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Category Archives: Spagna con i bambini

escursione sottomarino Lanzarote

Lo sapevate che a Lanzarote esiste un sottomarino giallo? Si, proprio quello che cantavano i Beatles nella loro iconica traccia “Yellow Submarine”, ed è addirittura operativo per escursioni turistiche. Fa parte infatti di uno dei 14 esemplari esistenti al mondo di questo genere di sottomarino e ogni giorno apre le sue porte a curiosi turisti che vogliono scoprire le meraviglie del mondo sottomarino senza doversi immergere e bagnare. Un’escursione in sottomarino a Lanzarote rappresenta la soluzione perfetta per curiosi di tutte le età, dai piccoli agli anziani – ognuno può vivere questa magia.

Lanzarote

Se cercate un’isola selvaggia, dalla natura incontaminata, dove poter vedere dei meravigliosi tramonti da scogliere a picco sul mare, attraversare dei tunnel di lava sotterranei e fare il bagno nell’oceano, state leggendo l’articolo giusto! Lanzarote è una meta ideale per le famiglie perché è economica e facilissima da visitare, oltre ad avere delle spiagge davvero strepitose. Ma cosa vedere a Lanzarote in una settimana?  Ecco il nostro itinerario di 7 giorni sull’isola nera delle canarie, con un bambino di 7 anni, appassionato di vulcani.

bambino gioca ai cow boy

Nel nostro itinerario invernale in Andalusia con i bambini, abbiamo inserito una tappa divertente e istruttiva che ha fatto sognare tutti: i bambini perché si sono trovati catapultati nel vecchio Far west e i grandi perché hanno scoperto tutti i segreti dei migliori film di Sergio Leone (e non solo).  Nel deserto di Tabernas, a 30 km a nord di Almeria, si trova un parco tematico del tutto particolare: l’Oasys MiniHollywood.

Fuerteventura incinta

Fuerteventura in Gravidanza. Il sogno delle Isole Canarie prima di iniziare la grande avventura della maternità.

Viaggiare in gravidanza, se si tratta di una gravidanza fisiologica e sentito il parere del proprio medico, non comporta nessun rischio particolare. Sicuramente può essere opportuno qualche accorgimento, anche tenendo conto di quelle che sono le proprie esigenze.

Tre giorni a Barcellona

Barcellona è sempre una buona idea! Quando vuoi partire, anche solo per un semplice weekend, Barcellona è sempre una buona idea! Città bellissima, piena di luoghi da visitare e, cosa fondamentale, si trova sempre bel tempo.

 

Mamma in viaggio rubrica

Per Francesca Carlesi, la parola d’ordine per viaggiare con i bambini piccoli è organizzazione. I tempi del viaggio sono studiati su misura di Beatrice, la sua bambina,  ma lasciano anche spazio ai genitori per godersi la città e gustare tapas e paella. Perchè il viaggio funziona davvero se tutti sono felici: bimbi e genitori.La rubrica su Viaggiapiccoli  si chiama Vita da mamma in viaggio

 

 

Siamo stati a Barcellona per un  weekend con Beatrice di appena 9 mesi. È stato il nostro primo viaggio in aereo con la piccola ed eravamo pieni di ansie e di paure. Ma ci siamo buttati! …e per fortuna, perché ci ha aiutato a capire che viaggiare con i bambini è più semplice del previsto! Pronti, partenza, via!

 

Il viaggio con Vueling

Per il viaggio come compagnia aerea abbiamo scelto, casualmente, la low cost Vueling, e ci siamo trovati benissimo. Un servizio eccellente: se viaggi con bambini hai diritto (quindi senza alcun costo aggiuntivo) al check-in e all’imbarco prioritario. Cosa che apprezzo sempre in quanto chi viaggia con bambini, soprattutto piccoli, porta con sè una quantità maggiore di borse, borsoni, valigie ed in questo modo si ha tutto il tempo di sistemarsi mentre gli altri passeggeri salgono a bordo. Il volo è durato un paio d’ore e Beatrice ha dormito per tutto il tempo!

