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Category Archives: Vita Green

bambini con peluches

 

Un regalo speciale è un regalo unico, creato con amore e realizzato con materie prime sicure e green. Stavamo cercando in rete qualcuno che  realizzasse la nostra mascotte e abbiamo digitato “pupazzi personalizzati”, “peluches personalizzati”, ma abbiamo trovato siti abbastanza commerciali, poi grazie a Instagram abbiamo trovato una artigiana meravigliosa, che ha realizzato la nostra mascotte e che realizza pupazzi personalizzati con materiali  ecosostenibili e testati per i bambini più piccoli, un’ idea regalo per un bimbo che nasce, per un’attività che si avvia , per un momento speciale.

 

I pupazzi personalizzati fatti a mano da “With you”

“Siamo partiti dai fiocchi nascita – ci racconta Federica, che lavora con sua mamma – Poi mi è venuta l’idea di smontare i fiocchi e di dare una vita autonoma ai peluche personalizzai e si è aperto un mondo”.

I primi lavori Federica li ha fatti per i suoi nipotini e per la sua famiglia e subito hanno riscontrato un gran successo: piccoli, curati nei dettagli, dolcissimi, unici.

sarta

E allora Federica ha iniziato un progetto diverso, con un lavoro attento  sui materiali, è passata dai cerchi di metallo a quelli  legno…a studiare un piccolo guardaroba per i suoi pupazzi personalizzati.

Idea del gioco, giocare con le cose semplici. “Mi incantavo a guardare mia figlia che cambiava i vestiti ai peluches e ho cominciato proprio a lavorare sulla personalizzazione”, spiega Fderica mostrandoci piccoli cerbiatti, teneri panda, volpine furbette.

 

Peluches personalizzati, con materiali ecosostenibili

Ma il vero segreto che rende unici i pupazzi personalizzati di “With you”, sono i materiali utilizzati. “Ho iniziato dal pannolenci e sono passata a tessuti anallergici, atossici, testati …anche per le imbottiture sto cercando solo materiali naturali adatti anche ai neonati”.

I pupazzi personalizzati realizzati da Federica sono ecosostenibili (vengono utilizzati prodotti e tessuti certificati OEKO-TEX), sono tutte creazioni realizzate a mano quindi uniche e non replicabili e  sono lavabili in lavatrice e anallergici.

“Sviluppo le mie creazioni attorno 3 valori fondamentali per noi, unicità, sostenibilità e emozionalità – dice Federica – Credo fermamente nel legame che i nostri bimbi sviluppano verso peluche o giocattoli unici ai quali trasferiscono le loro emozioni”.

Federica realizza pupazzi personalizzati

  • Da 25 cm, a 55 euro
  • Da 35 cm, a 70 euro

I prezzi sono comprensivi di spese di spedizone

Come realizzare un pupazzo personalizzato

Noi abbiamo inviato a Federica il disegno della nostra mascotte , lei ci ha inviato delle prove durante il lavoro e ci ha fatto vedere prima i tessuti che avrebbe usato. Così è nato il nostro scoiattolino Viaggiapiccoli. Voi potete inviare un disegno o comunque vi invitiamo a contattarla per spiegarle il vostro progetto, in modo che il vostro peluche sia davvero unico. Avere un amico del cuore non creato in serie, ma nato per la persona che ami, è un dono prezioso, un dono di unicità.

Come contattare With You per i pupazzi personalizzati

“Calamite personalizzate”, un ricordo perfetto

E a proposito di mascotte e ricordi unici. Quale viaggiatore non torna da un viaggio senza una calamita per il frigorifero del posto visitato? Nessuno. Le calamite sono una vera passione. Ogni bollino colorato è un ricordo importante, un viaggio da ricordare. Noi per le calamite personalizzate abbiamo una vera passione di famiglia

Con le calamite personalizzate, che si possono mettere su frigo, ma anche in auto ,o usare per la scuola si può creare un vero e proprio calendario di ricordi: un viaggio ,la laurea, il compleanno, un anniversario.

Per Viaggiapiccoli, abbiamo recentemente ordinato le calamite personalizzate​ sul servizio online Sticker Mule.

