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Napoli, i murales al Rione Sanità: i 5 posti più instagrammabili

Napoli ha molti volti e tante anime. Vi ho parlato del Rione Sanità, che amo moltissimo. Ebbene in questo Rione potete fare un vero e proprio tour dei murales, collezionando foto perfette, piene di colori, di vita, di stupore. Cartoline da Napoli. Ecco una mini guida ai cinque posti più instagrammabili in uno dei rioni più vivaci della città, segnate questi indirizzi

1.Vico Buongiorno
2.Vico Misericordiella
3. Vico Lammattari
4. Piazza Sanità e ponte della Sanità
5. Salita le Fontanelle



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Napoli, i murales al Rione Sanità: tutto parte da un caffè

Da quando abbiamo aperto il blog e la pagina Instagram in tanti ci chiedono cosa vedere a Napoli. Io ho i miei luoghi del cuore, un po’ fuori dai soliti giri turistici: i Quartieri Spagnoli, il pontile di Bagnoli, Città della Scienza per i bambini e il Rione Sanità. Posti che amo, ma di cui spesso non ho foto, perché vivendoci non vado in giro armata di macchina fotografica.

Finisco di scrivere il post sul Rione Sanità e decido di andare a scattare qualche foto.

Per abitudine entro al Rione Sanità dai Vergini. Mi piace questo piccolo, confusionario mercato permanente, con i banchi sui marciapiedi, la musica a tutto volume e gli scooter che sfrecciano ovunque. Ma la notte prima sono andata a dormire tardissimo per scrivere e ho bisogno di un caffè.

I murales di vico Buongiorno

Entrata nei Vergini, mi fermo in vico Buongiorno, un vicolo che nell’800 era popolato dai briganti e che fino a qualche anno fa era abbandonato ed era una via di fuga per ladri e scippatori. Eppure in un vicolo senza fama, si nascondono tre murales … e a luglio ha aperto un wine-bar molto alla moda: “Sciò”. Perché si chiama Sciò? È una citazione di Pino Daniele e poi richiama il modo di dire napoletano per scacciare la sfortuna.

rione sanita murales vico buongiorno
Mi siedo a un tavolo con il mio libro e ordino un caffè… da qui inizia il mio viaggio folle, divertente tra i murales del Rione Sanità. Al mio tavolo si siede Giulio Giovinetti, il titolare: “Ma che bel cappello!”, dice Lui, in pantaloni bianchi e Panama. Iniziamo a parlare anche senza conoscerci. Il barista, Denis, ci scatta una foto e viene benissimo. Una signora si ferma e ci racconta i suoi malanni, dopo che ha parlato per dieci minuti dice: “Oh ma disturbo? Scusate!”…poi arriva il fornitore del vino… Giulio va nel bar, io pago il caffè e inizio il mio giro con una bella energia addosso.

I tre murales che trovate in vico Buongiorno sono:
Il volto di una donna con uno ipnotico effetto ottico
Mogwly
Benedizione di Dio, il volto di una donna con la mano di un uomo che l’accarezza, un po scrostato e sbiadito, ma romanticisismo.

Rione sanità Sciò
Sciò e Murale firmato da Facte

 

murale facte rione sanita napoli
VIco Buongiorno. Murale firmato da Facte

 

mowgli rione sanita murale
Mogwli

I due volti di donna del vicolo sono firmati da Facte. Su uno poi si è sovrapposto un disegno di Totò, l’altro è mezzo coperto da una bancarella, ma entrambi sono magnetici.

 

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Rione Sanità, alla scoperta di vico Misericordiella

Il Rione Sanità è fatto di sovrapposizioni. In tutti i sensi. E anche i murales, creati su pareti libere, in vicoli spesso secondari, non fanno eccezione. In vico Misericordiella (altra traversa de I Vergini), c’è “Nu ‘mmescà ‘e fantasme cu ll’angiule – Don’t mix up ghots with angels”…, una madonna dai caratteri afro che tenta di togliere un demone dalla testa di Gesù bambino.

Murale vico misericordiella
Vico Misericordiella

Murale simbolo dell’accoglienza e dell’integrazione che contraddistinguono questo quartiere. Ho visto quando realizzavano il murales due anni fa, ora che ci sono tornata era mezzo nascosto dalle tende rosse di una pescheria. Ma devo dire che l’effetto, per me, è ancora più bello e vero.

Napoli, i murales del rione Sanità: vico Lammartari

rioen asanità stencil
Vico Lamattari

Lasciando i Vergini alle spalle e puntando verso piazza Sanità, subito dopo Concettina ai tre Santi e Poppella (due luoghi cult per il food) , c’è il piccolo vico Lammattari con degli stencil più che dei murales di Alex Senna.

