Sia Francesco che io siamo innamorati dell’Africa, dei suoi colori, dei tramonti, della vita ancora semplice che c’è in questo continente. L’Africa. Un grande pezzo di Terra con molte anime. Vorremmo fare un viaggio al mese per visitarla palmo a palmo. Da soli ne abbiamo vista un po’: io Marocco e Botswana, Francesco molto di più: Marocco, Algeria e Tunisia (ma non sono Africa per lui) e Etiopia, Kenya, Uganda, Ruanda, Tanzania, Zambia, Malawi, Zimbabwe, Botswana, Namibia, Sudafrica.
Perciò volevamo moltissimo portare Enrico e Giulia, da quando sono nati, nella nostra Africa. All’inizio ci eravamo detti non prima dei sette anni, poi abbiamo anticipato un po’ le tappe e siamo partiti quando ne avevano cinque. Abbiamo scelto il Sudafrica. Ed è stato un successo.
Da che età è consigliato questo viaggio
Perché il bambino sia coinvolto nel viaggio deve avere almeno cinque anni. Si deve appassionare al viaggio, aspettare di vedere gli animali e godere dei cieli tinti di rosso la sera.
Perché il Sudafrica
Perché tra tutti i paesi africani è quello più “occidentale”, che offre spostamenti abbastanza comodi e garanzie in caso i bambini si ammalassero durante il viaggio.
Leggete il nostro racconto
Come sempre l’esempio vale più di mille parole, leggete come abbiamo organizzato il nostro viaggio di tre settimane in Sudafrica e inviateci domande e suggerimenti.
Il Sudafrica è libertà, è strade che puntano dritte verso l’orizzonte, è viaggio. Il Sudafrica è profumo di terra e di cielo, è i colori dei tramonti rossi, è la voce del vento e il silenzio della notte.
Perché andare in Sudafrica con i bambini?
- Perché c’è il fascino dell’avventura, (ma in completa sicurezza!)
- Perché ci sono gli animali che vivono liberi ed è facile vederli da vicino
- Perché è un Paese con infrastrutture e servizi di livello Occidentale, ma allo stesso tempo è… Africa
- Perché i bambini possono scoprire ad ogni angolo un mondo diverso dal loro
- Perché i piccoli non dimenticheranno mai i colori di questa terra
- Perché potranno imparare che esiste un modo diverso dallo zoo per vedere gli animali

Il meglio del nostro viaggio
1 – I safari per vedere gli animali della savana;
2 – La visita al centro di riabilitazione dei pinguini a Port Elisabeth;
3 – Gita sul fiume e cottage con terrazza nella città degli ippopotami (St. Lucia);
4 – Visita a un villaggio Xhosa, indimenticabile e fuori da qualsiasi itinerario turistico;
5 – Deviazione in Swaziland per vedere un’Africa un po’ diversa.

L’età giusta per portare i bambini in Sudafrica
Secondo noi questo è il viaggio giusto dai cinque anni in su. Noi abbiamo scelto questa meta perché fino ai tre anni i piccoli li trasportavamo allegramente nel passeggino, dai tre anni in poi abbiamo dovuto scegliere mete adatte ai loro piedini. In Sudafrica le cose più belle si vedono comodamente dall’auto. Sconsigliamo questo viaggio prima dei cinque anni perché i bambini devono essere abbastanza grandi per capire che per vedere un animale libero si deve girare, aspettare e cercare. A cinque anni possono usare anche una loro macchina fotografica o un binocolo per fare un vero e proprio safari fotografico.
Itinerario di viaggio
1° e 2° giorno: Volo per Johannesburg, Tambo International Airport; arrivo in aeroporto, ritiro dell’auto noleggiata, partenza per Bloemfontein per il pernottamento;
3° giorno: partenza per Graaff-Reinet, visita pomeridiana del Camdeboo National Park per l’avvistamento dei primi animali;
4°giorno: ritorno al Camdeboo National Park per fare la salita al termine della quale si gode la vista sulla Desolation Valley. Partenza per Port Elizabeth;
5° giorno: annullata la gita in barca con destinazione St. Croix Island per il maltempo; visita guidata al SAMREC (South African Marine Rehabilitation & Education centre), oggi SANCCOB, per conoscere i pinguini salvati e curati dal centro e vedere il piccolo museo della fauna marina. Partenza per Elundini
6°-7° giorno: soggiorno ad Elundini per conoscere un vero (non turistico) vllaggio Xhosa. Un po’ di relax, pure.
