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Category Archives: Marche con i bambini

bambini al museo del balì

La Marche sono una regione piccola, ma ricchissima di musei. Ma quali sono quelli a misura di  bambini e ragazzi? I nostri due preferiti sono il museo tattile Omero ad Ancona e il museo del Balì a Pesaro. Ma proviamo a fare una piccola guida di tutti i musei per bambini nelle Marche, provincia per provincia. E ti assicuro che quando ho iniziato non immaginavo fossero tanti!

bimbo sul terrazzo davanti al mare

Dopo la nostra esperienza a Pesaro, il consiglio che diamo a tutti è di trascorrerci almeno un weekend. Se vuoi fare una vacanza estiva al mare, ancora meglio! Ma si presta a essere visitata in tutte le stagioni. E dove si mangia con i bambini? Noi abbiamo provato diversi posti, amati anche dai local, tutti adatti alle famiglie.

pesaro con i bambini giro in bici

Siamo appena tornati da quattro giorni a Pesaro, la Capitale Italiana della Cultura 2024 e abbiamo fatto così tante cose belle con i bambini, che non so da dove iniziare il mio racconto! A Pesaro c’è il mare, sì, ma anche tantissimo altro: ci siamo spostati quasi sempre in bicicletta, siamo saliti sul Monte San Bartolo, abbiamo visitato e giocato nei Musei Civici, fatto letture speciali, mangiato di tutto, anche la famosa pizza Rossini. Natura, cultura, divertimento: Pesaro è perfetta per una vacanza con i bambini, in qualsiasi stagione.

Lago di fiastra

Oggi non vi porto in un borgo delle Marche, ma vi accompagno in una passeggiata sul  lago di Fiastra, un lago artificiale (il più grande delle Marche, con una capienza di oltre venti milioni di metri cubi di acqua)  nella provincia di Macerata. Il Lago di Fiastra è un parco naturale nelle Marche.

Il lago di Fiastra è un’ottima alternativa per una gita fuori porta in ogni periodo dell’anno. Il lago è ben organizzato dal punto di vista turistico per la presenza di apposite aree di sosta camper, campeggi, parcheggi tutt’intorno alle zone balneabili, una spiaggia attrezzata, punti di ristoro e un sentiero che è anche pista ciclabile.

Lago di Fiastra

Il Lago di Fiastra e il parco nazionale dei Monti Sibillini

Il lago, i cui lavori sono iniziati nel 1955 allo scopo di fornire energia elettrica nella Vallata del Fiastrone,  è  all’interno del parco nazionale dei Monti Sibillini, a 685 metri, ed è alimentato dalle acque del fiume Fiastrone e piccoli affluenti minori che creano angoli suggestivi.

Lo sbarramento si trova a circa 3 chilometri dalla frazione di San Lorenzo al Lago, paese che sorge sulle rive del lago ed ebbe origine dopo che l’invaso venne completamente riempito. Il suo nome, San Lorenzo, deriva da un piccolo paese che si trovava sul fondo della valle chiamato San Lorenzo al Fiume e che, insieme ad altri piccoli nuclei abitativi, venne per sempre sommerso dalle acque.

Le acque del Lago di Fiastra sono particolarmente limpide e non inquinate. Le rive sul lato sinistro della diga sono molto ripide, mentre il lato destro è costeggiato da una pista ciclabile da cui si può facilmente accedere al lago.

Il Lago di Fiastra e le Lame Rosse

Vicino al lago, proseguendo una stradina sterrata che inizia dalla diga del lago, si può procedere alle Lame Rosse, (formazioni a forma di pinnacoli e torri costituite da ghiaia tenuta insieme da argilla e limi, formatesi grazie all’erosione di agenti atmosferici), uno dei luoghi più conosciuti e affascinanti dei Monti Sibillini.

 

Il Triathlon dei Monti Sibillini

In questo incantevole scenario che è il Lago di Fiastra e che sono i Monti Sibillini si svolge ogni anno, tra il mese di giugno e quello di luglio, il Triathlon dei Monti Sibillini, una competizione sportiva a cui prendono parte centinaia di partecipanti provenienti da tutt’Italia in rappresentanza delle più forti ed importanti società italiane.

 

Il Lago di Fiastra: tenersi in forma camminando nella natura

lago di fiastra

 

I sentieri e i percorsi a piedi che si possono percorrere al lago di Fiastra e nei dintorni sono numerosi; i più caratteristici sono:

Sentiero natura a San Lorenzo al Lago: una camminata di circa 3 chilometri, che parte dalla spiaggia di San Lorenzo al Lago dove ha inizio un sentiero per tutti e che permette di ammirare splendidi panorami e di raggiungere tranquille insenature a ridosso del lago.

Lame Rosse: un percorso lungo 7 chilometri, con un dislivello di 200 metri. Ricordatevi di portare con voi l’acqua visto che non c’è possibilità di fare rifornimento durante il tragitto.

Gole del Fiastrone: a seguito di un’ordinanza del Comune di Fiastra relativa al terremoto del 24 agosto 2016, per ragioni di sicurezza, vige il divieto di accesso alle Gole del Fiastrone senza una guida turistica naturalistica abilitata. Il divieto di accesso è stato esteso anche in caso di allerta meteo e a tutti i minori di 14 anni.

Valle di Rio Sacro (Acquacanina): un percorso su mulattiera che costeggia il torrente Rio Sacro.

  

Vivere il Lago di Fiastra tra relax e divertimento

Chi dice che il lago è noioso e solo per persone anziane? Non credete alle persone che dicono queste cose, perché NON E’ VERO!

Se voi volete rilassarvi potete tranquillamente farlo, godendovi dei tour in barca, prendendo il sole in spiaggia, facendo una nuotata nel lago e facendo un po’ di moto con le E-bike.

Foto Lagodifiastra.it

Ma se volete divertirvi, avete l’imbarazzo della scelta…continuate a leggere!

Parco Avventura, costituito da diversi percorsi sopra gli alberi realizzati con corde e funi e da una teleferica che attraversa il lago. Un’attività è adatta a tutti, anche ai bambini (purché raggiungano l’altezza minima di 140 centimetri), che dura circa un’ora.

Tiro con l’arco, adatto a grandi e piccoli.

tiro con l'arco
Foto Lagodifiastra.it

Tour in barca, un’attività adatta a famiglie, anche con bambini di tutte le età. Le barche sono dotate di motore elettrico e pannello solare.

Parapendio in tandem, da praticare insieme ad un istruttore; un’attività adatta a bambini maggiori di sette anni e adulti. Tutta l’esperienza ha la durata di 1 ora, circa 15 minuti di volo, realizzazione di video durante tutta la durata del volo.

Con la neve: Escursionismo, Trekking in Tenda, Sci di Fondo, Snowboard, Ciaspolate, Nordic Walking, Mountain Bike, Arrampicata & Alpinismo, Orienteering,

Pesca: è possibile praticare la pesca sportiva tutto l’anno, con il possesso del patentino da pesca provinciale e previo pagamento della tassa annuale. Nel lago sono presenti diverse specie di pesci: trote, barbi e tinche, scardole, alborelle, triotti, persici reali, cavedani, carpe. E’ possibile praticare il Carp Fishing notturno (muniti di licenza di pesca) con la tua tenda, scegliendo tra 39 piazzole intorno al lago. Dal 1° al 30 giugno non è possibile praticare il carp fishing, in quanto periodo di riproduzione. Il pesce va rilasciato immediatamente dopo la cattura.