I murales del rione Sanità: piazza Sanità e il ponte della Sanità

Al Rione Sanità, poi, bisognerebbe andare solo per fare un giro dei murales. Solo in piazza Sanità ne troviamo tre:

Resis-ti-amo
Luce
Tienime, ca te tengo

Resis-ti-amo: i due ragazzi che vincono con l’amore

 

murale bossoleti napoli
Resis-ti-amo

Un artista che ha donato molto a questo quartiere è l’artista  argentino Francisco Bosoletti. Sua è l’opera “RESIS-TI-AMO”, dipinta sulla facciata della basilica seicentesca: una donna ed un uomo che si sorreggono l’uno con l’altra come in una danza. È il primo murale in Italia realizzato su una facciata di un edificio religioso e racconta la storia vera di due ragazzi del quartiere che con la forza dell’amore hanno combattuto una terribile malattia.

Luce, ibambini del quartiere

 

Murale luce
Luce

Di fronte alla Basilica, proprio in piazza Sanità c’è “Luce” dello street artist Tono Cruz: un occhio di bue di diciotto metri , una luce che i bambini e le bambine del quartiere.

Il murale sul ponte della Sanità: Tienime, ca te tengo

 

murale jerico
Tienimi ca te tengo

L’ultimo murales realizzato a ridosso di piazza Sanità è la maestosa opera sul pilone del ponte Maddalena Cerasuolo.

 

rione sanita napoli ponte

L’opera è firmata da Jerico Cabrera Carandang. Sono due ragazzi che si abbracciano, lui tiene lei e lei tiene lui. Insieme si sorreggono. Non è questo in fondo l’amore? L’opera in dialetto napoletano si intitola “Tienime, ca te tengo”.

I murales di salita Fontanelle

Superando piazza Sanità e il ponte si sale fino al Cimitero delle Fonanelle. Sulla strada
Ci sono numerosi murales, diversissimi tra di loro, per tratto e ispirazione.

murale bossoletti volto donna negativo
“Speranza nascosta”

Il primo che si incontra è sempre di Bosoletti e si chiama “Speranza nascosta”, è sul muro d’ingresso del centro che ospita i senza fissa dimora: “La tenda ”: il volto di una donna dipinto al negativo, visibile solo attraverso l’applicazione di un filtro. Poco più avanti c’è una Tigre e subito dopo, vicino alla fermata dell’autobus delle scimmie con i teschi delle Fonanelle.

 

murale scimmie napoli

murale tigre napoli

 

 

A questo punto avventuratevi nel quartiere, andate sempre dritto, seguendo le indicazioni per il cimitero elle fontanelle. Sulla strada ho trovato diversi posti di blocco dei carabinieri e sguardi molto attenti dietro le finestre, ma anche tanti turisti, soprattutto stranieri.

Tra autofficine e bassi arrivate al murale “E Vir Napule e po’ muor’ “ dei francesi Fratelli Toqué , super instagrammabile, sembra una pubblicità della Coca Cola.

 

rione sanita chiesa via fontanelle-murales
Chiesa della Santissima Maria del Carmine

Poco più avanti sempre in via Fontanelle la facciata Chiesa della Santissima Maria del Carmine, a pochi metri prima dell’ossario, è stata interamente decorata dagli artisti Tono Cruz e Mono Gonzalez, con l’aiuto dei bambini e dei loro genitori. Sempre su una parete della chiesa c’è un volto di donna.

murale rione sanita napoli donna

Sulla strada del ritorno, sulla facciata della Basilica di San Severo, l’esplosione di Colori del Murales dipinto da Matu.

murales rione sanita chiesa san severo
Il murale di Matu

Un ulitmo murale: la bellezza contro il dolore

Un ultimo murale che vi voglio segnalare, per il suo significato, ma che non è come dire Instagrammabile, è il volto di Titta cesarano, la sorella di Genny Cesarano, lo trovate su un muro in piazza dei Miracoli. Sembra un’opera di Diego Riviera.

Il dipinto dell’artista messicano Addi, ritrae il volto di Titta Cesarano, sorella di Genny, un ragazzino ucciso per errore dalla Camorra. In piazza Sanità Trovate anche una statua i nricordo di Genny. Il quartiere amava molto questo ragazzino che da gande voleva lavorare con i turisti e magari aprirsi un albergo tutto suo. Titta per un giorno, per amore del fratello, ha posato per questo murales. Perché non è istagrammabile. L’opera è bellissima, ma è così intensa, che almeno io posso solo ammirarla, senza riuscire a farla diventare un post.

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Chi siamo

Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.