8° giorno: partenza per Durban per il pernottamento
9° giorno: partenza per St Lucia; arrivo e gita sul fiume alla ricerca di ippopotami e coccodrilli
10° giorno: safari all’iSimangaliso Wetland Park, fino a dove il suv ce lo consente,
11° giorno: safari all’Hluhluwe-iMfolozi Park;
12° giorno: partenza per Malkerns, Swaziland
13° giorno: visita ad un villaggio Swazi (turistico)
14° giorno: visita al mercato di Manzini ed a diversi centri di artigianato locale
15° giorno: rientro in Sudafrica, destinazione Graskop per il pernottamento;
16° giorno: visita alla Blyde River Canyon Natural Reserve; ingresso al Kruger National Park dal Phalaborwa gate, arrivo all’Olifants Rest Camp e pernottamento;
17° giorno: safari e visita al museo degli elefanti al Letaba Rest Camp;
18° giorno: safari e trasferimento al Satara Rest Camp;
19° giorno: safari e trasferimento allo Skukuza Rest Camp;
20° giorno: safari
21° giorno: trasferimento in zona Cradle of Humankind per il pernottamento;
22° giorno: visita alla Cradle of Humankind ed alle Sterkfontein Caves; trasferimento in aeroporto

Elundini, un villaggio Xhosa
Ogni viaggio ha un suo luogo nel cuore. In questo Viaggio: Bellissimo il Kruger (non ha deluso le nostre aspettative), bellissimo veder gli ippopotami a St Lucia, ma non dimenticheremo mai le due notti passate al villaggio Xhosa di Elundini. Trovare il villaggio non è stato facile e abbiamo temuto più volte di esserci persi, ma quando siamo arrivati a casa di Lieve abbiamo capito di essere nel posto giusto. Abbiamo capito di essere a casa.
Già, perché il posto che abbiamo scelto per dormire è di proprietà di una ragazza belga di nome Lieve, che ha sposato un ragazzo Xhosa, si è trasferita a vivere nel mezzo del nulla ed ha messo su famiglia con lui (hanno due figli alle soglie dell’adolescenza). Non è solo un ostello, è una casa, un progetto. Il pomeriggio mi sono ritrovata vicino alla stufa a prendere il tè con Lieve e Acona (una ragazza del paese) e a parlare di bambini, di scuola, di sogni, di capricci… come se fossimo tre amiche e ci conoscessimo da sempre.
All’Elundini backpackers non c’è luce elettrica (se non nella sala comune) e l’ acqua calda (acqua piovana) è razionata, ma è il posto più accogliente dove siamo mai stati. Abbiamo dormito in un rondavel tradizionalemangiato le zuppe di legumi che mangiano le famiglie del villaggio, abbiamo fatto il pane per tutti con l’aiuto di Acona (andando con i bambini a raccogliere la legna per il fuoco), abbiamo fatto lunghe passeggiate con i cani della casa e giocato a frisbee con i bambini del villaggio. Lieve con i soldi dell’ostello paga lo stipendio di una maestra e la mensa per tutti i bambini. Fa lavorare anche i giovani del villaggio come guide per turisti. Sicuramente è un posto fuori dai soliti giri turistici e che richiede di mettere da parte anche le comodità base a cui noi viaggiatori occidentali siamo abituati, ma è un posto vero, magico. I bambini hanno scoperto che non tutti hanno l’acqua calda e cos’è il vero buio. La sera ci siamo seduti sotto il patio della sala comune e abbiamo aspettato tutti insieme l’arrivo della notte e le prime stelle. Sono stati due giorni a contatto con il cuore del Suafrica, tra tramonti, canti (la sera le donne del paese cantavano e le loro voci risuonavano cristalline in tutta la piccola collina), rumore del vento tra i fili d’erba e silenzi.
Informazioni pratiche
Visti e frontiere
Per il Sudafrica e per lo Swaziland agli Italiani non occorre procurarsi il visto. È però necessario avere un passaporto con scadenza almeno trenta giorni dopo la data di rientro in Italia e due pagine bianche per i timbri da apporre all’arrivo (naturalmente il passaporto devono averlo tanto i grandi quanto i piccoli).
Quando si vuole entrare in Sudafrica con bambini, bisogna portare una copia autenticata e tradotta dell’atto di nascita integrale (Unabridged Birth Certificate), per dimostrare che i piccoli stanno viaggiando con i loro genitori. È possibile evitare di portare il certificato di nascita nel caso in cui, come normalmente avviene, il nome dei genitori è riportato sul passaporto dei bambini. Attenzione, perché non tutti i funzionari che controllano i documenti sono al corrente del fatto che esiste un accordo tra Italia e Sudafrica che disciplina proprio questo caso, specificando che il riporto dei nomi dei genitori sul passaporto dei figli sostituisce la copia del certificato di nascita. Nel mio caso, ho dovuto insistere un po’, ma il funzionario si è reso conto che la prova che i due piccoli che portavo con me erano proprio figli miei gliel’avevo fornita.