Barcellona in u nweek end
Il parco di Gaudì

Dove dormire a Barcellona

Soggiorno in città Anche prima di Beatrice, io e mio marito preferivamo soggiornare in strutture “sicure” (hotel, b&b) e situate in posizione strategiche nel centro città. Con Beatrice le nostre esigenze sono raddoppiate, e siamo ancora più attenti.

A Barcellona però abbiamo deciso di soggiornare in una nuova tipologia, l’apparthotel: un connubio tra appartamento e hotel. L’avevamo “testato” in un’altro nostro viaggio a Barcellona da fidanzati e ci siamo trovati così bene che abbiamo replicato.

Quello che abbiamo scelto si chiama Aparthotel Atenea Calabria, e come suggerisce il nome, si trova in Carrer de Calabria, a due minuti dalla fermata metro di Rocafort; e se amate spostarvi a piedi, in 15/20 minuti siete a Plaça Catalunya. La stanza è un mini appartamento, con tanto di lavello, frigorifero, forno a microonde. Ma ha tutti i comfort di un hotel: la pulizia della stanza, il cambio della biancheria.

L’hotel, tra l’altro, è situato accanto ad un grandissimo supermercato; questo ci ha permesso di acquistare direttamente in loco le pappe e la frutta per Beatrice, senza doverne portare un migliaio da casa. In Spagna usano molto la Nestlè per il cibo dei bimbi, ma si trova anche Hipp. Primo giorno Per il primo giorno ce la siamo presa comoda. Siamo partiti con il primo volo della mattina, e quindi siamo arrivati in hotel all’incirca per l’ora di pranzo.

Primo giorno a Barcellona

Barcellona in un week end
A spasso per Barcellona

Ci siamo sistemati in stanza, abbiamo alleggerito le borse e gli zaini, e siamo usciti per pranzare. Un pranzo velocissimo, un classico bocadillo spagnolo. Beatrice, avendo 9 mesi, non mangiava il cibo degli adulti, e ci siamo organizzati con delle fantastiche pappe pronte della Hipp o della Mellin. Dopo pranzo, mentre Bea sonnecchiava nel passeggino, abbiamo fatto una passeggiata sino a Plaça Catalunya, con la fontana centrale, proseguendo poi sulla Rambla, sino al Porto nuovo. Arrivati al Porto Beatrice si è svegliata e abbiamo approfittato del tramonto per fare un bel po’ di foto, con il mare sullo sfondo. Qui Beatrice ha mosso i suoi primi passi (sorretta dalle mie mani!!) ed eravamo tutti super felici. Per cena, abbiamo rinunciato al classico cibo spagnolo, per goderci un buonissimo hamburger nei pressi di Plaça Catalunya. Ed infine abbiamo fatto una brevissima passeggiata sino all’hotel per riposarci per bene in vista del giorno successivo.

Secondo giorno a Barcellona

Il secondo giorno ci siamo alzati belli carichi e pronti per andare in tutti quei luoghi che più amiamo di Barcellona (io e mio marito ci eravamo già stati altre tre volte!!). Il nostro tour è iniziato con una bella colazione da Starbucks a Plaza Universitat; un buon muffin de chocolate, cappuccino to go e via verso la Sagrada Familìa. Purtroppo non siamo entrati all’interno perché con Beatrice era impossibile affrontare le scale per arrivare in cima. Ma anche da fuori è sempre uno spettacolo, e la facciata così particolare cattura l’attenzione.

Da lì proseguiamo per il nostro luogo del cuore: il Park Güell. Per arrivare in cima ci sono vari modi: l’autobus vi lascia proprio davanti l’ingresso, oppure un classico taxi; noi preferiamo sempre fare la mega salita a piedi, e nonostante il passeggino non abbiamo rinunciato all’impresa. Arrivati in cima, il panorama è mozzafiato, si può vedere distintamente la Sagrada Familia, la Rambla, il porto. All’interno del Park Güell si può ammirare la casa di Gaudì e le famose panchine a forma di serpente, ricoperte di mosaici coloratissimi, da cui si può ammirare l’ennesimo vista spettacolare della città. Beatrice, anche così piccina, è rimasta estasiata dai colori dei mosaici, e dalla cascata con il geko, simbolo della città.

