Boscomare è uno di quei borghi che sembrano usciti da un racconto: piccolo, appartato, accarezzato dal vento che sale dal mare e dal profumo della lavanda che un tempo ricopriva completamente i suoi pendii. Oggi questa lavanda è tornata a fiorire, fiera e orgogliosa, grazie alla passione e alla determinazione degli abitanti, che non vogliono perdere i profumi del passato. Siamo nell’alta Valle del San Lorenzo, nell’entroterra di San Lorenzo al Mare, nel Ponente ligure. Oggi Boscomare è una frazione del comune di Pietrabruna, ma conserva una forte identità, radicata nella storia, nella natura e nella bellezza. È una meta ideale per le famiglie che amano il turismo lento e sostenibile.
Come arrivare a Boscomare
Raggiungere Boscomare significa già viaggiare nella Liguria più autentica, lontana dalle rotte turistiche. Le uscite autostradali più comode sono Imperia Ovest e Taggia. Da San Lorenzo al Mare si risale la valle, dove il paesaggio cambia: uliveti a terrazza, muretti a secco e, in primavera, un’esplosione di fiori gialli. Dopo il bivio per Torre Paponi, si prosegue lungo una strada che si arrampica tra la vegetazione, fino all’ingresso del borgo, annunciato da un murale colorato. La prima impressione? Silenzio e luce, autentici e profondi.
Boscomare, il borgo della lavanda
Negli anni ’60 e ’70, Boscomare era conosciuta come la piccola Provenza d’Italia. I campi erano interamente coltivati a lavandino (Lavandula hybrida), una varietà ibrida ad alta resa in olio essenziale. Si racconta che fosse vietato irrigare i campi, per non compromettere la qualità della fioritura. Ogni anno si raccoglievano fino a 16.000 quintali di fiore, trasportati ai distillatori tramite una teleferica artigianale, chiamata localmente “curi”.
Nel borgo funzionavano tre distillerie, attive giorno e notte. La lavanda veniva distillata esclusivamente a corrente di vapore, tramite alambicchi in rame. Il processo separava l’olio essenziale dall’idrolato in base al peso specifico. Il prodotto finito era destinato in gran parte all’industria chimica italiana, in particolare alla Mira Lanza, e in piccola parte esportato in Francia.
Oggi questa tradizione sopravvive grazie a famiglie come i Fossati, dell’Azienda Agricola Bosco e Mare, fondata nel 1991. Ogni Ferragosto Walter e Monica distillano ancora come una volta, in un rituale collettivo fatto di gesti antichi, colazione nei campi e profumo intenso. L’azienda offre anche attività didattiche per bambini, degustazioni di olio extravergine di oliva taggiasca e adozione di ulivi. Hanno anche due pecore con cui organizzano passeggiate con i bambini.
“Stringi il sacchettino e senti il profumo: è un perfetto antistress,” ci dice Walter offrendoci lavanda essiccata. Per lui è un disinfettante naturale, un calmante, un digestivo e un alleato per il sonno. Oltre a produrre olio e olive, sott’olio o sotto sale, la famiglia Fossati sta anche recuperando i vitigni storici della valle. “Forse quest’anno faremo la nostra prima vendemmia,” ci racconta Walter con entusiasmo, mentre ci offre i dolcetti della sua azienda, fatti con farina, zucchero e, ovviamente, olio d’oliva.
La lavanda di Boscomare
Quella di Boscomare non è una lavanda qualunque. Si tratta di una varietà locale di lavandino, come dicevamo, un incrocio spontaneo tra lavanda vera e spigo, adattata al terreno sassoso e al clima secco della valle. È apprezzata perchè molto ricca di olio essenziale – fino a 3,5 litri per quintale – e per l’alto contenuto di canfora, che le conferisce un aroma fresco, pungente e persistente.
La sua essenza è ideale per saponi, igienizzanti, profumatori e oli da massaggio. Diversamente dalla più dolce lavanda provenzale, la lavanda di Boscomare ha una nota decisa, terapeutica, adatta anche all’uso in aromaterapia e per migliorare la qualità del sonno.
Oggi questa eccellenza locale è tutelata e valorizzata dal Consorzio della Lavanda della Riviera dei Fiori, che promuove progetti di recupero, formazione, eventi e produzioni sostenibili.
Boscomare, un museo a cielo aperto
Boscomare è anche un borgo d’arte. I suoi caruggi medievali sono oggi decorati da murales, installazioni e librerie all’aperto. Il progetto “BoscomArte” ha coinvolto studenti dell’Accademia di Belle Arti di Sanremo, artisti locali e visitatori affezionati, che hanno trasformato via XX Settembre e via XXV Aprile in una galleria permanente a cielo aperto.