Se i figli hanno più di quattordici anni il nome dei genitori non è riportato sul passaporto, per cui è assolutamente necessario avere la una copia autenticata e tradotta dell’atto di nascita integrale.
Se i figli viaggiano con un solo genitore, o senza neanche uno dei genitori, devono essere in possesso di una dichiarazione giurata (in forma di affidavit) che riporta il consenso al viaggio dei genitori assenti, ed anche, in caso di minore non accompagnato, l’espressa assunzione di responsabilità da parte della persona incaricata di accoglierlo all’arrivo a destinazione. Tale dichiarazione va redatta presso le Rappresentanze diplomatico-consolari sudafricane in Italia.
Vaccinazioni necessarie per il Sudafrica
Le preoccupazioni per il Sudafrica potrebbero essere legate al tifo ed alla malaria, un po’ come per gli altri Paesi africani.
La vaccinazione antitifica non l’abbiamo fatta, perché il Sudafrica è un Paese dove le condizioni igieniche sono mediamente buone e non destano preoccupazione neanche per i bambini. Certo, evitare la carne al sangue o la verdura che non siamo sicuri sia stata ben lavata, può essere sempre una buona idea (tanto per i grandi quanto per i piccoli).
La profilassi antimalarica neppure l’abbiamo fatta. Dopo una rapida valutazione costi-benefici abbiamo preferito evitarla, perché:
- quanto ai costi, si tratta di farmaci che hanno un costo anche economico non da poco, e possono provocare effetti sull’organismo;
- quanto ai benefici, non ne avrebbero praticamente apportati, perché ad agosto in Sudafrica è inverno, e quindi zanzare non ce ne sono molte.
Qualcosa di più specifico su questo ultimo punto dobbiamo dirla. Innanzitutto, la considerazione vale solo per i mesi estivi, che corrispondono all’inverno australe; se si va in Sudafrica in altri periodi la profilassi antimalarica va assolutamente fatta.
Poi, le zone a rischio malaria, su tre settimane di viaggio, le abbiamo attraversate solo per due o tre giorni (essenzialmente la parte meridionale del Kruger National Park).
Infine, anche in caso di puntura malarica non si corrono gravissimi rischi se si è consapevoli che si potrebbe aver contratto la malattia. Nel nostro caso, sapendo che avremmo attraversato le zone a (limitatissimo) rischio negli ultimi giorni di viaggio, e che la malaria ha un’incubazione media di 15-20 giorni, avremmo potuto affrontare ogni eventuale emergenza a casa nostra, con tutti i servizi di un Paese occidentale ed un adeguato livello di allerta.
Quindi abbiamo preferito limitarci alle maniche lunghe (che peraltro avevamo sempre la sera, vista la stagione) ed ai repellenti ove necessari. Così faremmo di nuovo se dovessimo tornare in Sudafrica nei (nostri) mesi estivi.
Però (nella vita c’è sempre un però) questo nostro consiglio può esporre chi lo segue a vivere qualche giorno di preoccupazione, come è capitato a noi. La piccola Giulia, infatti, è stata punta due o tre volte proprio nelle zone a potenziale rischio malarico, e, pur sapendo che il rischio che prendesse la malattia era irrilevante (solo pochissime zanzare trasmettono la malaria), non siamo stati sempre sereni nei giorni successivi al nostro rientro a casa.

Patente necessaria per il Sudafrica
Anche se leggerete che è necessaria per il Sudafrica la patente internazionale, sappiate che non è vero. Tutti quelli che ci sono stati, me compreso, possono garantire che non è richiesta; addirittura, poiché l’avevo fatta e pagata non poco, io ho insistito con l’impiegato della hertz affinché la vedesse, ma lui non ne ha voluto sapere ed ha preso solo la patente “normale”.
Consigli di viaggio
1) Scegliete un Suv o comunque un’auto alta, perché più alta è la macchina meglio si vedono gli animali durante i safari
2) Non dimenticate di spendere una piccola somma in più per il navigatore: lo benedirete tutti i giorni! In Sudafrica le strade sono buone, ma non si può dire lo stesso della segnaletica stradale. Se pensate di cavarvela chiedendo informazioni ai passanti, vi posso assicurare che sarete fortunati se non vi risponderanno…
3) Calcolate i tempi di spostamento con un certo margine: in Sudafrica i lavori stradali sono frequenti e costringono a fermarsi anche per un’ora ogni ad ogni cantiere
AL KRUGER
Prenotate in anticipo, molto in anticipo. I posti nei campi più grandi e belli del parco finiscono presto, a volte anche tre mesi prima della data desiderata. Informatevi bene sui posti letto per i bambini, perché al Kruger richiedono che sia prenotato (e pagato) un posto letto anche per i piccoli; noi, in quattro, abbiamo dovuto necessariamente occupare due bungalow da due.
