Abbiamo inaugurato la rubrica giochi in viaggio, chiedendo alle famiglie amiche su Instagram, trucchi, giochi, ed espedienti per intrattenere i bambini nei viaggio, ma non solo, anche in casa o al ristorante. E di idee ne sono arrivate tante, dal gomitolo di lana alla playlist musicale, dai regalini, ai giochi di memoria, colori, fogli, pongo e origami, giochi di squadra. Troppo facile dare in mano ai bambini un tablet per tenerli occupati. Ma se invece che accendere il tablet e basta, insegniamo ai nostri figli a usare la tecnologia, cosa succede?
A Enrico e Giulia, fino ai tre anni, non abbiamo fatto usare la tecnologia (e non l’abbiamo mai usata neanche noi in loro presenza) e ora, che hanno sei anni e mezzo, usano il tablet per vedere film e cartoni in inglese, nel fine settimana o in aereo.
Ma, come sempre, non ci piace viaggiare in una sola direzione nè viaggiare da soli, perciò usiamo il blog per accogliere pareri diversi dal nostro, scelte che noi non abbiamo fatto, idee di famiglie come noi.
Sulla tecnologia noi abbiamo fatto una scelta. Ma ci sono tante scelte possibili e utili per i nostri figli, se sono scelte e non vie di fuga.
E proprio su Instagram abbiamo incontrato due genitori che hanno fatto un vero e proprio percorso verso la tecnologia, un percorso che troviamo fantastico e che ci propone anche tante idee per i giochi da mettere nello zainetto da viaggio.
Io sono Elisa @pazzy79 e sono una mamma di due bimbi: ci piace la natura, viaggiare, conoscere, scoprire e crescere insieme… insomma una famiglia come tante altre… normale!
Impariamo a usare la tecnologia e insegniamolo ai nostri figli
Io e mio marito Luca, ai nostri bambini abbiamo insegnato ad andare in bicicletta, con lo skate, a nuotare e tuffarsi, giocare a carte, giochi in scatola o semplicemente andare in giardino ed osservare la natura, fare una passeggiata ed esplorare cosa c’è intorno, inventare giochi nuovi con ciò che si trova, ma un giorno ci siamo accorti che il cellulare e il tablet sono parte della nostra vita quotidiana (lavoro, informazione, utilità) come tanti altri strumenti e più cercavamo di tenerli lontani da tablet e smartphone, più ci sembrava che diventassero il loro “oggetto dei desideri”, bastava che papà avesse in mano il cellulare per fare una foto, che nostro figlio lo voleva per provare anche lui (giustamente)….
Un percorso educativo PRO-tecnologia
Non andava bene così, perciò abbiamo deciso un percorso educativo dei nostri bambini PRO-tecnologia e non contro, partecipando ad incontri per capire meglio i benefici e i problemi legati a questi nuovi “strumenti”, abbiamo deciso che, anche se quando eravamo piccoli noi non c’erano, oggi nella vita dei nostri figlio la tecnologia c’è, e prima o poi dovranno conoscerla, perciò abbiamo deciso di farlo noi genitori, come abbiamo insegnato loro ad usare il cucchiaino, poi la forchetta ed infine il coltello in base alla loro età e capacità, così abbiamo fatto per la “tecnologia”, in dosi e modalità differenti , in base all’età, abbiamo fatto conoscere e insegnato ad usare questi nuovi “strumenti tecnologici” ai nostri bambini.
Insegniamo ai nostri figli a usare la tecnologia: app in base all’età
A 2-3 anni abbiamo iniziato ad utilizzare il cellulare insieme ai nostri bambini, prima con il figlio più grande e poi con il secondo, all’inizio usavamo il cellulare (il tablet ancora non lo avevamo) solo a casa, in tranquillità come fosse un qualsiasi altro gioco (un puzzle, un memory, una ruota degli animali) senza dare troppo peso solo perché era “contenuto” nello smartphone, piuttosto che in una scatola di cartone come altri giochi.
