Appena arrivati in Thailandia, abbiamo volato direttamente da Bangkok a Chiang Rai: da qui è iniziato il nostro viaggio nel Nord del Paese. Eravamo molto curiosi di scoprire la Thailandia del Nord. Ecco i nostri consigli su cosa vedere a Chiang Rai in 2 giorni. Abbiamo scelto di concentrare i nostri due giorni a Chiang Rai sui suoi templi più iconici: il Tempio Bianco (Wat Rong Khun), il Tempio Blu (Wat Rong Suea Ten) e la Casa Nera (Baan Dam Museum). Non ci siamo persi la Torre dell’Orologio dorata e il vivace Night Bazaar per la sera. Il secondo giorno lo abbiamo dedicato al Triangolo d’Oro e, lungo la strada, ad alcune tappe che ci hanno sorpreso come la piantagione di tè Choui Fong. Chi ha più tempo può inserire anche Doi Tung, il grande tempio di Huay Pla Kang o una sosta al Singha Park. Due giorni sono assolutamente sufficienti per vedere Chiang Rai e i suoi dintorni senza fretta, godendosi i luoghi con calma.
Consigli per visitare Chiang Rai in 2 giorni
Lo diciamo subito: Chiang Rai città non è molto grande e le attrazioni più interessanti si trovano nei dintorni. Per spostarvi avete due opzioni:
Tour organizzati prenotabili facilmente online o tramite agenzie locali, con prezzi accessibili.
Noleggiare un’auto, scelta che vi dà piena libertà.
Noi abbiamo optato per il noleggio tramite Discovery Cars, un portale che confronta i prezzi delle principali compagnie internazionali e locali.
Prima della partenza abbiamo fatto la patente internazionale e, per avere il navigatore sul telefono e internet illimitato, abbiamo acquistato una eSIM virtuale: più comoda delle SIM locali perché ci ha permesso di mantenere il numero italiano senza complicazioni all’arrivo. Qui ti spieghiamo come funziona.
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Per dormire abbiamo scelto il Pimann Inn Hotel , con parcheggio, piscina e colazione Thai. Un dettaglio da tenere presente: in Asia, se non alloggiate in grandi resort, difficilmente troverete cornetti e biscotti a colazione.
Giorno 1 a Chiang Rai
Siamo arrivati di domenica. Appena arrivati, per smaltire il viaggio e il fuso orario siamo andati subito a dormire e qualche ora di riposo in hotel, quasi freschi come rose, abbiamo iniziato la visita della città.
Wat Rong Suea Ten – Il Tempio Blu
La nostra prima tappa a Chiang Rai: il Tempio Blu che si trova a Rim Kok, a circa tre chilometri dal centro. L’ingresso è gratuito e il tempio è aperto ogni giorno dalle 7 alle 20. Costruito da un allievo dell’artista Chalermchai Kositpipat (autore del Tempio Bianco), colpisce per l’intenso colore blu delle sue decorazioni e per l’imponente Buddha bianco che domina la sala principale.
Sulle pareti scene di vita di Siddharta. Ci siamo persi nell’andare a caccia di cani magici draghi e creaure fantastiche. Abbiamo fatto anche una piccola offerta e espresso un desiderio.
È stato il nostro primo tempio thailandese e ci ha lasciato subito un’impressione vivida. All’uscita, da provare il caratteristico gelato blu a base di fiori di pisello di farfalla.
L’Orologio di Chiang Rai
Nel cuore della città, in un incrocio, si erge la Torre dell’Orologio, realizzata nel 2008 dallo stesso artista del White Temple. Di giorno appare come una monumentale scultura dorata, ma il momento migliore per ammirarla è la sera: alle 19, alle 20 e alle 21, si illumina con luci colorate accompagnate da musica, in uno spettacolo di circa dieci minuti.
Sunday Market
La domenica sera Chiang Rai ospita un grande mercato lungo Thanalai Road, chiusa al traffico. È un’occasione perfetta per immergersi nella vita locale: musica dal vivo, bancarelle di artigianato e soprattutto street food. Purtroppo pochissimi cucinano sul posto, è quasi tutto preparato prima, quindi mai caldo,
Noi abbiamo assaggiato la salsiccia di riso, ravioli al vapore e spiedini tipici. Piatti più insoliti come insetti fritti e bachi da seta li abbiamo fotografati, lasciandoli agli avventurosi.