Park Güell è sempre stato gratuito; ma dal 2013 l’unica zona a pagamento è quella delle panchine: il costo del biglietto è di 7€ a persona, con riduzione per under 12 e over 65, e gratuito per i bambini fino a 6 anni. Un piccolo contributo per mantenere intatta la bellezza della Gran Plaça (le panchine), che vale la pena di pagare. Dopo aver visitato questa meraviglia, non potevamo non andare a vedere Casa Batlló, altro capolavoro di Gaudí, situato nei pressi di Plaça Catalunya. La sera siamo andati a vedere Plaça de España con le sue famose fontane danzanti a ritmo di musica. Uno spettacolo meraviglioso che ha conquistato anche Beatrice.

Barcellona è sempre una buona idea

Terzo ed ultimo giorno a Barcellona

L’ultimo giorno l’abbiamo dedicato alla Rambla, con tappa obbligatoria presso il Mercat San Miguel, dove non potevamo esimerci dal gustare il famoso cono di prosciutto a solo 2 euro. Proseguendo verso il Porto, abbiamo esplorato il quartiere gotico, chiamato così per l’architettura gotica che si discosta dall’impronta solita della città. Arrivati al porto ci siamo poi diretti verso il mare, approfittando soprattutto del bel tempo: un sole caldissimo ci ha permesso a fine gennaio di stare senza cappotti. Abbiamo in questo modo passato la giornata nei pressi della Barceloneta e del porto vecchio, con i suoi numerosi locali tipici, dove si può mangiare tutto il pesce fresco che desiderate. Tornando verso l’hotel, ci siamo fermati nel centro commerciale situato al Porto per acquistare qualche souvenir e qualche regalino.

Barcellona città del cuore

Barcellona rientra in quella lista di città che io chiamo “le mie città del cuore”. Bella, viva, colorata, un clima bellissimo anche d’inverno. L’amavo già da prima, ma averla vista insieme a mia figlia, me l’ha fatta amare ancora di più. E potrò un giorno raccontarle di quella volta che siamo andati a Barcellona e lei ha mosso i suoi primi passi.

 

Madrid con bambini piccoli, anzi con una bambina di 18 mesi,  cosa vedere? Dove mangiare?  I posticini segreti dove farla giocare.

 

Mamma in viaggio rubricaPer Francesca Carlesi, la parola d’ordine per viaggiare con i bambini piccoli è organizzazione. I tempi del viaggio sono studiati su misura di Beatrice, la sua bambina,  ma lasciano anche spazio ai genitori per godersi la città e gustare tapas e paella.

Perchè il viaggio funziona davvero se tutti sono felici: bimbi e genitori.

Oggi parte la sua nuova rubrica su Viaggiapiccoli Vita da mamma in viaggio

Vi racconto il mio viaggio a Madrid con mia figlia di 18 mesi

Abbiamo appena passato tre giorni a Madrid; io e mio marito ci siamo tornati per la terza volta eppure l’abbiamo vista e vissuta in maniera differente dalle precedenti, grazie allo sguadro di Beatrice, che oggi ha 18 mesi.

La cosa fondamentale è cercare un hotel in una buona posizione, noi lo abbiamo scelto in prossimità del Paseo del Prado, a pochi minuti dalla Gran Vìa, la via centrale della città.

Le nostre giornate iniziano con una bella colazione, abbondante per noi genitori perché poi l’orario del pranzo (almeno il nostro) non è mai definito; per la piccola invece colazione classica, ho portato con me due biberon e le ho dato il solito latte con i biscotti, in modo da mantenere la routine di casa (soprattutto per il pancino e il fattore pupù).

Finita la colazione pronti via alla scoperta della città!!!

Il centro di Madrid è molto raccolto, è facile orientarsi e le principali attrazioni sono vicine tra loro.

Il primo giorno a Madrid

Il primo giorno abbiamo fatto una passeggiata sulla Gran Vìa, piena di negozi, tra cui il tipico Corte Inglès ma anche Primark Zara H&M e così via, fino ad arrivare a Plaza de la Puerta del Sol, una piazza molto movimentata sia di giorno che, soprattutto, di notte. In questa piazza non può mancare la foto con la famosa statua dell’Orso e del Corbezzolo, simbolo di Madrid e della conquista araba della Spagna.