In base all’età abbiamo scelto alcune applicazioni dedicate alla loro, ricordo una che mostrava gli animali, faceva sentire il verso più il nome dell’animale, nel 2010 le app gratuite non erano molte e non erano il massimo, ma in pochi anni si sono evolute migliorando notevolmente.
Insegniamo ai nostri figli a usare la tecnologia: ci vogliono delle regole
Questo approccio ci ha dato modo di avvicinare i bambini alla tecnologia in modo “sano”, con delle regole accettabili per i bambini e simili a quelle che si danno per tutti i giochi analogici, per esempio “finita la partita mettiamo via” così da limitare anche il tempo di utilizzo, ma sopratutto in modo sereno per tutti, questo metodo a ridotto il fattore “tecnologico” a un fattore semplicemente di “materiale” con cui è costruito e non un modo di giocare più interessante degli altri.
Non era più l’ “oggetto desiderato” o il “passatempo che diamo così sta buono”, ma un gioco come un altro, con delle regole, dei tempi per giocare insieme e dei tempi in cui non si può usare.
Il tablet diventa una scatola dei giochi in viaggio
A 5 anni il loro rapporto con queste tecnologie, ha “trasformato” il tablet in una “scatola” dei giochi da viaggio, i bambini, ormai grandicelli, hanno iniziato a prepararsi il loro zainetto con i giochi analogici (macchinine, blocco, matite, libretto preferito o simili) e il tablet che per loro è diventato solo un “contenitore” di giochi che nello zaino non ci stavano perché ingombranti (forza4, puzzle, libri illustrati ecc.) sapendo che in vacanza non si può portare tutta casa (pensiamo in aereo dove lo spazio dei bagagli è minimo) il tablet era un modo per portare con noi un gioco in più.
Essendo considerato “gioco” alcune regole sono le stesse usate normalmente: non si gioca a tavola mentre si mangia, non si gioca quando siamo in compagnia di altri bambini con cui giocare, non si gioca se c’è altro da vedere e fare.
Il tablet e le app interattive dedicate alla geografia o alla storia
Il tablet-cellulare pian piano si è trasformato anche per loro in un “strumento”, a quel punto abbiamo inserito app più interessanti ed istruttive, per esempio dedicate alla geografia, alla storia o semplicemente per ripassare le tabelline in un momento “morto” in modo divertente, trasformandolo in ciò che è: uno strumento tecnologico con tante utilità.
Insegniamo ai nostri figli a usare la tecnologia: il tablet è uno strumento
Oggi nostro figlio ha 11 anni, ha un cellulare e l’età per capire perché da genitori abbiamo attivato sul suo cellulare tutti i metodi per proteggerlo dai pericoli della rete (parent control, fa parte del sistema “famiglia” ecc), capire le regole che gli abbiamo dato per la sua sicurezza e la privacy. Il risultato è che siamo felici di vedere che, anche per lui, il cellulare è diventato un utile “strumento”, come per noi adulti.
Lo usa come “strumento”, come è giusto che sia: devo organizzarmi con gli amici, mando un messaggio, devo fare una traduzione se sono a casa ho il vocabolario, ma se sono all’estero ho un’app che mi aiuta a tradurre qualsiasi lingua, ho un’app che mi aiuterà a conoscere meglio la natura, i luoghi che visito, perché se sono a casa ho l’enciclopedia ma se sono in vacanza ho una “biblioteca in tasca”, certo anche lui ha qualche giochino per rilassarsi, ma le regole di moderazione apprese da piccolo sono ormai regole acquisite.
La nostra esperienza ci ha insegnato che i bambini possono imparare a fare qualsiasi cosa, se noi glielo insegniamo, questo vale per tutte le attività, passioni, competenze… perché allora non insegnare loro come usare la tecnologia?