Non siamo grafici, ma l’operazione è stata facilissima: carichi la tua grafica per creare le calamite personalizzate che preferisci e i grafici di Sticker Mule creeranno un’anteprima online e potrai comunicare direttamente con loro al fine di ottenere il prodotto come te lo sei immaginato.

Noi abbiamo scelto una forma scontornata, con il nostro areoplanino e con la nostra mascotte Vivi. Sono bellissime. Morbide, leggere, con colori brillanti e dettagli definiti.”

bambina con girandola

Colorata, scintillante, ma non sempre riciclabile: la carta dell’uovo di Pasqua non è un bel regalo per la natura. Certo possiamo scegliere uova artigianali o con involucri di tessuto, ma ai bambini spesso piacciono le uova di quel determinato personaggio ed è difficile negargliele. Allora proviamo a usarla il più possibile, a trasformarla in giochi divertenti e luccicanti. Ecco la nostra mini guida per riciclare la carta dell’uovo di Pasquacon i bambini: 10 idee facili.

mostra gioco natura

Guardare la natura con occhi diversi, imparare a conoscerla con tutti i sensi e poi… rifarlo ancora mille e mille volte nel mondo reale! Vuole stimolare la capacità di osservazione dei nostri bambini la mostra-gioco Natura, per bambini dai 2 ai 6 anni, che si trova al MUBA Museo del Bambino di Milano e visitabile fino al 30 giugno.

L’acqua è di tutti. L’acqua è nostra. Ma ho 43 anni e sono nata nella società dell’usa e getta, della plastica monouso, dello spreco, dei rubinetti sempre aperti. Eppure da quest’anno ho deciso, spinta anche dai miei bimbi (e soprattutto da Enrico, molto impegnato nella difesa dell’ambiente) a cambiare le mie – le nostre- abitudini. Uno dei miei primi obiettivi è stato quello di eliminare le bottiglie di plastica dall’uso quotidiano. All’inizio mi sembrava difficile, perché bevo tanta acqua e quella del rubinetto non ha un buon sapore. Ma poi, con qualche ricerca e buona volontà sono riuscita a trovare una soluzione su misura per la mia famiglia. Come abbiamo eliminato le bottiglie di plastica? Informandoci e facendo rete con altre famiglie.

Come abbiamo eliminato le bottiglie di plastica, le borracce

Il primo passo, quello più facile, è stato eliminare le bottiglie monouso. Ho comprato le borracce per i bambini, così tutti i giorni a scuola non portano le bottigliette monouso. Devo dire che, per ora, ho preso delle borracce di plastica senza pvc, ma vorrei passare a quelle di acciaio. Non ne ho trovate ancora di buone, tutte quelle che ho provato davano all’acqua un fastidioso sapore di acciaio. Ma, grazie alle borracce, le bottigliette monouso sono sparite da casa nostra. Anche quando facciamo i pic-nic, portiamo la bottiglia di vetro.

Io al lavoro uso  ancora l’acqua nelle bottigliette di plastica, ma sto cercando una borraccia anche per me, per l’uso quotidiano.

Come abbiamo eliminato le bottiglie di plastica, il depuratore

depuratore acqua
Il nostro depuratore

Il secondo passo è stato quello di scegliere un depuratore. Confesso che non ho mai pensato di usare le famose brocche con il filtro, perché il sapore dell’acqua è pessimo e …. poi non so, non sono una tecnica, ma mi sono sempre sembrate dei pallativi. Né ho mai pensato di installare in casa dei grandi depuratori, per intenderci, quelli che si montano sotto il lavandino. Perché? Per il costo eccessivo rispetto alla resa.

Mi sono informata, ho letto, ho cercato di documentarmi il più possibile e soprattutto di confrontarmi con altre mamme.  Alla fine, grazie ai consigli di Marta de I Tassistro, ho scoperto un filtro made in Spain: Tapp Water.