Chiunque stesse organizzando un viaggio in Sudafrica e avesse delle domande può contattarmi a viaggiapiccoli@gmail.com.com oppure in direct su Instagram o sulla mia pagina Facebook.
Francesco
Fare un safari è uno dei miei sogni. Chissà come si sono divertiti i vostri bambini!
Moltissimo e senza bambini puoi fare anche i safari con guida, dove c’è molta più possibilità di vedere gli animali, anche se noi siamo stati fortunatissimi, abbiamo visto anche un leopardo
Il Sudafrica è ai primi posti della wishlist. Quando riuscirò ad andarci prenderò sicuramente spunto dal tuo itinerario. Un bel post ricco di informazioni utilissime.
Vai assolutamente a Elundini! Devi!
Un viaggio impegnativo con dei bambini! Ma complimenti per loro sarà stata un’emozione unica!
Per fortuna tutti gl ispostamenti sono in auto, quindi i piccoli se la sono cavata benissimo!
Ma ci pensi che sogno per I bimbi? Nel senso, avrei sognato di poter fare un viaggio cosi’ da piccola! 🙂
Sì, credo che vedere gli animali liberi sia un’emozione fortissima, che non si dimentica quando si diventa grandi e speriamo che questo aiuti i nostri bimbi a essere degli adulti consapevoli e rispettosi delle libertà di tutti
Avete dato un sacco di informazioni utili, anche per chi ancora viaggia senza figli.
La voglia di vedere il Sudafrica aumenta!
Il Suafrica è fantastico. Con i bambini si viaggia solo un po’ più lenti… ma si può fare tutto! Se hai bisogno di info scrivici. Ti consigliamo assolutamente ELUNDINI.
Che esperienza stupenda per dei bambini! Non sono mai stata in Sud Africa. Mi piacerebbe andarci un giorno con il mio cucciolo! Bel post
Il Sud Africa ti conquista un pezzo di cuore. Se hai bisogno di consigli scrivici!
Ciao Cristina, siete veramente una bella famiglia, e sono certo che i vostri figli sono molto educati. A volte si vedono famiglie esaurite anche solo al mare vicino casa perché i bambini magari sono troppo vivaci, figuriamoci se vanno dall’altra parte del mondo.
Io non penso di andare mai così lontano, e apprezzo molto voi che affrontate questi lunghissimi viaggi, e sopratutto vi adattate alle condizioni anche più semplici.
Bellissime le foto con gli animali, liberi, e non in gabbia!
Complimenti!
Grazie Tommaso, sì adattarsi è la prima regola, ma speriamo che questo serva a Giulia ed Enrico anche nella vita! Per noi viaggiare è una possibilità che diamo a noi stessi e ai nostri figli…e …sì, animali assolutamenti liberi. Siamo contrari agli zoo! Grazie del tuo commento!
Un viaggio stupendo, soprattutto quando fatto con i propri figli =)
Il Sudafrica è pazzesco. Da visitare, con o senza figli
Non vedo l’ora di proporre questo viaggio alle mie bimbe, dopo quello in Malesia 😉
E’ possibile avere informazioni sul budget come fatto anche per latri viaggi? Sarebbe molto utile per farsi un’idea, grazie!
Ciao Laura, per 4 persone, tre settimane di viaggio, abbiamo speso 8000 euro: voli, alberghi, permessi nei parchi, pranzi, cene e auto in affitto. Se partivamo prima di ferragosto il costo era di circa 10 mila euro
Buonasera…pensiamoci andare in Sudafrica anche noi con i nostri due figli adolescenti e affittare l’auto… un’info…Ma avete progettato il viaggio apoggiandovi a un’agenzia di viaggi o avete prenotato tutto da voi? Perché la cifra che hai scritto per 3 settimane mi sembra parecchio meno di quanto proposto online e stiamo valutando l’opportunità do fare tutto da noi rispetto però alla sicurezza di appoggiarsi a un agente di viaggio…noi andremmo a luglio 2 settimane..cosa consigli?
Grazie Paola
Ciao Paola,
noi abbiamo fatto tutto da soli, prenotando on line prima di partire tutti i pernottamenti. Per due settimane ti consiglio di prendere il volo per Johannesburg, noleggiare un suv (con navigatore) e puntare subito su St.Lucia, e da lì seguire il nostro itinerario. Non è un viaggio difficile e parlano bene l’inglese.
Al Kruger fai diverse tappe (e prenota prima possibile), tieni presente che più vai a Sud più ci sono animali. Se hai bisogno di consigli più specifici, che non trovi nel nostro blog, siamo qui!