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Casa Museo Boschi Di Stefano, scrigno d’amore e bellezza

A Milano c’è una casa che conserva la bellezza dell’amore: l’amore tra un uomo e una donna e l’amore per la bellezza dell’arte. È la Casa Museo Boschi Di Stefano, un luogo dove ogni stanza racconta la passione di Marieda e Antonio, una coppia che ha scelto di vivere circondata da giovani artisti, quadri, sculture, ceramiche e musica, e che ha trasformato la propria abitazione in un dono per tutti.



Marieda e Antonio, una vita per l’arte (e per i gatti)

Casa Museo Boschi Di Stefano Marieda Di Stefano e Antonio Boschi si conoscono in vacanza, si innamorano e si sposano. Non avranno figli, ma condividono un amore profondo per l’arte, per la musica e per i gatti

Marieda, milanese, eredita dal padre Francesco la passione per collezionare. Oltre a raccogliere quadri e sculture, diventa una ceramista di talento: lavora la terra e l’acqua, cuoce le sue creazioni in forni speciali e, quando diventa bravissima, apre una scuola di ceramica al piano terra della casa.

Antonio, nato a Novara, studia a Milano e impara a inventare: il suo giunto Boschi, una parte di macchina innovativa, lo rende famoso.

Insieme acquistano più di duemila opere, spesso sostenendo artisti prima che diventino celebri. Dopo la morte di Marieda nel 1968, Antonio continua a collezionare dona tutto al Comune di Milano. La prima donazione della collezione Boschi risale al 1974, mentre la seconda è del 1988. Oggi il loro nome vive nella Fondazione Boschi Di Stefano.

Casa Museo Boschi Di Stefano,  casa che è un’opera d’arte

Casa Museo Boschi Di StefanoLa Casa Museo si trova in via Giorgio Jan 15,(Indicazioni stradali qui), al secondo piano di un elegante palazzo progettato tra il 1929 e il 1931 dall’architetto Piero Portaluppi, uno dei maestri dell’Art Déco milanese.

Già l’esterno conquista con i balconi in ferro battuto; all’interno una scala a spirale geometrica, accoglie e invita a salire.

Casa Museo Boschi D Stefano scala

Le undici stanze conservano arredi, lampadari e dettagli originali: è come entrare in un romanzo d’epoca, dove ogni corridoio e ogni salotto hanno qualcosa da raccontare.

Cosa vedere alla Casa Museo Boschi Di Stefano: figurativo e astratto a portata di bambino

La collezione permanente espone circa 300 opere a rotazione, seguendo un percorso cronologico: dal Novecento Italiano alla Scuola di Parigi, fino allo Spazialismo e all’Informale.

Da non perdere:

La Venere dei porti di Mario Sironi, simbolo della collezione.

  • Le ceramiche colorate di Marieda Di Stefano.
  • Gli arredi e i lampadari déco scelti personalmente dalla coppia.

Per i bambini, la visita è una caccia alle immagini e alle emozioni.

Le opere figurative li aiutano a riconoscere soggetti reali:

  • Il pescatore di Giuseppe Montanari mostra un uomo che cammina sulla spiaggia con un pesce intero in mano e un cesto di pesci.
  • Paesaggio urbano di Mario Sironi rappresenta fabbriche e palazzi moderni, con una ciminiera che fuma.
  • Rose secche di Giorgio Morandi è una natura morta con fiori rossi, bianchi e rosa che si stanno spegnendo.
  • Donne che salutano di Massimo Campigli ritrae tre donne su un balcone che riparano gli occhi dal sole.

Poi si passa alle opere astratte, che non rappresentano oggetti riconoscibili ma forme e colori che trasmettono emozioni:

  • Concetto spaziale. Attese di Lucio Fontana, con la tela azzurra incisa da tre tagli che invitano a immaginare cosa ci sia oltre.
  • Immagine del tempo di Emilio Vedova, dove pennellate scure e veloci si incrociano come secondi, minuti e ore di un orologio impazzito.

Consiglio

Non ci sono didascalie accanto ai quadri. Vi consigliamo di inquadrare all’ingresso il QR code per avere spiegazioni dettagliate sul proprio smartphone durante la visita

La nostra  visita a Casa Museo Boschi Di Stefano con i bambini

All’ingresso ci accoglie Alessandro, volontario del Touring Club Italiano, che ci racconta la storia di Marieda e Antonio e ci introduce all’architettura della casa.

Il bello di questo luogo è che è prima di tutto una casa: al terzo piano della palazzina vivono ancora delle famiglie, mentre il secondo piano è un museo aperto e gratuito. Camminando nelle sue stanze si ha la sensazione di essere ospiti, non visitatori: si è completamente circondati dalle opere d’arte, che sono ovunque, dal salotto alla camera da letto, fino alla cucina.

Ogni stanza è una sorpresa: i saloni pieni di quadri, i corridoi con le ceramiche, il pianoforte che ricorda le serate musicali con gli amici artisti.

Ma la stanza che ci ha incantato di più è il bagno: grande, rivestito di blu, con una vasca d’epoca e – sorpresa – un video poetico di bambini che giocano, (il video fa parte della mostra temporanea dedicata a Diego Cibelli) e aggiunge un tocco di vita a un luogo già pieno di storia.

Informazioni pratiche per Casa Museo Boschi Di Stefano

Orari:da martedì a domenica, 10:00-17:30 (chiuso il lunedì)

Ingresso:gratuito

Accessibilità:il museo aderisce al progetto *Museo per tutti*, per rendere l’arte comprensibile e fruibile anche a persone con disabilità intellettiva.

Per saperne di più:  sito ufficiale.

Perchè andare a Casa Museo Boschi di Stefano

Casa Museo Boschi D Stefano La Casa Museo Boschi Di Stefano è un piccolo scrigno nel cuore di Milano, pieno di quadri, sculture e oggetti preziosi. Non è uno spazio pensato su misura per i bambini: le stanze sono piccole, le opere molto vicine e delicate, quindi serve muoversi con calma e attenzione.

L’ingresso però è gratuito, e questo permette di organizzare la visita in modo flessibile: si può anche scegliere di mostrare solo il quadro dei due sposi all’ingresso, raccontando la loro storia d’amore, oppure di soffermarsi in una sola stanza che colpisce l’immaginazione dei piccoli.

Chi desidera restare più a lungo può lasciarsi guidare dalla curiosità: i bambini possono cercare i gatti nascosti nei quadri, osservare i celebri “tagli” di Fontana o immaginare il tempo che scorre nei vortici di Vedova.

È un incontro con la bellezza che parla di amore: l’amore tra due persone e quello per l’arte, diventato un dono aperto a tutti.

 

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Chi siamo

Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.