Innanzitutto si può  contare su un servizio clienti molto efficiente: io ho inviato le foto del mio rubinetto per capire se era compatibile e mi hanno risposto in 24 ore, Poi questo filtro si adatta a tutti i rubinetti ed è economico (l’abbonamento per quattro filtri, cioè per un anno, costa 90 euro il primo anno e 60 a partire dal secondo) e soprattutto – ed è questo che mi ha convinto- i filtri, che si cambiano ogni tre mesi, sono completamente biodegradabili.

Lo usiamo da un mese e ne siamo pienamente soddisfatti: il sapore dell’acqua è buono e siamo più sereni, perché tutti dicono che l’acqua di Napoli è buona, per un po’ mi spaventano le tubature (vecchie) e la possibile concentrazione di metalli pesanti. Il filtro mi fa sentire più serena soprattutto verso i bambini. Usiamo l’acqua depurata anche per sciacquare frutta e verdura.

Tra l’altro l’acqua nelle bottiglie di plastica che usavamo prima non so quanto fosse più sicura, considerando che la plastica lasciata al sole (come spesso accade nel trasporto) rilascia sostanze nocive.

Come abbiamo eliminato le bottiglie di plastica, serve o no un depuratore?

Su Instagram un amico che stimo e un tecnico, Luca, il papà di In viaggio con il Bisonte,  mi ha segnalato che è vero che le bottiglie di plastica vanno assolutamente eliminate, ma che  depuratori e brocche potrebbero non servire. Mi ha detto con chiarezza e con forza che l’acqua degli acquedotti italiani è : “BUONA”. E mi ha consigliato di leggere questo studio sulle campionature dell’acqua dai rubinetti.

Credo sia giusto riportare il suo parere, da padre e da geologo. La sua teoria è chiara, rigorosa e scientifica.

Luca mi ha aperto un mondo sui filtri a carbone attivo e sul filtraggio a osmosi inversa (con cui si sprecano due litri di acqua su ogni litro e si rischiano infezioni, dovute a una cattiva manutenzione) e mi ha spiegato che il cloro è “una sostanza volatile”, quindi per eliminare il sapore di cloro dall’acqua basta riempire una brocca in anticipo e aspettare che evapori”.  Ecco come “volatilizzare” tanti luoghi comuni sbagliati.

La sua teoria è più tecnica della mia (diciamo da mamma) : “Voglio bere l’acqua del rubinetto ma non mi fido

– La faccio analizzare

– Se trovo qualcosa che non va contatto un professionista certificato (non un venditore di un prodotto) che mi indichi qual è il modo migliore per risolvere il mio problema in base alle più aggiornate conoscenze

– Faccio un’analisi di quello che il mercato offre riguardo alla tipologia di prodotti che il professionista mi ha indicato, individuo quello che va bene per me e lo provo. Solo così posso essere davvero  tranquillo”.

E il mio amico super papà e geologo aggiunge: “È vero che l’acqua non è insapore come si pensa. E’ possibile che l’acqua del proprio acquedotto abbia un sapore che, soggettivamente, non piace. Questo per la differente quantità di sali minerali disciolti. L’uso di filtri può cambiare il sapore dell’acqua, ma questo cambiamento non deve essere associato al concetto di salubrità: l’acqua era buona prima del filtraggio ed è buona anche dopo, ha solo cambiato gusto”.

Detto questo e condividendo appieno la sua teoria,  perché ho comprato un filtro?  E perchè ne parlo sul blog? A volte servono solo dei piccoli incentivi: so benissimo che l’acqua degli acquedotti italiani è super controllata, ma per la mia paura per  le tubature vecchie nei condomini non l’ho mai bevuta. Il filtro ( e un filtro di una detta seria) mi dà un po’ più di serenità sull’accumulo di metalli pesanti nell’acqua. È inutile? Forse sì – credo davvero che il papà di In viaggio con il Bisonte abbia ragione – , ma così, ho trovato la motivazione giusta per raggiungere il mio obiettivo: ho iniziato a bere l’acqua del rubinetto, ho diminuito l’uso della plastica, e ho diminuito anche i nostri consumi.