[Tutte le attività sopra elencate sono usufruibili previa prenotazione].

Fiastra tra arte e monumenti

MArche lago

Anche Fiastra custodisce pezzi della sua storia, alcuni purtroppo colpiti dal terremoto del 2016 e resi quindi inagibili. Già lungo la strada che conduce al paese, si possono osservare vecchie case in parte demolite dal terremoto: uno spettacolo triste e affascinante allo stesso tempo.

Un’alternanza di case abbandonate, case ancora abitate perché non toccate dal terremoto (anche se distanti pochi metri da quelle crollate) e container. Si, tanti container che ospitano anche negozi, l’ufficio postale, la Chiesa. Perché la ricostruzione è possibile, ma lunga; perché gli abitanti non mollano e vogliono tornare alla normalità.

 

Ma vediamo insieme il patrimonio presente a Fiastra:

 

RUDERI CASTELLO VARANO: quanto resta di un fortino fatto edificare dai Da Varano di Camerino nel XIV secolo in località Vallecanto; all’interno si trova anche la chiesetta di Santa Margherita, dove sono custoditi due affreschi di Girolamo di Giovanni.

 

PALAZZO LAZZARINI: risalente al XIII secolo, fa da sfondo alla piazza del Comune; all’interno del palazzo sono attualmente ospitati la Biblioteca comunale e la Pinacoteca civica.

 

ABBAZIA DI SAN PAOLO APOSTOLO: costruita in stile Romanico a tre navate; all’interno conservata una tela del Baciccia raffigurante la conversione di San Paolo.

 

GROTTA DEI FRATI: si trova sulla sponda sinistra del Fiastrone, oltre la diga e servì da rifugio ai Clareni, frati penitenti.

 

SANTUARIO DEL BEATO UGOLINO: l’unico agibile dopo il terremoto del 2016.

L’attuale Chiesa del B. Ugolino, insieme alla canonica e alla casa colonica, non è che il residuo di un antico monastero benedettino.

 

SAN LORENZO AL LAGO: conserva affreschi romanici che possono essere classificati come le più antiche decorazioni murali delle Marche.

 

CASTELLO DEI MEGALOTTI: aveva solide mura perimetrali, rafforzate da sette torri nelle quali la popolazioni della valle trovavano rifugio durante le invasioni.

 

CHIESA DELLA MADONNA DEL VALLONE: si erge, immerso nel verde di un fossato, il Santuario della Madonna del Vallone, che iniziò a funzionare nel 1747.

 

ABBAZIA DI SANTA MARIA DI RIO SACRO: abbazia in stile romanico fondata dai Benedettini intorno all’anno Mille, con il nome di Santa Maria de Merigu; diventò la loro sede conventuale dal 1500 circa.

 

Eccoci qui, dopo aver visitato insieme quattro meravigliosi Borghi e un bellissimo Lago, io vi saluto momentaneamente, perché finalmente tornerò in vacanza nelle mie adorate Marche.

Ma tranquilli, non vi libererete tanto facilmente di me, perché come dice il motto di Viaggiapiccoli “esiste sempre un viaggio giusto” e di sicuro anche quest’anno le Marche avranno qualcosa di nuovo da raccontarmi…ed io non vedo l’ora di condividere tutto con voi!

 

Alla prossima meta Amici.

Federica – Sossupermamma

 

 

 

Mi chiamo Federica sono nata a luglio del 1982, sono sposata dal 2010 con Stefano, sono mamma di 3 nani – nomignolo con cui chiamo sempre i miei bambini – Luca, Elena ed Alessandro. Loro sono la mia gioia e a volte anche la mia disperazione, ma nonostante tutto sono la mia vita e sono felicissima della mia splendida famiglia! Dopo la nascita del terzo figlio mi sono ritrovata disoccupata e quindi mamma a tempo pieno…ma di sicuro una mamma di lavoro da fare ne ha sempre, tra figli, marito e casa…e magari cercando di trovare anche un po’ di tempo per se stessa!Poi mi è balenata in mente un’idea: creare un Blog per condividere con tutte le altre mamme e, perché no, anche con i papà, i dubbi, i problemi o semplicemente le curiosità che nascono durante la vita quotidiana di una famiglia.

E così è nato il mio Blog Sossupermamma dove parlo anche di tutto quello che facciamo, vacanze comprese…e qui sul Blog di ViaggiaPiccoli voglio parlarvi di una regione che ADORO: le Marche!

 

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Ripatransone: il Belvedere del Piceno

La festa delle streghe e dei folletti a Montalto

L’ombelico del Piceno: Cossignano

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Ripatransone marche

Continua il nostro giro nelle Marche, oggi vi parlo di Ripatransone, un comune italiano della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche, situato su un alto colle (494 metri sul livello del mare) a breve distanza dal mare Adriatico (poco più di dieci chilometri). Ripatransone e il suo percorso storico-artistico-civico-religioso

Pronti, partenza, via! Iniziamo a scoprire insieme cosa c’è da vedere a Ripatransone, percorrendo virtualmente le vie della città.

Ripatransone e il suo percorso storico-artistico-civico-religioso

Essendo una cittadina di origine medievale, all’ingresso del paese troviamo gli antichi resti delle mura e delle torri di guardia che, se le accostiamo al bellissimo panorama che si può gustare da lassù, dà subito la sensazione di star per entrare in un’altra epoca facendo salire le aspettative del visitatore [che tra l’altro non verranno tradite].

Gran parte dei palazzi signorili che troviamo in Corso Vittorio Emanuele, che taglia longitudinalmente l’abitato, risalgono quasi tutti al XIV e al XVIII secolo. Le strade del centro sono tutte pavimentate in sassi dando ancor di più al paese un tocco di antico.

Ripatransone

Ripatransone e le sue chiese

Il Duomo è la principale Chiesa cittadina di Ripatransone, dedicato a San Gregorio Magno e Santa Margherita. Il Duomo è anche basilica minore nonché triplice santuario in quanto contenente la cappella della Madonna di San Giovanni e la cripta della Misericordia e Morte, (dove da alcuni anni è stata collocata in una piccola abside un’artistica istallazione in ceramica rappresentante il Giudizio Universale), considerate come templi a sé stanti.

La Chiesa Comunale di San Rocco, edificata tra il 1528 e il 1530 su disegno dell’architetto ripano Giovanni Vegeti, per voto della città per la liberazione da peste e locuste.

La Chiesa di San Pastore fu innalzata probabilmente nel 1245 e ristrutturata completamente nel XVIII secolo, quando fu realizzato il soffitto in lacunari dipinti con l’immagine centrale della Madonna e Santa Caterina. Sulla controfacciata si possono osservare affreschi del ‘300 riferiti al Maestro d’Offida e ai suoi seguaci.

La Chiesa dell’Immacolata Concezione, detta di San Filippo Neri, realizzata a croce latina e ad unica navata, al suo interno presenta una ricca decorazione architettonica in ori e stucchi, opera del milanese Mastro Tobia e del perugino Lorenzo Vibi.