I muri dei caruggi parlano di cinema, musica, letteratura: Fellini, De André, Pinocchio, Arancia Meccanica, ma anche il Signore degli Anelli. Sotto una casa rosa, due nicchie con murales in trompe-l’œil custodiscono una libreria di scambio: arte e lettura, insieme.
Min, il Don Chisciotte di Boscomare
Tra gli artisti più noti c’è Giacomo “Min” Fossati, saldatore in pensione e scultore autodidatta. Ha trasformato il Gumbu di Miché, l’antico frantoio, in un atelier artistico. Le sue opere sono realizzate con materiali di recupero: ferro, vetro, ceramica, perfino uova di struzzo.
La sua scultura più famosa raffigura Don Chisciotte e il suo cavallo rampante, ispirati a Ciccio Ingrassia. È il simbolo di una resistenza creativa, un monumento vivente all’ostinazione poetica di chi non si arrende al silenzio dei borghi vuoti.
Passeggiata nel piccolo centro storico di Boscomare
Nella nostra passeggiata a Boscomare (ci vuole circa un’oretta) abbiamo visto:
- Chiesa cimiteriale di San Siro: antichissima, oggi restano solo l’abside e parte delle mura inglobate nel cimitero.
- Chiesa di San Bernardo Abate: al centro del borgo, uno degli esempi barocchi più belli della vallata, firmato dalla famiglia Marvaldi.
- Oratorio della Santissima Annunziata: barocco scenografico con pinnacoli e volute, a fianco della torre.
- Torre anti-barbaresca: costruita tra XV e XVI secolo per difendersi dai pirati. Oggi ridotta, ma ancora imponente nel paesaggio urbano.
Sulla torre siamo anche saliti per ammirare Boscomare dall’alto, tra ulivi e lavanda.
Ma forse l’angolo che ci è piaciuto di più è stata la piccola libreria-biblioteca dello scambio sotto un arco.
Ma soprattutto quando passeggiate per Boscomare lasciatevi andare e osservate i dettagli inaspettati, come una porta dipinta o piccole pietre decorate.
Feste della lavanda a Boscomare
Nella nostra passeggiata a Boscomare con Flavio e sua moglie abbiamo incontrato solo una persona e ci siamo goduti un “borgo tutto per noi” , ma per vedere il paese più animato potete approfittare delle feste.
Festa della lavanda a Pietrabruna
Ogni anno, a fine luglio, Pietrabruna ospita la “Festa della Lavanda“, un evento che celebra la cultura e le tradizioni locali legate a questa pianta. Il momento clou della giornata è l’accensione dell’alambicco in piazza nel pomeriggio, dove viene mostrato il processo tradizionale di distillazione della lavanda. Durante la festa, il paese si anima con bancarelle di prodotti locali e artigianali, visite guidate ai monumenti storici, laboratori per bambini e spettacoli di intrattenimento. La serata si conclude con una cena a base di piatti tipici liguri, accompagnata da musica e danze fino a tarda notte .
Distillazione tradizionale a Boscomare
A Boscomare, la tradizione della distillazione della lavanda è mantenuta viva da Walter Fossati e Monica Rovea dell’azienda Agricola Bosco e Mare. Ogni Ferragosto, organizzano una dimostrazione pubblica della distillazione della lavanda utilizzando un alambicco tradizionale. Questo evento è un’occasione per la comunità e i visitatori di assistere a un’antica pratica agricola e di riscoprire i profumi e i sapori del passato .
Queste feste rappresentano un’opportunità unica per immergersi nella cultura locale, scoprire le tradizioni agricole e artigianali della regione e godere dell’ospitalità e dell’autenticità di Boscomare e Pietrabruna.
Boscomare, un borgo che resiste
Boscomare non è solo un luogo: è un esperimento riuscito di resistenza culturale. Nonostante lo spopolamento, il paese si reinventa ogni giorno grazie all’arte, alla natura, all’amore per la terra. I suoi abitanti sono custodi attivi di una memoria che profuma di lavanda e continua a fiorire. Quando abbiamo salutato Walter e Moncia ci hanno detto: “Tornate presto, Boscomare vi aspetta sempre”.
Un consiglio per chi visita Boscomare
Boscomare non ha bar né negozi permanenti, ma ha una comunità accogliente. Il caffè si beve chiacchierando in piazza, o scoprendo una scultura di un equilibrista sospeso su un filo. Per chi viaggia con bambini, è perfetto per una caccia ai murales e una passeggiata tra i caruggi, alla scoperta di un’Italia segreta che non smette mai di sorprendere.
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