Boschi ombrosi, prati verdi e alpeggi con mucche e capre al pascolo, massi erratici su cui arrampicarsi e dolci pianori in cui rotolarsi: la salita al rifugio Toesca, in Val di Susa, regala tutta la magia della montagna senza essere troppo impegnativa. Un percorso a tappe che diventa un’avventura per i più piccoli: dallo scoprire laghetti popolati di rane al gustare un gelato artigianale al ritorno.
Prima tappa: rifugio Amprimo
La gita inizia nella borgata di Cortavetto, sopra San Giorio di Susa, dove si lascia l’auto e si imbocca il sentiero 513.
Nel periodo invernale, quest’ultimo tratto viene chiuso al transito e occorre quindi lasciare l’auto a Borgata Città e proseguire a piedi, aggiungendo quindi all’escursione circa 25 minuti di camminata e 140 m di dislivello.
In breve si scende verso i laghetti del Paradiso delle Rane, piccoli specchi d’acqua dove si possono osservare le rane alpine nel loro habitat protetto. In questo laghetto, infatti, vive la Rana Alpina (o Rana temporaria), detta anche Rana montana o più semplicemente Rana rossa, una rana che, rispetto alle altre, ha le bande dorso laterali più ravvicinate e le zampe posteriori più corte
Qui troverete anche un bar ristorante per un caffè e una fetta di torta fatta in casa di prima mattina o un aperitivo con sdraio vista lago prima di riprendere l’auto.
Salutati i laghetti, il cammino prevalentemente ombreggiato continua tra faggi, larici e abeti fino al Rifugio Amprimo (40/50 minuti), tappa perfetta per una pausa. Per chi non se la sente di proseguire la gita può anche finire qui, al rifugio troverete polenta e salsiccia e un bellissimo prato dove sguinzagliare i bambini. Per chi intende proseguire, il temo di percorrenza per il Toesca è di 1 ora circa, non presenta particolari criticità ed è ben segnalato.
Seconda tappa: Alpe Balmetta, un teatro naturale con pascoli e animali
Da Amprimo, ricaricate le borracce con acqua fresca, si prosegue sul sentiero 510, immergendosi in un bosco di abete bianco che lentamente si apre sull’Alpe Balmetta, una radura verdeggiante perfetta per i più piccoli. Qui l’atmosfera cambia: il sentiero si snoda tra prati ampi dove pascolano mucche e capre, sorvegliate dai cani da pastore e circondate da dissuasori elettrici. In questa zona si trova anche un caseificio dove si producono tome, ricotte e formaggi freschi da acquistare.
Terza tappa: il Rifugio Toesca
Oltrepassato l’alpeggio, il sentiero prosegue tra boschi e prati, con qualche tornante ripido che conduce infine al Rifugio Toesca, a 1.710 m di quota. Si tratta di un rifugio storico del CAI, aperto in estate e nei weekend di primavera e autunno. Oltre ad essere punto di appoggio per escursioni più lunghe, è una meta perfetta per le famiglie: gestito da un gruppo di giovani, perfetto per un pranzo insieme agli amici, anche qui polenta concia o con carne la fanno da padrone e si trovano ottime birre artigianali. All’esterno, tra prati e fioriture alpine, i bambini possono correre, giocare e rilassarsi sulle amache a disposizione.
Il rifugio non è solo una tappa per il pranzo: con i suoi 20 posti letto è anche un luogo di montagna in fermarsi a dormire e godere del cielo stellato. Le camerate sono essenziali ma accoglienti, con letti a castello e coperte calde; basta portarsi un sacco lenzuolo o un sacco a pelo leggero. Il Toesca è anche un punto di partenza ideale per escursioni più lunghe. Da qui si può salire alla Cresta del Rocciavrè o alla Cima dell’Orsiera, per camminatori più esperti. Con i bambini più allenati si può invece proseguire fino al Colle della Roussa o verso il Rifugio Balma.
Quarta tappa e ritorno: il gelato artigianale di Amelio e Lucia
Rifocillatevi, riposatevi ma lasciate un piccolo spazio per una dolce tappa sulla via del ritorno: all’Alpe Balmetta, Lucia e Ameliovivono in una delle case in pietra, isolati da tutti, e producono bontà tipo toma, toma del lait brusch, caprini, ricotta, formaggi freschi, burro e soprattutto gelati artigianali. I gusti sono pochi ma il sapore è tanto e le porzioni esagerate, con una coppetta ci potete tranquillamente mangiare in due o tre.
Qui non si parla di Km zero ma di pochi metri di distanza dalle mucche che forniscono il latte per il delizioso gelato e le capre e le pecore che contribuiscono ai formaggi. La borgata è un pugno di case, con tanti fiori alle finestre e una gran pace tutt’intorno.
Una tappa da non perdere prima di riprendere la strada di casa.
Info utili
- Dove: Località Pian del Roc, 10053 Bussoleno (TO), Valle di Susa.
- Contatti: Telefono: +39 0122 49526 / +39 0122 456323
- Cellulare (WhatsApp): +39 350 025 8224
- Email: rifugiotoesca@gmail.com
- Sito web