Ripatransone e i musei

Il Polo Museale di Palazzo Bonomi Gera (purtroppo ancora interamente chiuso a causa del terremoto del 2016) ospita diverse collezioni. Il percorso della pinacoteca si snoda a partire dal piano terra con la Sala degli Affreschi per proseguire con la Galleria dei Ritratti nel vano dello scalone che collega al piano nobile; la Sala Crivelli dedicata al grande pittore veneto marchigiano Vittore Crivelli; nella Sala Coghetti sono esposti i bozzetti di Francesco Coghetti che elaborò un linguaggio pittorico eclettico; nel Salone delle Feste, il cuore architettonico del palazzo, è esposta la collezione di ceramiche che offre agli occhi dei visitatori un’interessante raccolta delle ceramiche Castelli.

Il Museo del Risorgimento “Luigi Mercantini” che ha preso avvio grazie alla donazione fatta alla comunità di Ripatransone dall’onorevole Alceo Speranza che dedicò quarant’anni della propria vita alla valorizzazione del poeta.

La Raccolta storico-etnografica è esposta in buona parte nelle teche originarie ed è costituita da circa settecento pezzi.

La Gipsoteca Gera è dedicata a Uno Gera, donatore del palazzo e di numerosi pezzi dell’attuale pinacoteca; nella sala sono esposte le opere da lui realizzate.

Il Museo della Civiltà Contadina ed Artigiana, sorto il 21 aprile del 1990 e allestito presso la cripta della quattrocentesca chiesa di San Filippo, si articola in tredici sezioni: lavorazione dell’uva, pesi e misure, terraglie, lavoro nei campi, tessitura, ambienti di una casa colonica, aula scolastica, bottega del fabbro, bottega del calzolaio, bottega del falegname. Al centro della cripta sono collocati due carri marchigiani, uno romagnolo ed una treggia (un carro agricolo senza ruote, simile ad una slitta) costruita circa venti anni fa sul modello di quelle esistenti nei primi anni del Novecento.

Ripatransone

Il teatro comunale, le piazze e i palazzi

Il Teatro Comunale Luigi Mercantini, i cui la lavori furono incaricati dal Comune all’architetto ticinese Pietro Maggi nel 1790. Nel 1894 il teatro viene intitolato al poeta risorgimentale, nativo di Ripatransone, Luigi Mercantini. La sala teatrale occupa l’intero primo e secondo piano del Palazzo del Podestà. Le due ali laterali furono realizzate alla fine del XIX secolo dall’ingegner Dasti.

La Piazza XX Settembre ospita l’antico Palazzo del Podestà completato nel 1307, ed il nuovo palazzo municipale che risale al XIII secolo.

Dopo il palazzo del Podestà si entra nella piazza più grande della città, intitolata a Donna Bianca De Tharolis, (eroina ripana che nel XVI secolo, mentre per pavidità gli uomini erano intenti alle strategie, radunò un drappello di amiche e liberò il paese dall’assedio spagnolo), con al centro il monumento dei Caduti, costruito nel 1931 e con ai piedi un cannone cecoslovacco risalente al 1916 [punto di ritrovo di tutti i bambini, ovviamente anche dei miei tre!].

Paese che vai…piatto tipico che trovi!

Anche a Ripatransone riuscirete a mettere su qualche chilo grazie alle prelibatezze che non potrete evitare di assaggiare.

Il Ciavarro, una minestra preparata con fagioli cannellini, fagioli borlotti, lenticchie, ceci, grano, orzo, piselli, fave, cicerchia, cotenne di maiale, pancetta affumicata, pomodori, pane casereccio, pecorino, aglio, cipolla, alloro, rosmarino, olio d’oliva, sale e pepe.

I Taccù, una sorta di tagliolini piuttosto grossi impastati senza uova, ma solo con acqua e farina che possono essere cucinati in vari modi: in brodo con un soffritto di cipolla e pancetta, oppure asciutti e conditi con sugo di pomodoro.

 

Il Puzzle Gastronomico

Tantissimi stands gastronomici, posizionati lungo le vie del centro storico, con tantissime specialità culinarie, il tutto accompagnato dai vini delle cantine di Ripatransone, che gratificano ed esaltano le antiche ricette ed i pregiati sapori della cucina locale.

Dal 13 al 15 agosto, a partire dalle ore 19, da Piazza Marconi a Piazza De Tharolis, come di regola, ognuno proporrà una specialità, permettendo ai partecipanti di poter scegliere tra una vasta gamma di piatti, dagli antipasti al dolce finale, dalle bevande agli stuzzichini di ogni genere.

Insomma una vera e propria scorpacciata di prelibatezze da gustare tra le vie del centro storico con in sfondo le meraviglie di cui vi ho parlato qualche riga

Ripatransone: lo stemma comunale

E’ uno dei centri più antichi del Piceno e già nel 1205 era libero comune. Nel 1571 aveva raggiunto tanto splendore che Papa Pio V la elevò al grado di città e di diocesi. Lo stemma comunale è rappresentato da uno scudo sul quale è raffigurato un leone in argento che sorregge un giglio dorato e si vedono anche cinque colli verdi. Il gonfalone civico è un drappo rosso di forma rettangolare che si conclude in tre bande: le due laterali riproducono due gigli dorati, mentre quella centrale mostra una fiamma in argento. In mezzo si può osservare lo scudo comunale, sul quale si trova una corona con sedici foglie di acanto, che Maria Maddalena regge insieme con San Rocco, che è compatrono.Ripatransone

Ripatransone, città d’arte

Ripatransone è una città d’arte con numerose strutture museali, vive di turismo, di mobilifici e d’agricoltura, che sta emergendo nella produzione dell’olio e del vino. È detta Belvedere del Piceno per l’ampia visione panoramica che offre.

Nei quartieri più popolari si trovano numerose viuzze e vicoli, tra i quali quello che vanta il guinness del più stretto d’Italia: solo 43 centimetri (e in alcuni punti arriva addirittura a 38 centimetri).

Il 19 luglio 2002 è stata conferita al Comune di Ripatransone la Bandiera Arancione, il prestigioso riconoscimento Touring che certifica la qualità turistico-ambientale dell’entroterra, premio che viene assegnato ai comuni che dimostrano di saper conservare, valorizzare e promuovere le proprie risorse turistiche senza compromettere l’ambiente, il paesaggio e le esigenze delle comunità ospitanti.

Ripatransone, un rifugio per le celebrità

Concludo questo mio viaggio a Ripatransone raccontandovi una curiosità: lo sapete che nel 2007 l’ex campione olimpico Juri Chechi ha aperto un agriturismo proprio in una delle contrade di Ripatransone?!

Se siete fortunati lo potete incontrare mentre camminate per le vie del paese, proprio come è capitato più di una volta a noi durante questi anni.

Alla prossima meta Amici!

 

 

Mi chiamo Federica sono nata a luglio del 1982, sono sposata dal 2010 con Stefano, sono mamma di 3 nani – nomignolo con cui chiamo sempre i miei bambini – Luca, Elena ed Alessandro. Loro sono la mia gioia e a volte anche la mia disperazione, ma nonostante tutto sono la mia vita e sono felicissima della mia splendida famiglia! Dopo la nascita del terzo figlio mi sono ritrovata disoccupata e quindi mamma a tempo pieno…ma di sicuro una mamma di lavoro da fare ne ha sempre, tra figli, marito e casa…e magari cercando di trovare anche un po’ di tempo per se stessa!Poi mi è balenata in mente un’idea: creare un Blog per condividere con tutte le altre mamme e, perché no, anche con i papà, i dubbi, i problemi o semplicemente le curiosità che nascono durante la vita quotidiana di una famiglia.

