HomeLombardiaMilanoCasa Bagatti Valsecchi: la sorpresa rinascimentale dietro via Montenapoleone

Casa Bagatti Valsecchi: la sorpresa rinascimentale dietro via Montenapoleone

Casa Bagatti Valsecchi è una delle case museo più sorprendenti di Milano. Non è tra le mete più frequentate dai turisti, e forse proprio per questo vale la pena scoprirla: è un piccolo gioiello. E il museo è anche molto attento anche ai bambini. A prima vista appare una casa austera: luci soffuse, arredi in legno scuro, soffitti alti. Ma basta fare qualche passo per accorgersi che qui accade qualcosa di speciale. Sembra di salire su una macchina del tempo. Ci si ritrova a fine Ottocento, al fianco di due fratelli milanesi – Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi – che hanno un sogno preciso: ricreare in casa loro l’atmosfera del Rinascimento lombardo. Cercano, acquistano, studiano, collezionano oggetti per tutta la vita, e costruiscono un mondo che oggi possiamo attraversare, stanza dopo stanza.



Storia della Casa Bagatti Valsecchi

La storia inizia nel 1883, quando i baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi decidono di trasformare il palazzo di famiglia, tra via Santo Spirito e via Gesù, in una dimora ispirata ai palazzi nobiliari del Cinquecento.

Il progetto è ambizioso: non solo raccogliere opere, ma ricreare un ambiente omogeneo, coerente, immersivo. I due fratelli selezionano dipinti, sculture, mobili, ceramiche, armi, oggetti d’uso quotidiano e tessuti antichi. Ogni scelta è pensata per “costruire” un Rinascimento ideale, filtrato dal gusto dell’Ottocento.

La casa è aperta al pubblico dal 1994 e oggi è considerata una delle collezioni rinascimentali private meglio conservate d’Europa.

Il tutto, a due passi da via Montenapoleone, in pieno Quadrilatero della Moda: un contrasto affascinante tra lusso contemporaneo e passato ricostruito con passione.

I fratelli Bagatti Valsecchi

Chi era Fausto Bagatti Valsecchi

Fausto è l’anima architettonica della casa. Ama gli ambienti, le proporzioni, la scenografia. Studia i palazzi lombardi del Cinquecento e reinterpreta quegli spazi all’interno della dimora di famiglia. A lui si deve la cura maniacale dei dettagli, dalle boiserie alle lampade, dal modo in cui si entra nelle stanze all’atmosfera che ancora oggi si respira.

Chi era Giuseppe Bagatti Valsecchi

Giuseppe è il grande collezionista. Viaggia, acquista, studia, confronta, cataloga. Il suo sguardo si posa su dipinti, oggetti preziosi, armi e ceramiche che ricostruiscono un Rinascimento domestico fatto di scene sacre, vita quotidiana e artigianato.

Tra le opere che porta in casa ci sono lavori attribuiti a Giovanni Bellini, Bernardino Zenale e Giampietrino.

Dove si trova la Casa Museo

Casa Baratti Valsecchi dove si trovaCasa Bagatti Valsecchi si trova in via Gesù 5, nel cuore di Milano, nel Quadrilatero della Moda. È davvero a pochi passi da via Montenapoleone, in una posizione perfetta per una visita culturale fuori dalle rotte più affollate.

Come arrivare

  • Metro linea 3 fermata Montenapoleone
  • Metro linea 1 fermata San Babila
  • Metro 4 fermata San Babila
  • Bus 54, 61 fermata San Babila
  • Bus 94 fermata piazza Cavour
  • Tram 1 fermata Montenapoleone M3

Il Rinascimento spiegato ai bambini

Casa Bagatti Valsecchi è un ottimo punto di partenza per raccontare il Rinascimento ai bambini attraverso oggetti reali. Invitate i bambini a guardarsi intorno a notare i dettagli: le frasi in latino, gli strumenti musicali, i dettagli.

Dipinti rinascimentali

I fratelli acquistano opere attribuite a Bellini, Zenale e Giampietrino. Sono quadri pieni di dettagli, con volti espressivi e scene che sembrano fotografie dell’epoca.

Per i bambini è un modo semplice per capire che nel Rinascimento l’arte diventa più realistico-raccontata, più vicina alla vita vera.

Casa museo Bagatti Valsecchi

Oggetti quotidiani di 500 anni fa

Ceramiche, utensili, piccoli arredi mostrano come si viveva senza plastica, macchine o tecnologia. Guardarli aiuta i più piccoli a immaginare la quotidianità del Cinquecento e a confrontarla con la loro.

