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Boschi di Carrega a Parma: Fall Foliage ma non solo

Forse molti non lo sanno, ma a Parma abbiamo un bosco vicinissimo alla città, un bosco vero e proprio, con le piante secolari, i corsi d’acqua, i laghi, i fiori spontanei, gli animali selvatici e addirittura un casino di caccia che è stato di dimora di una duchessa “ex” imperatrice!  Noi ci andiamo spesso a fare una gita, perché i Boschi di Carrega a Parma sono magici in tutte le stagioni.



Avevo letto l’articolo sul fall foliage in Emilia Romagna proprio qui, su Viaggiapiccoli, e da un po’ di tempo avevo promesso a Giulia che avrei scritto un articolo. Si parlava di Boschi di Carrega, allora mi sono detta: perché non raccontare della mattina in cui siamo andati a vedere il fall foliage proprio lì?

I Boschi di Carrega

Un po’ di storia

Istituito nel 1982 come primo parco della regione Emilia Romagna, il parco Regionale dei Boschi di Carrega comprende 1270 ettari di parco naturale, situati nell’area collinare compresa tra i comuni di Sala Baganza e Collecchio.

Tantissime specie di piante compongono il bosco: castagni, abeti, querce e un faggeto di impianto secolare si incontrano in una perfetta armonia di colori e forme con cedri, sequoie e altre specie autoctone. In ogni stagione il bosco assume forme e colori diversi, ed entrarci è ogni vota un’esperienza tutta nuova.

Gli animali che abitano i Boschi di Carrega

Oggi il bosco è la casa di molti animali: non è difficile incontrare scoiattoli, lepri e caprioli; guardando in alto sui rami e oltre le chiome degli alberi si possono scorgere picchi, pettirossi, usignoli e durante la notte non mancano gufi e civette.

Più difficili da incontrare sono la volpe, la donnola o la faina e si dice che le zone più remote siano terra dei lupi. In questo caso, meglio non addentrarsi troppo nel bosco! (Attenzione il bosco è noto per essere pieno zeppo di zecche! Meglio proteggersi per non incontrare questo antipatico parassita!).

Le Ville storiche

Già dal 1700 quest’area era la prediletta dai Duchi di Parma per la caccia o come luogo di villeggiatura. Furono prima la Duchessa Maria Amalia di Borbone poi la Duchessa Mari Luigia a trasformare il semplice casino di caccia in una tra le più eleganti dimore neoclassiche della provincia.

In questi Boschi la Duchessa Maria Luigia passava lunghi periodi dell’anno in compagnia dei suoi figli (e lontano dagli occhi indiscreti del popolo) e proprio ai confini del bosco fece costruire un a sontuosa dimora, la Villa del Ferlaro.

La nostra passeggiata per vedere il Fall Foliage

I sentieri che si possono percorrere nel parco sono tantissimi, noi ogni volta ne intraprendiamo uno diverso, più o meno volontariamente dato che, lasciandoci guidare dalle sensazioni, tendiamo a perderci (quasi sempre).

In estate la maggior parte dei sentieri è percorribile con il passeggino ma, nei mesi più piovosi, se non avete un passeggino da fuoristrada, vi consigliamo di portare i bambini nello zaino.

Questa volta abbiamo deciso di non inoltrarci subito nel bosco ma di percorrere la strada asfaltata fino al Ristoro Ponte Verde (dove amiamo fermarci per un caffè prima di partire o un aperitivo per concludere la passeggiata). Abbiamo poi proseguito dritto, inoltrandoci nel bosco nei pressi del Lago della Svizzera (così chiamato perché gli abeti che lo circondano gli conferiscono un aspetto alpino

Bimbi e Foliage

Lasciando la strada asfaltata alle nostre spalle e superando un ponticello in legno, ci siamo addentrati nel bosco. Fin da subito ci ha accolto con i suoi meravigliosi colori autunnali, e noi non abbiamo resistito un minuto, abbiamo fatto scendere Pietro dallo zaino.

Gli abbiamo messo gli stivali di gomma (consigliatissimi) e abbiamo iniziato a raccogliere nel nostro secchiello tutto quello che la natura ha da offrici in questa stagione. Ci sono foglie dalle più svariate forme e colori, castagne con i loro ricci, ghiande e anche un paio di funghi (che qualcuno prima di noi aveva già staccato).

Completato il bottino, lasciandoci guidare dalle emozioni del momento, abbiamo deciso di non tornare sui nostri passi ma di raggiungere la nostra auto proseguendo lungo il sentiero. Ci siamo fatti guidare dal nostro senso dell’orientamento e abbiamo chiesto consiglio a chi abbiamo incontrato (devo ammettere che il bosco nel fin settimana è piuttosto affollato, per quanto un bosco possa esserlo).

Sulla strada del ritorno abbiamo costeggiato il Lago delle Grotta, un altro lago artificiale come quello della Svizzera. In realtà il nostro desiderio era raggiungere il Casino dei Boschi ma, seppur il casino fosse proprio vicino a noi, non abbiamo trovato un sentiero che ci conducesse là. È stato comunque un piacere perdersi.

Vi consigliamo di guardare sempre la mappa prima di entrare nel bosco (è possibile vederla anche on line), sono esposti molti pannelli agli ingressi del parco ma una volta entrati non è difficile perdersi!

Come raggiungere i Boschi di Carrega a Parma

Arrivando da Parma, per raggiungere il parco dei Boschi di Carrega percorrere la Strada Statale 62 della Cisa in direzione Collecchio o Sala Baganza. In entrambe le località è possibile lasciare l’auto in un parcheggio, noi scegliamo sempre l’area sosta Case Nuove raggiungibile percorrendo Via Zappati e svoltando a destra all’incrocio con Via Strade Nuove.

Tempo permettendo torneremo presto per una passeggiata nel bosco, e torneremo in tutte le stagioni dell’anno, perché in ognuna di esse il bosco ha qualcosa di diverso da offrirci.

PS: divertiti con i tuoi bambini ad andare alle ricerca delle ampolline nascoste in giro per il parco, trovi qui info.

L’articolo è stato scritto per noi da Camilla, guida turistica specializzata in visite per bambini (trovi qui maggiori info su di lei e il suo lavoro).

bimbo e mamma davanti a una villa ai boschi di carrega

 

 

 

 

 

 

 

Camilla, Parmigiana doc, guida turistica per bambini e mamma di Pietro. Amo visitare città d’arte e musei e mostre con il mio bambino. Penso che i musei siano per tutti, non solo per “i grandi”, visitarli con i bambini è facile, basta abbassarsi e cambiare il punto di vista!

 

 

 

 

 

 

Può interessarti anche dove osservare il Fall Foliage in Emilia Romagna.

Giulia Gardini
Giulia Gardini
Mi chiamo Giulia Gardini e sono cresciuta mangiando piadina a tutte le ore e i cappelletti in brodo anche a Ferragosto, continuo a farlo ora con i miei bimbi. Da quando sono nati Margherita , Federico e Ludovica, io e il babbo Matteo stiamo riscoprendo la nostra Emilia Romagna, a misura di bambino.
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Chi siamo

Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.

Giulia Gardini
Mi chiamo Giulia Gardini e sono cresciuta mangiando piadina a tutte le ore e i cappelletti in brodo anche a Ferragosto, continuo a farlo ora con i miei bimbi. Da quando sono nati Margherita , Federico e Ludovica, io e il babbo Matteo stiamo riscoprendo la nostra Emilia Romagna, a misura di bambino.