E così è nato il mio Blog Sossupermamma dove parlo anche di tutto quello che facciamo, vacanze comprese…e qui sul Blog di ViaggiaPiccoli voglio parlarvi di una regione che ADORO: le Marche!

 

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La festa delle streghe e dei folletti a Montalto

L’ombelico del Piceno: Cossignano

Fermo e la Cavalcata dell’Assunta

 

 

La foto di copertina è della pagina facebook della ProLoco di Ripatransone

la festa delle streghe a Montalto MArche

Agosto ormai è vicino e il nostro viaggio nelle Marche, con la guida di Federica, dopo la  Fermo e la Cavalcata dell’Assunta e l’ombelico del Piceno: Cossignano, ci porta in mondi lontani e misteriosi con la Festa delle Streghe e dei Folletti a Montalto Marche.

 

Mi chiamo Federica sono nata a luglio del 1982, sono sposata dal 2010 con Stefano, sono mamma di 3 nani – nomignolo con cui chiamo sempre i miei bambini – Luca, Elena ed Alessandro. Loro sono la mia gioia e a volte anche la mia disperazione, ma nonostante tutto sono la mia vita e sono felicissima della mia splendida famiglia! Dopo la nascita del terzo figlio mi sono ritrovata disoccupata e quindi mamma a tempo pieno…ma di sicuro una mamma di lavoro da fare ne ha sempre, tra figli, marito e casa…e magari cercando di trovare anche un po’ di tempo per se stessa!Poi mi è balenata in mente un’idea: creare un Blog per condividere con tutte le altre mamme e, perché no, anche con i papà, i dubbi, i problemi o semplicemente le curiosità che nascono durante la vita quotidiana di una famiglia.

E così è nato il mio Blog Sossupermamma dove parlo anche di tutto quello che facciamo, vacanze comprese…e qui sul Blog di ViaggiaPiccoli voglio parlarvi di una regione che ADORO: le Marche!

La Festa delle Streghe e dei Folletti a Montalto Marche: la leggenda

C’era una volta un Paese Incantato, posto sopra una verde collina, poco lontano dal mare cristallino e dai monti misteriosi. I personaggi delle fiabe più belle chiesero a Madre Natura il privilegio di poter vivere una notte di favola in quel luogo magico, tra i bambini, per regalare a tutti un sorriso e tanta allegria. Ma le streghe, invidiose, decisero di far loro dispetto partecipando alla meravigliosa festa che si stava preparando. Così nella notte del 14 agosto, con le loro scope volanti raggiunsero la dolce collina di Montalto e s’infilaron tra le antiche mura piene di suoni e fantastiche creature, senza però riuscire a spegnere il sorriso dei bambini che giocarono felici fino a Mezzanotte.”

Foto Facebook @Streghefolletti

Queste sono le parole che vi accoglieranno davanti alla porta d’ingresso del paese di Montalto Marche se parteciperete alla meravigliosa Festa delle Streghe e dei Folletti, un evento dedicato all’infanzia, ma che affascina anche gli adulti.

Montalto Marche: vicoli, ragnatele e fantasmi

Montalto Marche streghe

Provate ad immaginare un piccolo centro storico arroccato sulla cima della collina, tra antiche mura, edifici in mattoni e pietra e gli stretti vicoli percorribili a piedi…luogo ideale per folletti, streghe e personaggi delle fiabe! Vicoli addobbati con pipistrelli, ragnatele, ragni e fantasmi svolazzanti in un chiaro-scuro nel quale si nascondono streghe e stregoni; le meravigliose scenografie delle fiabe che si ergono tra luci colorate e come sfondo palazzi storici a creare un’atmosfera d’altri tempi.

Montalto Marche, il paese per una notte si trasforma

Le fiabe sono più di venticinque e i figuranti sono ragazzi e ragazze del territorio che per una notte si trasformano in Biancaneve, Cenerentola, Peter Pan, la Bella Addormentata, Mary Poppins, Elsa, Fate, Streghe, Folletti e tanti altri. Giocano con i piccoli ospiti dal pomeriggio fino a notte inoltrata, cercando di creare un clima magico assecondando ogni piccolo desiderio e regalando premi.

Un gruppo di ragazzi di Montalto dà vita a musical fiabeschi inediti, divertendosi e facendo sognare grandi e piccoli: la COMPAGNIA DEI FOLLI FOLLETTI.

Il Paese si trasforma in un turbinio di suoni, personaggi, colori, luci e i bambini si tuffano nelle fiabe diventate realtà giocando e sognando ad occhi aperti.

Montalto Marche

Animazione in piazza con laboratori didattici e stand gastronomici per mangiare in attesa del Sabba realizzato dal corpo di ballo Montaltese che, con musiche e ritmi sfrenati, introdurrà la grande Strega, la stessa che, a mezzanotte del 14, sarà condotta in corteo al rogo!

Quella di questo anno 2019 sarà la 28ma edizione e, a differenza degli anni precedenti, avrà una giornata in più: durerà dall’11 al 14 agosto (con inizio alle ore 17.00 fino alle ore 23.30, mentre il giorno 14 con termine alle ore 00.30 dopo il falò).

L’ingresso alla Festa è gratuito, mentre per i bambini che vogliono partecipare al percorso dei giochi a tema (allestito anch’esso lungo le vie del paese e con vincita di piccoli gadget) è prevista una quota di partecipazione di 15,00 €.

 

Cos’altro si può vedere a Montalto Marche?

Il Comune di Montalto delle Marche è sito nella fascia collinare che va dalla costa Adriatica alla Catena dei Sibillini, ad una distanza percorribile in venti minuti, sia dal mare che dalla montagna.

Montalto ha conservato due porte di ingresso al paese; è possibile visitare il duomo del paese, ovvero la Concattedrale di Santa Maria Assunta; il convento di Sant’Agostino, la cui chiesa è stata restaurata nel 1974-1975, mentre le strutture architettoniche del convento sono purtroppo ridotte a pochissimi resti; il Palazzo Sacconi, composto da quattro piani, edificato da maestranze locali tra il Seicento e il Settecento, che deve la sua denominazione ai conti Sacconi, provenienti da Porchia (una frazione di Montalto) dove si stabilirono già nei primi anni del XVIII secolo; il Castello della Rocca, l’antica sede municipale, un complesso architettonico di notevole dimensione e di indubbio pregio, costituito da un lato dalla Chiesa di San Pietro, dall’altro dalla Porta Marina e al centro dal Palazzo Paradisi.

Il Palazzo Pasqualini, che si sviluppa su tre piani fuori terra e su livelli di cantine sotto il piano della piazzola antistante; articolato in due corpi di fabbrica collegati da un piccolo ponte con volta, attraverso il quale si accede al centro storico del paese; all’ingresso del ponte è riportato l’anno 1780, data della realizzazione della struttura.

La Chiesa di Santa Maria in Viminatu, edificata nei primi decenni del 1300 in stile romanico, così denominata perché sorgeva su un campo di vimini.

La Chiesa di Santa Lucia, che si trova nella frazione Porchia di Montalto delle Marche: edificata nella seconda parte del cinquecento, presenta una torre campanaria del XV-XVI secolo, nota per la sua pendenza. I frammenti degli affreschi che un tempo decoravano la cella della torre, oggi sono esposti nella Pinacoteca Civica. All’interno della Chiesa si può ammirare, sull’altare maggiore, la tela raffigurante la Madonna con Bambino e San Giovanni Battista, San Sebastiano, Santa Caterina di Alessandria e Santa Lucia. Nella cripta sono presenti un affresco del 1515 di Giacomo Confini, una tavola del Pagani e una Natività del XV secolo. 