Non sponsorizzo il filtro che ho acquistato, ho solo fatto delle ricerche, l’ho provato e mi trovo bene. E credo che il mio esempio comunque sia utile.  Magari nel nostro cammino per migliorare la qualità della vita rispettando l’ambiente faremo il passo successivo e faremo analizzare l’acqua del nostro rubinetto per capire se davvero  buona e il filtro migliora solo il gusto. Ma l’importante è iniziare. E noi abbiamo iniziato.

Come abbiamo eliminato le bottiglie di plastica, l’acqua è di tutti

Sì, perché come dicevo all’inizio l’acqua è di tutti, ma prima di tutto è nostra, perciò non bisogna sprecarla e non bisogna inquinare. In molti comuni, soprattutto i piccoli comuni, ci sono le fontane pubbliche e le Casette dell’acqua con l’acqua depurata che si può ritirare con delle tessere o gratuitamente. Nelle grandi città, questo meccanismo diventa più difficile. Ma perché demonizzare l’acqua del rubinetto? A volte basta solo qualche piccolo accorgimento.

Fino al mese scorso consumavamo la media di due bottiglie di plastica al giorno. Ora il nostro consumo di bottiglie di plastica è pari a zero. E credo che il nostro mare e i nostri fiumi ringrazino, perché ….l ’acqua è di tutti, ma è soprattutto nostra.

E ovviamente, occhio a chiudere sempre il rubinetto e a non sprecare l’acqua. Io ho un controllore molto severo a casa: Enrico, attentissimo agli sprechi. Un vero stimolo per tutti.

Come abbiamo eliminato le bottiglie di plastica, cosa c’entra con i viaggi?

Viaggiapiccoli è un sito di viaggi, cosa c’entrano le abitudini di vita e l’uso di plastica? Viaggiamo per scoprire il mondo, a caccia di bellezza e crediamo che la bellezza vada difesa e custodita ogni giorno. Proprio qualche week end fa siamo stati in Umbria sul lago di Corbara, un luogo splendido, ma pieno di immondizia (plastica e ferro arrugginito). Se vogliamo viaggiare e continuare a vedere luoghi meravigliosi, dobbiamo cambiare e migliorare le nostre abitudini quotidiane.

Chi ci segue su Instagram ( ci seguite? qui il link per Viaggiapiccoli) sa che due settimane da mi sono fatta male a un dito e sono rimasta a casa per dieci giorni. Ho utilizzato questo inaspettato periodo di stop forzato per riflettere sulle mie abitudini.  Ho iniziato dai detersivi  biolgogici e ho scelto quelli di Verdevero.

Troppa plastica, troppi rifiuti, troppi sprechi nella nostra quotidianità. Vado sempre di corsa e…. gestire lavoro, bambini e famiglia è impegnativo. Ma se voglio bene alla mia famiglia devo fare uno sforzo in più e migliorare la nostra qualità di vita.

Tutte le mamme che lavorano si sentono in colpa perché trascorrono poco tempo con i loro figli e da sempre mi sento ripetere: “Non conta il tempo che state insieme, ma la qualità di quello che fate” e allora questo vale anche per le scelte nella vita quotidiana, è importante la qualità delle nostre scelte.

 

I detersivi biologici come comprarli

Quando sono nati i bambini per quasi due anni ho comprato e usato i detersivi biologici, c’era un ragazzo che me li portava a casa, io gli restituivo i vuoti e lui mi dava i flaconi pieni. Era pratico e costava poco di più di comprare detersivi normali. Ma dopo due anni questo servizio è fallito. “Mi dispiace, ho troppi pochi clienti, sono costretto a chiudere”, mi ha detto il mio spacciatore di detersivi biologici. E così per pigrizia e perchè sempre in corsa sono tornata ai detersivi tradizionali.

Poi grazie ai social ho Scoperto Verdervero. Me li hanno consigliati diverse mie amiche, si comrpoano on line e arrivano a casa in 24/48 ore e la spedizione è gratuita con una spesa superiore ai 39 euro.