Giorno 2 a Chiang Rai
Il secondo giorno lo abbiamo dedicato alle escursioni nei dintorni, un itinerario che mescola storia, natura e spiritualità.
Villaggio Karen – le donne giraffa
A circa 12 km dal centro, il villaggio Karen noto per le donne che indossano anelli di ottone attorno al collo. L’ingresso varia da 100 a 300 baht. È una visita che suscita emozioni contrastanti: a noi non è piaciuta e lo spieghiamo nel nostro articolo dedicato all villaggio delle donne giraffa a Chiang Rai.
Il Triangolo d’Oro
A poco più di un’ora di auto da Chiang Rai, il Triangolo d’Oro è il punto in cui Thailandia, Laos e Myanmar si incontrano. Dall’alto del belvedere si vede il Mekong che divide i tre Paesi, accanto a una grande statua di Buddha e al tempio Wat Phra That Pukhao. Per decenni quest’area fu legata al traffico di oppio, oggi è una tappa che unisce paesaggio e memoria storica. Ma siamo sinceri ci aspettavamo di più. Diciamo che è più un’idea, che un luogo. c’è poco da vedere.
Consiglio
Per esempio, dall’Italia eravamo tentati di prenotare la gita in battello al Triangolo d’oro, poi non lo abbiamo fatto e abbiamo fatto bene. Il paesaggio non è così bello e in ogni caso se avete voglia di fare un giro in battello potete decidere all’ultimo momento sul posto, in base alla giornata. Troverete chioschi che offrono i giri in barca ovunque e potrete anche contattare sul prezzo.
Museo dell’Oppio
Proprio davanti al belvedere si trova un piccolo museo, l‘House Opium Museum, (indicazioni stradali qui)che racconta la storia del commercio dell’oppio e le sue conseguenze. L’ingresso costa 50 baht (gratuito per bambini sotto i 12 anni). All’entrata viene consegnata una cartolina-biglietto che si può timbrare all’uscita (con molti timbri diversi).
Nel museo abbiamo trovato oggetti curiosi, strumenti tradizionali utilizzati per il consumo di oppio e fotografie storiche che mostrano quanto fosse radicato il traffico in questa regione di confine. Ci ha colpito soprattutto capire come il Triangolo d’Oro fosse, fino a pochi decenni fa, un crocevia per la produzione e lo scambio di oppio che influenzava non solo l’economia locale, ma anche la vita quotidiana delle comunità e la politica internazionale.
Curiosità
Secondo il racconto dei Lua, molto tempo fa una vecchia donna morì senza causa apparente. Prima di morire, chiese ai parenti di seppellirla in un crocevia molto frequentato. Dopo il funerale, dal punto in cui erano stati posti i suoi seni spuntarono due piante di tabacco, mentre dalla zona genitale germogliò una pianta di oppio.
La popolazione locale assaggiò entrambe le piante, ma il gusto del tabacco risultò più gradito e con il tempo divenne più diffuso dell’oppio. La leggenda aggiunge anche che, proprio perché le piante di tabacco nacquero dal seno della donna, gli esseri umani iniziarono a fumare tabacco come “sostituto” dell’allattamento materno, dopo lo svezzamento.
Piantagione di tè Choui Fong
Tornando verso la città, ci siamo fermati alla piantagione di tè Choui Fong (indicazioni stradali qui). e siamo entrati completamente in un’altra Thailandia rispetto a quella vista: le colline ricoperte di filari verdi, la terrazza con il bel vedere, la truttura in vetro e legno elegantissima. L’ingresso è gratuito, ma vale la pena fermarsi nella caffetteria per una degustazione di tè o per un dolce con vista. Noi abbiamo assaggiato due diverse torte soffici al tè e alla carota (versione crepes), un enorme cornetto con crema al tè verde, e tè caldo, godendoci la brezza e il canto delle raccoglitrici. Prezzi sempre super abbordabili, anche se un filo più turistici.
E abbiamo comprato del tè da portare a casa.
Questo è un posto dove regalarsi una pausa, prevedete di rimanere una o due ore, se i bambini sono piccoli portate un libro da leggere insieme o dei giochi da fare insieme.