La chiesa montaltese, che è un vero e proprio Santuario, della Madonna delle Grazie (detta popolarmente Madonna Tonna, cioè tonda) sorge in collina nella frazione di Patrignone.

Un tempo, all’incrocio delle strade, vi era una piccola edicola, eretta dai fedeli della zona scampati alla peste. L’edificio attuale è a pianta ottagonale (da qui il toponimo “Tonna”) con l’antistante portico.

La Chiesa dell’Annunziata, costruita su un poggio naturale lungo la strada che collega Montalto alla valle sottostante e da una scalinata in cotto che conduce dal piano stradale al livello della Chiesa.

Il Palazzo del Governatore dello Stato di Montalto (ora Municipio) con all’interno: il Museo delle carceri, dove sono presenti graffiti e disegni dei reclusi sulle pareti delle celle e al cui interno è installato un impianto fonico con cui si raccontano le storie autentiche  dei carcerati  drammatizzate da una compagnia teatrale; il Museo Etnografico “L’Acqua, la Terra, la Tela”; il Museo Archeologico.

Purtroppo il Municipio e i Musei sono ancora inagibili a causa del terremoto del 2016.

Il Mulino nella Valle dell’Aso, conosciuto anche come Zecca di Sisto V, risalente al XIV secolo, in pietra non squadrata e disposto su tre livelli: il primo destinato alla macinazione, come testimoniano le macine tuttora esistenti; il secondo, oggi in pessimo stato di conservazione; il terzo, anticamente destinato al cammino di ronda, poi coperto, forse nel XVII secolo. Attualmente il mulino è in fase di restauro e recupero funzionale ad opera del Comune.

 

Montalto, la Casserata e i suoi piatti tipici

Da ormai nove anni, a metà Luglio (venerdì 12 e sabato 13) viene organizzata la “Casserata, una Sagra del Cassero”, evento enogastronomico organizzato dai ragazzi dell’Associazione Giovanile MyClan per le vie e per le piazze della parte più arroccata del centro storico di Montalto (chiamata appunto Cassero). Gli stand, presenti tutto intorno alla Piazza Giacomo Leopardi, offrono i piatti della tradizione culinaria montaltese: i taccù (tipica pasta fresca di acqua e farina) con sugo bianco di carne, le Ova in trippa e le Palle di Sisto V, gustosi spiedini di arista di maiale avvolti da una lingua di pancetta croccante e cuore di formaggio filante. E ovviamente non possono mancare gli arrosticini, la carne alla brace, le olive fritte e il fregando (un gustoso piatto di verdure tipico della regione Marche), il tutto accompagnato da vini provenienti dalle cantine della zona.

Bene, siamo arrivati alla fine della presentazione della terza città della Marche, ma tranquilli, perché il viaggio prosegue!

Sono certa di avervi conquistati almeno un pochino con la descrizione della Festa delle Streghe e dei Folletti, anche se non avete bimbi piccoli da portare: vi garantisco che è bellissima e se avete bambini state certi che rimarranno affascinati.

 

Alla prossima meta Amici.

Continua il viaggio di Federica nelle Marche, dopo la tappa a Fermo e la Cavalcata dell’Assunta questa settimana Sossupermamma ci porta in un paesino unico: l’ombelico del Piceno:Cossignano.

 

Mi chiamo Federica sono nata a luglio del 1982, sono sposata dal 2010 con Stefano, sono mamma di 3 nani – nomignolo con cui chiamo sempre i miei bambini – Luca, Elena ed Alessandro. Loro sono la mia gioia e a volte anche la mia disperazione, ma nonostante tutto sono la mia vita e sono felicissima della mia splendida famiglia! Dopo la nascita del terzo figlio mi sono ritrovata disoccupata e quindi mamma a tempo pieno…ma di sicuro una mamma di lavoro da fare ne ha sempre, tra figli, marito e casa…e magari cercando di trovare anche un po’ di tempo per se stessa!Poi mi è balenata in mente un’idea: creare un Blog per condividere con tutte le altre mamme e, perché no, anche con i papà, i dubbi, i problemi o semplicemente le curiosità che nascono durante la vita quotidiana di una famiglia.

E così è nato il mio Blog Sossupermamma dove parlo anche di tutto quello che facciamo, vacanze comprese…e qui sul Blog di ViaggiaPiccoli voglio parlarvi di una regione che ADORO: le Marche!

L’ombelico del Piceno: Cossignano

Coassignano
Foto Pagina Facebbok Cossignano Insieme @cossignanoap

Cossignano, definito l’ombelico del Piceno, è un paesino di circa 15 chilometri, che si trova fra le sorgenti del torrente Menocchia e del fiume Tesino e che conta poco più di mille abitanti.

Il suo centro storico, viste le dimensioni, potrebbe addirittura essere contenuto in un campo di calcio: misura 180 metri per 90 metri, di forma ovoidale, delimitato dalla cinta muraria, sito a 400 metri sopra il livello del mare.

Il termine “Ombellico del Piceno” è dovuto alla sua posizione morfologica sita a metà del percorso che separa la città di Ancona da Atri (i due estremi del territorio del Piceno che abbraccia le intere Marche e la parte più settentrionale dell’Abruzzo), così come nella realtà anatomica del corpo umano l’ombelico è il punto equidistante dalle estremità delle membra.

Cossignano è costituito da colline più o meno dolci, ricoperte da un alternarsi di ulivi e dai caratteristici calanchi (profondi solchi nel terreno prodotti dall’erosione dei terreni argillosi lungo i fianchi delle colline), dove all’orizzonte si scorgono il profilo dei Monti Sibillini e del monte Vettore.

I vicoli di Cossignano

Cossignano
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Al di là delle bellezze artistiche, una delle attività più piacevoli da svolgere a Cossignano  è quella di intrufolarsi nelle vicoli che si inseriscono tra le mura medievali in pietra, scoprendo così le cosiddette “porte del morto“: finte porte, ex varchi che venivano aperti (e dopo murati di nuovo) solo per far passare la bara dei defunti.

Cossignano un paese in Festa, tra sagre e medioevo

Andare in vacanza nelle Marche durante il mese di agosto vuol dire trovarsi in mezzo a mille feste e sagre, tanto da non sapere più quale scegliere (rassegnatevi e dite ciao alla dieta, perché sarebbe un sacrilegio rinunciare ad assaggiare le specialità e i patti tipici!).

A Cossignano potete partecipare a:

  • La Sagra del fritto misto all’ascolana, che si svolge tra la fine di luglio e l’inizio di agosto in Piazza Europa, con un menù composto da un primo piatto di mezze maniche che precede il fritto misto all’ascolana, dove non può di certo mancare l’oliva ripiena di carne e il celebre cremino. Il tutto servito insieme con cipolle, funghi, zucchine, tagli di tacchino fritto e accompagnato da vini di produzione delle aziende locali, da vitigni rigorosamente autoctoni (vini DOCG, DOC e IGT). E ha fine pasto vuoi non assaggiare i biscotti secchi prodotti dai forni locali?!
  • Il Cossignano Medioevo Festival, sempre tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, per rivivere, tra storia e leggenda, la magia di quell’età di mezzo che ancora oggi attrae i nostri sensi, con la forza dei suoi contrasti.
  • La Sagra del Cinghiale, il 12-13-15 agosto, in onore di Santa Maria Assunta, patrona della parrocchia: stand gastronomici e cinghiale preparato grazie all’aiuto di tutti i collaboratori della parrocchia.