 

Detersivi biologici: la greenBox

Per iniziare ho scelto la GreenBox, una scatola delle sorprese in cui c’è un po’ di tutto, in modo tale da prendere confidenza con i prodotti

Panno multi: un panno in microfibra, che intrappola polvere e sporco così si usa meno detersivo. Consigliato per i vetri e sul Manuale dice che si può usare anche per struccarsi. (nelle istruzioni leggo che dura 172 anni, proverò)

Usamix: si usa un po’ per tutto per superfici e tessuti, per “sanificare” e pulire. Nel manuale delle istruzioni è paragonato a una bacchetta magica.

Panno e detergente multiuso

Amanì: detervisvo per i Piatti

Spugna Evosponge: spugna ultraresistente in Microfibra e micro-sfere pulenti. Io l’ho divisa in due e ne userò una metà per lavare i piatti e un’altra per i sanitari del bagno

Amanì e Spugna Evocponge

Beipanni: detersivo per lavatrice, efficiente sui capi e delicato sulla pelle e sooprattutto senza tensioattivi chimici. E’ inodore e incolore e ovviamente anallergico.

Floreali, per profumare il bucato naturalmente e senza allergeni. Si mette direttamente nel cestello (si sciolgono a 30 gradi) o si prepara un liquido con acqua acqua demineralizzata e la polvere in un barattolo che si trova nella green-box.  I floreali contengon oanche “cellulosa” che agisce come ammorbidente. E cosa bellissima (che sto provando) i floreali si possono anche mettere in un sacchetto in asciugatrice o nel sacco dei panni da stirare. I profumi sono camomilla, lilla e mimosa.

Lemontrì: anticalcare, decalcificante e ammorbidente. Si versano alcune gocce di prodotto direttamente sulla superficie da pulire, si lascia agire per qualche istante e poi si strofina con un panno umido. Per il bucato si usa nella vaschetta centrale, quella per l’ammorbidente.

Biobianco: sbiancante, igienizzante e smacchiante e si attiva a 30 gradi (da mettere all’interno del cestello).

 

Manuali

 

E soprattutto nella GreenBox trovi i manuali per cambiare le tue abitudini

  • 35 trucchetti per pulire la casa: veloce, facile, ecologico
  • Beipanni Manuale per un bucato perfetto
  • Il manuale di Benvenuto

 

E siccome mi piace studiare ho preso anche la Guida di Fabrizio Zanetti, il magico mondo delle pulizie Naturali.

Perché ho scelto di usare  detersivi biologici e naturali

  • Per usare meno sostanze chimiche
  • Perché sono più sicuri per la pelle delicata dei bambini
  • Perché li posso ordinare on line

 

Detersivi biologici: con Verdevero meno plastica

E non solo usiamo detersivi senza prodotti chimici, ma usiamo anche meno plastica. Perché Verdevero offre un servizio per il reso dei vuoti: ecco il link https://www.verdevero.it/reso-prodotti-verdevero/

 

Detersivi biologici : chi è Verdevero

Verdevero è il progetto di un papà: Fabrizio Zanetti, veneto.  Da tre generazioni la sua famiglia vende detersivi. 

Il primo fu suo nonno Angelo,  che vendeva pezze e scope con il suo camioncino Piaggio.

Quando nel 2009 è nato il piccolo Angelo, Frabrizio ha notato delle macchioline rosse in corrispondenza dei gomiti, delle ginocchia e delle ascelle del bimbo e  ha scoperto che il piccolo non tollerava le sostanza chimiche usate nei detersivi per lavare i suoi vestitini. Così Fabrizio ha trovato la sua strada nell’azienda di famgilia e ha  creato una sua linea: “Veramente gree- come ci raccont –  E soprattutto efficace nel pulire come i prodotti più seri. Così è nato il nome: “Verde-vero: i detersivi che puliscono davvero”.

 

Detersivi biologici, la nostra prova è superata

Quando è arrivata la GreenBox i bambini l’hanno aperta come fosse un pacco di Natale, abbiamo annusato i prodotti uno a uno a uno (sono profumatissimi) e li stiamo cominciando a usare, perché ci vuole solo un po’ di pazienza nel cambio delle abitudini. Prima buttavo in lavatrice un’unica capsula e via, ora miscelo detersivo, sbiancante e anticalcare. Ma va bene così, è tempo dedicato alla mia famiglia e ne sono felicissima.

