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Life Claw, il progetto dell’acquario di Genova per salvare i gamberi di fiume

Da anni seguiamo da vicino i progetti scientifici di Acquario di Genova, come quello dei coralli o della cura e reintroduzione in natura delle tartarughe marine e questa volta vi portiamo a scoprire con noi Life Claw un progetto europeo per la salvaguardia, riproduzione e reintroduzione in natura del gambero di fiume.

Sappiamo che avete già un sacco di domande, dubbi e curiosità e quindi rispondiamo a tutti!



Life claw Gambero di fiume

Il gambero di fiume: scopriamolo insieme

Ebbene sì i gamberi non sono solo nel mare, ma ci sono anche diverse specie che vivono in acqua dolce.

Quello al centro del progetto Life Claw si chiama scientificamente Austropotamobius pallipes ed è una specie autoctona dei corsi d’acqua presenti in tutta Europa.

In Italia, in particolare, è ampiamente diffuso e il progetto Life Claw si concentra sull’area dell’Appennino nord occidentale delle regioni Emilia Romagna e Liguria.

Insieme a Bruna Valentini, biologa di Acquario di Genova, abbiamo scoperto che il gambero di fiume è un crostaceo che generalmente vive in corsi d’acqua con fondali di rocce e ciottoli e con acqua fresca e dal continuo ricambio.

Come tutti i crostacei ha due paia di antenne e, nel suo caso, due chele e una coda a ventaglio che ricordano più un piccolo astice che un gamberetto di mare.

Naturalmente non ha grandi dimensioni ma può raggiungere i 12 cm di lunghezza ed è praticamente onnivoro mangiando dalle larve di insetti, anfibi o pesci alle alghe.

Gamberetto di fiume

Perché il gambero di fiume è a rischio?

Sono diversi i fattori che, con i decenni, hanno messo a serio rischio di estinzione il gambero di fiume: i cambiamenti nel loro habitat, l’inquinamento, ma soprattutto l’introduzione illegale – per scopi alimentari – nel loro ambiente di una specie di gambero americano molto più invadente e predominante e inoltre portatore sano di una malattia nota come peste del gambero, che ne ha naturalmente decimato la popolazione autoctona.

Life Claw: il progetto sul gambero di fiume

Il progetto Life Claw è nato nel 2019 con capofila l’Ente Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e vede Acquario di Genova tra i soggetti partecipanti, insieme ad altri partner come il Parco naturale Regionale dell’Antola e l’Università degli studi di Pavia.

Tra le azioni messe in atto ci sono naturalmente lo studio di questi animali per arrivare ad una riproduzione in un ambiente controllato – sono state installate delle vasche in un’area vicina ai fiumi – per salvaguardare le uova e poterle poi reimmettere in natura.

E per gli antagonisti prepotenti cosa si fa? Naturalmente non vengono eliminati, ma si creano degli argini per far sì che non si diffondano in aree dove il gambero di fiume autoctono è stato reintrodotto.

Insomma… tutti felici nel proprio territorio!

I risultati?

  • 10.500 gamberi di fiume allevati e reintrodotti
  • Realizzazione di n. 3 barriere per contenere i gamberi alloctoni
  • Creazione di n. 4 centri di riproduzione creati o ripristinati
  • n. 41 Interventi di ripristino dell’habitat

Life claw Gambero di fiume

Per diffondere il progetto, farlo conoscere e sensibilizzare la popolazione, Life Claw organizza diverse attività, come laboratori educativi e attività outdoor sul territorio per scuole ma non solo.

A questo link sul sito ufficiale è possibile scaricare dépliant informativi, poster simpatici e anche tanti quiz e giochi per fare vero edutainment, educazione divertente!

Noi a metà luglio abbiamo partecipato a un evento annuale che si tiene in Val Trebbia, zona di ripopolamento, La Notte del Gambero ed è stato davvero molto divertente ed istruttivo, andando lungo il corso del fiume di Fontanigorda dotati di torcia alla ricerca di questi animaletti

Spoiler: lo fanno tutti gli anni quindi se le scoperte scientifiche vi interessano monitorate il sito di Life Claw per prenotarvi per l’edizione 2026.

Life claw Gambero di fiume

Il gambero di fiume in Val Trebbia: una storia antica

Durante la nostra visita a Fontanigorda abbiamo avuto modo di ascoltare i racconti di … , memoria storica del paese che ci ha raccontato di come da bambino i fiumi della zona fossero pieni di gamberi.

Una storia di natura ma anche una storia di un territorio che negli anni è molto cambiato e che ora si vuole recuperare sotto tutti gli aspetti.

Acquario di Genova: dietro le vasche c’è molto di più

Acquario di Genova è sicuramente conosciuto in tutta Italia – ma anche oltre – per avere un numero veramente altissimo di vasche e di animali (è l’Acquario con maggiore biodiversità al mondo).

Dai delfini, da sempre le star dell’Acquario, ai pinguini ai lamantini fino ai pesci tropicali e le meduse.
Tutti gli animali all’interno dell’Acquario sono nati in ambiente controllato e non sono assolutamente prelevati dal loro ambiente naturale.

Ma non tutti sanno che oltre quello che si può vedere nel percorso espositivo c’è molto di più, ci sono progetti internazionali per la tutela, salvaguardia e spesso per ripopolare alcuni ambienti marini e non solo.

Negli anni abbiamo assistito al rilascio in mare di una tartaruga caretta caretta salvata, curata e finalmente riportata in mare aperto, abbiamo scoperto i progetti per salvare le barriere coralline e, partendo dai laboratori, tornare a impiantarne di nuovi e ora abbiamo imparato a conoscere anche quello sul gambero di fiume.

Questi progetti sono estremamente importanti per il nostro pianeta e uniscono diversi soggetti a livello internazionale, che collaborano unendo conoscenze e tecniche per ripopolare quello che l’uomo negli anni ha fatto in ambiente acquatico.

Se volete scoprire di più sui progetti scientifici di Acquario di Genova vi consigliamo di guardare sul loro sito a QUESTO LINK.

Life claw Gambero di fiume

 

Claudia Tirasso
Claudia Tirasso
Sono Claudia e insieme a Carlo, a Tommaso e Camilla e a un pezzo di focaccia calda vi sveliamo una Liguria inaspettata: passeggiate nel verde, borghi da favola, musei per bambini, spiagge pulitissime e tanto altro ancora
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Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.

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