Armi e armature

Armature a Casa museo Bagatti Valsecchi

La casa conserva anche armi antiche: un punto di partenza perfetto per parlare di cavalieri, miti, paure e invenzioni dell’epoca. Le forme e le decorazioni attirano subito lo sguardo dei bambini.

Il risultato? Una “lezione viva”, dove la storia non è sui libri ma negli oggetti che si possono osservare da vicino.

Casa museo Bagatti Valsecchi

Casa Bagatti Valsecchi, info per le famiglie

Anche se Casa Bagatti Valsecchi può sembrare poco adatta ai bambini, la sua atmosfera raccolta e misteriosa funziona benissimo con i più piccoli.

Noi la visitiamo durante una visita teatralizzata di Casa Teatro Ragazzi con Abbonamento Musei: un modo perfetto per coinvolgere i bambini. La casa museo organizza spesso anche laboratori e attività dedicate alle famiglie.

Ma nella casa museo trovate anche le Acoustiguide, è a disposizione gratuitamente sul proprio telefono e le schede didattiche descrivono gli ambienti e le collezioni (scaricabili gratuitamente sul sito) .C’è anche un percorso dedicato ai più piccoli, in italiano e in inglese!

E se la visitate in autonomia, potete trasformare il percorso in una mini caccia al tesoro. Ecco cincinque oggetti o dettagli da trovare

1. La sveglia a teschio

Un oggetto curioso e insolito, simbolo del tempo che passa. I bambini lo notano subito.

2. Le armature

Ricchissime di dettagli, permettono ai piccoli di immaginare cavalieri e battaglie rinascimentali.

3. Il passaggio del labirinto

Il terzo è la collezione di chiavi, lucchetti e piccoli attrezzi antichi allestita sul tavolo ottagonale nel Passaggio del Labirinto. E alzate lo sguargo, questo è un ambiente speciale perché il soffitto è decorato come la Stanza del Labirinto del Palazzo Ducale di Mantova. Qui si trovano anche frasi latine che raccontano i valori dei fratelli Bagatti Valsecchi, come “Diligentia auget opus”, “Labor improbus omnia vincit” e “Sic itur per angusta ad augusta”.

4. La Galleria della Cupola

Il quarto elemento da trovare è la cupola decorata della Galleria della Cupola, uno spazio di passaggio che sorprende per la sua architettura e accompagna i bambini verso la Sala da Bagno.

5. La sala da bagno

Infine, il quinto dettaglio da cercare è proprio la Sala da Bagno: sembra antica, ma in realtà mostra una modernità sorprendente, perché lavamano in bronzo e vasca in marmo sono dotati di acqua corrente, una tecnologia molto avanzata alla fine dell’Ottocento. Questi piccoli indizi rendono la visita dinamica, coinvolgente e perfetta per le famiglie.

Visite guidate

Le date delle visite guidate per famiglie [ /mostra_cta]

Secondo noi, Casa Bagatti Valsecchi è così ricca di dettagli che può travolgere i bambini: ogni stanza è piena di oggetti, decorazioni e sorprese, e si possono pensare vere e proprie cacce al tesoro che trasformano la visita in un’avventura. E poi si può tornare: ogni volta si scopre qualcosa di nuovo. Anzi il consiglio non è sol odi vederla, ma di tornarci.

Orari

  • mercoledì dalle 13 alle 20;
  • giovedì e venerdì dalle 13 alle 17.45;
  • sabato e domenica dalle 10 alle 17.45;
  • chiuso lunedì e martedì.

Costi

  • Intero 12 euro;
  • ridotto 9 euro per over 65 e universitari con badge;
  • biglietto young 2 euro per i ragazzi dai 6 ai 17 anni;
  • gratuito per bambini fino a 5 anni, accompagnatori di persone con disabilità, soci Amici del Museo e membri ICOM.
  • Il museo aderisce ad Abbonamento Musei Lombardia, quindi la visita è inclusa nella tessera secondo le condizioni previste.
  • Per maggiori dettagli sulle visite per famiglie: didattica@museobagattivalsecchi.org

Leggi anche Casa Museo Boschi Di Stefano e Museo Poldi Pezzoli.

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Cristina e Francesco sono genitori napoletani e giornalisti. Con Viaggiapiccoli esplorano ogni settimana musei, quartieri e sentieri “kid-friendly”, pubblicando guide pratiche testate sul campo. Credono nelle mappe e nelle storie che fanno innamorare i bambini della città.
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Chi siamo

Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.

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