Giulia mi ha dato anche i vestiti delle sue bambole da lavare: “Mamma così profumano di Lillà e le bambole non fanno più starnuti”.

Bhè magari per lei è solo un gioco, ma quando mi ha portato Minnie e mi ha chiesto di metterla in lavatrice con i nuovi detersivi “buoni” , mi sono sentita felice:  ho poco tempo per stare con loro e corro sempre, però l’esempio e le scelte credo che valgano più di molte ore.

 

Sconto Viaggiapiccoli

Se volete acquistare i prodotti Verdevero inserite il codice VIAGGIAPICCOLI5. Avrete uno sconto di 5 euro sul vostro acquisto.

Se c’è una cosa che adoriamo è fare i pic-nic con i bambini. D’inverno li facciamo con la coperta sul pavimento del salotto, in primavera sui prati e d’estate sulla spiaggia. E tutti sono pic-nic eco-frienly: senza plastica e zero (o quasi) waste.

Francesco ogni tanto si lamenta, perché dice che è scomodo o faticoso e che vorrebbe la birra ghiacciata, ma per fortuna in questo  ho Giulia ed Enrico dalla mia parte e quindi facciamo tantissimi pic-nic, a volte veloci, con un panino preparato al supermercato, a volte lenti e ben studiati .

Pic nic vintage
Pic Nic a Capodimonte

Quali sono le regole per un pic-nic perfetto?

Ognuno avrà le sue abitudini. Noi proviamo a raccontarvi le nostre: no-plastica, tanta verdura, una tovaglia con cerata, un cestino vintage, fiori e un libro.

1. Pic-nic con i bambini senza plastica e a rifiuti zero

La nostra prima regola è non produrre rifiuti. Come fare? Basta non usare piatti, bicchieri e posate di plastica. Siamo in quattro e abbiamo piatti, bicchieri e posate normali. Se si è in più famiglie ognuno porta piatto e bicchiere, non è difficile.

Ma come portarle a casa una volta sporche?

Durante la settimana metto da parte le buste di carta del pane e le infilo nel cestino da pic-nic. Quando devo riporre i piatti, posate e bicchieri sporchi li pulisco con un tovagliolo di stoffa e poi li avvolgo uno a uno nelle bustine di carta ( che poi riciclo).

Il pane lo metto nelle buste di carta. Torte salate e a volte il cous-cous o il tabulè in contenitori di vetro. 

I tovaglioli li uso di stoffa, a volte anche tutti diversi, sono molto disordinata con i tovaglioli, ma fanno colore e così ognuno riconosce il proprio.

Anche acqua e succhi in bottigliette di vetro. Sì, pesano un po’ ma li metto tutti in uno zaino frigo, così rimangono freschi. E al posto della birra, in genere preferisco portare una bottiglia di vino rosso, ottimo anche a temperatura ambiente. Proprio per portare le bevande io consiglio questo zaino.

Pic-nic con i bambini: il Menù

Ovviamente il menù varia a seconda delle stagioni e dell’occasione. La prima regola è scegliere prodotti a chilometri zero e quando possiamo li acquistiamo dal fruttivendolo e non dal sueprmercato, per eliminare le buste di plastica. 

Francesco adora fare le frittate di maccheroni ( la ricetta è segreta, ma diciamo che ci sono spaghetti, uova, provola, parmigiano e salame) e le sue sono buonissime, io in genere preparo una quiché ( la mia preferita è ricotta, zucchine e menta) , come piatto base e poi noi adoriamo avere tantissimi stuzzichini: pomodori, fiocchi, carotine (per noi adutli con pinzimonio, humus o tzatziki), tarallini, fragole e/o ciliegie ( anche se immancabilmente macchiano la tovaglia), salame e formaggi …mandorle e nocciole, perché il bello del pic-nic è che si spilucca e si chiacchiera. Per fortuna sono fortunata ed Enrico e Giulia sono ghiotti di verdure.