Da lì si prosegue verso Plaza Mayor, la più famosa, un quadrato immerso tra i palazzi e circondato da portici dove potete trovare locali tipici di tapas, ristoranti ma anche negozi storici.

Il mercato di San Miguel

Non è Spagna se non c’è un mercato al chiuso, e anche Madrid ha il suo, il Mercado di San Miguel: struttura bellissima in ferro battuto esattamente alle spalle di Plaza Mayor, al suo interno trovate tutto il cibo tipico spagnolo dal Jamòn Serrano appeso al soffitto alla frutta super colorata alle tapas di tortilla; entrarci è d’obbligo.

Le migliori Tapas di Madrid

Arrivati nei pressi del mercato Beatrice (che è stata sempre buonissima e super attenta a tutto nel suo passeggino) ha iniziato ad avere fame, ed ha mangiato dei paninetti al latte con prosciutto cotto che avevo preventivamente acquistato in un normale supermercato e si è addormentata; giusto in tempo per permettere a noi di mangiare delle tapas super buone e super economiche. Ogni volta che io e mio marito andiamo in Spagna dobbiamo assolutamente andare a mangiare almeno una volta da Tragatapas, un locale che fa appunto tapas ma ad un prezzo super vantaggioso; i nostri piatti preferiti sono la classica tortilla, e una ciambella di pane casareccio riempita con prosciutto crudo pomodoro e insalata, che prendiamo anche nella versione ripiena con calamari e salsa alioli (una sorta di maionese all’aglio tipicamente spagnola).

Il trucco per mangiare con tranquillità

Il trucco quando si viaggia con bambini piccoli che non possono mangiare tutto quello che mangiamo noi adulti è (almeno a pranzo) far mangiare loro in tutta tranquillità, anche un pranzo veloce, e aspettare che inizino il loro riposono pomeridiano.

Il labirinto di Palacio Real

Il pomeriggio abbiamo proseguito il nostro giro andando a vedere il Palacio Real di Madrid, che ha un ampio piazzale e un giardino con tanto di labirinto, dove Bea si è veramente divertita: finalmente infatti è potuta scendere dal passeggino e correre un pochino. Proprio qui, tra l’altro, abbiamo imparato a fare i gradini!!!

Cena a Madrid con un bambino piccolo

Arrivato di nuovo l’orario mangereccio e dovendo pensare anche a Bea stavolta, per la cena al contrario del pranzo è meglio scegliere un locale dove si può mangiare del buon cibo sano, e il più vicino possibile alla nostra cucina. Noi abbiamo scelto Trattoria Malatesta, italiana, il cui punto di forza è la pasta fatta in casa: Beatrice ha gustato un bel piattone di rigatoni al pomodoro veramente sublimi, sembravano fatti dalle nostre nonne; anche il prezzo è giusto, e questa si sa è una cosa che fa sempre piacere. In genere dopo aver cenato torniamo direttamente in hotel, passeggiando con tranquillità, in modo da poter fare la doccia alla piccola e farla addormentare ad un orario decente, così da essere pronti e carichi per il giorno successivo.

Madrid 3 giorni cosa vedere

Il secondo giorno a Madrid

Il secondo giorno l’abbiamo dedicato al Parque del Retiro, un parco enorme con tanto di laghetto con cigni, carpe e barchette che si possono noleggiare. Beatrice ha apprezzato moltissimo, si è sfogata camminando tanto, correndo verso il laghetto, chiamando le paperelle, contando i pesciolini.

Far camminare i bambini

Farla camminare (dove è possibile e dove sono sicura sia in totale sicurezza lontano dalla strada e dalle automobili) è fondamentale durante un viaggio: oltre a farla ‘sfogare’ perchè sempre seduta nel passeggino, è un modo per stimolare la scoperta, la fantasia di inventare nuovi giochi, esplorare un ambiente sconosciuto ma soprattutto per imparare a riconoscere sempre nuove cose.

Per il fattore cibo stavolta abbiamo optato per la classica paella, il nostro locale preferito è La Barraca, ci andiamo ogni volta e quindi non potevamo mancare l’appuntamento; ho fatto assaggiare la paella anche a Beatrice (ma solo perché ero sicurissima che nulla le avrebbe fatto allergia o le avrebbe fatto male) e lei ha gradito talmente tanto che a momenti mangiava tutta la mia porzione.