Baan Dam Museum – Il Tempio Nero
A circa 10 km dal centro, il Baan Dam Museum (indicazioni stradali qui) è un complesso di oltre 40 edifici neri realizzati dall’artista Thawan Duchanee. Non è un vero tempio, ma un insieme di spazi espositivi che ospitano collezioni di ossa, pelli e corna di animali. L’ingresso costa 80 baht, l’orario è dalle 9 alle 17. Un luogo suggestivo, dal forte impatto simbolico, che incuriosisce anche i bambini.
I nostri piccoli si sono divertiti a correre nel parco, sfidarsi sui cavallucci di legno e andare a caccia di pelle di coccodrilli e teschi di animali.
Un luogo strano, carico di energia, in cui inventare storie e guardarsi dentro, anche tra le pieghe più oscure del nostro cuore.
Terme Pong Prabat Hot Spring
Siamo arrivati tardissimo, mezz’ora prima della chiusura, ma siamo riusciti a mettere almeno i piedi a mollo.
A pochi chilometri dalla città, le terme Pong Prabat (indicazioni stradali qui) offrono vasche di acqua calda dove immergere i piedi gratuitamente e un vero servizio termale a pagamento.
Sono aperte dalle 8 alle 18 e frequentate soprattutto da locali. Un modo semplice e rilassante per chiudere la giornata. Hanno un aspetto un po’ decadente con grandi statue di dinosauri sparse nel giardino
Night Bazaar
La sera ci siamo spostati al Night Bazaar, vicino al terminal degli autobus. Più piccolo del mercato domenicale ma molto vivace, ha una grande corte con tavoli gialli attorno a cui si trovano ristorantini economici. Qui abbiamo assaggiato il khao soi, piatto tipico del Nord: una zuppa cremosa di curry con tagliatelle di grano, pollo, cipolla rossa e lime. Ci è piaciuto moltissimo per il cibo e l’atmosfera.
Cosa vedere a Chiang Rai in due giorni: il Tempio Bianco
Il giorno successivo, prima di partire per Chiang Mai, ci siamo fermati alla tappa più iconica: il White Temple.
Wat Rong Khun – Il Tempio Bianco
Il Tempio Bianco si trova a circa 15 minuti a sud della città (indicazioni stradali qui). L’ingresso costa 100 baht, i bambini sotto 120 cm entrano gratis. Aperto dalle 8 alle 17/18, è l’opera più celebre di Chalermchai Kositpipat. Più che un tempio tradizionale, è un’opera d’arte contemporanea: il bianco candido, gli specchi e il ponte della rinascita che conduce al santuario centrale creano un impatto unico. Sarà perchè ci siamo arrivati un po’ di corsa, però non ci ha emozionato, lo abbiamo trovato ( ma forse era l’effetto voluto) troppo freddo.
Però bisogna prendersi del tempo e osservarlo.
Il colore bianco e gli specchi
Il bianco candido rappresenta la purezza del Buddha, mentre i frammenti di specchi incastonati nelle superfici simboleggiano la saggezza che illumina il mondo.
Il ponte della rinascita
Per entrare nel tempio si attraversa un ponte sospeso sopra un mare di mani che si protendono verso l’alto: esse rappresentano i desideri, le tentazioni e gli attaccamenti terreni. Solo attraversando questo “inferno” di sofferenza e brame si può raggiungere la pace spirituale.
La porta del cielo
Alla fine del ponte si trovano due statue di guardiani che rappresentano Morte e Rahu (una divinità che controlla il destino). Indicano che l’essere umano non può sfuggire né alla morte né al giudizio karmico.
L’ubosot (sala principale)
L’interno dell’edificio sacro unisce elementi buddisti a riferimenti contemporanei e pop (supereroi, personaggi di film, icone della cultura moderna). Questi murali vogliono simboleggiare le distrazioni e i pericoli del mondo moderno, contrapponendoli alla via verso l’illuminazione.
Le altre strutture
Nel complesso ci sono anche:
Una stupa dorata che rappresenta il corpo e i desideri terreni, contrapposta al bianco del tempio che raffigura la mente pura.
Ai nostri bambini è piaciuto lo spazio esterno , dove per 10 baht si può comprare mangime e nutrire le carpe, un diversivo leggero in un contesto carico di simboli.
