la nascita di Alessandro si trasferì a Parigi, mantenendo rapporti limitati col marito”, ci spiega la guida.

Anche nella vita adulta di Manzoni le figure femminili ebbero un ruolo decisivo. Con la prima moglie, Enrichetta Blondel, ebbe dieci figli, ma solo quattro raggiunsero l’età adulta. Tra le perdite più dolorose, quella di due gemelli, Cristina ed Enrico, nati e morti nel 1825 a pochi giorni di distanza l’uno dall’altra.

Casa Manzoni Milano

Nel 1833, la morte di Enrichetta fu seguita poco dopo da quella della figlia Giulia, sposata con Massimo d’Azeglio. Quattro anni più tardi, Manzoni sposò Teresa Borri, donna colta e determinata, che si occupò della sua immagine pubblica e della conservazione dei suoi scritti.

Tra gli amici più cari, oltre a Tommaso Grossi, spicca Carlo Porta. La guida ci raccona, come  “con loro, nonostante la balbuzie che lo accompagnava, Manzoni riusciva a parlare con naturalezza, tra conversazioni animate e momenti di vera complicità”.

Emozioni, prime edizioni e rarità

Tra i documenti più preziosi da ammirare a casa Manzoni c’è il Trionfo della libertà, scritto a soli 14 anni, che ebbe 66.000 copie non autorizzate in circolazione. Il tipografo Vincenzo Ferrario fu l’unico autorizzato alla stampa. In mostra anche la Ventisettana in tre volumi e la Quarantana a fascicoli, con le celebri illustrazioni di Gonin.

Casa Manzoni Milano promessi sposi

Visita a Casa Manzoni per le scuole

Gli studenti possono visitare le stanze originali dello scrittore accompagnati da guide specializzate, che raccontano curiosità, aneddoti e il contesto storico dei Promessi Sposi. Per le scolaresche il biglietto d’ingresso è ridotto a 4 € a studente, con la possibilità di aggiungere una visita guidata al costo fisso di 40 € per gruppo. La prenotazione è obbligatoria e si effettua contattando la segreteria della casa museo (tel. 02 86460403 – email: prenotazioni@casadelmanzoni.it). Alcune realtà culturali, come l’associazione Art-U, propongono anche itinerari cittadini che includono la visita, trasformando l’esperienza in un vero viaggio nella Milano manzoniana.

Info pratiche per la visita a Casa Manzoni

  •     Dove: via Gerolamo Morone 1, Milano
  •     Orari: mar–ven 10:00–18:00, sab 14:00–18:00; chiuso lunedì e domenica
  •     Biglietti: intero €8, ridotto €5 (over 65, 7–18 anni, studenti fino a 25 anni), gratis 0–6 anni
  •     Durata visita: circa 1 ora
  •     Accessibilità: spazi accessibili, visite guidate disponibili su prenotazione
  • Info sul sito ufficiale

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Chi siamo

Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.