Cosa far mangiare a un bambino piccolo in viaggio

Quando sono in viaggio tendo a far mangiare a Bea sempre le stesse cose, in genere un panino con prosciutto cotto, biscotti, pasta al pomodoro, fettina di pollo, patate; questo perché sono sicura che nulla le faccia male, o le causi una reazione allergica, insomma non do mai un cibo nuovo lontano da casa.

Lo shopping sulla Gran Vìa

Il pomeriggio, durante il riposino della cucciola, abbiamo deciso di fare un po’ di shopping e quindi siamo andati sulla Gran Vìa.

Il parco giochi nel l Tempio di Debob

Al risveglio di Beatrice invece siamo andati a scoprire un luogo che non avevamo mai visitato le volte precedenti, il Tempio di Debob, un monumento egizio nel cuore della città, raggiungibile proseguendo la passeggiata dal Palazzo Reale, situato su una collinetta dove si può godere di una vista magnifica sulla città; e anche qui i bambini hanno modo di giocare, c’è infatti un parchetto giochi all’interno del parco ben organizzato, con aree per bimbi piccoli ma anche per quelli più grandicelli.

A cena siamo tornati nella trattoria della sera precedente, ci eravamo trovati talmente bene, soprattutto Bea, che non ce la siamo sentita di cambiare.

Terzo giorno a Madrid

Il giorno successivo, ahimè l’ultimo, abbiamo lasciato le valigie in hotel e abbiamo fatto un’ultima passeggiata sulla Gran Vìa, ammirando il Palacio de Cibeles, fino ad arrivare a Plaza de la Puerta del Sol, per poi andare a Plaza Mayor. Abbiamo pranzato velocemente, e siamo tornati in hotel dove abbiamo preso una macchina con conducente per andare in aeroporto; non abbiamo scelto un taxi perchè non sono attrezzati con il seggiolino auto per Beatrice, ed in Spagna sono molto precisi al riguardo. Quando siamo arrivati infatti avevamo preso la metropolitana, che funziona benissimo ed è anche molto semplice orientarsi, proprio perché non ci avevano “accettato” per prendere il taxi, ma al momento della partenza non ce la sentivamo di rischiare di fare tardi per arrivare in aeroporto.

L’aeroporto di Madrid

Madrid aeroporto bambini L’aeroporto di Madrid Adolfo Suarez Barajas è super organizzato se si viaggia con bambini, ai controlli c’è proprio una corsia preferenziale e all’interno, mentre si attende il proprio volo, si può far giocare gratuitamente i propri bambini, piccoli e grandi, in un ampio parco giochi; per noi è stata una manna dal cielo per intrattenere Beatrice e soprattutto per farla stancare in attesa di partire per far in modo che dormisse durante il volo. Calcolare i tempi è fondamentale, e io tendo sempre a prendere voli in orario di riposino o di ninna, in modo da assicurarmi che almeno per una parte del volo lei sia tranquilla; più lungo è il volo più sarà difficile intrattenerla, specialmente se deve stare sempre seduta.

Un viaggio a misura di Beatrice

Durante il volo di ritorno passo sempre il tempo a guardare le foto fatte in quei giorni di vacanza, e faccio sempre un bilancio: come ci siamo trovati, se ci siamo divertiti, se abbiamo avuto modo di fare tutto quello che ci eravamo prefissati prima di partire. Ma soprattutto penso a come si è trovata Beatrice, far stare bene lei è la cosa fondamentale, perché se lei è serena durante tutta la durata della vacanza, allora noi genitori siamo già mille passi avanti, e tutto diventa più semplice.

Viaggiare con un bambino piccolo è un grande puzzle

Viaggiare con bimbi piccoli è complicato, tutto diventa un pezzo piccolissimo di un grande puzzle e le difficoltà sono tante e tutte diverse tra loro. Ma vi assicuro che viaggiare con i bimbi piccoli si può, e si deve. È arricchimento per loro, e per noi. Ti rende felice.

E spero con questa rubrica di poter rispondere a tante domande di genitori come noi.

 

Vita da mamma in viaggio – Rubrica a cura di Francesca Carlesi