Aree in costruzione che riflettono l’idea che la ricerca spirituale è un processo mai finito, così come il tempio stesso, che l’artista considera un’opera in continuo divenire
Una grotta artistica, con teschi, mostri, lucine e ovviamente un Budda.
Cosa vedere a Chiang Rai: i festival tradizionali
Se visitate Chiang Rai nel periodo giusto, i festival locali possono rendere il viaggio ancora più speciale.
Songkran – il Capodanno thailandese
Ad aprile, Chiang Rai festeggia il Songkran, il Capodanno thailandese. Le strade si trasformano in teatri di giochi d’acqua: un rito di purificazione che coinvolge tutti, tra musica, cerimonie e street food.
Loy Krathong e Yi Peng – il Festival delle Luci
A novembre, il Loy Krathong illumina fiumi e laghi con piccole barchette di foglie di banano, fiori e candele. Contemporaneamente lo Yi Peng riempie il cielo di lanterne volanti. Due feste che insieme creano un’atmosfera magica e poetica.
Festival dei Fiori di Chiang Rai
Tra dicembre e gennaio, la città ospita il Festival dei Fiori, che colora parchi e spazi pubblici con fioriture stagionali, installazioni floreali e artigianato locale. Di sera, le illuminazioni artistiche rendono l’atmosfera ancora più suggestiva.
Qual è il periodo migliore per visitare Chiang Rai
Il periodo migliore per visitare Chiang Rai è la stagione fresca, da novembre a febbraio, quando le temperature sono miti e piacevoli, ideali per passeggiate e visite ai templi. È anche il momento dei festival più importanti, come il Loy Krathong, lo Yi Peng e il Festival dei Fiori.
Ad aprile si celebra il Songkran: clima caldo, molta gente, ma anche un’esperienza unica di festa e tradizione.
Da giugno a ottobre arriva la stagione delle piogge. I paesaggi diventano verdeggianti e meno affollati, con piogge brevi e intense soprattutto nel pomeriggio. Basta portare una giacca impermeabile leggera per godersi la tranquillità. Noi ci siamo stati ad agosto.
Cosa non abbiamo visto a Chiang Rai (ma vale la pena considerare)
Noi abbiamo deciso di fermarci due notti a Chiang Rai: una scelta che ci ha permesso di visitare con calma i luoghi principali, ma non di più. Per questo motivo abbiamo dovuto fare delle scelte e lasciare da parte altre attrazioni che, se avete più tempo, possono arricchire il viaggio. Ecco le principali:
Singha Park Chiang Rai: ex tenuta agricola del celebre marchio di birra Singha, oggi trasformata in un grande parco con piantagioni di tè, fiori, zipline e percorsi in bicicletta. È una meta perfetta se viaggiate con bambini.
Chiang Rai Walking Street (sabato): ogni sabato sera, nel centro della città, si svolge una vivace strada pedonale ricca di street food, artigianato e musica dal vivo. Più autentica e meno turistica del Night Bazaar.
Wat Huay Pla Kang: situato su una collina alle porte della città, è famoso per la gigantesca statua bianca della Dea della Misericordia (Guanyin), alta 25 piani. All’interno un ascensore porta fino agli “occhi” della statua, con vista panoramica sulla valle.
Wat Phra That Doi Chom Thong: uno dei templi più antichi di Chiang Rai, si dice che custodisca una reliquia del Buddha. Sorge su una collina da cui si gode una vista suggestiva sulla città.
Wat Phra Sing (Tempio del Buddha Leone): ospita una copia del celebre Buddha Leone, considerata tra le immagini più venerate nel nord della Thailandia.
Wat Phra Kaew (Tempio del Buddha Smeraldo): in questo tempio, nel XV secolo, fu scoperta per caso l’immagine sacra che oggi si trova a Bangkok, nel Grand Palace. Al suo posto resta una copia, ma la storia affascina e rende la visita significativa.
Se avete più tempo, potete inserire una o più di queste tappe nel vostro itinerario. Noi consigliamo comunque di dormire almeno una notte a Chiang Rai: due notti sono ideali per scoprire con calma le attrazioni principali, senza correre troppo. Tre notti, potrebbero essere troppe.