Tovaglia da un lato in lino e dall’altro impermeabile

 Pic-nic con i bambini: la tovaglia

La tovaglia per un pic-nic è fondamentale, per due motivi. Uno perché una tavola ben apparecchiata è una coccola per gli occhi e per l’umore, due perché una buona tovaglia deve essere morbida e isolante allo stesso tempo.

Io ho sempre usato quelle di Decatlon, con un lato cerato e l’altro simil coperta, ma è vero che sono economiche, ma sono anche molto ingombranti.

Nell’ultimo pic-nic abbiamo usato una tovaglia in lino con un lato cerato ed è perfetta. Elegante e pratica allo stesso tempo. Rimane semrpe asciutta anche se l’erba è umida e visto che i bambini l’hanno subito macchiata di fragole, la sera tornati a casa l’ho lavata in lavatrice a 30 gradi ed è tornata come nuova. E poi è leggerissima.

Cestino Les jardins de la Comtesse
Cestino Les jardins de la Comtesse

Pic-nic con i bambini: il cestino

Zaino o cestino? La mia soluzione come avete visto è entrambi. Lo zaino per le bevande (in vetro) e il cestino per piatti, posate e cibo. Però ragazzi il cestino ci vuole, il pic-nic ha un galateo, ha dei riti e bisogna rispettarli. Su questo sono motlo esigente. E io adoro i cestini francesi.

pic-nicNelle foto vedete il nostro cestino Les Jardins de la Comtesse. Contiene 4 piatti, 4 bicchieri di vetro, posate e cavatappi per il vino. Il cestino è foderato come borsa frigo ed è in vimini, leggerissimo.

Spesso facciamo pic-nic al volo, magari in auto se siamo in viaggio, ma quando possiamo ci piace proprio fare i pic-nic vecchio stile… con il cesto di vimini…i cappelli di paglia e i piedi nudi sull’erba. E’ un nostro rito di famiglia. E’ bella la preparazione ed è bello il moemnto in cui si apre la cesta e si sistema tutto sulla tovaglia per poi sedersi per terra vicini vicini a mangiare all’aria aperta.

Pic-nic con i bambini: fiori e un libro

Chi ci conosce sa che siamo viaggiatori poco attenti alle comodità, ma quando parliamo di pic-nic, scatta la componente romantica. Amo i pic-nic da quando sono bambina e li vivo come un vero e proprio rito. Ogni pic-nic per essere perfetto ha bisogno di regole.

Ognuno poi ha le sue, per carità. Tra le mie regole per il pic nic perfetto ci sono anche un mazzetto di firoi di campo raccolti al momento e devo dire che questo è anche utile a intrattenere i bambini mentre io apparecchio e sistemo tutto. Mi porto, poi,  da casa un piccolo vasetto di vetro della marmellata con il tappo, pieno d’acqua, e appena i piccoli tornano con i loro bottino di margherite, et voilà abbiamo anche i fiori a tavola.

pic nicE poi un libro, spesso non riesco a leggerlo, qualche volta invece sì… in genere porto libricini da leggere con i bambini e per me libri di poesie, per leggere solo qualche verso, chiudere gli occhi e provare a sonnecchiare sospesa tra realtà e poesia.

All’ultimo pic-nic per me ho portato tre libricini leggerissimi

  • È flebile la mia voce e altre poesie di Anna Achmatova
  • Credo in te mia anima e altre poesie di Walt Whitman
  • A un giorno e altre poesie di Simone Weil

Tutti e tre della collana Acquamarina ed .Via del vento

Libri in ingelse per bambini Usborne

Per i bambini invece

  • Bird to spot
  • Flowers to spot
  • Tree to spot

Tre libricini Usborne Minis , illustrati da Stephanie Fizer Coleman e disegnati da Jenny Brown e con i testi di Sam Smith e Kirsteen Robson sulla natura, con stickers da attaccare e staccare.

Sono piccoli libricini in inglese per imparare i nomi delle piante e sfidarsi a un gioco di memoria, ottimi per rimanere in tema natura e per intrattenere i piccoli mentre io e Francesco proviamo a dormicchiare. Per info sui libri Usbone c’è la mitica Chiara.