Cossignano, una città a misura d’uomo

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Foto Pagina Facebbok Cossignano Insieme @cossignanoap

Nel 2005 ha ottenuto la certificazione del Sistema di gestione ambientale conforme alla norma ISO 14001:2004, uno strumento che permette di verificare l’espletamento dei servizi essenziali in relazione al loro impatto ambientale.

Nel 2007 ha ottenuto la Bandiera Verde Agricoltura, premio assegnato al Comune per gli investimenti effettuati a sostegno dell’agricoltura, delle tipicità locali, della salvaguardia e valorizzazione del territorio anche a fini turistici, storici e culturali.

Cossignano, comune amico del turismo itinerante

Nel 2011, a seguito dell’inaugurazione della nuova area di sosta camper, il Comune ha formalmente aderito al progetto Comune Amico del Turismo Itinerante rendendo disponibili spazi attrezzati per il turismo “en plein air”, a diretto contatto con la natura: sei piazzole in tutto, ubicate in prossimità del centro abitato, in un’area tranquilla, immersa nel verde che ha come irripetibile sfondo il castello medievale.

Cossignano, un paese verde

Nel 2012 Cossignano è stato segnalata al premio La Città per il Verde. Il riconoscimento è stato conferito al Comune per la realizzazione di nuovi spazi verdi come il “Parco da Sole”, ai piedi della cinta muraria versante sud, ed il “Belvedere di Ponente”, adiacente il piazzale Europa.

Ma cosa c’è da veere a Cossignano?

La Chiesa dell’Annunziata, la cui parte più antica risale al 1265, anno in cui il cappellano della chiesa di San Paolo, situata fuori dalle mura della città, ottenne da Rainaldo vescovo di Ascoli, di trasportare la sua pieve all’interno del castello ed ebbe dallo stesso vescovo la prima pietra della nuova chiesa. In seguito la chiesa fu concessa ai frati francescani del convento sul Colle, che la consacrarono all’Annunziata. Nel campaniletto a vela si può ammirare la campana più antica della chiesa, che porta la data 1456.

All’interno della Chiesadell’Annunziata

si trova anche l’organo commissionato al maestro ascolano Vincenzo Paci nel 1856, recentemente restaurato. L’affresco più antico, risalente al 1509, raffigura la Madonna col Bambino affiancata da Santi; mentre il dipinto di maggior pregio è la pala d’altare, dipinta a olio su tavola, raffigurante Sant’ Antonio Abate in trono, Sant’ Antonio da Padova e San Giobbe. Nel dicembre del 2012 alla chiesa è stato conferito il bollino di “Meraviglia Italiana” dal Forum Nazionale dei Giovani.

La Chiesa di Santa Maria Assunta, sorta nel 1792, dove è presente una teca in cui è conservato un prezioso reliquario contenente resti di moltissimi santi, un pezzo di croce molto antica, probabilmente medievale, ma che si dice provenire proprio dalla croce di Cristo. Oltre all’organo, acquistato nel 1803 e collocato nel coro, la chiesa conserva dipinti come: la Madonna del Rosario, l’Assunzione, San Giorgio che salva una fanciulla uccidendo il drago, l’Immacolata con i santi Pietro e Carlo Borromeo, la Madonna del Carmine con San Paolo e San Lorenzo, l’Addolorata con San Francesco di Paola e Sant’ Antonio da Padova.

Piazza Umberto

La piazza Umberto I, centro dell’abitato, è un classico esempio del sistema detto “a piazza unica” e ha conservato il ruolo di centro vitale tipico delle strutture urbane a castello. Troviamo la Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Ovest, il municipio con la torre civica a Nord, la casa Fassitelli a Est e il loggiato della casa Vinci (attuale casa canonica) a Sud.

Il Palazzo Comunale di Cossignano

Il palazzo comunale che contiene, tra l’altro, una preziosa camicia rossa appartenente a uno dei mille, il garibaldino Placido Malavolta. Include anche l’archivio storico del Comune, con un fondo pergamenaceo di documenti dei secoli XIV-XVI e una tela raffigurante San Giorgio sceso dal cavallo. La torre campanaria, ora incorporata nell’edificio, mostra a mezza altezza un’iscrizione con lo stemma del comune e la data 1586, l’anno in cui per volontà di Sisto V fu costituito il distretto amministrativo del Presidato, con capoluogo a Montalto, includente anche Cossignano.

Il Monumento ai Caduti nella Grande Guerra

Il Monumento ai Caduti nella Grande Guerra, inaugurato il 15 agosto del 1927, consiste in un bassorilievo bronzeo che raffigura un legionario romano che brandisce con la destra la spada e sostiene con la sinistra una Vittoria alata.

Cossignano e il terremoto del 2016

Cossignano

La notte del 24 agosto 2016 anche mio marito ed io siamo stati svegliati dalla forte scossa di terremoto che ha colpito le Marche (magnitudo 6.0 della scala Richter, alle 3:36 del mattino). Inizialmente non abbiamo capito cosa stesse succedendo: il letto che dondolava, il cigolio dell’armadio della stanza dei bambini…oddio è il terremoto!

Scattammo subito in piedi, io presi in braccio Alessandro (che aveva solo sei mesi ed era nel lettone con noi perché lo stavo allattando), mio marito Stefano corse a prendere in braccio Luca ed Elena e uscimmo subito di casa.

Per fortuna, a parte il grande spavento (mi viene ancora la pelle d’oca quando ripenso a quegli istanti interminabili), a Ripatransone dove eravamo noi non ci sono stati grossi danni. Ma siamo riusciti comunque a sentire tutte le successive scosse di assestamento e abbiamo trascorso gli ultimi giorni di vacanza dormendo con un occhio aperto e l’ansia di chi sa coscienziosamente cosa sarebbe potuto accadere.

Cossignano un paese che deve rivivere

Cossignano è stato uno dei primi paesi (in linea d’aria dalla costa) nei quali si è potuto subito constatare la potenza distruttiva di quel terremoto che ha segnato tutta la zona con maggior intensità avanzando entro l’entroterra proprio verso l’epicentro dell’accaduto: inagibile il palazzo Comunale e la palestra comunale. Parzialmente inagibile il civico cimitero e le mura castellane nord. Si stimano come danni agli edifici pubblici o opere pubbliche oltre quattro milioni di euro.

Passeggiare per le vie della città, (ci andiamo ogni anno e l’anno scorso avevamo un motivo in più per andarci visto che tutto il ricavato della sagra sarebbe servito a finanziare i lavori di ricostruzione della città), trovandola semi deserta, in parte transennata e con gli edifici per la maggior parte tutti circoscritti da travi e tiranti per la messa in sicurezza: è stato un colpo al cuore.

Nello stesso istante si potevano osservare due realtà opposte: la gioia e la voglia di ricominciare” sulla piazza dove si svolgeva la sagra piena di gente che ballava e che mangiava; “il silenzio ed i segni della distruzione del terremoto nel cuore del paese” interrotto qua e là dalle chiacchiere di qualche anziana signora che, nonostante la presenza di parti ancora pericolanti, non si è voluta allontanare dal paese e dalla sua casa.

Il prossimo agosto torneremo di sicuro a far visita a questo meraviglioso paese con la speranza di ritrovarlo vivo od almeno con i primi segni di ricostruzione a cancellare il brutto ricordo del terremoto del 2016.

 

Alla prossima meta Amici!

Federica – Sossupermamma

 

Si ringrazia Cossignano insieme (@cossignanoap), per la foto di copertina

Come sapete ci piace fare squadra e creare una rete di genitori in viaggio. Genitori viaggiatori più esperti che conducono e genitori meno esperti che fanno domande. Il nostro motto è “esiste sempre un viaggio giusto”, ma è anche vero che esistono tanti modi diversi di viaggiare. Ecco perché abbiamo tante rubriche e con questo Post iniziamo una nuova collaborazione con Federica, che ci porterà a spasso nelle Marche. Il viaggio di Federica inizia da Fermo e  la Cavalcata dell’Assunta. Un’ottima meta ad agosto, per i bambini e per chi ama le rievocazioni storiche.

 

Mi chiamo Federica sono nata a luglio del 1982, sono sposata dal 2010 con Stefano, sono mamma di 3 nani – nomignolo con cui chiamo sempre i miei bambini – Luca, Elena ed Alessandro. Loro sono la mia gioia e a volte anche la mia disperazione, ma nonostante tutto sono la mia vita e sono felicissima della mia splendida famiglia! Dopo la nascita del terzo figlio mi sono ritrovata disoccupata e quindi mamma a tempo pieno…ma di sicuro una mamma di lavoro da fare ne ha sempre, tra figli, marito e casa…e magari cercando di trovare anche un po’ di tempo per se stessa!Poi mi è balenata in mente un’idea: creare un Blog per condividere con tutte le altre mamme e, perché no, anche con i papà, i dubbi, i problemi o semplicemente le curiosità che nascono durante la vita quotidiana di una famiglia.

E così è nato il mio Blog Sossupermamma dove parlo anche di tutto quello che facciamo, vacanze comprese…e qui sul Blog di ViaggiaPiccoli voglio parlarvi di una regione che ADORO: le Marche!

 

 

Fermo, la Cavalcata di Maria Assunta, il 15 agosto

L’evento di maggior rilievo di Fermo è la Cavalcata di Maria Assunta, festività  celebrata il 15 agosto, periodo in cui si svolge il Palio che si corre dal 1982 si corre.

fermo cavalcata assunta

La Cavalcata dell’Assunta di Fermo è la rievocazione storica più antica d’Italia. In tardo Medioevo queste celebrazioni rappresentarono un mezzo per ribadire la supremazia della città sul territorio. Lo testimonia una pagina miniata del Messale De Firmonibus (risalente al 1436) a cui la rievocazione si ispira e che è riprodotta nel gonfalone della Cavalcata.

Ieri come oggi, la vittoria nella corsa dei cavalli assegna il Palio dell’Assunta. Nei giorni precedenti, la rivalità tra le dieci contrade di Fermo (Contrada Fiorenza, Contrada Campiglione, Contrada Molini Girala, Contrada Capodarco, Contrada Torre di Palme, Contrada Pila, Contrada San Bartolomeo, Contrada Castello, Contrada San Martino, Contrada Campolege) si esprime sia a tavola nelle Hostarie, sia nelle sfide dei giochi storici.

 

Precede il Palio del 15 agosto, la Tratta dei Bàrberi, il sorteggio con cui i cavalli sono abbinati alle contrade.

Praticamente ci si ritrova immersi in un’ambientazione quattrocentesca fastosa ed elegante che coinvolge tutta la città per settimane, tra cortei, accuratezza dei costumi e delle ambientazioni, esibizioni di gruppi folcloristici, appuntamenti gastronomici tipici, cerimonie alla presenza della autorità cittadine. Fino ad arrivare aLla spettacolare corsa di cavalli con la quale le Contrade si contendono il Palio, il drappo che ogni anno un artista di chiara fama dipinge rievocando la figliolanza della Città alla Vergine.

Paese che vai, usanza che trovi!

La città di Fermo

Fermo è città nobile e di antichissime origini, ricca d’arte e di cultura. Trenta secoli di storia sono racchiusi fra le mura millenarie della Città, tra ricordi ed echi di leggende non ancora sopite.

La città stessa, con il suo complesso architettonico, è una sorta di galleria d’arte sempre aperta giorno e notte, che svela pian piano la magia del suo passato all’interno dei musei.

Secondo me, è il luogo ideale per spezzare la classica vacanza al mare (considerate che dista solo sei chilometri dal mare Adriatico)

 

Fermo: il cuore della città è piazza del Popolo

Il cuore della città è la rinascimentale Piazza del Popolo, chiusa ai lati maggiori del rettangolo della sua forma da portici costruiti nel Cinquecento.

Qui si trova il cinquecentesco Palazzo dei Priori con la statua di Papa Sisto V in bronzo che spicca sulla facciata. Il palazzo, al secondo piano, ospita la Pinacoteca Civica allestita nel 1986, con opere di notevole prestigio come l’Adorazione dei Pastori, realizzata da Pietro Paolo Rubens e le storie di Santa Lucia di Jacobello del Fiore. L’allestimento, organizzato su cinque sale, permette di entrare nel vivo della storia della città e dei suoi capolavori.

Al primo piano del Palazzo dei Priori, invece, si trova la sezione Picena del Museo Archeologico,che fu realizzata nel 2000 in occasione dell’iniziativa “Piceni, popolo d’Europa”: una ricca panoramica di corredi funerari maschili e femminili che permettono di conoscere gli albori della storia della città.

Fermo,  il Palazzo degli Studi e la Sala del Mappamondo

Collegato dal una loggetta pensile con il Palazzo dei Priori, si trova il Palazzo degli Studi che ospita la Biblioteca Comunale, la più ricca delle Marche e tra le prime dieci in Italia. 

Il nucleo più antico della Biblioteca è conservato nella Sala del Mappamondo, meravigliosamente decorata in legno di noce, in cui sono conservati oltre sedicimila volumi perlopiù del XVI secolo, donati alla Città da Romolo Speziali medico fermano di fiducia della Regina Cristina di Svezia.

Qui vi è anche conservato il grande globo del XVIII secolo, un imponente mappamondo realizzato dal geografo Silvestro Amanzio Moroncelli nel 1713, che caratterizza la sala e stupisce per la sua accurata descrizione geografica ed artistica. La sala, fu commissionata dal cardinale fermano Decio Azzolino J. e realizzata nel 1688 dall’architetto Adamo Sacripante.

Fermo
Il polo Museale

Fermo, cosa c’è da vedere

Scendendo per Via degli Aceti si possono visitare le Cisterne Romane, un complesso architettonico composto di trenta grandi sale collegate tra loro, risalente al I secolo d.C. perfettamente conservato. La costruzione, estremamente innovativa per la tecnica, raccoglieva l’acqua piovana e sorgiva che, depurata, serviva a rifornire la Città e il suo navale (l’attuale riviera).

Fermo, Villa Vitali e i musei Scientifici

La magnifica Villa Vitali, costruita nella prima metà del XIX secolo dalla famiglia dei conti Vitali, che ospita al suo interno i Musei Scientifici:

  • il Museo polare Silvio Zavatti, unico in Italia a conservare reperti di popoli artici ed i cimeli delle esplorazioni condotte dal professor Silvio Zavatti nelle regioni polari;
  • il Museo ornitologico Tommaso Salvadori, collezione privata di uccelli imbalsamati tra cui specie attualmente in via di estinzione;
  • la Sala della meteorite, dove è conservato il meteorite “Fermo” esemplare caduto in città il 25 settembre 1996 e la collezione di apparecchi fotografici, donati al Comune di Fermo dall’Ambasciatore della Tanzania Alfredo Matacotta – Cordella.
  • il Museo della pipa Nicola Rizzi, collezione unica a livello nazionale costituita da circa 450 pipe espressione di una grande maestria artigianale e di indiscutibile bellezza.

Fermo, da non perdere il Duomo

Assolutamente da non perdere, il Duomo dedicato all’Assunta (aperto dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.00, dal martedì alla domenica e tutti i giorni nei mesi estivi), che fu costruito in più fasi e la cui particolarità è la presenza di una cuspide dove è evidente l’immagine dell’Assunta in bronzo, proprio sopra l’arco che si trova al centro della facciata.

La Chiesa di San Francesco dei Minori Conventuali, realizzata tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento, è la costruzione più imponente di tutta la città di Fermo, i cui fianchi sono caratterizzati da finti contrafforti.

All’interno della Chiesa potete anche trovare resti di affreschi del XIV e del XV secolo; altra cosa che potete vedere all’interno, è il monumento funebre al tiranno di Fermo Ludovico Euffreducci, noto anche perché il suo omicidio è stato raccontato da Niccolò Machiavelli.

Fermo, se avete tempo vedete anche….

Altre cose che si possono vedere nel paese sono: il loggiato di San Rocco, risalente agli anni venti del XVI secolo; il Palazzo Apostolico, che si raggiunge attraversando tutta la Piazza del Popolo, un tempo residenza dei delegati apostolici e dei governatori; la Chiesa di San Domenico; la Chiesa di Sant’Agostino.

Un posto d’eccellenza lo merita il Teatro Comunale dell’Aquila: il più prestigioso e conosciuto in tutte le Marche, risale alla fine del XVIII secolo. La recente restaurazione lo ha valorizzato ancora di più, mettendo in risalto la tempera del pittore italiano Luigi Cochetti della volta e le decorazioni dorate neoclassiche.

Fermo, un biglietto unico

Tutti i siti a pagamento nella città di fermo sono visitabili con un biglietto unico. Le strutture sono dotate di accesso per disabili e di schede mobili in lingua italiana, francese e tedesca. E’ possibile prenotare delle visite guidate e sono previste attività ludico didattiche. E’ inoltre presente il servizio guardaroba e il bookshop.

Orari di Apertura:

MAGGIO: dal martedì al venerdì dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 18:00, sabato e domenica dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 18:30;

GIUGNO: dal martedì alla domenica dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 19:00;

LUGLIO/AGOSTO: Tutti i giorni ORARIO CONTINUATO 10:30 – 19:30 – Tutti i giovedì del mercatino e dal 9 al 15 Agosto ORARIO CONTINUATO 10:30-24:00;

SETTEMBRE: dal martedì alla domenica dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 19:00;

OTTOBRE: dal martedì al venerdì dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 18:00, sabato e domenica dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 18:30;

Festivi e ponti: ORARIO CONTINUATO dalle 10:30 alle 19:30.

Acquisto Biglietti:

Biglietto unico per visitare Polo Museale Palazzo dei Priori (Pinacoteca Civica, Sala del Mappamondo, Mostra Archeologica), Cisterne romane (ingresso e visita guidata),Teatro dell’Aquila (ingresso e visita guidata, salvo spettacoli) Musei Scientifici di Villa Vitali: INTERO € 6,50 – RIDOTTO € 5,00 (dai 14 ai 25 anni, gruppi con più di 15 persone, Soci FAI, Touring Club, Italia Nostra)

Speciale 1 struttura: € 4.00 gruppi accompagnati da guide turistiche o tour operator e residenti nella Città di Fermo

Ingresso gratuito per bambini fino ai 13 anni, disabili, soci ICOM, residenti (un giorno al mese), giornalisti con patentino.

 

Fermo, cosa mangiare

Vogliamo quindi non parlare della parte culinaria caratteristica di questa città? Dopotutto il cibo sazia la pancia, la vista e anche la mente!

I più noti prodotti tipici del fermano sono: la Caciotta del Fermano, il vino bianco (Passerina e Pecorino), il vino rosso (Rosso Piceno) e l’olio extravergine di oliva.

Immancabile un assaggio di “U Ciavuscu”, ovvero il Ciauscolo. Ci sono due versioni per definire questo termine: la prima individua l’etimologia del termine Ciauscolo in quello latino “cibusculum”, ovvero piccolo cibo, per sottolineare come questo prodotto si presti ad essere spalmato su fette di pane, crostini e bruschette; la seconda ritiene che il termine “ciavusco” derivi dal budello gentile del maiale con cui il Ciauscolo e gli altri salumi vengono insaccati.

Una variante del classico Ciauscolo prevede l’utilizzo di meno grasso e di fegato e carne di maiale, aggiungendo fra le spezie anche la buccia d’arancia grattugiata e la noce moscata. “U Ciavuscu de fegato” è di colore più scuro e più saporito di quello tradizionale, può essere stagionato anche fino a tre mesi ed ha quindi una consistenza maggiore.

Altra cosa da provare è il vino cotto, tipico della civiltà contadina Picena, ottenuto dalla bollitura del mosto di vari tipi di uva, su fuoco a legna in caldai di rame, fino a raggiungere una significativa riduzione del volume iniziale.

Viene poi fatto fermentare in piccole botti di legno dove invecchia per almeno cinque anni. E’ caratterizzato dal colore marrone dorato, dal sapore dolce e mieloso e dal profumo intenso.

Ottimo se bevuto a temperatura, ma se ci si affida alle tradizioni dei nonno può essere bevuto quasi bollente come rimedio contro il raffreddore e i sintomi dell’influenza. Molte sono le storie, le leggende e le proprietà benefiche del Vino Cotto: antiossidante, combatte i radicali liberi e aiuta a prevenire malattie tumorali e cardiovascolari. L’unica cosa certa è che è ottimo per festeggiare e stare in compagnia degli amici!

 

Poi troviamo anche un tipico dolce natalizio, il frustino: si tratta di una pizza piuttosto bassa e nera, confezionata con fichi secchi, uva passa, mandorle, noci, vino cotto, aromatizzato con l’aggiunta di cacao, caffè, rhum, buccia grattugiata di arancio e limone, canditi e spezie come la cannella e la noce moscata; nella parte superiore vengono di solito disposti mezzi gherigli di noce a decorare il dolce.

Fermo, una città a misura di bambini

Fermo e la Cavalcata dell’Assunta sono imperdibili, ma Fermo è ricchissima di attrattive (sono otto anni che trascorriamo nostre vacanze nelle Marche e ogni anno torniamo a visitare questa città scoprendo sempre qualcosa in più!), che affascinano sia i grandi sia i piccolini.

Una città a prova di bambino, da visitare (se possibile ovviamente) nei giorni del Palio dell’Assunta: lascerete in questo un luogo un pezzettino del vostro cuore…garantito!

 

Alla prossima meta

Federica – Sossupermamma